TinyDropdown Menu

29 ottobre 2013

Scende in campo Capitan America: prova del 9 superata

Morgan

E' una giornata assolata di ottobre. Un martedì. Scusate il Ritardo, vi dico citando il nostro Capitano, però per far scendere l'adrenalina e far riposare le emozioni ho avuto bisogno di qualche ora. 
La prova del 9 è stata superata. 
Quando si andava alle elementari t'insegnavano che con tale prova si poteva verificare se il risultato dell'operazione matematica ottenuto fosse corretto o meno. 
Quello che non ci hanno mai detto (almeno a me) è che la prova del 9, anche se risulta positiva, ha un 11% di probabilità di un falso positivo. 
Quindi, calma e sangue freddo, non ci si può fermare ora! no!!! La Roma deve continuare la sua marcia, come una missione, come un pellegrinaggio verso una nobile meta. 
Domenica davanti alla tv quando ho visto scendere le squadre in campo ho pensato: 
"Oggi è davvero dura". 
Inutile negare che la mancanza congiunta di Totti e Gervinho mi preoccupava abbastanza. Non per mancanza di fiducia in tutti gli altri ma per una questione di equilibri e punti di riferimento. 
Guidolin, il prete mancato, poi è uno di quelli che la partita la prepara bene e a Udine nessuno vinceva da diverso tempo. Insomma quando si dice avere una serie di sentori. 
Nonostante ciò non mi sentivo particolarmente sfiduciata. Ero certa che Daniele avrebbe rimesso la Luce al centro del campo. 
Dopo il pranzo domenicale, mentre Mirko, suocerina e suocerino prendevano posto sul divano, la sottoscritta si è limitata a rimanere sulla sedia tra la crostata ai frutti di bosco e il plumcake alla Nutella. Pronta ad agguantare una fetta come salvagente e a mandar giù un bicchierino di Zibibbo per dimenticare. 
Il primo tempo scorre così, con la bocca piena e la speranza che si arrivi subito al 45' perché si sa che Monsieur Garcia ha già inquadrato il problema ed è pronto a risolverlo. Lui è come il più bravo della classe. Ve lo ricordate quando vi arrivava la versione di latino, durante il compito in classe, e vi sembrava di essere davanti a un geroglifico e allora cercavi (senza farti notare) lo sguardo del più bravo della classe che senza parlare capitava il tuo "Aiutoooo! Ti prego almeno la prima frase!" 
Ecco Garcia è quello che ti guarda e ti dice: 
" Tranquilliser, pas de problème, je vais" (Tranquilli, nessun problema, ci penso io).
E così il primo tempo scorre pieno di ammonizioni ed espulsioni che non si avverano, come quella di Muriel o, dopo, quella di Di Natale. 
Ragazzi prima di continuare il racconto di quella che è stata un'altra domenica memorabile, vorrei soffermarmi su questo punto. 
Mi viene il dubbio che abbia dei problemi di vista perché nessuno, e dico nessuno, ha commentato due gesti che mi hanno molto colpito ed è per questo che vorrei la vostra conferma alle mie visioni. 
Il primo è un bacio in fronte di Di Natale al guardalinee che aveva sbandierato un suo fuorigioco. 
Il secondo è una spinta, una manata sulla spalla, sempre da parte di Antoniuccio, all'arbitro per una protesta di cui ora nemmeno ricordo. 
Beh,  qui lo volevo scrivere perché per una cosa del genere vorrei ricordare che sua maestà Francesco Totti è stato espulso (correva l'anno 2000 e il campo era quello di Perugia, per altro il Capitano reclamava la giusta distanza dalla barriera e aveva già preso un' ammonizione, per farsi sentire con l'arbitro Borriello. In quella partita venne espulso anche Capello). 
Comunque procediamo, Garcia mette tutto a posto e quando inizia il secondo tempo si ha quella speranza interiore che "ce la si può fare! si, se po fa'". 
Ognuno nuovamente ai suoi posti ma poi arriva l'imprevisto. 
Maicon, il gigante buono, quello che si era mangiato un gol grosso come una casa, si prende il cartellino rosso per un fallo davvero da sciocco. 
La speranza scema...si trasforma in un "Va beh, pure un punto andrebbe bene". 
Errore. Il punto va bene ai mediocri, a chi vuole vincere vanno bene solo i tre punti. 
Garcia cambia le carte in tavola e fa entrare il Capitano che ha a disposizione: Mr.Bradley, Captain America. 
Non ha lo scudo ma la testa cosa lucida da fare riverbero a sufficienza d'accecare l'avversario. 
Entra lui e, dopo poco, Guidolin se vorrebbe ammazzà. 
Un tiro da fuori area s'insacca alle spalle del portierone bianco nero. E' Goollll! 
Penso che l'abbia sentito tutta Roma. Suocerino e Suocerina per saltare si strappano rispettivamente inguine e bicipite femorale. Mirko rischia di mangiarsi la barba mentre salto dalla sedia al suo collo e l'impeto quasi lo fa cadere sul divano. 
In un attimo di nuovo tutti ai propri posti, manca un'infinità. Aspetti che scorrano i minuti. Sai che il recupero ne prevederà almeno tre. E' così. 
Poi il fischio finale e De Sanctis tarantolato si butta sul campo, corre verso il settore ospiti, urla e rischia un'infarto. Totti si fa sentire dal suo sito: "Una squadra con due palle così". 
Roma gode quasi tutta, tranne qualcuno che "Se comincia a stufà" per citare il mio amico Pierciccé, unico che merita di essere citato in una marea di rosiconi che mancano di obiettività. 
Sky passa prima Juventus e Milan, sempre i soliti, "nemmeno quando siamo da record ci mandano per primi" è il commento unanime.  
Chiamo il Guru che è fuori di se': "Immensi, comunque vada è record". 
9 vittorie su 9 partite. Nessuno meglio di noi.
E così in una domenica che diventa protagonista del lutto di due grandi personaggi come Gigi Magni e Lou Reed, ti torna in mente il sorriso di Gigi Proietti nella Tosca e senti la colonna sonora di Perfect Day mentre Capitan America corre sul prato verde con le braccia spalancate ad abbracciarci tutti. 


PostScriptum Indovinello: Juve, Napoli, Lazio e Milan hanno ottenuto i rigori. La Roma ha giocato in 10. Indovinate qual è la squadra più fortunata???
 L'invidia è 'na brutta bestia...logora dentro. Parola di Tacco12.

21 ottobre 2013

Spaghetti Junction c'è


Ciao a tutti!
Volevo dirvi che oggi è finalmente online la rivista che racconta l'Italia al Mondo per bocca degli Italiani!!!
Si chiama Spaghetti Junction ed per tutti quelli che amano il nostro Paese e le sue eccellenze.
Per chi ama il buon vino, la pasta, l'olio e non solo.
Spaghetti racconta le ricette tramite le "Mamme" quelle vere, senza trucco e senza inganno!
Spaghetti è il portale di chi vuole conoscere da dentro il mondo del cibo e delle bevande tramite le storie di sala; i menù dei ristoranti e la nascita e morte dei prodotti.
Il sito di chi ama vivere, viaggiare ed esistere.
E' il sito degli Italiani e di tutti gli Stranieri che vogliono conoscere l'Italia raccontata da chi la vive e la conosce davvero.
Che aspettate???? Andate su  www.spaghettijunction.it  e ditemi cosa ne pensate.
Anche Tacco12 collabora con SpaghettiJunction, perché si sa che:
"Il pero non cade poi tanto lontano dall'albero"
....vi aspetto leggete Spaghetti e troverete molte sorprese...garantisce Tacco12!



20 ottobre 2013

Nun se dorme più


Contro l'Udinese sarà la partita fondamentale. 
Così, di domenica in domenica (si fa per dire dato che questo turno abbiamo giocato addirittura di venerdì), sposto la mia asticella verso il traguardo finale, pensando che la partita che verrà sarà quella decisiva. 
Azz...vuoi vedere che 'sto franzoso ha cambiato la mentalità pure a me??? 
Certo è che se ha ben lavorato sulla squadra su noi tifosi ha ancora abbastanza tempo da perdere dato che siamo piuttosto indisciplinati almeno nel controllo dell'euforia. 
In Curva non si può stare...sto respirando un'aria che avevo accantonato nel profondo del mio stomaco 11 anni or sono. 
Arrivata con largo anticipo, perché per me e Mirko l'appuntamento alle 19.15 da Sandro era decisamente troppo tardi per Roma-Napoli, il primo che incontro al parcheggio del motorino è un certo Vincent Candela. Arrivo al mio posto ancora più carica.
Mi godo Tanto pe' cantà e Forza Roma Forza Lupi cantando a squarciagola con l'occhio rivolto allo spicchio ospiti che in Nord è più nutrito del solito. 
Lo stadio freme. Lo si vede dalla gente che arriva con il sorriso in faccia, con la musica che sale e i corpi che ballano. Gli sguardi sempre attenti all'ora che sullo schermo luminoso batte il tempo che manca all'inzio della partita.
Cori "razzisti" (da quest'anno) s'alzano dalla Sud. A me non piacciono, non li ho mai cantati ma appartengono al repertorio storico di qualunque tifoseria ed eliminarli non credo sarà cosa semplice. Non li giustifico, sia ben inteso, però penso che per dirla alla Nino Manfredi gli insulti tanto pe' cantà fanno meno male dei coltelli e delle molotov. 
Alle 20 passate arrivano Sandro, Matteo, Marco e Christian. 
"E Antonella?" faccio sorpresa.
"Antonella è in Umbria stasera non viene". 
Ah, santa pace qua la faccenda è grave. Quando una pedina non è al suo posto saltano gli schemi e a me 'sta faccenda che Antonella manca non mi piace tanto. Allora faccio per mettermi al suo posto che è leggermente più centrale del mio ed è il quel momento che Marco mi poggia una mano sulla spalla e mi fa: "Beh, proprio oggi 'sti cambiamenti?" 
E allora nemmeno fiato, perché il dubbio già ce l'avevo avuto pure io e preferisco togliermelo. Risistemo il giornale sul mio seggiolino e con un pezzo di pizza bianca in mano aspetto il fischio d'inizio. 
Guardo i ragazzi allenarsi: Dodò al posto di Torosidis, dicono le formazioni ufficiali. 
Con Roma, Roma lo stadio s'è riempito tutto. Qualcuno si mette sulle scale, qualcun altro in piedi vicino alle vetrate.
Inizia la partita. Primi minuti così e così. Non è che ci si capisce tanto.
La Roma sembra sempre tranquilla ma il Napoli è bello avvelenato. Si vede che ha il piglio di chi viene a casa nostra per vincere. La preoccupazione però mi viene solo quando, appena raggiunta la mezzora, Totti chiede il cambio. 
"E' colpa di Maradona! E' tutta colpa sua!" commenta Mirko sconsolato. 
"Che cavolo c'entra Maradona?" gli faccio. 
"Quello a Totti gli porta sfiga" dice senza aggiungere altro.
Totti esce e la Roma barcolla.
"Cavolo quanto conta il capitano" mi arriva sul WhatsApp del gruppo di Casa Celata.
E quando la Roma sembra stia per crollare ecco che il portierone Morgan De Sanctis compie il miracolo.
La parola d'ordine diventa: Resistere! Resistere! Resistere! almeno fino alla fine del primo tempo tanto "ce pensa Garcia a sistemare tutto poi " conclude Mirko.
E la Roma non solo resiste ma passa in vantaggio con un capolavoro, l'ennesimo della stagione, che se fossero tutti quadri o canzoni, adesso sarebbero pezzi da collezione.
L'autore di questa domenica, il cantautore della colonna sonora della vittoria, si chiama Miralem Pjanic. Batte una punizione allo scadere del primo tempo che il portiere partenopeo davvero non poteva prendere.
Pausa di 15 minuti, giusto il tempo di rivedere Valentina.
Un'amica di un'altra vita, mi viene da dire, che adesso vive a Londra ed è volata in Curva Sud per sostenere la Magica di cui è tifosa da sempre. Il suo sorriso e la tenacia con cui si sta costruendo il suo futuro, mi rende fiera di lei e ancora più convinta che chi tifa Roma vince sempre anche nella vita, del resto chi sceglie la Roma sceglie un modus vivendi, una filosofia.
Si rientra nell'arena. Siamo carichi de brutto e io sono convinta che:
"Se non segnano nei primi venti minuti, qualcosa non quadra" lo dico a tutti prima che si ricominci.
Pronti via.  La partita è bella. I ritmi alti. Per un momento mi perdo nella lettura degli striscioni dei Roma Club che colorano la Tribuna Tevere. C'è tutta Europa: Norvegia, Barcellona, Copenaghen, Stoccolma, Londra. Quello che però mi sorprende di più è lo striscione italiano: Roma Club Margellina, penso ai tifosi napoletani che se lo trovano davanti allo specchio del settore ospiti e mi domando come sia possibile che dei napoletani tifino per noi.
La partita cattura di nuovo la mia attenzione.
I minuti passano e siamo quasi al limite del 70' quando capita di nuovo il miracolo.
Borriello, napoletano di nascita, si procura un rigore che il solito n15 trasforma senza grandi problemi. 2-0 Show must go on!
Lo stadio esplode letteralmente. Tutti cantano, saltano. A me viene da piangere. Mi viene sempre da piangere anche quando al 90' parte Grazie Roma e la Roma ha raggiunto la Juve di Platini: 3x8 ...24!
E i calciatori si prendono tutti per mano. E corrono, tirano le maglie in Sud, e ridono, e piangono.
La Roma è a punteggio pieno. Ha vinto una partita fondamentale e adesso come si fa a non crederci? Come si fa a scrivere sui giornali se la Roma la si può considerare una delle concorrenti allo scudetto???
Manca troppo dirà Danielino nelle interviste post partita. C'ha ragione.
Manteniamo un low profile. Almeno proviamoci.
L'inno finisce. Telefono a papà per sentire se nella cucina del ristorante sono ancora tutti vivi. Lo sono. Roma, la Capolista se ne va...avanti il prossimo non vedemo l'ora de rigiocà...tanto ormai la notte Nun Se dorme ppiù!!! Ripensi a Maicon che è rientrato. A Pjanic che esulta sotto la Curva Nord e quella degli ospiti. Pensi a Daniele che salva il risultato sulla linea di porta a Borriello che si procura il rigore. Pensi preoccupata alle condizioni del Capitano e a quelle di Furia Cavallo del West... pensi, ripensi e  pure se non dormi te pare proprio de sta a sognà.

PostScriptumLazie: c'è sta un tipo che di solito usa il fioretto che farebbe meglio a continuare nella sua arte di Scaramouche invece che in quella di commentatore di calcio...almeno parla di uno sport che conosce...parola di Tacco12. 

18 ottobre 2013

Friday Look!

Il fine settimana si deve essere belli, allegri e Rock! É per questo che oggi ho studiato un Look per tutte voi Tacchette! Prendete dall'armadio canotta nera e t-Shirt nera (comunque tinta unita) poi una gonna corta e colorata (fiori righe o pois!) niente calze perché c'è il sole! Stivaletto corto con calzettone e il gioco é fatto!!!


Ovviamente tutto ciò non funziona senza un trucco ad hoc!
Quindi matita nera, rimmel, un po' di ombretto (in tinta con il colore della gonna scelta) da passare sotto gli occhi e rossetto rosso!!!
Se poi avete un po' di colore di fard sulle guance, sarete perfette...Parola di Tacco 12!!!

Ps. Non dimenticare un po' di profumo del resto se si é un fiore...;-)



13 ottobre 2013

Sunday Morning al Mercatino



SUNDAY MORNING!!! Vorrei sapere cosa si era fumato Lou Reed per scrivere quella melodia meravigliosa. Ho la musica che mi gira in testa ed quelle note mi ubriacano come un vino mandato giù a stomaco vuoto. Freddo e pieno di bollicine. Mi piace pensare che Lou si sia semplicemente mandato giù un caffè forte e un buon cornetto alla crema. 
Oggi, comunque, è stata proprio una Sunday Morning, tanto sole dopo una settimana di pioggia senza sosta. Un brutto tempo anomalo per l'Ottobrata Romana, notoriamente la stagione più bella dell'anno nella Capitale che doveva assolutamente riscattarsi. Quindi cosa fare per festeggiare l'evento se non andare al nuovo mercatino domenicale da MoMò, nel cuore di Monteverde? Da oggi infatti è stato inaugurato un nuovo spazio espositivo proprio dietro il ristorante, però procediamo con ordine. Innanzitutto, dopo aver fatto colazione, è il turno di entrare nel guardaroba e decidere cosa indossare. Alla fine il risultato è stato il seguente: Total jeans camicia e pantalone, impreziosito da merletti sopra (con un maglioncino dalle trasparenze discrete) e sotto (con un sottogiacca, in questo caso sottocamicia) di pizzo che appena s'intravedeva uscire dall'orlo della camicia. A concludere stringate bianche senza lacci, comode e di tendenza. Bene mi sento sportiva e chic insieme. Sono pronta!
L'ingresso del MoMò è sempre molto invitante. Una tenda bianca si apre come un palcoscenico pronto ad accoglierti. Il salottino all'aperto con divanetti, gazebo e un chiosco gastronomia ti danno il benvenuto. Ne approfitto per un caffè. Poi seguo il viale che, costeggiando la villetta-ristorante passando accanto alla piscina (che da' sempre quell'illusione di estate che non finirà mai), mi conduce all'ingresso del mercatino vero e proprio. 
Il Mercatino di MoMò
Settanta banchi si snodano sotto una struttura bianca disposta attorno a una giostra ruotante, che rende il tutto molto vintage. Alcuni banchi proseguono sul prato oltre la struttura coperta in legno. C'è un po' di tutto dall'usato allo stile rock. C'è chi vende scarpe, chi bigiotteria, chi vestiti. 
Il banco degli occhiali retro è decisamente uno dei miei preferiti, sono stata a un passo dal prendere un paio di Web anni '70 al costo di 50 euro, sarebbe stato un vero affare ma se non mi lascio un motivo per tornare di nuovo vado contro il mio modus operandi! 
Vicino agli occhiali, ad attrarre la mia attenzione, è stata anche Lady Mitsuko, una stilista che aveva delle t-shirt e dei vestiti di cotone con dei soggetti interessanti. Il giro è proseguito tra artigiani di statuette, di orecchini all'uncinetto e vetri soffiati con richiami all'esoterico. 
Tra tutti quanti il banco che mi ha impressionato più di tutti, e sul quale ho lasciato un pezzetto di cuore, è stato quello di Màgia. Il banco di Marta una ragazza dalla fantasia sfrenata e dalle idee originali. Si può raccontare una storia con un bracciale, un paio di orecchini o una collana? Beh lei può ... ma di questo magari ne parleremo in un altro Tacco12 ad hoc. Vi basti sapere che se amate Harry Potter, Alice nel Paese delle Meraviglie o Peter Pan, Superman e Linus...e tanto altro ancora, potrete indossare il vostro beniamino in un modo nuovo ed economico.  
Quindi come mi racconta Ilaria Aquili, event manager di Mercatini, ci sono settanta banchi di cui una ventina fissi e gli altri a rotazione. Il Mercatino si terrà tutte le domeniche dalla mattina alle 11 fino alle 22 di sera. Dalla colazione al dopo cena per garantire a tutti la possibilità di trovare il tempo di svagarsi un po'. 
Ho un augurio da rivolgere all'iniziativa: che i prossimi artigiani e commercianti che verranno, siano più vintage di quelli che ho visto oggi. 
Infatti se ci sono delle osservazioni da fare sull'organizzazione di questo delizioso market, sono esclusivamente legate alla necessità di rendere lo spazio davvero vintage, non solo negli abiti ma anche negli oggetti che il tempo che fu ha reso immortali. Ho sentito un po' di nostalgia dell'antiquariato di libri, dischi, quadri a tutto quello che vorresti avere l'opportunità di rivedere e odorare dopo tanto tempo o addirittura che vorresti vedere e  scoprire per la prima volta perché di un'epoca che non ti appartiene, almeno fino al momento in cui quell'oggetto te la restituisce...  la solita romantica? Forse. 
Essendo un mercatino della domenica sarebbe inoltre interessante che si mostrasse più eterogeneo nell'offerta per rendere la visita appetibile non solo alle donne ma anche agli uomini e ai bambini, spesso malcapitati accompagnatori di queste passeggiate domenicali che potrebbero trasformarsi in piacevoli avventure da raccontare negli anni che verranno. 
Sono certa che è solo questione di tempo perché tutto quello che mi auspico accada. Si deve solo aggiustare il tiro. 
La location ha un potenziale incredibile e consiglio a tutti un giretto all'aria aperta in una domenica di quelle come oggi, molto SuNday. Parola di Tacco12!






11 ottobre 2013

Male look


Oggi voglio condividere con voi il tocco di mascolinità che non guasta:-) sotto un jeans grigio elasticizzato HM provate a calzare una stringata nera con calzino di cotone calzedonia. Una maglia Ai-Du e una collana Maison Margela faranno il resto. Aggiungi il sorriso magari con rosso Chanel! Have a Nice Look Girls! 

09 ottobre 2013

Armando al Pantheon Tre Gamberi in bilico tra ricordi e il Mondo.

Oliviero Toscani fotografa per Il Gambero Rosso gli Chef Tre Gamberi d'Italia
                 

Oliviero Toscani fotografa i grandi Chef! Lunedì ero alla Città del Gusto di Roma in veste di figlia orgogliosa. 
Armando al Pantheon è stato premiato con il terzo gambero!!! 
"Finalmente anche Roma ha i suoi tre gamberi. Mai premio fu più meritato era da tempo che volevamo assegnarlo e oggi, finalmente, ci siamo riusciti! Armando al Pantheon" così ha annunciato, una voce dal palco, la "vittoria" di papà e di tutto lo staff.
Quando Claudio si è diretto a ritirare la targa un'ovazione l'ha accompagnato. Gente in piedi, applausi, qualcuno che gridava: "Vai Nonno Clà!" oppure "Daje Papi!"
Il primo è un appellativo che si è preso da tre anni a questa parte dopo essere diventato il nonno di Adriano Claudio figlio di Fabiana sommelier del ristorante, la quale da tempo lo chiamava Papi facendogli meritare il secondo dei nomignoli sopra citati.  
Un riconoscimento sudato, meritato, voluto! Quindi complimenti allo Chef Claudio Gargioli e a tutto il suo Staff: Fabrizio Gargioli, Fabiana Gargioli, Mario Rinaldi. E poi complimenti a nonno Armando, che da un ritratto della sala continua a tifare per tutti quanti e tutti quanti ne hanno reso immortale il nome.
"Ritira il premio, chi se non Armando?" 
Ha continuato a proclamare la voce. Forse ha avuto ragione, sul quel palco con papà c'era pure lui.  
Quando ho visto l'affetto sincero e la stima che la sala ha riservato alla parola The Winner is.... mi sono venute le lacrime agli occhi e il mio cuore si è riempito di stima, più di quanto già non lo fosse.
Quel premio un po' è pure mio. Lo è perché a tutte le bocche che di lì sono passate ho regalato un po', un bel po' di mio padre. Sin da piccole siamo state abituate a vederlo poco in casa per via del ristorante. E poi lo è perché ho lavorato da Armando anche io, come tantissime altre persone divenute avvocati (Andrea), fotografi (Francesco) e pittori (Toni), tra quei tavolini 1-2-3-4-5a-5b-6-7 (sotto la cassa)- 8 (a partire dal banco frigo) - 9- 10-11 (l'ultimo sotto la finestra). 
Tavolini che adesso non ci sono più o meglio, ci sono ma sono più numerosi e belli. Voglio parlare un po' di Armando al Pantheon perché, per conflitto d'interessi ho preferito sempre tacere ma credo sia giusto nei riguardi di me stessa. 
L'Armando di oggi, rispetto al Mio (quello dal 1999 al 2006) è diverso nella ricercatezza di uno stile più alto, nella presentazione dei piatti più armonica e raffinata, nelle persone che lo gestiscono (parlo in particolare della sala che vede protagonisti assoluti mia sorella Fabiana e suo marito Mario, due professionisti). 
Ai tempi miei...viene da dire, e una po' mi fa sorridere questa locuzione, beh ai quei tempi lavoravo due volte (poi diventate tre) a settimana. Rigorosamente la sera, quando avevo finito di studiare. A pranzo c'era tutti i giorni Toni e la sera, quando non c'ero io, era il turno di Andrea. Tutte persone di passaggio con dei sogni da realizzare e tutto il tempo per riuscirci. 
La mattina, quindi, si andava all'Università. Il pomeriggio sui libri e poi la sera, una volta a danza e una tra i 12 tavoli del ristorante sempre con il sorriso stampato in faccia (ma sincero) di chi non è una cameriera qualunque ma la figlia dello Chef e quindi ha più responsabilità. 
Zio Bri mi ha insegnato a prendere le comande, ad apparecchiare e sparecchiare. 
Papà a suggerire i piatti del giorno, a vendere. 
Wilmer prima e Willy dopo a prendere la vita come una sudamericana, con allegria. 
Tony, la cui traccia d'artista è ancora presente sulle pareti di Armando, a vivere rilassata.  
Ho conosciuto il mondo dentro quelle quattro mura, più di quanto lo abbia conosciuto fuori. 
Una volta un cliente, uno di quelli abituali, entrando e salutando tutta la ciurma ha detto quanto era contento di essere di nuovo a casa. 
Mio padre gli ha risposto : "Piacerebbe anche a me venire a trovarti in Australia!" 
E lui, sempre sorridendo: 
"Armando, c'è chi deve andare a scoprire il Mondo e chi il Mondo ce l'ha dentro casa". 
Questa frase negli anni mi è rimbombata in testa come una melodia che ti piace e nello stesso tempo detesti. Da quando sono cresciuta mi è sempre stato detto, come tutti i figli che hanno la fortuna di avere un'impresa di famiglia: Perché non lavori al ristorante? 
E questa domanda mi ha sempre innervosito terribilmente. A 20 anni sentivo di avere il diritto di sognare di diventare una giornalista famosa che viaggiava molto e scopriva il Mondo. 
Voglio andare io dal Mondo, non voglio che sia lui a venire da me! Maledizione, possibile che la gente non capisca?
Mi volevo sentire Maometto che va alla Montagna e non il contrario. 
Forse quella gente, che il Mondo lo aveva visto, aveva capito benissimo come funzionavano le cose.
Con il senno di poi posso solo dire che non vivrò di rimpianti, perché comunque vada c'ho provato. 
Dopo 7 anni, so che Armando è diventato un posto ancora più bello. 
Proprio il 21 settembre 2013, dopo moltissimi anni, quella che prima era considerata una trattoria nel senso stretto del termine, ha aperto i battenti ai suoi Amici per mostrargli quanto sia diventata bella. 
Ai suoi Amici, e non clienti, perché chi è cliente di Claudio, Fabrizio e Fabiana sa che è anche un amico. 
Mentre d'estate tutta Roma andava in vacanza, lui "Armando" si è rimesso a nuovo. 
Ha tolto il sughero alle pareti, si è scrollato di dosso gli anni togliendosi un po' di peso e qualche ruga. Si è sottoposto a un restyling che lo ha illuminato, lo ha elevato a trattoria di classe. 
Armando non è più un ragazzino, con il solo pensiero di andare a giocare a calcio dopo che è suonata la campanella. 
Armando è cresciuto, ha delle responsabilità, s'è fatto uomo ma è sempre lui. 
Questa forse è la sua ricetta migliore, quella di eterna fedeltà a se' stesso. 
Quella di un amore tormentato che ha resistito alle intemperie per 50 anni tra una generazione e un'altra, tra Papi e Presidenti del Consiglio, tra Manifestazioni e carrozzelle. 
Quando varchi quella porta, sai che troverai sempre un sorriso, un gagliardetto dell'AsRoma e un piatto eccellente. 
Quando esci da quella porta, con la pancia soddisfatta, basta voltare appena il viso a sinistra per trovarti davanti al monumento più bello e democratico della storia e sentirti tremendamente fortunato.
Ti accorgi di essere in Pace con il Mondo e che, il Mondo, è tutto lì. 
In quel momento sei su un confine sacro, dal quale non vorresti mai muoverti. 
Quello è un momento unico... 

06 ottobre 2013

E il settimo giorno Totti fece il doppio del lavoro




C'è chi il settimo giorno si riposa e chi alla settima giornata di Campionato lavora il doppio. 
Facile indovinare di chi sto parlando ma procediamo con ordine. 
Da NewYork a Cagliari, passando per Roma, fino ad arrivare dentro lo stadio di SanSiro a Milano: i romanisti sono ovunque.
Così Inter - Roma è una partita dalle tante facce, dai molti aneddoti e dagli infiniti racconti. 
Fine primo tempo: 0-3 con tutti gol che parlano "romano". 
Gli amici del fantacalcio mi raccontano, tramite WhattsApp, della loro Inter - Roma in un locale di NewYork sulla 2 Avenue, che si chiama 28. 
Un locale che, ai gol di Francesco Totti, si è trasformato in una succursale dei romanisti residenti nella grande Mela, tutti rigorosamente vestiti con la maglia n10. 
A casa mia, molti km oltre oceano, la serata procedeva serena. 
L'Inter giocava bene, quindi per scaricare la tensione avevo deciso di girare per casa a vuoto e proprio mentre mi dilettavo in questo estenuante lavoro, Lui, L'Immenso, L'Unico ha segnato un gol che ancora non ho capito come. 
Un gol che diventa doppio, qualche minuto dopo, da un dischetto per un rigore che, a vederlo bene, non c'era. Deve essere stato per questo che Florenzi c'ha messo il piede e ha firmato una tripletta così da togliere ogni dubbio, ogni macchia su una vittoria che è stata netta e meritata. 
Il secondo tempo sarà quello dell'attesa. Quello del Mo' quanti gliene famo? perché, per una volta, pure se quella che hai di fronte è l'Inter (cioè una di quelle squadre di cui non fidarsi è sempre meglio), ti senti tranquillo. 
Li vedi i ragazzi sul campo.  Gestiscono così bene la palla che si arriva al 90' e al triplice fischio in un attimo, senza preoccuparsi troppo.
Cavolo tutto il secondo tempo senza segnare. Sarà crisi? 
E poi ti dimentichi che hai giocato per un pezzo in 11 contro 10 colpa di un Balzaretti finito negli spogliatoi prima del previsto. 
Ti dimentichi di un gol annullato a Ranocchia per evidente carica sul portiere. 
E trascorri il tempo cambiando canale alla ricerca delle interviste dei protagonisti. 
E vedi il Duomo giallorosso e tanti, i soliti, che rosicano. 
Poi, all'improvviso, mi ricordo del mio ex capo, interista doc, Gad Lerner che un paio di settimane fa mi aveva chiesto: 
"Come sta Er Pupone?"
e gli avevo giù risposto: 
"Er Pupone sta sempre bene". 
Mi sono ricordata di questo veloce scambio di battute ed è per questo che dopo la partita gli ho mandato un sms ribadendo: 
"Che gli avevo detto Capo?" 
Il suo "Beati Voi" unito agli applausi degli interisti a Francesco, mentre lasciava il campo, hanno definitivamente conferito al week end la sacralità che meritava. 
La Capolista ringrazia e torna a casa. 
La domenica mattina poi il risveglio è quello di un Regina o di un Re, quando facendo la rassegna stampa ti accorgi che la Roma è IN PARADISO e lo sarà almeno per altri 14 giorni, fuori può pure cadere il cielo a un romanista sembra estate piena. 
Inutile aggiungere l'ennesimo traguardo raggiunto dal Capitano e l'accoglienza dei giocatori a Fiumicino da parte di 700 supporters.
Inutile aggiungere altro...anzi una cosa si : TUTTI A NAPOLI!!!
In attesa della decisione domani del Prefetto, di una cosa sono convinta, non possono fermarci adesso...PAROLA DI TACCO12.

PostSCriptuMGuru: Chiuso con la telefonata post partita fatta a mio padre, perché in un aggettivo è racchiuso tutto lo stato d'animo di un vero romanista. 
Gli ho chiesto: "Beh, che dici?"
Il Guru ha risposto con un: "EMOZIONATO" e vi assicuro che lo era davvero molto.  

04 ottobre 2013

20MQ so cool

20MQ 

La seconda giornata di Ottobre, con il sole prepotente di un'estate che non vuole andare in letargo, mi ha spinto fuori casa alla ricerca di un posticino dove potermi godere i pensieri.
In realtà non ci ho messo molto a capire quale posto raggiungere e di cosa avessi voglia.
Come la signora vestita di giallo del celebre pubblicità della Ferrero Rocher, quella voglia di qualcosa di buono l'ho trovata dal 19 luglio 2013, quando in via Flaminia314/C, quando ha aperto 20MQ DESIGN E CAFFE'.
Un coffee shop che qualcuno conoscerà (di certo qualcuno dei miei followers che sono dei Tacchi12 DoC) dato che la sua fama lo precede.


Recensito già da diversi siti e riviste, ancora non aveva avuto la meritata attenzione del blog più slanciato della rete. E allora eccola qua tutta l'attenzione che si merita.

Nato dall'idea di Massimiliano, Emanuele e Maria Vittoria (affettuosamente Mavi) 20MQ prende il nome dalla metratura effettiva che avevano a disposizione nello storico Mercato Testaccio.
Un banco anomalo, tra quelli di frutta, pesce e verdura, che voleva esprimere arte, creatività e design vendendo oggettistica originale e molto spesso made in home.
Con il tempo il Mercato ha traslocato e 20MQ con lui.
Diventato un vero e proprio negozio (sempre di 20mq!) si è arricchito di prodotti nuovi spesso provenienti dall'altra parte del confine come Germania, Danimarca.
Proprio da questi Paesi, Massimiliano ed Emanuele (ormai orfani di Mavi che è tornata al suo vecchio lavoro), decidono di cogliere i flussi e le tendenze.
Perché rimanere un negozio piccolo e basta? Perchè non offrire un servizio WiFi gratuito e la possibilità di una vita Slow ai cittadini della Capitale?
Così con l'Estate è arrivato anche 20 MQ DESIGN E CAFFE'.
Come procede questa nuova avventura (domando a un Massimiliano stravolto)?
La mia faccia risponde per me. Abbiamo avuto trenta persone a pranzo, non sono abituato.
Quindi non si fanno solo Tisane e Caffe'?
Eh, inizialmente l'idea era quella ma poi ci siamo resi conto che serviva offrire un servizio più, più innovativo.
Quanti siete a lavorare qui?
Ormai siamo diventati 5, del resto bisogna gestire la parte della vendita del negozio, la cucina, il bancone e il servizio ai tavoli.
uno degli articoli di 20MQ



Il locale è davvero delizioso e curato nei dettagli. Un posto nuovo originale che ti trasporta per un attimo in una vita di Londra o di NewYork, in un angolo di Berlino o di Parigi....

Ce lo dicono tutti e vorrebbero che ne aprissimo altri.
E voi?
E io, vuoi dire! In realtà Mavi ci ha abbandonati ed Emanuele ha già un altro lavoro che lo impegna molto, quindi al momento se non avessi Alessandra, Andrea, Andres e Stefania non saprei davvero come fare.
Cosa credi che renda unico questo posto?
Il fatto che non ce ne siano di uguali in Italia. Tutto quello che vedi si può comprare e il bello e che lo comprano! L'idea di poter avere questo tavolo dove stiamo bevendo il caffè o la tazzina dove stiamo bevendo è qualcosa che la gente apprezza molto. Il Design al servizio della gente. Perché la gente ha bisogno di novità ed è aperto mentalmente a ricevere influenze dal mondo.
Quindi avete intenzione di arrivare lontano?
Beh, per il momento da nessuna parte...in realtà vorremmo assurgere al nobile compito di contrastare la Starbucks e magari allargarci ma all'estero. Questi sono i sogni ma per realizzarli c'è bisogno di tempo.

Biscotti da portare a casa nel suo sacchetto <3



Intanto ci diamo alla maglia...

(Massimiliano si fa una risata) Beh si! Due clienti americane hanno molto gradito. Sai in America é very cool! Allora abbiamo deciso di mettere a disposizione ferri e gomitoli per tutti coloro che tra una chiacchiera e l'altra si volessero dilettare a sferruzzare. Alla fine, qualsiasi cosa ne verrà fuori, sia essa una sciarpa o una coperta possiamo venderla tramite un'asta e devolvere il compenso in beneficenza.
Massimiliano parla e le belle idee escono da sole.
Uno stile, quello di 20Mq, molto personale che attira anche nomi noti tra i suoi frequentatori.
Può capitarvi d'imbattervi in una delle sorelle Fendi, in attori affermati come Pierfrancesco Favino o alle prime apparizioni sul grande schermo come Livia Rossi (co-protagonista con Albanese nell'ultimo film di d'Amelio presentato a Venezia).
Insomma se siete stanchi di correre sempre e volete coccolarvi un po' vi consiglio di stare fermi in 20Mq, chiacchierando con Massimiliano, navigando in rete o facendo shopping via assicuro che non ve ne pentirete...parola di Tacco12.



uno dei tavolini retro con sgabelli a forma di tazza, vi piacciono? le potete comprare! :-)






02 ottobre 2013

6 su 6 il numero del diavolo ci porta in Paradiso




Domenica sera all'Olimpico l'acqua veniva giù come solo Dio la può mandare.
I lampi e tuoni, poi, facevano da scenario a una partita che, più scorrevano i minuti, più appariva essere surreale.
Sembrava che il Padreterno volessi di', dall'alto dei cieli:
"Ce so' puro io qua! occhio che ve sto a guarda'!" 
Così ogni tanto pe' fasse vede' meglio, mandava giù 'na scarica di corrente che come per magia innescava una sorta di carica divina ai giocatori. L'effetto però era contrario: può quel che arriva dal cielo trasformasse in un diavolo?
La pioggia è iniziata a scendere puntuale alle 19.00 come se c'avesse avuto l'appuntamento con me e Mirko davanti casa di Sandro.
Questa volta siamo arrivati per ultimi. Marco, Antonella, Christian, Sandro e Matteo erano già in sella ai loro motorini. Si respirava una certa preoccupazione.
"Questi (riferito a quelli del Bologna) non hanno vinto mai...e dal 2009 che a Roma non perdono" ho iniziato a ragionare ad alta voce, cercando consolazione in Mirko che seguiva la strada intento nel crearsi una visuale tra le gocce spiaccicate sul parabrezza.
Ogni congettura era urlata in vano al pensiero di aver dimenticato di prendere a casa il mio Nespresso Roma come da tradizione. 

Mmmm... ho iniziato a mugugnare nella mia testa. Troppe cose diverse dal solito...

Quello che non è diverso è il solito caffè di gruppo al bar, questa volta offerto da Christian e poi direzione parcheggio dove ho incontrato il Guru. Si perché, tra le stranezze della giornata c'è stata pure quella di rivedere un duo inedito, quello del Guru e di zio Bri, dopo diversi anni di assenza di nuovo in coppia pronti per la Tribuna Tevere Centrale. 
Vederli mi ha emozionata. Mi ha ricordato che se io ero lì domenica e se mia cugina (Giulia che ha 17 anni ha già l'abbonamento in distinti Sud) il merito è decisamente loro. 
In realtà il Guru è talmente scaramantico che non sarebbe mai venuto allo stadio se mio cugino Flavio non avesse dato forfait all'ultimo. 
Percorsa la navata centrale, di quella che per noi è una delle chiese più belle di Roma, ci siamo ritrovati dentro la Sud con una gradita sorpresa: Alma! 
Finalmente sua signora del tifo sedeva fiera sul seggiolino con la sciarpa al collo e un lupetto per orecchino. Dopo baci e abbracci ha inizio lo show. 
Si, perché come li vedi entrare in campo pensi: "Oh ma che se so' dopati?"
Garcia preferisce Torosidis a Dodò e Gervinho a Ljajic. 
L'inno di Lando Fiorini accoglie la Roma in campo e la Curva esplode. Come uno di quei strani botti di Capodanno, che in sequenza si accende e si spegne, così la Sud ha iniziato a urlare e tacere. 
Al 7', inaspettatamente, arriva sotto la Nord il primo di una serie di gol. A realizzarlo quel piccoletto di Alessandro Florenzi.  
Il resto scorre veloce ed esattamente dieci minuti dopo segna Gervinho. Quello che non c'ha i piedi boni. Quello che i capelli hanno l'attaccatura in cima alla testa per farlo vedere meglio. Quello che qualcuno in curva inizia a soprannominare Bolt, come il numero uno dell'atletica leggera. 
Meno di 10 minuti e arriva il 3-0 targato Benatìa, come domenica scorsa. Il franco marocchino che sta sorprendendo tutti. Il difensore che segna e torna al fianco di Castan. 
Si scende per la pausa su un punteggio rassicurante anche se i corsi e ricorsi non ti fanno essere completamente sereni. 
"Da 2-0 a 2-3 lo scorso anno, te lo ricordi?" chiedo ad Antonella. 
Quella però era un'altra Roma, con altri giocatori e soprattutto con un altro allenatore. 
Infatti il futuro sarà più dolce del passato. Dopo aver finalmente segnato nel primo tempo, nel secondo non stiamo certo a guardare. Sotto la Sud vediamo arrivare più che Bolt un cavallo pazzo. Senti questa sigla in testa: Furia, cavallo del West che beve solo caffè per mantenere il suo pelo più nero che c'è... Gervihno fa tutto da solo. 
Corre, cavalca, salta, dribla e mentre combina tutto 'sto sfacelo mi alzo in piedi sul mio posto e metto le mani davanti alla bocca che mi si era spalancata come una ragazzina davanti ai One Direction. 
Quel cavallo impazzito segna e non riesco nemmeno ad urlare. 
Mantenendo la faccia inebetita mi giro verso i miei compagni di Curva e, come un vecchio al bar del quartiere meravigliato dall'abilità di un avversario che gli ruba la vittoria in una finale a carte con la metà delle briscole, dico solo: 
"Ma che cazzo di gol ha fatto questo??? Ma da dove viene???"
Mi rigiro con la meraviglia negli occhi guardo verso il campo. Applaudo. Applaudo perché il più grande spettacolo del week end merita un applauso forte e sincero. 
La festa sarebbe completa se segnasse il Capitano. Così Totti Totti Totti Gol si leva dalla Sud. Francesco ce la mette tutta ma è stanco e quando Ljajic cogliendo alle spalle, gli ruba una palla per mandarla in rete, con la rabbia di uno che festeggia i suoi 22 anni, lui non può far null'altro che sorridere e andarlo ad abbracciare. 
Ci sarà tempo Francè per buttarla dentro. Del resto non hai mai sbagliato un colpo. Ti sceglierai le partite fondamentali come quel Roma - Juventus dello scorso anno, quando hai buttato giù la porta con una forza che nemmeno un quindicenne possiede. 
L'uscita è tutto un carosello (pure esagerato) per un 6 su 6 partite vinte che la Storia della Roma non aveva mai registrato ad inizio Campionato. 
La testa della classifica in solitaria è la ciliegina sulla torta. 
Papà e Zio Bri sono più euforici che mai: 
"Siamo dovuti torna' allo stadio noi perché segnassero al primo tempo, potere del duo" fanno in coro. 
Mirko li avverte: 
"Ve voglio allo stadio tutte le domeniche!" 
Intanto il diluvio che si era abbattuto sulla Capitale scema. Il Padreterno s'è calmato. 
L'abbiamo capito che tutta la sua serata c'ha dedicato. Deve aver ceduto solo verso la fine quando Furia Cavallo del West ha lasciato il campo. S'è visto all'improvviso un lampo, come ha di' :

Er ppiù s'è compiuto, adesso vado a Ninna, ve saluto! 



PostScriptumLazie: Lazialetto non essere in pena. Tieni le braccia distese sulla testa e la Coppa bella alta e stai tranquillo perché anche dalla cima della classifica noi vedendola pensiamo a te. Pensiamo a te con la Coppa tra le braccia che se continui a tenerla alta prima o poi te fenisce sulla faccia...parola di Tacco12.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...