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30 aprile 2012

Fischi e Baci, le due facce della Roma

Ci vado o non ci vado?
Come un m'ama non m'ama ho sfogliato le ore di sabato alla ricerca di una risposta che alla fine è stata implacabile: non vado.
Sabato sera ho deciso di seguire la Roma, distrattamente dalla tv, mentre Mirko fino all'ultimo ha insistito perchè andassimo.
"Se vuoi andare, vai. Io rimango a casa per protesta" gli avevo detto dalla mattina.
"Per protesta andiamo e fischiamo" mi aveva risposto.
Sarò una voce fuori dal coro ma non è così che la penso. Nel momento in cui decido di mettere piede allo stadio lo faccio per incoraggiare, cantare e sostenere la mia squadra. Non fischio la Roma mai.
"Grazie non sai fischiare!" Mi ricorda Mirko mentre io gli rispondo con un sibilo acuto da fischiatrice alla pecorara. 
Sandro manda un messaggino: "Andate alla stadio almeno voi?"
Il sabato scorre veloce e ci troviamo davanti alla tv. La Roma non sembra male. Quanto meno ci prova. Il primo tempo regge e addirittura centra il vantaggio con Marquinho, che questa volta realizza con i piedi e non con la testa. L'entusiamo è reale ma moderato. "Quanto pensi che reggeremo?" Mirko tira su le spalle e abbassa il labbro inferiore incapace di esporsi. Inizia il secondo tempo ed è Zuniga a rispondermi, portando il Napoli sull'1-1. "Sette minuti, abbiamo retto" risponde Mirko guardando l'orologio. 
Poi, arriva il buio. La Roma non c'è più. Boban, dallo studio di SkySport, lo definisce: "blocco psicologico", per me è la Roma di quest'anno, quella che non corre più e passa dal vantaggio allo svantaggio. Cavani non perdona, parte in contropiede e non sbaglia mai. E' 2-1 e non ci sono grandi cose da dire se non un rassegnato:  "Come al solito...".
Dai fornelli e dalla cenetta,  passo al divano convinta che, una maggiore concentrazione mia, possa aiutare i ragazzi in campo. Da casa si sentono i fischi, tanti.
La Curva è stanca: C'avete rotto er... e Andate a lavorare... sono i cori che invadono l'Olimpico.
"Te l'avevo detto che era meglio guardarcela da casa" e aggiungo "eppure, se ti devo dire, per me non finisce così. Mi sento che la Roma pareggia".
Taccio e Tallo fa un cross in aria che Simplicio, il solito, immenso, unico Arnold, la butta dentro ed è 2-2. Segna e inizia a correre, arriva fino in tribuna dove stampa un bacio sulla fronte del figlio e sulle labbra della moglie.
"Undici Simplicio in campo ci vorrebbero per risolvere i nostri problemi!" mi sale dentro un ruggito che dice Dajeeee!
La Roma così strappa un punto che per molti non è meritato. L'arbitro fischia e Totti, da Capitano, chiama tutti i suoi compagni ad andare sotto la Sud. Una valanga di fischi li travolge e li fa scappare tranne a uno. Francesco è lì e se li prende tutti fischi, cattura le parole e  si lascia colpire dalle urla. E' lì fermo, in piedi, e si lascia trapassare da insulti e preghiere. Come un Cristo si accolla la sua croce e se la mette sulle spalle.
"Che vogliono? Che pensano che possa fare lui?" chiedo a un Mirko che laconico risponde solo: "Lui è il Capitano. Il nostro Capitano".
Domani è di nuovo Campionato. Crediamo nella vittoria, come sempre.

PostScriptumLazie: A proposito di fischi. 4 giornate a Marchetti e 3 a Dias. Per fortuna che non so fischiare...parola di Tacco12.

27 aprile 2012

Il giorno delle Lacrime...

E' estate...siamo pronti ad uscire dal letargo.
Addirittura il delitto di via Poma ha avuto il suo epilogo. Lacrime e abbracci per un'assoluzione che lascia qualche dubbio ma che libera il presunto assassino da un peso schiacciante. Lacrime per lui "Che ricomincerà a vivere" e per la moglie sempre al suo fianco. 
Lacrime per i tifosi del Barça, questa volta, non di gioia ma di tristezza, il loro Pep ha deciso di lasciare la panchina: "Sono stanco, non me la sento più" 
E' il giorno delle decisioni e delle liberazioni.
Sapete che vi dico? Voglio piangere anche io!!! Voglio liberarmi di questo peso schiacciante, di questo campionato faticoso e delle delusioni e i record negativi. Ah, quanto voglio piangere di liberazione...
Alla vigilia di Roma - Napoli la situazione è tesa. "Stiamo ai ferri corti" , il regista Fabio, antiLuis dall'inizio del campionato, finalmente accenna a un sorriso. Luis Enrique, che aveva promesso di dimettersi, qualora anche la tifoseria non l'avesse più sostenuto, ha oggi avuto conferma di non essere benvoluto.
Uno striscione lasciato all'ingresso di Trigoria lo invita a tornarsene a casa.
"Saprà leggere?" ci si domanda.  Per sicurezza, chiunque l'abbia scritto, l'ha fatto in spagnolo. Dopo l'ennesima sconfitta, contro una squadra da serie B, in molti non andranno allo stadio. "Non mi aspettate nemmeno" ci ha avvertito Christian, mercoledì sera, mentre ci rivestivamo dei giacchetti pronti a lasciare uno stadio desolato.
La Curva in sottofondo cantava ai giocatori:  "Sotto la Curva" ma loro hanno imboccato l'ingresso degli spogliatoi e si sono defilati. Oggi fuori Trigoria c'era uno striscione anche per loro. Li esortava a "togliersi la maglia". Da questo consiglio ci tengo a dissociarmi.
La maglia va onorata e non tolta. La maglia va lavata e conservata. La maglia e' cio' che ti veste e lo fa in ogni senso, è il tuo lavoro, un privilegio raro con i tempi che corrono.
In passato le maglie erano uniche. I soldi non c'erano e ciascun giocatore aveva una maglietta sola. Erano di materiali pesanti, perchè non si logorassero troppo presto. Erano monostagione, nulla importava se erano troppo calde. Venivano lavate in casa e, all'occorrenza, rattoppate. Nessuno poteva regalarle. Erano rare e preziose.
La Maglia un tempo era una sola.
Quindi no, tifosi, i nostri ragazzi sono dei privilegiati e devono ricordarlo ogni giorno. Devono strizzare la maglia e sentire la puzza del loro sudore, perchè se la puzza non arriva vuol dire che non hanno corso abbastanza.
Oggi Luis Enrique ha detto che i giocatori devono indossare la maglia con più orgoglio. La devono onorare. Bene, è giusto. E lui? Lui che la maglia non la porta, cosa pensa di dover fare? Crede che assumersi la responsabilità sia sufficiente? Scegliesse bene la formazione da schierare in campo, facendo il suo lavoro. Come fa sempre Francesco Totti. Tacco, gol e la Roma è sempre e solo lui.
Contro il Napoli sarà ancora più dura. Senza gli squalificati Osvaldo (che si è comportato da idiota), Lamela (su cui nemmeno voglio esprimermi) e De Rossi. Mercoledì qualcuno se l'è presa anche con lui. Io non ci riesco. All'andata ricordo una partita sorprendete, che ci aveva illuso d'iniziare un percorso nuovo.
Domani non so che partita sarà. So che non andrò allo stadio e non lo farò per amore della maglia e di me stessa. Guarderò la partita (come esimermi da un obbligo che sento morale?) Lo farò gridando Forza Roma e possibilmente mangiando una bella pizza Napoletana.
Meglio arrabbiarsi a stomaco pieno...consiglio di Tacco12.

PostScriptumRoma: Le statistiche dicono che la Roma è ok con il Napoli quando segna Totti. Non lo dite all'allenatore potrebbe lasciarlo in panchina...

PostScriptumClaudia: Permettetemi di fare gli auguri a una lupacchiotta che oltre ad essere mia sorella sopporta un fidanzato laziale. BuonCompleanno!

26 aprile 2012

I matrimoni degli Ex...

Premesso che il mio ex storico non so che fine abbia fatto...è divertente, molto divertente, seguire le vicende amorose degli ex di cui non t'interessa più nulla.
Diventa una sorta di film nel quale non sei più un'attrice ma più una sorta di regista.
"Con i tempi che corrono solo pensare a una famiglia è utopico" mi raccontava l'altra sera la mia amica di sempre. Ragazza bella e intelligente, che corre a destra a manca cercando di far quadrare i conti.
Michela sono io e siete voi ragazze. In lotta continua per riuscire a costruire, se non una carriera, che spesso non dipende da noi, ma almeno una famiglia. E mentre tu cerchi e t'affanni in questo lavoro faticoso i tuoi ex, quelli che non ti avrebbero sposato mai e poi mai, uno per uno, decidono di mettere la fede al dito.
Un giorno scopri che il tuo primo amore è già convolato a nozze da tre anni; un altro che lo sciupafemmine ha messo la testa a posto ed è diventato giudizioso e infine che il tuo ragazzo storico ha preferito una mora a te che sei sempre stata bionda.
Sei lì che pensi, non tanto agli uomini che avresti potuto impalmare, ma a quelle poveracce che si sono messe a fianco certi soggetti.
Ti si riempie il cuore quando assumi la consapevolezza che ti senti felice.
Una gioia pura ti pervade tutta, finalmente gira un po' di fortuna anche per te!
Il matrimonio certo è bello e ti capita di sognartelo e di pensare a quegli ex vestiti da sposo. Cerchi d'immaginare lo stile che avranno usato e la location del ricevimento. L'immagini nel momento del si e ti domandi, per presunzione e un po' di autostima, "chissà se per mezzo secondo, vedendo la faccia di lei gli è venuta in mente la faccia mia".
Meglio di no! Sai che bella linguaccia gli farei. Ve piacerebbe a belli! Mi viene da dire mentre le note dell'AveMaria portano via un pezzo della nostra vita.
E tu continui a camminare in una vita nuova, un po' più leggera e ancora piena di speranza, senza nessun nodo in gola, consapevole che il giorno che toccherà a te indosserai le scarpe più belle del mondo (cosa che loro non avranno mai!)

24 aprile 2012

C'era una volta la Rabbia....

"C'ha ragione Luis Enrique" l'ha detto Claudio, tentando di convincermi:
"Con la Juventus c'hanno perso tutti, che pensavi che potevamo vincerci noi? Ha fatto bene a tenere da parte i giocatori buoni. Riparliamone a fine campionato".
Ho ascoltato esterrefatta: che incantesimo ha fatto questo Mister  ai tifosi? Scuoto la testa e gli ripeto : "Non ci credo che lo pensi davvero".
L'ascensore si chiude e la mia testa continua a scuotersi: allora che giochiamo a fare?
Scendo alla sala montaggi. Incontro Maurizio che mi ripete: "Ha fatto bene! Lo sapeva che non avrebbe vinto con la Juventus. Se vince le prossime e arriviamo terzi, ma anche se arrivassimo quinti, con i giocatori che abbiamo non pensi che abbia fatto un miracolo?"
Un Miracolo glielo riconosco. Ci ha tolto i sogni e la sana rabbia per realizzarli.
Montate con una musica anni '70, la mia mente vede le immagini delle 4 partite poker con protagonista in passivo la Roma: Cagliari, Atalanta, Lecce e Juventus.
Manca la rabbia, quella che ti fa' andare oltre gli ostacoli. Quella che spesso, spinge dove la realtà non concede chance. Quella rabbia dei vincenti. Non se ne trova traccia nè tra i tifosi, nè, cosa ben più grave, tra i giocatori.
Qualcuno sostiene che la colpa sia della scarsa bravura dei calciatori, qualcun altro nella mancanza di flessibilità tattica del tecnico. Per quanto sia una donna che non capisca di calcio, al 3' e 17'' Vidal ha infilato una palla nella rete e non solo. Ha dato una coltellata alle mie speranze, lasciandole esangui a morire. Totti che non gioca (oggi è andato a casa prima causa influenza) verrà premiato il 7 Maggio a Barcellona per essere uno dei giocatori più popolari del 2011. Totti, proprio lui, quello di cui la Roma deve imparare a fare a meno. Perrotta marca a uomo Pirlo e De Rossi è diventato ufficialmente un difensore centrale. Peccato che la Juventus abbia il centrocampo più forte di tutti e il nostro tecnico glielo abbia consegnato. Conte è andato a Nozze...altro che Chicinho!
Poco importa se oggi l'asturiano si assume tutta la responsabilità. Lunghe pause in conferenza stampa, perchè "Sto pensando" si giustifica. Per pensare ci vuole un cervello. Certa che Luis Enrique ne sia in possesso mi chiedo a quale scopo affermare che a Torino si può vincere per poi schierare una formazione per perdere?
Domenica sera al momento del rigore ho chiamato il Guru. Aveva predetto un 3-0 annoverando tra i marcatori Vucinic. Almeno in questo ha sbagliato. Era fuori di sè. Arrabbiato, deluso. Come me che alla fine del primo tempo quando ho smesso di seguire la partita. Mirko sempre calmo, al momento dell'espulsione è saltato in piedi inveendo contro l'incompetenza della classe arbitrale.
Domani si giocherà contro la Fiorentina. Cosa sperare? Non lo so.
Ci penso, come fa Luis, ci penso ma non riesco a rispondere nulla. Si sa che le bionde di cervello ne hanno poco, del resto. Sarò in silenzio come fa lui.
Quando non si ha cervello però si hanno buone gambe...dice il detto. Domani giocheremo contro la Fiorentina che scenderà in campo con Jovetic e Amauri, che ha scontato la squalifica. Visto che  penso mi viene in mente un Roma - Fiorentina di un lontano 7 gennaio di tanti anni fa. Mia cugina Giulia veniva al mondo e io volevo andare allo Stadio più che in clinica a vedere quella bella Pupa. La Roma giocava in casa contro i Viola. Al ritorno dalla visita alla cuginetta papà è passato davanti all'Olimpico. La Roma vinceva 2-0 doppietta di Balbo, per poi farsi raggiungere. Balbo, che proprio domenica ho visto mangiare al tavolo accanto al mio in un ristorante di pesce. Grande Abel.
So che ci sono nostalgici di Zeman ma voglio ricordare loro che la Roma all'epoca dei fatti (1995-1996) era quella di Carletto Mazzone con Cervone tra i pali.
In difesa: Annoni, Petruzzi, Aldair, Cappioli. Centrocampo: Di Biagio, Thern, Statuto e avanti Totti, Balbo e Fonseca. Una Roma che ha vinto un derby storico.
Una Roma piccola, forse, ma piena di rabbia...
Quella Roma lì, comunque, arrivò quinta con 58 punti in un Campionato che vinse il Milan a 73, davanti alla Juventus e alla LaziE che si piazzò al terzo posto.
Corsi e ricorsi? Chissà...so solo che oggi mi è venuta in mente quella partita di tanti anni fa...parola di Tacco12.

PostScriptumLazie: un quiz per i simpatici laziali...se Lamela per uno sputo ha preso 3giornate, a una Società che ha barato vengono tolti punti o un campionato?

PostScriptumRecord: erano 2233 giorni che la Roma non finiva un primo tempo con 3 gol in passivo...grazie Luis.

23 aprile 2012

Pin Up and Burlesque style:il nostro sconosciutissimo blog: Burlesque con Lily Rouge

Pin Up and Burlesque style:il nostro sconosciutissimo blog: Burlesque con Lily Rouge: A seguire un'intervista fatta a Lily Rouge  giovane affascinante Burlesque Performer : Lily, la tua passione per il Burlesque: che età av...

20 aprile 2012

Un cucchiaio per imboccare la Vecchia Signora


Roma Sparita. Luis Enrique ha deciso di far allenare la squadra a porte chiuse ieri. Decisione saggia. Ci vuole concentrazione, massima concentrazione.
E' peggio di un Derby. Chi mi conosce lo sa. La Juve per me è peggio della Lazio.
Solo lo scrivere il suo nome mi rende nervosa. Avete presente la reazione di MAX, in C'era una Volta in America, quando Noodles lo chiamava: Stupido?
E' la mia reazione quando qualcuno mi nomina la Juventus.
La Vecchia Signora del calcio italiano la chiamano, una Vecchia che si chiama Gioventù, la trovo davvero inaffidabile. Vorrà dire che la Roma, che è si la squadra più giovane e fresca del Campionato, se la vedrà con l'imbattuta d'Europa finora.
Domenica sera avrei voluto prendere il treno per andare ad assistere alla partita nel  nuovo stadio bianconero a Torino. L'ora improponibile mi ha convinto che sarebbe stato un sacrificio inutile. Me la vedrò a casa, comoda e agitata a modo mio.
Mirko sarà muto come al solito mentre io non farò che urlare.
Il Guru tace, contro i bianconeri, vecchi per rivalità e furti, evita di commentare. Spera solo di vincere perché l'idea di sopportare Willy l'aiutocuoco, gli manda di traverso tutto il week end. 
Mio cognato Mario da juventino d.o.c. fa finta di nulla. So che rimarrà imperturbabile, sia che la sua squadra vinca, sia che perda. Si sa, gli juventini sono Signori.
Io no! Non sono una Signora proprio per niente! Se dovessimo portare a casa tre punti credo che se accorgerebbe pure sua maestà Conte, da bordo campo. Mi metterei a urlare così tanto da far giungere la mia voce fino a lì, così gliela farei vedere una che la voce la perde davvero, lui che ostenta una raucedine da cantante dell’Opera. 
Lo sappiamo tutti che Alex del Piero entrerà nell'ultimo quarto d'ora e sappiamo tutti che segnerà.
Lo sa anche Francesco Totti che prima di quella entrata dovrà aver già vendicato il gol mancato della partita di andata. Contro Buffon questa volta non commetterà leggerezze.
Daniele De Rossi  si candida ad essere il gladiatore della serata. Lui vis a vi con Pirlo, un altro giovincello del Campionato, protagonista di una stagione eccezionale.
La immagino una partita che terrà con il fiato sospeso molti spettatori con la Juventus che deve vincere per mantenere la testa della classifica, e la Roma che deve salvare una stagione.
Sandro mi ha detto: "Vittoria a Torino, pareggio con la Fiorentina e vittoria con il Napoli" Mi piace il suo ottimismo soprattutto quando si raccomanda : "Scrivilo, che te l'ho detto!" Così l’ho scritto e detto.
Mi ha anche promesso che non verrà allo stadio sia mercoledì che sabato prossimi: "Magari così segnerà Totti" ha sospirato. 
Lo farà, lo so perché è il nostro Capitano. Lo farà perchè se la Vecchia Signora ha fame, bisognerà pure che qualcuno la imbocchi con un bel cucchiaio. Un gol di Osvaldo farà venire giù la parte ospiti dello stadio. Qui lo scrivo, senza paura. Giu' lo stadio!
Nella mia magnifica previsione c'era anche un bel gol Borini. Fabio con la sua grinta, senza paura e vergogna, avrebbe mancato di rispetto alla Vecchia quel tanto da rubarle tre punti ma è fresca la notizia del suo stop durante l'allenamento di oggi per via della riacutizzazione del dolore alla zona lombare sinistra. Speriamo domani recuperi. 
Insomma, questa partita la vedo così. Come un sogno, come vorrei che sarà. Ci sono partite che valgono doppio. Lo sanno i giocatori e lo sappiamo noi. Che scorrano nei nostri occhi e nella nostra memoria, il gol di Riise nei minuti di recupero,  e quello di Nakata che è valso uno scudetto. Pensiamo positivo e vedrete, così sarà...parola di Tacco12.


PostScriptumVecchiESignorE: Auguri Roma Mia! Il 21 aprile è il Natale della nostra Vecchia Città, spero la squadra Le faccia il regalo che si merita.
Week End di compleanni e di “Vecchie Signore”, infatti Rita Levi Montalcini, domenica 22 aprile, compirà ben 103 anni.
Spero sarà l’unica Vecchia Signora a festeggiare.


18 aprile 2012

Boungaville rossa, dieta e corsetta: eccovi la ricetta!

Questa mattina, prima di andare a lavorare, ho deciso che era giunta l'ora di piantare la mia nuova meravigliosa BouganvilleRossa. Già il suo nome è poesia.
Sembra un piccolo villaggio della Normandia e invece è il nome del suo scopritore: il francese Louis Antoine De Bouganville. E' una pianta scoperta in Brasile e sarà questa commistione che la rende allegra come il SudAmerica e romantica come il Vecchio Continente.
L'ho interrata e fatta arrampicare sul fil di ferro verde, intrecciato a dovere così da formare una sorta di griglia.
Il Giardinaggio fa bene alla salute. Riappacifica l'essere umano con la Natura e lo riporta alle radici nel senso letterale del termine. Siamo come piante. Abbiamo bisogno di acqua e di sole e di qualcuno che si prenda cura di noi. Siamo tanti e diversi, proprio come loro. Quelle più resistenti e quelle più delicate. Qualcuna è brutta, qualcun altra meravigliosa. Ci sono quelle che piacciono a tutti (come il glicine) e quelle che a qualcuno si, a qualcuno no (come i geranei).
Da quando vado a correre il parallelismo tra l'essere umano e la vegetazione mi sembra sempre più evidente e forte.
Quando i giardinieri tagliano l'erba, per esempio, mi ricordo che devo depilarmi!
E questo mi fa sentire bene, perchè alla mia età (non più adolescenziale) la depilazione non è più un dramma. Posso andare a correre con bei peli lunghi e fregarmene (sempre sperando di non essere scoperta). Sono certa che se li porti con disinvoltura nessuno se ne accorgerà mai. Come una bella siepe, anche se incolta ha il suo fascino, così le gambe delle donne (sottointendendo che la fase selvaggia duri un tempo relativamente breve, solo finchè il pelo sia lungo abbastanza per essere spazzato via dalla ceretta!)
Poi si torna a casa, si fa una bella doccia e si decide che bisogna essere perfette per la prova costume. Mancano solo pochi mesi.
I fiori sbocciano ed è proprio ora che sbocci anche io.
Così ritiro fuori dal cassetto quella dieta che ho seguito così bene fino a Natale.
Bustine proteiche solubili e verdura. Una piccola tortura ma necessaria se si vuole mettere quel bikini che tenere nel cassetto sarebbe peccato mortale.
La mattina guardi fuori la finestra, osservi le tue piccole piante crescere, sei felice. Anche se quella che ti da la soddisfazione maggiore, è la piantina FlipFlop di plastica che si muove grazie all'energia solare. "Vorrei essere una FlipFlop" pensi intensamente. Lei ha bisogno solo di un filo di luce, è sempre verde e si muove felice.
Ragazze mie, non so voi, ma io non sono una FlipFlop! Direi piuttosto che sono una JoJo. Che a leggerlo fa anche figo...ma in realtà significa una ragazza che ama mangiare e ogni tanto deve darci un taglio.
Metto le croci sul calendario, come fanno i carcerati. Sono giunta alla prima settimana di dieta. Evvai. Più i giorni scorrono, più i kg passano e questa è davvero una soddisfazione. Ci vuole un po' d'impegno del resto anche con sè stessi. Bisogna volersi bene. Mi sento motivata tuttavia ho ancora un cruccio: la palestra che mi attende.
Comunico che ho chiesto e ritirato il certificato di sana e robusta costituzione. Quindi la mia coscienza si sente più leggera. Il giorno che metterò piede nella sala pesi ve ne accorgerete. Credo che il risveglio dei miei muscoli si ripercuoterà su di me in modo così invasivo che voi stesse ne sarete colpite.
In conclusione:  ragazze della EternalCity vi ho convinte? Siete pronte a riempire le Ville di Roma correndo?
La vostra Chiara è con voi e le sue avventure vi terranno compagnia, nelle vostre cenette a base di spinaci, olio e limone.

PostScriptumNozzeinArrivo: Dopo la Notizia che la bella Angelina sposerà lo statuario Brad propongo un referendum sulla frase, ormai storica di PrettyWoman: "Quella granculo di Cenerentola" la trasformerei in "Quella granculo di Angelina". Ci state? Brad le ha addirittura disegnato l'anello di fidanzamento. Uccidetemi, sto diventando invidiosa.

17 aprile 2012

Una vittoria pulita per Petrini, glielo dobbiamo

Il Campionato fantasma prosegue.
Domenica sera la Roma non è scesa in campo contro la Fiorentina.
La notizia è arrivata sabato pomeriggio. Un aggiornamento sul mio cellulare mi ha aggiornato su quanto era stato stabilito dalla Lega Calcio in merito alla morte di PierMario Morosini, il calciatore del Livorno morto a soli 25 anni durante la partita contro il Pescara.
Ero a casa di mia sorella e ho dato la notizia, con grande stupore:
"Il calcio si ferma, sospesi tutti i campionati del fine settimana".
Mirko e Fabiana hanno risposto all'unisono: "Cosa?"
Reazione normale in un Paese dove il calcio ci ha abituati ad altre soluzioni.
"La Roma ha giocato anche l'11 settembre 2001!"
Mirko ero incrudelo mentre io annuivo, perchè quel giorno non lo dimenticherò mai.
Giusto o sbagliato? Se n'è fatto un gran parlare in questi giorni. La mia posizione era di scetticismo e oggi, dopo la decisione di recuperare la giornata il 25 Aprile, confermo quando ho pensato sabato.
A chi è convenuto? Sono abituata a pensar male è un mio difetto. Il Campionato non è più solo Fantasma, con i suoi gol realizzati e mai concessi, ma è anche un falsato.
Questa mattina il Guru era piuttosto seccato:
 "La Fiorentina recupererà Amauri e la Roma si ritroverà a giocare quella che era una partita possibile, in condizioni diverse, dato che se la dovrà vedere prima con la Juventus a Torino" ovvero con la prima in classifica imbattuta da mesi.  
L'odiata Vecchia Signora, che però corre come una ventenne. Cosa succede al nostro calcio e cosa succede a noi? Il mondo va al contrario.
Oggi sono andata a sgambettare a Villa Pamphjli. Davanti a me un signore di una certa età mi ha superato a passo spedito. Lo guardavo come si ammira un atleta. Fisico asciutto, gambe lunghe e muscolose. Pensavo alla bellezza di un fisico tonico nonostante l'età che avanza. Arrivo all'asta di legno dove svolgo gli esercizi di streching e lui era lì che chiacchierava con altri anziani. L'ho sentito mentre diceva con orgoglio, che ha corso nella categoria dei 70 ed è arrivato secondo. Lui che è del 1936 e ha 76 finiti.
Penso alle mie rughe. A PierMario morto in un campo e a tutte le parole che sono state dette. Ci vuole fortuna nella vita e buona salute. Lo sport è un'abitudine sana e fa bene altro che. Mi sono allontanata da quel quadretto da pubblicità progresso.
Ho continuato a stirarmi il collo e le braccia. Poi, mi ha telefonato il Guru e i miei pensieri sono tornati sulla Roma che giocherà nel nuovo stadio della Juventus, con l'Inter alle spalle pronta ad arrivare e speranze, poche, di portare a casa tre punti. Ho ripensato al settantaseienne che avevo visto poco prima. Se avessimo gareggiato io e lui avrei perso.
A volte i miracoli possono accadere. Basta crederci e mettercela tutta.
Parola di Tacco12. 

PostScriptumPetrini: Addio a Carlo Petrini. Il calciatore che ha denunciato il doping nel calcio già molti anni fa. Spero la Roma giochi con il massimo impegno per dedicargli una vittoria pulita.

16 aprile 2012

Un sorriso è per sempre

Sono a disagio nel scrivere oggi un Tacco12 sul calcio.
Qualsiasi parola io possa imprimere digitando sui tasti, corre il rischio di diventare banale e soprattutto "retorica".
Odio la retorica.
Odio il qualunquismo. 
Odio tutte le chiacchiere intorno alla morte di un ragazzo, indiscutibilmente, sfortunato. Vorrei solo dare la forza ad Anna, perchè sarà sopraffatta dalla responsabilità e dal dolore. La Forza, quella di StarWars, quella che muove tutto. Bisognerebbe averne una scorta, nei momenti di stanchezza e dolore. Bisognerebbe crederci, come insegna il maestro Jedi Yoda a Luke Skywalker. E' tempo che non ci crede più nessuno. Ci vuole pazienza e bisogna essere pronti altrimenti si finisce di passare dall'altra parte, quella del Male.
Si può salvare il mondo con la forza. Il difficile è tenere gli occhi aperti e concentrati. Ci vuole determinazione per guardare oltre. Si deve superare la morte, che circonda ogni istante della nostra vita. Possibile che per gli adulti, me inclusa, sia così complicato prendere aria? La vita è unica e i soldi sono importanti ma può questa crisi essere motivo di tanti suicidi? L'ultimo in queste ore, l'ennesimo. Mi rifiuto.
PierMario è morto sul campo e il Campionato di calcio si è fermato. Vi sembra una decisione giusta? Perchè è successo nessuno se lo sta domandando? Una decisione del genere non è mai stata presa. Tre anni fa con il terremoto dell'Aquila sono state spezzate molte vite ma nessuno si è fermato.
Il mondo rotondo del pallone ha preso decisioni del genere di fronte alla morte di Vincenzo Spagnolo e del poliziotto Raciti. Gabriele Sandri non ha subito lo stesso trattamento. Era un morto che valeva di meno? Il lutto al braccio è stato sufficiente per lui. E' palese che manchi un criterio decisionale per questi eventi. C'è chi dice: meno male che per una volta il calcio ha dato la precedenza a questioni più importanti. Chi sostiene: era sufficiente il lutto al braccio.
Ognuno credo sia libero di esprimere le proprie idee. Non esistono leggi certe d'applicare alla vita. La vita non è una scienza esatta ma è opinabile ed è per questo che è meravigliosa.
Ieri pioveva, forse la pioggia è la testimonianza più grande che abbiamo, della tristezza. E' come se qualcuno piangesse. E' come se si volesse pulire questo Pianeta. E a volerlo non siamo noi ma la Natura.
Dovevo andare allo Stadio invece ho trascorso la giornata con l'uomo che amo. Abbiamo fatto una bella passeggiata, comprato una bouganville rossa e guardato Guerre Stellari con il dolby surround. Penso che la Roma non giocherà e non mi dispiace più di tanto. Poggio la testa sul petto di Mirko. Ci guardiamo e sorridiamo. Un sorriso è per sempre.
Mi ritengo felice e fortunata. Prendiamo il lato bello della nostra vita, c'è sempre! E lasciamo che sia. E' guardando il film di Lucas che ho pensato che la lotta tra il Bene e il Male è sempre in agguato. Basta così poco ad indurci a cambiare la rotta.
Sabato un ragazzo, con una sorte infame, ha finito la sua vita correndo su un campo. E mentre tutti si sbrigavano a scrivere editoriali, a prendere i pezzetti della sua vita sfortunata, le uniche parole belle e vere sono state queste:
"Era bellissimo" ha detto la sua Anna "Sembrava sorridesse". Nessun dolore, nessuna sfortuna. Piermario era bellissimo e sorrideva. Impariamo la lezione, sorridiamo anche noi, di più...Parola di Tacco12.

13 aprile 2012

Sognando Totti...


Ho visto una Curva, sgretolarsi quando lui ha aperto le braccia.
Altro che Maometto alla montagna! Totti sotto la SuD è puro misticismo.
Quella immagine è la sintesi di una religione che si basa su: amore, stima, fiducia.
Questa è la Roma. E ci tengo a dirlo proprio oggi, dopo una stagione difficile per i giallorossi, e dopo la sofferta decisione (sostenuta da Mirko che non ha dubitato un’istante)  di andare allo stadio mercoledì sera, spinta proprio da quell'amore che a volte si appanna colpa dei risultati e degli allenatori.  
Ci tengo a dire grazie, al Mio Capitano, perchè vederlo lì mi ha ricordato perchè io ero lì. Emozionante. I ventimila tifosi si sarebbero gettati ai suoi piedi, se solo avessero potuto. Una gioia così grande era tempo che non la provavo. Vedere segnare Francesco, dopo mesi, e Osvaldo prima, per me è significata essere la partita perfetta.
Arrivare a quota 50 è stato un passo da PinUp, un colpo d'anca da vera Prima Donna del reso la Roma è una prima donna. Questo però è già passato e lo sguardo ora va al futuro: la Fiorentina domenica sera.
"Se si vince contro i viola, si vince anche la settimana successiva" così ha parlato Maurizio, il mio amico dell' RVM, oggi pomeriggio.
Una Fiorentina che contro la Roma, in casa, ha vinto solo 13 volte su 73 l'ultima delle quali risale al 1991 - 1992 con gol di Dunga e di Gabriel Omar Batistuta. A questo nome ancora sento una scarica elettrica sulla pelle.
L'argentino con la mitraglia che ci ha regalato lo scudetto. 20 anni dopo l'argentino con la mitraglia c'è ancora. Si chiama Osvaldo e ce l'abbiamo noi. A tal proposito l’As Roma ha smentito l’account del nostro Deep su Twitter e Facebook. Quindi giallorosse innamorate non se vi ha invitato a cena fuori sappiate che non è lui!
Considerando la partita di andata (come dimenticare la disfatta di Firenze terminata per mancanza di giocatori?) a questo punto, qualche cartuccia da sparare per una vendetta importante mi auguro sia stata conservata, proprio come una bottiglia di vino.
Più invecchia, più diventa pregiato e buono. Dunque che la voglia di riscatto abbia portato alla preparazione del delitto perfetto.  Sarà una partita difficile, sia per la classifica dei Viola che vorranno vincere a tutti i costi, che per quella della Roma, che non può permettersi altri passi falsi.
Che siano i giorni dalla Resurrezione alla Liberazione, quelli della nostra Rivoluzione...di Primavera? Non a caso da domenica 15 al 25 i giorni saranno 10 proprio come il numero del Capitano. Già il Capitano, quello che alcuni si ostinano a definire mai decisivo, di una certa età ed pronto al ritiro...proprio quello che sotto la Sud, mercoledì sera, ha insaccato una palla che valeva la vittoria. Peccato non l'abbia visto Sandro, che allo stadio non c'era.
Lui che ogni anno scommette con me che il Capitano è finito e quando Totti segna è sistematicamente assente sugli spalti.
L'appello che ci rimanga anche questa domenica, è già stato diffuso ampiamente, oggi su stampa e ora in radio. Lo farà, è anti Totti ma è uno scaramantico per fortuna. 
La scaramanzia è propria dei tifosi, così vi farà piacere sapere che Domenica berrò il mio caffè gusto Roma prima di dirigermi allo Stadio, dove il ritmo della Roma è stato definito da Champions. Un bel 2.06 di media punti dietro solo a Juventus e al Milan.
Fa riflettere. Spero fermamente che la pozione di Mister Enrique non trasformi la Roma di nuovo da Dott. Jekyll in Mister Hyde...l'ultima versione ci andava bene e ci andava bene anche vedere Luis saltare dalla gioia a bordo campo...parola di Tacco12. 


PsLazieScommesse: Mauri e Brocchi dicono ai tifosi di stare tranquilli. A Roma sappiamo la fine che ha fatto Tranquillo, quindi fossi in loro, non lo sarei troppo.

Ps.Guru: Lui dice che "con questi giocatori non ci si capisce niente ma se gioca il Capitano, ci si capisce di più…" a buon intenditore poche parole.

Con i muscoli del Capitano, andremo lontano

"Corri, Forrest. Corri! " qualcuno se l'era presa con Taddei che girava a vuoto, durante un primo tempo all'insegna della solita Roma. Qual'è poi la solita Roma? Questo è il tormento di tutti i romanisti in una stagione in cui una partita si vince e una si perde. La preoccupazione era tale che la voglia di andare allo stadio era compromessa se non fosse stata alimentata da un fidanzato innamorato (della Roma ovviamente) e da due amici che lavorano al supermercato vicino casa mia.
"Che fai non vieni allo stadio stasera?" mi aveva detto con tono sprezzante l'addetto al reparto carni, "il cielo si è aperto, non ci sono scuse! Daniele mi ha convinto".
Arrivo a pagare il conto e Daniele, faccia da furbetto, continua: "Non vuoi andare allo stadio?" per un momento ho creduto di essere tornata a 5 anni con la papà che mi rimproverava di non voler andare a scuola. Cedere è stato facilissimo. Ho deciso, che la mia squadra, va sostenuta sempre.
"Come si fa a non andare?" continuava Mirko quando mi ha vista arrivare a casa. Già come si fa? Si fa come Sandro che era tornato troppo tardi dal lavoro, così dice la leggenda. 
Ad ogni modo il campo da gioco era simile a una spiaggia dove sono disseminati, un po' qua e un po' la', sassolini e conchiglie.
"Mi sembrano tanto piccoli oggi? ma che siamo seduti più lontani?"
Aguzzo la vista cercando di mettere a fuoco i giocatori in campo. Disposti come soldatini di piombo, per una guerra che scoppia solo se a muoverli sei tu. I tifosi devono essersi resi conto di questo. Sono entrati in campo con la voce inneggiando e chiedendo tre punti. Il soldatino Osvaldo ha subito ascoltato. Lui che appena può la butta dentro. Lui che avrebbe regalato a noi tifosi un attacco di cuore quando passa una palla perfetta al Capitano che insacca e viene ad abbracciarci tutti.
Braccia aperte e tese, alla ricerca di una abbraccio, di un bacio. Non di uno qualsiasi ma del nostro, dei suoi tifosi. Stringo Antonella, Christian salta addosso a me e a Mirko insieme. Cerco Marco che è sparito e vedo Mirko venirmi incontro e stamparmi un bacio in faccia. L'essenza della gioia a volte è tutta qua, in due braccia che si aprono e in un calcio, piccolo che fa diventare tutto grande. La mareggiata ha ammucchiato i sassolini e le conchiglie, tutti stretti e concentrati. Ora appaiono più numerosi e uniti. I soldatini guerreggiano ancora e con una foga che sembrano muoversi da soli. Gli avversari, tanto temuti, tentano l'assalto ma quando Marquinho li trafigge è finita. Lo sanno loro e lo sappiamo noi sugli spalti. Questa partita è vinta. Significa 50 punti e significa crederci di più. "Aho, dite a Sandro de rimanè a casa sempre, almeno Totti segna!" è il suggerimento di Antonella. "Mi sento contento come da tanto non capitava" confessa Mirko scendendo le scale.
Un Capitano, c'è solo un Capitano.

10 aprile 2012

Odi et Amo, quare id faciam fortasse requiris


Venerdì Santo, presa da una crisi mistica e da premonizione, non ho voluto scrivere il mio Tacco12 su Lecce - Roma. Mi mettevo sul pc e le parole non si combinavano. Le idee non prendevano forma, evidentemente non ne avevo.  Così, ho scritto a Doria che preferivo ci sentissimo dopo Pasqua. 
A volte, le nostre azioni sembrano prive di significato, solo più tardi riusciamo ad attribuirgliene. 
Si vede che me lo sentivo. Del resto con l'As Roma vivo un patto di sangue. Mi è madre, sorella, figlia...lo sento quando qualcosa prende una piega sbagliata. 
Per quanto si dica che dal passato week end pasquale, i peggio usciti siano stati gli agnelli e i milanisti,continuo a ritenere che pure a noi romanisti tanto bene non è andata. 
Perdere contro la penultima in classifica, subendo 4 gol, non è perdere e basta. E' venire umiliati. E' lasciare andare via, inesorabilmente, una stagione. 
La Roma giocava con la maglia All Inclusive di Wind. "Arieccoli!" esclama Mirko mentre prendeva postazione sul divano di casa sua. "Ogni volta che giocano indossando le maglie con gli sponsor nuovi, perdono. Ti ricordi a Milano? Ti avevo dato il verdetto prima che la partita iniziasse". 
Mi viene da storcere la bocca, in una smorfia strana. Quando lui spara certe sentenze, spesso ha ragione. Lascio correre perché me la sento buona. Chiamo il Guru. 
"Nun me li filo proprio oggi" era ancora al ristorante, quando mi ha avvisato che si sarebbe completamente disinteressato al match. 
"Nun ce penso proprio a farmi rovinare le feste da loro, tanto quest'anno : una la vincono e una la perdono". Il Guru anche non sembrava convinto. 
La partita inizia o almeno così dice l'orologio. Qualcuno in campo corre ma non siamo noi. 
"Gioca Rosi" così ero stata accolta da Mirko al mio arrivo e in effetti questo poteva essere già considerato un presagio. La partita procede come tutti voi sapete. Un gol dopo l'altro con i nostri giocatori che non hanno dato il minimo cenno di reazione, se non allo scadere quando non serviva ormai più. Mi stavo avvelenando. Sul terzo gol telefono al Guru. "Hai fatto bene a non vedertela" lui mi risponde con un "Perdiamo sempre due a zero?" e io: "No, abbiamo appena preso il terzo!" sorride amaro, come sorride lui quando il nervoso gli comincia a intossicare l'umore. Finge un distaccato coinvolgimento alla notizia e mi liquida con un: "te l'avevo detto, lascia perde.." E così ho fatto. Abbandono Mirko sul divano e mi dirigo davanti al pc. Ogni tanto mi giro a guardarlo e me la prendo con lui: "Ti rendi conto che ti fai rubare le ore da dei deficienti??? Usciamo!" 
Mirko vegeta. Non reagisce nè a me nè alla Roma. Semplicemente giace, muto. La sera la vittoria della Lazio ha concluso degnamente il tutto insieme alla vetta in classifica della Juventus.
Il Tam tam sulle dimissioni dell'Asturiano era infondato come un palo di ombrellone nella sabbia. Chi ci voleva credere??? 
Serse Cosmi, da buon romanista qual è, durante la partita ha addirittura chiesto ai suoi di "non spingere troppo" e a fine partita ha elogiato il suo Lecce per aver compiuto un'impresa storica: battere la Roma in casa per la prima volta.
Bene, anche questo fine settimana Luis e i suoi hanno ottenuto un nuovo primato, in negativo. 
Così la Pasqua è arrivata e ci abbiamo mangiato su ma domani...domani si ricomincia. 
I ragazzi si sono allenati sempre. Totti e Pjanic sono stati recuperati. Gago compie gli anni e Borini ha la febbre. Insomma da Trigoria non arrivano notizie esaltanti. Contro l'Udinese all'andata abbiamo perso negli ultimi 10 minuti. Un gol di Di Natale al 79' e uno di Isla all'89' ma non giocava Totti. 
Domani sera l'Olimpico forse sembrerà un uovo di pasqua smangiucchiato. Avrà l'aspetto di un teatro semi vuoto e questo non so se sia giusto o meno. Qualcuno dice che bisogna avere devozione nei confronti della proprio squadra sempre, soprattutto quando perde. Sono certa che al tifoso romanista questo precetto sia stato trasmesso nel dna. Consapevoli che quest'anno è un po' così colgo l'occasione per dire a tutti di andare allo stadio. Alla fine dei conti lo diceva già Catullo: 
Odi et Amo, quare id faciam fortasse requiris. Nescio...sed fieri sentio et excrucior. 
Odio e Amo. Come possa fare questo? Non lo so, eppure è questo che sento e mi tormento. 
C'è forse da aggiungere altro, dopo questo? Beh, si... Forza Roma...parola di Tacco12. 

PostScriptumProtesta: In Sud lo striscione andrà a testa in giù in forma di protesta nei confronti dei giocatori perché non si sono scusati con i loro tifosi. Domanda: se lo avessero fatto, sarebbe cambiato il risultato??? 

PostScriptumLazie: così rispondo a tutti i laziali...la rovesciata di Osvaldo rimane il gol più bello della Roma anche se non è stata ritenuta regolare (ma lo era), e avrà il tempo per farne altre. Quella di Mauri ricordatevela perché è l'ultima. Parola di Tacco12. 

06 aprile 2012

Non dimentichiamo l'Abbruzzo


Tacchini e Tacchine...
vi consiglio vivamente un reportage di Emanuela Garulli su Onna, la cittadina rasa al suolo dal terribile terremoto del 6 Aprile 2009.
Un documento interessante per chi non è stato in quei posti e per chi, come me, ha lavorato lì in quei giorni. Un documento che mi lascia un po' di tristezza nel cuore, per tutte le speculazioni che sono state fatte sul dolore di quelle persone e per le promesse mai mantenute.
Io ed Emanuela eravamo insieme in quei giorni tremendi. Lei ha avuto il coraggio di tornare a Onna e questo è quello che, i suoi occhi e la gente che ha incontrato, ha montato per noi...grazie.

http://tg.la7.it/cronaca/video-i536081

03 aprile 2012

..GiveMe Five! ...


Eccoci qui due giorni dopo, siete ancora sazi? Io si.
Una scorpacciata di goals così non la si faceva da tempo. Del resto era l'ora di pranzo e la Roma ci ha servito cinque portate.
In effetti è stato proprio come andare al ristorante di domenica. Inizialmente un po' di caos, tanti bambini, come sugli spalti dell'Olimpico per via del settore Famiglie, e i giocatori che, come camerieri, sembravano un po' spaesati. Quando sei seduto da 15 minuti e ad essere servito non sei tu ma l'ultimo arrivato che si chiama Caracciolo e il suo tavolo (il Novara) passa in vantaggio, è il momento che vorresti alzarti e andartene via. Fortuna che noi siamo pazienti, anche perché la fame è tanta, troppa e ti convinci che il turno successivo tocca a te, per forza.
Così è stato anche in campo. Ad aprire le danze Marquinho e a proseguire tanti altri amici.
Il primo della serie è stato Osvaldo, che ha così raggiunto quota dieci nella classifica delle reti realizzate, con somma gioia dei tifosi e dell'Espaniol. Il mio Ovomaltino, si è ripreso la Roma! E' il capocannoniere giallorosso e dire che lo avevo eletto il mio nuovo acquisto preferito da mesi, è proprio da bionda stupida, quindi non ve lo dirò.
Il Guru non ero riuscita a sentirlo e per scaramanzia a partita iniziata non l’ho di certo chiamato. La pausa tra primo e secondo temo vola via tra spuntini veloci e caffè Borghetti.
Quando si ricomincia Simplicio (ribattezzato per l'occasione Supplì...cio) è capace di una delle sue azioni, che ti fanno dire:
"Ci mette sempre l'anima!E' un grande!" Segna e rimane fermo nell'area di rigore, dopo aver realizzato una palombella da fare invidia al creatore dei pallonetti per eccellenza, si gode l'ovazione dello stadio.
Tutti in piedi, lo osannano. Lui ringrazia. Arrivati alla terza portata eravamo quasi certi che la scorpacciata fosse terminata. Sorpresa!
Il banchetto è abbondante è una prova generale della colazione pasquale a dir la verità di una Pasqua multietnica.
Dopo la faijoada, l'asado e una caipirinha, c'è ancora spazio per una fetta di jamon serrano firmato Bojan e di una bella bistecca argentina servita da un cameriere che a dire il vero, voleva far capire al Novara di essere davvero alla frutta, Lamela!
Unica nota dolente del menù, il sushi di Morimoto, non perché non fosse buono, ma perché era decisamente fuori contesto!
A pancia piena ce ne siamo tornati a casa ognuno con i suo proclami:  "Sazi, siamo sazi ma la qualità lasciava un po' a desiderare" e poi: "Non siete mai contenti! Abbiamo stravinto" e infine: "Mancava solo il gol di Totti" (Ora chi indovina di chi è stato questo ultimo commento vince un uovo di cioccolato)
Il Guru finalmente è raggiungibile. Lo ascolto, felice ma non troppo, concordare con chi si è lamentato di un brutto gioco:
"Il Novara è proprio poca cosa...il gioco espresso non è stato bello ma prendiamoci i lati positivi: si sono sbloccati un po' di marcatori e ci siamo portati a casa tre punti". Ipse dixit e bisogna pur imparare ad accontentarsi nella vita.
Tre punti per avvicinarci al terzo posto. Le altre si fermano e noi avanziamo. Questa sarà in tutti i sensi la settimana della Passione. Quattro giorni per concentrarsi e completare il miracolo per Pasqua, che vi auguro a tutti di festeggiare nella più classica tradizione italiana: corallina, frittata, torta al formaggio e cioccolata!
Quindi teniamoci a digiuno fino al week end, perché nel futuro prossimo avremo incontri che potrebbero metterci a dieta e sia mai che ci presentiamo sciupati...parola di Tacco12

PostScriptumPrimavera: per chi fosse a secco di Derby, domani a giocarselo è la Primavera di Mister DeRossi che punta allo scudetto. ...FORZA RAGAZZI!

PostScriptumLaziale: Oggi non sfotto gli aquilotti...voglio solo ricordare un calciatore che davvero per loro è stata un simbolo.
Un saluto a Giorgio Chinaglia perché quando vengono a mancare giocatori che hanno fatto la storia, siamo tutti un po’ orfani.

Diego e la Champions

Mi piace andare allo stadio alle 12.30. Hai tutto il tempo di alzarti con comodo e fare colazione al bar. Caffè e cornetto. Poi  a caccia di una palma santa (dato che è la domenica delle palme e sono fedele alle tradizioni) e infine, lo stadio.
L'appuntamento che non c’era, c’è. Infatti capita che passi davanti casa di Sandro e trovi Marco, Antonella e Christian.
Così si decide di andare tutti insieme, come i vecchi tempi. Caffè scaramantico dal "Principale" e la via Crucis ha la sua ultima stazione sotto la Curva Sud.
Durante il tragitto Mirko legge curioso il Romanista, qualcuno gli ha detto che parlano della maglia di Strukelj, una di quelle della sua collezione asromashirt.  
La maglia in questione era quella della finale di Coppa Campioni contro il Liverpool, un vanto per qualsiasi collezionista tifoso. "La Coppa dei Campioni?" è curioso Diego, troppo piccolo per sapere di cosa si sta parlando. Sandro gli spiega che è l'attuale Champions League e che la Roma aveva giocato una finale. Sulla faccia lentigginosa di Diego si accende una speranza in un sorriso che si apre come un sofficino.
"Diego se vinciamo anche oggi, diciamo a Matteo che è ora di lasciarti il suo posto " se lo imbonisce lo zio.
"E chi sa che non si faccia un'altra Champions League" aggiunge Mirko strizzandogli l'occhio.
La signora Alma mi regala delle ovette di cioccolata per Pasqua, contraccambio con una palma benedetta.
La Pasqua è nell'aria: passione o resurrezione? L'Olimpico è meno verde dell'ultima volta, la pista d'atletica recupera parte del suo color porpora. La Curva protesta ed è muta per i primi quindici minuti. Appena il suo coro si alza il Novara segna.
"Era mejo che stavate zitti!" Sandro non sa a chi dare i resti tra la partita negli occhi e la telecronaca nelle orecchie. Marco scuote la testa. "Ce ne andiamo Marcolì?" gli mimo dalla mia postazione. Scuote la testa. La partita prosegue. La Roma non brilla eppure basta poco a Marquinho per raddrizzare  una partita segnando il suo primo gol che funge come da zeppa sotto la gamba di un tavolo sghembo. Ora tutto sembra più dritto, si può ricominciare. 
Pochi minuti e Osvaldo raddoppia! La mia gioia scomposta regala una gomitata al mento di Mirko. Il primo tempo è il trionfo della pizza con la mortadella. Mirko ha l'acquolina e trova consolazione in un pezzetto di torta che Alma mi offre. Il secondo tempo inizia e Diego deve fare la pipì. "Proprio adesso? Prima non ti scappava!" lo rimprovera Sandro che gli promette "al 75' andiamo" e gli indica il tabellone luminoso. La promessa è dura da mantenere perché Supplìcio decide di fare il pallonetto in onore del nostro Capitano. Siamo a 3. Bojan realizza la quaterna e corre verso le telecamere: "Tutta la forza di questo gol è per te, Abidal". 
Dopo l'ovazione per Simplicio lo stadio si alza in piedi anche per lui. Il tavolo da sbilenco qual era diventa una tavola imbandita. "Se giochiamo così contro il Lecce, perdiamo" Sandro si lamenta comunque della mancanza di gioco e bisogna dargli ragione quando arriva il gol di Morimoto. “Sto giapponese solo con noi!” mi stressa. Diego è rassegnato,sa che andrà al bagno solo dopo il minuto 90.
"Com'è la classifica?" gli chiedo e lui tira fuori il suo ritaglio di giornale "Siamo a -4 dalla Lazio!" è felice. Lamela segna il quinto gol e la partita è finita.
“Così facciamo la Champions League?”
“Ancora no, Diego. Ancora no…”



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