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27 agosto 2013

Kramer contro Kramer, un film per riflettere.

Appena finito di vedere Kramer contro Kramer. 
'Un vecchio film' potrebbe osservare qualcuno.
'Un grande film', risponderei io. 
Infatti un film che dopo 34 anni racconta una storia di un'attualità sconcertante, colpendo dritto al cuore non può che definirsi un grande film. Certo complice di tanto successo, oltre la sceneggiatura, é la presenza di due mostri sacri della recitazione come Dustin Hoffman e Maryl Streep. Non a caso si sono guadagnati due Oscar (miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista). 
Il vero fulcro però é la storia e uno strepitoso bambino protagonista in grado di trascinarti nei suoi 7 anni fatti di una mamma che sparisce per 15 mesi e di un padre che ce la mette tutta per diventare anche una mamma. Un bambino che vuole bene alla sua mamma nonostante lei lo abbia abbandonato per ritrovare se' stessa ma anche al papà, che un giudice stabilisce dover vedere una volta a settimana e solo due domeniche al mese.


Si perché quando un uomo e una donna decidono di mettere al mondo un figlio dovrebbero pensare a lui prima di tutto. Però genitori non si nasce e non ci s'inventa. Così mentre due adulti spaesati cercano le migliori soluzioni possibili per risolvere il problema, si dimenticano (o non si accorgono) che c'è qualcuno che sta soffrendo da morire e non lo ha scelto. Capita che se ne rendano conto solo quando uno dei due scopre la foto dell'ex consorte nascosta in un cassetto oppure quando il proprio bimbo s'impunta e inizia a piangere senza motivo e tra le lacrime grida a gran voce la mancanza di quel genitore assente solo fisicamente ma tutto intero nel suo piccolo cuore di bambino. 
La separazione é una scelta drammatica e dolorosa. Questo film serve a ricordare che nonostante il dolore e le circostanze ostili la ragionevolezza dovrebbe sempre trionfare. Un uomo e una donna che concepiscono un figlio non si possono odiare tra loro. Chi ha generato amore deve preservarlo e lottare per lui. 
Quando nella scena finale La signora Kramer decide, nonostante abbia ottenuto in tribunale la custodia del figlio, di lasciarlo nella 'sua' casa dove ha la 'sua' cameretta e quindi di affidarlo al padre, non solo ritorna a essere madre prima che donna ma sfata un altro diffuso luogo comune che Kramer padre aveva già voluto sottolineare in tribunale: 
'Una madre non é migliore del padre solo in virtù del sesso'. 
Ecco, quanto sarebbe bello che lo capissero tanti giudici e tanti ex...parola di Tacco12.

25 agosto 2013

As Roma: IniziAMO

Eccomi qua. In una serata di Agosto atipica, fresca e romana. La tv accesa ed inizia l'attesa. Si ricomincia. La stagione calcistica parte, dopo un mercato (che le regole vogliono si concluda a fine Agosto) deludente e ancora in corso.
Vedere Lamela in panchina sapendolo già in partenza mi ferisce un po'. Il dispiacere più grande é già stato provato dopo aver perso Marquinhos e Osvaldo, il mio Ovomaltino. Mi sento un po' orfana di loro ma l'AsRoma é altro. 
Un tifoso ad inizio stagione deve comunque sentirsi carico. Credere nella formazione, nell'allenatore e soprattutto nella propria squadra. Quella che non ti fa dormire. Che se vince la prima sarà un anno ottimo anche per te. Che la maglia solo a vederla infilare ai giocatori negli spogliatoi in diretta SKY, ti sembra la più bella di sempre e ti dimentichi il logo nuovo, i giocatori ceduti e quelli che non verranno. L'As Roma del resto é l'unica squadra concepibile da tifare per il mio cuore e il mio cervello da quando sono nata. Mentre il tempo scorre e l'ansia cresce, telefono a Papà che mi racconta che zio Gianni ha detto: 'E' una partita fondamentale per tutto il Campionato!' Ma se é solo la prima??? Ma si ha ragione lui, é così che siamo noi tifosi: esagerati. Estremi. Fanatici e Fieri. Mentre l'arbitro fischia l'inizio, penso a zio Bri, Giulia e Flavio che si perdono il debutto intrappolati in un aereo di ritorno dalle vacanze esotiche. Vedo Borriello sfoggiare un paio di baffetti anni '30 e spero faccia una doppietta così, magari, non ci pensano più a venderlo. 
La partita inizia. Totti é alla sua ennesima stagione (ha superato la ventesima) e De Rossi alla numero 12. In campo a colpirmi più del gioco, piuttosto noioso, é stato il neo acquisto Maicon. Gran bel giocatore che sembra in grande sintonia con il Capitano. Un primo tempo che scorre lento e mi fa venire fame, soprattutto per la rabbia. Il secondo tempo, a pancia piena, mi regala il sogno dei sogni. Livorno più stanco e Roma più determinata...il cuore vince su tutto e accade il miracolo. De Rossi tira un bolide dei suoi e questa volta sfonda la porta. Goooool!!!! Gooool!!!! Scoppia la vena a lui e scoppia il cuore a me. Era ora, Daniele doveva segnare per lui e per noi. Nemmeno il tempo di riprendersi che Florenzi raddoppia e allora Roma ai Romani. La partita finisce così e io mi sento orgogliosa. Questa é la squadra che voglio, con giocatori che esultano e amano la maglia come veri tifosi. Come fossero noi. Noi da casa, noi dagli spalti, noi romani e romanisti che non ammettiamo deroghe alla nostre fede. Roma ha vinto, nonostante Sabatini con le mani in faccia, segno di disperazione invece che di gioia, al gol di Daniele. Roma ai Romani Romanisti come inizio non mi sembra male...parola di Tacco12.

PostScriptMGarcia: Il nuovo allenatore al telefonino ha ottenuto già un primato...ho la sensazione che non sarà l'unico :-)

21 agosto 2013

LoShoppingNonVaInVacanza!

Mentre all'Olimpico di Roma si procede all'Open Day, ovvero pulizie prima dell'esordio in Campionato, in Salento il tempo fa i capricci.
Così dopo mezza giornata sotto l'ombrellone un po' per il sole, un po' per la pioggia, sono tornata a casa pronta a indossare i miei nuovi pantaloni!
Freschi freschi... Fantasia etnica tra il tigrato e il geometrico, nero e salmone, della FriendOne di NY! Trovati in un piccolo outlet di TorrePali...cifra25€!
Sono molto soddisfatta...altro che Marcuzzi e Ferragni, é facile fare le fashion blogger con una taglia 40, il portafoglio gonfio e una montagna di sponsor...!
Ci vuole occhio per acchiappare il pezzo giusto, oltre a una buona dose di fortuna :-)
volevo condividere con voi la mia soddisfazione!
Baciucchi a tutti!

18 agosto 2013

Salento time

Una settimana dal mio arrivo in terra salentina. Posso ritenermi soddisfatta. Nella lista dei posti da visitare già molte voci sono state spuntate. Gallipoli, Lecce, Otranto,Alimini e Punta della Suina. Tutte belle. Tutte con un forte carattere. Gallipoli godereccia. Lecce bianca e altera. Otranto medievale. Alimini trasparente. Punta della Suina colorata, sfumata. Insomma questa Puglia é varia proprio come il cibo che si porta in tavola. Olio e vino, pasticciotti, rustico, panzarotti, caffè con ghiaccio e latte di mandorle...e se continuo non finisco più. Al momento il bilancio, non la bilancia amica sconosciuta, é tutto positivo. Condiamo il tutto con sagre e musica live. Dopo Daniele Silvestri domani sarà il turno di Max Gazzé e poi speriamo di assistere alla Pizzica. Tacco12 poco, dato che l'infradito la sta facendo da padrone, però un paio é con me e verranno sfoggiate presto...parola mia.

11 agosto 2013

Saluti dal Tacco ;-)

Tacco12 non poteva che andare in vacanza nel Tacco d'Italia :-) vi aggiornerò da qui...Chiara&TheEternalCity non vi abbandona nemmeno in vacanza!!! 

10 agosto 2013

Chiara&TheEternalCity: Viva la Posta!



Chi dice che Roma è vuota non è stato a La Posta il giorno di San Lorenzo.
Reparto: Raccomandate, notoriamente un ufficio piuttosto vuoto e veloce. Invece, sorpresa, una fila sostanziosa mi si presenta davanti schiacciandomi con le spalle alla porta che si è appena richiusa dietro la mia schiena. Alquanto anomalo, considerato il periodo estivo e l'orario. Cerco di trovare una posizione il più comoda possibile e mi metto l'anima in pace. 
Penso a La Posta, a quanto in passato sia stato un luogo in cui chi vi si recava lo faceva con gioia. Qualcuno era in attesa di notizie dall'altra parte del mondo, dove qualche figlio o marito era andato alla ricerca di una sorte migliore, con la speranza di migliorare anche la sorte di chi non era partito. Qualche ragazza fremeva nel tenere tra le mani la lettera di un ragazzo che le dichiarava un amore bianco su nero, dalla forma tonda ed indelebile proprio come l'inchiostro. Vago tra queste romantiche fantasie quando l'entrata di un vecchietto mi distrae. Viso da persona per bene. Barba bianca e occhio sveglio. Apre la porta d'ingresso e sospira:
"Quanta fila..." un con filo di rassegnazione. 
Tutti gli altri accennano a un sorriso amaro. Seguo quel signore che m'incuriosisce. Indossa un gilet militare sopra una maglietta di cotone a righe abbinata a un pantaloncino dello stesso colore del gilet. Fin qui sembra tutto normale. La sorpresa mi si svela quando mi concentro sui suoi piedi. Un paio di mocassini sudici e usurati fanno da riparo ai piedi consumati, a loro volta riparati in due calzini corti un tempo bianchi. Il vecchietto si tira dietro un carrello dove ha poggiato una busta di plastica dura, retta al manico del carrello da una cintura di corda. Lo guardo mentre trascina il suo corpo magro e il carrello verso una sedia rimasta vuota. Si adagia su quella sedia orfana, per aspettare il suo turno. Se ne sta composto e silenzioso. Tira fuori dalla borsa di plastica malandata una busta arruffata. Chissà cosa deve ritirare. Mi domando se quel tipo abbia una casa e quale possa essere il suo indirizzo. Quei mocassini malandati mi tornano davanti gli occhi di nuovo e ho come la sensazione che quell'uomo sia un nuovo povero figlio di questa crisi. Una sensazione però che vacilla e riguardandolo bene dalla testa in giù penso che forse è sempre stato povero oppure lo è diventato per mandare un figlio a studiare in un college svizzero. Ha parlato poco ma ha mostrato una proprietà di linguaggio e un cervello allenato tipico di chi ha lavorato e studiato. Ad un tratto la fila si anima. Qualcuno prova a entrare da fuori e qualcun altro ad uscire ma la porta sembra bloccata ermeticamente. 
La Posta c'ha rapito. Il panico si diffonde. L'unica cassiera, dell'unica cassa aperta alla domanda: 
"Scusi, perché ha chiuso la porta?"
Risponda con un'aria rassegnata: 
"Oh, non ditemi che è caduto il cartone?"
Il cartone??? In effetti alla sua osservazione tutti abbiamo osservato un cartone schiacciato scivolato sul pavimento accanto alla porta d'ingresso. Un cartone per bloccare la porta di una delle Poste Centrali di Roma.
"Siamo nel Terzo Mondo" commenta qualcuno. 
"Terzo? Da mo' che c'ha superato il Terzo Mondo" continua un altro, finché una signora conclude con una domanda: 
"Perché siamo ancora sulla lista?"
Mentre i commenti incalzavano sovrastandosi, un altro impiegato de La Posta, richiamato telefonicamente dalla sua collega, si avvicina alla porta con una chiave e ci libera dalla segregazione. 
Tutto questo trambusto ha fatto procedere la fila più velocemente e così tra un paio di persone è il turno mio. 
Fuori si sente una donna che litiga: 
"Insomma non c'ho nessun diritto io? Quella casa è pure mia, nemmeno più un piede ci posso mettere? Ci sono dei documenti personali!!! Non li dovete aprire, sono miei!"
Mi distraggo giusto il tempo di veder andar via il cliente prima di me. Nel frattempo il qualunquismo s'impossessa della stanza. Chi se la prende con il Sistema che non funziona. Chi con i politici. Nessuno se la prende con se stesso e con questa Italia che è fatta da italiani, corrotti, furbi e sfaccendati. 
Arrivo davanti all'unica commessa dell'unico sportello della Posta:
"Stanno tutti in ferie" si giustifica quando gli domando come mai ci sia solo una cassa aperta. Chiedo se posso pagare un bollettino ma No, non è possibile deve andare all'altro ufficio. Non si preoccupi non c'è fila... ringrazio e ritiro la mia raccomandata. 
Tutta questo per ritirare un avviso della Polizia Municipale che mi avvisa di dover andare a ritirare una multa al comando di via di Donna Olimpia. Quindi una fila che ti comunica che dovrai fare un'altra fila. Ottimo! W La Posta...e pensare che a me le lettere sono sempre piaciute. Esco stringendo l'avviso tra le mani. Faccio finta che è una lettera di un'amica di penna che vuole venirmi a trovare; di un parente lontano che mi comunica un'eredità in arrivo; di un premio letterario vinto sbaragliando la concorrenza. Così mi torna il buon umore e mi sento più leggera. Del resto per sperare nel meglio per fortuna non c'è bisogno del numeretto...parola di Tacco12.

01 agosto 2013

Berlusconi condannato


Tacchettine e Tacchetti, 
oggi Berlusconi è stato condannato a quattro anni di reclusione. I giornali stranieri hanno aperto i tg e i giornali con questa notizia e anche le nostre Tv non sono state prese d'assalto da edizioni Straordinarie... quindi Tacco12 non poteva essere da meno. Del resto la sentenza di oggi ha dato una lezione importante ai potenti, ai furbi, agli italiani: TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE.  Non si può fuggire per sempre dalle proprie responsabilità. Per una volta mi sento orgogliosa della mia Italia. Adesso incrociamo le dita. Ci sarà un periodo politicamente difficile ma noi siamo pronti. 
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