TinyDropdown Menu

26 novembre 2014

Cska Mosca - As Roma: 1-1. Un romanista lo sa.

Cska Mosca - As Roma 1-1, gol di Totti | photo www.facebook.com/officialasroma  
 

Cska Mosca - As Roma 1-1, l'approdo agli ottavi di Champions si complicano.

La penultima partita del girone di Champions League si è conclusa con un pareggio all'ultimo secondo (letteralmente) da parte dei russi. 
"Una beffa" per l'As Roma, così è stato definito da molti il risultato che complica parecchio la situazione dato che il Manchester City ha vinto contro il Bayern Monaco piazzandosi a quota 5 insieme a Cska Mosca e ad As Roma
Per quello che mi riguarda parlare di beffa è sbagliato, un romanista lo sapeva già che sarebbe finita così, nel modo più complicato possibile intendo. 
Un romanista lo sa, non perchè si piange addosso o per pessimismo, badate bene non è questo il senso del mio "un romanista lo sa". Tutt'altro. 
Un romanista lo sa perchè chi conosce e segue la Roma è come una mamma con un figlio. La conosce talmente bene che prevede le sue mosse e soprattutto entra nella sua testa. 
Ieri sera avevo amici a cena, mi ero organizzata in maniera tale che tutto fosse pronto prima del calcio d'inizio. La televisione era rimasta spenta fino a un quarto d'ora prima delle 18 proprio per ottimizzare i tempi ed evitare che la distrazione prendesse il sopravvento. 
Aliciotti in forno messi. Condimento per la pasta, già pronto in padella. Birra in frigo e ... acqua, manca l'acqua porca miseria! Sms al volo a Mirko che arriva a casa alle 18.20 tutto trafelato e senza bottiglie in mano. 
La Roma gioca bene e non mi va di arrabbiarmi e allora penso che, se per una sera si va avanti a birra, chissene frega, del resto Mirko aveva in mente solo la Roma come si può non giustificarlo considerata l'importanza della competizione?
Sul divano concentrati fino a quel minuto, il 43, quando Totti prende la palla per battere una punizione. 
Normalmente il primo pensiero davanti a quella scena è uno solo: la palla che si scaglia contro uno dei poveri malcapitati giocatori schierati in barriera. 
"Cazzarola manca Pjanic" dice Mirko preoccupato.
Questa volta però no. Mi sento stranamente tranquilla, perchè un romanista lo sa. La sensazione era sintetizzabile nella segue frase: "Il Capitano gli sfonna la porta". 
Lo penso e lo scrivo a Barbara su Whatapp. 
Francesco segna, apre le gambe e infila il dito in bocca e lo sapevo che sarebbe andata così. 
Lo sapevo perchè Totti è un fuoriclasse, lo sapevo perchè è il nostro Capitano e quando c'è da risolvere partite così, ci pensa lui, sempre. 
Lo sapevo perchè un romanista lo sa e quando rivedo le immagini e scorgo Daniele De Rossi buttarsi a terra per evitare di deviare la punizione, implodo d'amore, di quell'amore per la Roma che solo un Totti, un De Rossi e un Florenzi possono capire.
Il secondo tempo inizia in un modo che poco mi piace e allora divento insofferente. Quando gli episodi e soprattutto gli atteggiamenti prendono una piega inaspettata, l'unica cosa che mi rimane da fare è distrarmi. 
Così inizio a prendere la pentola dell'acqua e a tagliare il pane. Riscaldo i broccoletti mentre taglio in piccole parti la pizza con il rosmarino. 
Mirko si avvelena e quando Naingollan si mangia il gol del raddoppio (cosa già capitata a Florenzi nel primo tempo e prima del gol di Totti) la sensazione che qualcosa di "fastidioso" stesse per palesarsi prende il sopravvento. 
Un romanista lo sa che, se non si chiudono le partite quando ti capitano le occasioni, prima o poi il gol lo prendi. 
Così mentre avvenivano i cambi a 10 minuti dalla fine, in me cresceva la convinzione che se Mirko non fosse saltato sul divano urlando come un pazzo per il raddoppio, questa partita mi sarebbe andata di traverso come una lisca di pesce in gola o "un cazzotto di Tayson" per citare sua divinità Totti. 
Un romanista lo sa. 
Lo sa che se la Roma al minuto 92 e 50 secondi invece di spazzare la palla, se la fa scippare a metà campo, quella stessa palla finirà alle spalle del suo portiere. E così è andata. Palla persa e gol preso allo scadere del recupero. 
Peggio di così? Si, c'è sempre peggio di così, c'è la possibilità remota che un Bayern Monaco imbattuto possa essere sconfitto da un Manchester City che ha finora dimostrato di essere in pessima condizione. 
Una probabilità talmente remota che è capitata. Grazie a Benatia, che si è fatto buttare fuori costringendo la squadra di Guardiola a giocare per quasi tutta la partita in 10 contro 11. Cosa che per altro stava facendo benissimo dato che, dallo svantaggio iniziale, era passata in vantaggio in poco tempo. Però un romanista lo sa, lo sa che se non si crea la condizione peggiore, perchè unica, per la sua Roma non ci sarebbe sufficiente ansia per andare allo stadio il 10 dicembre.

Un romanista lo sa come andrà a finire?

In realtà credo che tutti possiamo fare qualcosa: per esempio evitare di andare allo stadio se non ci si va mai.
Evitalo per la Roma, tifoso occasionale, perchè ogni volta che lo stadio è quello "delle grandi occasioni" la Roma fallisce. 
Non ti è bastato vedere Roma - Bayern Monaco? E dire che lì di gol ce ne sono stati 8. Vogliamo parlare del 26 Maggio famoso allora? Ancora non ti ho convinto, se vuoi proseguo? 
Ecco, ti supplico, fatteli bastare. Rimanitene al caldo di casa tua, con un bel pezzo di pizza tra le mani, tifando come sei solito, dal posto che "per tua" scelta è quello da cui segui il Campionato. Guarda te lo suggerisco pure con un po' d'invidia, perchè al calduccio si sta tanto bene, si sta.
Un romanista lo sa che quella a Roma contro il Manchester City sarà una battaglia e non una guerra, quindi, lo sa che qualche chances di vincere la Roma ce l'ha ancora. 
Basterà scendere in campo concentrati per 90 minuti, portiere compreso.
Il rodimento prende il posto dell'euforia ma per fortuna ci sono gli amici a cena così tra una birra e un whisky anche il rodimento si scioglie e la consapevolezza prenda il posto della paura. 
Basterà non avere paura. 
L'impresa si può fare, un romanista lo sa

ps. comunque per chi ama le complicazioni ecco tutto quello che può ancora capitare perchè l'As Roma si qualifichi :  www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/Roma


24 novembre 2014

Atalanta - As Roma: Roma brutta ma tre punti belli...

Atalanta - As Roma 1-2 | photo www.facebook.com/officialasroma/photos

Una brutta As Roma vince a Bergamo contro l'Atalanta di un Colantuono furente. 


Si nasce belli e si muore ancora più belli: con le rughe della vita che ti solcano il volto, con gli occhi pieni di quelle immagini che hai racimolato strada facendo e con il cuore ricucito in più punti ma ancora pulsante.
E' per questo motivo che una Roma brutta non può esserlo per sempre e che una partita poco brillante può trasformarsi in bella quando, al fischio dell'arbitro, la classifica ti spara in vetta per un'ora per poi rimandarti al secondo posto in attesa del giorno in cui la cima sarà solo tua.
Le partite sono così e se uno nasce bello difficilmente diventa brutto. 
L'AS Roma quest'anno e come una miss in un concorso di bellezza di piccoli sgorbi, passatemi il paragone vanitoso, deve combattere solo con l'esperienza di un'altra miss, la Juventus, bella si ma soprattutto furba, una miss che "sa come va il mondo", mettiamola così. 
Orfana di Totti, e di molti altri, la Roma ha iniziato male la partita. 
Al primo minuto, nemmeno il tempo di sedersi davanti al proiettore di zio Bri, che un gol di Moralez frena ogni entusiasmo. 
Roma mia che te succede???
La formazione di casa Gargioli alle ore 18.00 di un sabato pomeriggio di fine novembre è la seguente: Zio Bri, Mirko, io e Giulia. 
Zio Bri commenta la partita con Fabio al cellulare e inveisce contro Cole; Mirko inveisce contro Cole e Astori; io inveisco contro Cole, Astori, l'arbitro Massa e tutto il mondo. Giulia se ne sta in silenzio, tanto io inveisco anche per lei.
Papà è disperso in Toscana probabilmente alla ricerca di un televisore dove poter vedere la partita. 
Al minuto 24' un gol meraviglioso di Ljajic (a mio avviso il migliore in campo) riporta la situazione in pareggio ma solo dopo una loro traversa e un episodio dubbio nello loro area di rigore. 
Gli ammoniti nemmeno si contano, praticamente tutti i nostri, e pensare che a fine gara il "romanista" Colantuono si lamenta della terna arbitrale quando è difficile spiegare come i falli di Dramè nessuno li abbia visti. 
Al 43' Radja Nainggolan, il nostro Ninja e il mio Moicano, raddoppia e porta la Roma, e tutta la platea di casa mia, con un balzo in cima al mondo. 
Radja mio che dio te benedica da qua all'eternità! Ma chi te c'ha mannato a Roma, extratterestre con er ciuffo in testa??? 
Altro che E.T. i nostri alieni non sono buoni per niente: corrono e se decidono di buttare giù la porta lo fanno, ah se lo fanno. 
Il secondo tempo è stata una tortura. 
Loro che non mollavano e noi che non riuscivamo a mettere in rete quel gol che avrebbe significato vittoria. 
Daniele De Rossi poi la stava combinando grossa... ma  la sua esultanza finale lo riscatta di qualsiasi prestazione. 
Lui è uno di noi e, dato che ho il cuore tenero, non ce la faccio proprio a scrivere male di Daniele. Ha l'anima giallorossa, l'emozione, il fiato, la paura, il sangue giallorosso. Lui è la parte della Roma che pulsa e che sogna. E' noi.
L'arbitro fischia la fine di una partita che ha visto al 90' l'espulsione di Boakye, giocatore dell'Atalanta, per aver insultato l'arbitro.
La partita di Bergamo è già un ricordo, domani in un clima da pinguini, la Roma dovrà dimostrare di essere una grande squadra contro il Cska a Mosca in un girone di Champions League davvero difficile.
Una partita che sono pronta a giocare dal divano di casa mia con tutta la voce che ho... e voi?
  

20 novembre 2014

Dr White: il primo studio dentistico per gli 0-16 anni di Roma


 
dr.white, nasce a Roma il primo centro di odontoiatria pediatrica e ortondosia | photo www.facebook.com/studiodrwhite

Dr White è il primo centro a Roma di odontoiatria pediatrica e ortodonsia dagli 0-16 anni 

Chi di voi non è cresciuto in uno studio dentistico? Ricordo ancora il giovedì pomeriggio quando mio padre mi portava dall'ormai defunto dottor Cardi, nel centro storico, in uno studio meraviglioso che si affacciava su Piazza Navona. La mia unica consolazione a quell' appuntamento fisso era che all'uscita sarei andata a comprare le caramelle colorate. 
Sarà per questo che sono rimasta molto colpita dalla notizia che un mio amico il Dottor Stefano Marini, insieme ai suoi colleghi, ha deciso di aprire un centro specializzato per l'odontoiatria pediatrica e l'ortodonzia. 
Così ho deciso di fargli qualche domanda ed ecco qui per voi un'intervista che spiega tutto, ma proprio tutto, su Dr White. 
Quindi mamme e zie all'ascolto vi auguro buona lettura!

Dr White è un ambulatorio per bambini e adolescenti: a chi è venuta l'idea e come è stata accolta dai vostri clienti?
L'idea viene dalla nostra esperienza lavorativa. In questi anni di cure specialistiche ci siamo resi conto di quanto un bambino avesse bisogno di un ambiente diverso dagli adulti. La percezione di ciò che li circonda è diversa dalla nostra, quindi un ambiente giocoso e colorato li aiuta moltissimo ad accettare le cure di cui hanno bisogno. L'obiettivo è trasformare il "rito" del dentista un momento piacevole e di gioia. Naturalmente il nostro progetto non si ferma solo all'aspetto architettonico infatti tutti gli operatori all'interno del Dr White sono specializzati nella cura del bambino e dell'adolescente.

E' un progetto che vuole dar luogo a un franchising oppure è più volto a diventare uno studio d'eccellenza in questo settore?
Al momento siamo concentrati nel far bene in questo studio. É possibile che in futuro verranno aperti altri centri.

Quante di queste realtà esistono a Roma e in Italia?
Naturalmente ci sono molti specialisti in Ortognatodonzia e  Odontoiatria pediatrica che operano negli ambulatori tradizionali, quasi nessuno invece completamente pensato, progettato e realizzato con questo specifico obiettivo. A Roma credo sia il primo centro di questo genere.

Una volta cresciuti i ragazzi dovranno scegliere un altro dentista?
No! A pochi metri dal Dr White è presente la nostra struttura principale, lo studio a.p.g.r. un grande centro odontoiatrico con certificazione qualità iso 9001 (anche questa cosa più unica che rara) in cui più di 15 medici odontoiatri si occupano di tutti gli aspetti della salute orale.

Dr. White, come nasce questo nome?
Il nome Dr white è pensato naturalmente per essere facilmente ricordato e soprattutto che esprimesse, insieme al logo, allegria al primo impatto.

Nello specifico quali sono i servizi "in più" che Dr. White offre ai suoi piccoli clienti? (per esempio esistono kit, regali, diplomi o cose del genere ?)
In primo luogo bisogna sottolineare che nel nostro centro si utilizzano tutte le migliori tecniche per l'approccio al bambino anche odontofobico.  È possibile eseguire la sedazione cosciente per i pazienti particolarmente ansiosi ad esempio.  La gratificazione del piccolo paziente é importante quindi si, sono previsti piccoli doni o diplomi alla fine delle cure.

Parliamo di costi. Si sa che di questi tempi il dentista è una spesa ancora più "pesante" da sostenere per le famiglie, siete uno studio convenzionato? Avete delle agevolazioni per chi ha più di un figlio?
Abbiamo tutte le convenzioni con le più importanti assicurazioni sanitarie nazionali, la convenzione con il club medici per le cure a tasso zero, e sono previsti sconti per le famiglie che hanno più di un bambino in cura o nella quale i genitori sono in cura presso lo studio a.p.g.r.

13 novembre 2014

Il Tea Time più originale della Capitale fatelo in legatoria...

Tea Time e Book exchange nella legatoria di Roberto Mannoni

Legatoria libri d'Arte Mannoni, dove si rilegano rapporti umani


Quando tutto sembra uguale, proprio quando nessuno riesce a stupirti, ecco che arriva l'artista di turno, quello che rilega libri ma in realtà fa molto di più.
Ero in giro per Monteverde, finita in via Revoltella per errore, quando il mio occhio cade su una piccola legatoria che attrae la mia attenzione perchè mi appare subito molto diversa dalle altre.
Sarà che le uniche volte che ho avuto a che fare con una negozio di quel tipo sono state quando dovevo rilegare la mia tesi, fatto sta che la Legatoria libri d'Arte Mannoni è apparsa alla mia vista come un miraggio o il canto di una sirena. E' stato un breve "viaggio", è per questo che ve ne parlo.
La prima cosa che mi è piaciuta è stata di trovare fuori dalla vetrina, poggiati sul marciapiede una pila di libri colorati e vari con un piccolo cartello che li sovrastava, su cui era scritto "Books Exchange", scambio di libri.
Il fatto che fosse scritto in inglese denunciava la giusta aspettativa di un pubblico anche internazionale e questo, in quartiere come Monteverde poco turistico e poco di passaggio, l'ho considerato un atteggiamento hight profile , da vincenti. 
Inoltre l'idea stessa di uno scambio libri mi ha commossa, in una città cinica dove nulla si presta e molto si ruba, c'è ancora qualcuno romantico come me che crede nello scambio e nella condivisione.
Sulla porta d'ingresso un poster con su scritto "Tea Time, ogni venerdì dalle 17.30 in poi" non ha fatto altro che aumentare il mio entusiasmo.

Legatoria di Libri d'Arte Mannoni : il Tea Time del venerdì

Varcata la porta della piccola (e piena) bottega scorgo cinque persone a chiacchierare attorno a un tavolo con torte, biscotti, bicchieri e teire.
"Benvenuta" mi dice Roberto, che da lì a poco avrei scoperto essere il padrone di casa, e per un momento mi sento come Alice Nel Paese delle Meraviglie. 
Perdincibacco vuoi vedere che sono finita in un libro? 
Per un secondo rimango spaesata e se stessi vivendo una sorta di Tea Time in Rome parafrasando il titolo e la trama di Midnight in Paris di Woody Allen?
"Possiamo offrirti un po' di tè?" prosegue il cortese proprietario, ovviamente ignaro del mio stupore e delle mie considerazioni mute.
"Si, grazie" rispondo e poi chiedo: "Offrite il Te?"
A quel punto Roberto mi dice che ogni venerdì, dalle 17.30 in poi, chi entra nella sua legatoria è il benvenuto. Un appuntamento che dura da quasi due anni, perchè si possa fermare il tempo (almeno una volta a settimana) per guardarci in faccia e parlare un po'. Per scambiarci emozioni, idee, notizie e attenzione. 
Legatoria di Libri d'Arte di Roberto Mannoni: per chi ama il Blues e i libri


Lo ascolto insieme a un'altra coppia di neofiti increduli che esista ancora qualcuno che voglia "rivalutare il quartiere" e creare delle "relazioni umane".
Roberto nel suo racconto si lascia aiutare da un amico, ospite fisso degli incontri del venerdì e dalla signora Maria che lo aiuta con il tè e gli ospiti. Durante la sua spiegazione un paio di amici si affacciano per avvertire che sono un po' in ritardo ma arriveranno a breve.
Roberto sorride a tutti e risponde:
"Non preoccupatevi siamo qua".
Qualcuno porta un dolce, qualcun altro un biscotto.
Guardarsi attorno è bellissimo, gli oggetti che popolano il negozio tirano fuori il ritratto della persona che lo gestisce: un'anima nobile nei sentimenti che ama il Blues e i libri, ai quali ridona la vita con rilegature d'altri tempi.

Legatoria di Libri d'Arte Mannoni: copertine di pelle lavorate a mano da Roberto Mannoni

Mi mostra con orgoglio le copertine di pelle di pelle di alcuni libri, vere e proprie opere d'Arte i cui gigli dorati sono fatti uno ad uno a mano da lui. Un lavoro certisino, frutto di passione ed esperienza.
Roberto Mannoni è figlio d'arte, già suo nonno era nel settore della legatoria e poi suo padre. Avevano perso tutto, Roberto aveva provato a intraprendere un'altra arte essendo lui una persona molto eclettica e creativa, ma alla fine ci sono mestieri che scorrono nel sangue, quelli con i quali sei cresciuto e che diventano parte di te senza che nemmeno ne sia consapevole.  Così ha deciso di ritentare, pur se con tante difficoltà e ostacoli,  e destino ha voluto che quando ha ricomprato la macchina per rilegare si ritrovasse davanti a quella che era di suo nonno.
Anni di sacrifici, momenti in cui stava per chiudere di nuovo, però il cuore ti da la forza per non mallare e lui è ancora lì , pronto a distribuire la sua arte a chi gliela commissiona.
Tante iniziative gli nascono dal desiderio di trovare delle soluzioni alternative al concetto di legatoria in senso stretto. Così nasce il Books exchange e il Tea Time, perchè rilegare non è altro che "ricucire" e magari rendere più bello qualcosa che qualcuno considera demodé e passato... un po' come i rapporti umani all'interno di un grande città.
Roberto non fa altro che il suo mestiere, il rilegatore, cerca di riportare in vita una società che non c'è più.
Andate a trovarlo perchè è prima di tutto un'esperienza umana, cosa davvero rara. 

Libreria di Libri d'Arte Mannoni

 
Legatoria di Libri d'Arte Mannoni, via Revoltella  86, Roma | tel 06 58202285 | Facebook : www.facebook.com/legatoriamannoni

10 novembre 2014

As Roma - Torino: il ritorno di Kevin, Totti e i Tigri

 

AsRoma - Torino 3-0 : Totti e Ljajic festeggiano il 3-0

La Roma vince contro il Torino 3-0. Altro che crisi: 6 partite su 6 in casa vincendo e senza prendere gol.

L'appuntamento è alle 19.15 davanti casa di Sandro.
Arriviamo un po' aggravati, per via di un pranzo luculliano con digestione difficile al seguito. La Juventus ha rifilato 7 gol al Parma del povero Donadoni ed è saldamente prima a 28 punti in classifica.
"Dobbiamo vincere non esiste altro risultato" Marco lo dice serio, perchè ogni domenica è una lotta alla conquista di quel primo posto così vicino, eppure sempre troppo lontano.
"La buona notizia è che la Lazio ha perso" prosegue.
"S'erano già montati la testa, s'erano" conferma Mirko tirando un sospiro di sollievo.
Arriva Christian, la "squadra" è al completo si può marciare verso l'Olimpico.
Una domenica sera di novembre, troppo calda per essere in autunno inoltrato, troppo serena perchè una sconfitta la possa rovinare.
Un po' di umidità ti afferra la pelle e le ossa, come un accappatoio bagnato o l'odore dello spogliatoio di una piscina. 
La preoccupazione non ci appartiene. Nonostante le due sconfitte con il Bayern e quella con il Napoli abbiamo tutti la sensazione che la Roma c'è, che Nun C'è Problema.
Manca ancora un'ora quando Campo Testaccio inizia la sua strofa tra le voci di chi già anima la Curva Sud sempre presente. 
Qualcuno racconta della trasferta a Monaco, di quanto sono organizzati fuori dal nostro Paese, il nostro maledetto Paese su cui non facciamo che sputare lamentele ma dal quale non riusciamo ad andare via. 
"Devi vedere la metro, ogni 5 minuti!" Massimo è tornato soddisfatto nonostante la sconfitta, Monaco è bella come tutto il resto anche con la neve.
Intanto in campo una vecchia conoscenza si riaffaccia a palleggiare. Riappare lo stesso, con la sua faccia ingrughita e il naso rosso, secco e lungo. Un fumetto di un eroe antico, un tipo dall'aria cattiva ma dal cuore tenero: Kevin Strootman, dopo 8 mesi è di nuovo in campo. 
Lo Stadio lo accoglie con un applauso lunghissimo che destabilizza il suo carattere serio. Un applauso che contagia anche i suoi compagni di squadra, emozionati di vederlo in campo quanto noi dagli spalti e che cominciato ad applaudirlo come se lo vedessero anche loro per la prima volta dopo tanto tempo.
"Eh, mo' che tornano, perchè devono tornà tutti devono,voglio vede' se ridono gli altri" mi gonfio di orgoglio e mi compiaccio che tante attese stanno per concludersi. Immagino di nuovo Castan, Maicon e Astori al loro posto. Ora che Kevin è al centrocampo a breve riavremo la nostra "vera" Roma.
La partita inizia ed è evidente, da subito, che la Roma è padrona del campo, tanto che non si arriva nemmeno al minuto 10' che Torosidis (quello che in Champions magari no ma in Campionato certo che si ) la butta dentro ed esulta come un matto, come noi. 
Francesco Totti lo trovo sublime: distribuisce palle a destra, a sinistra e al centro sempre con la testa alta, sempre alla sua maniera. Gli manca solo il gol. 
Roma - Torino procedeva come una commedia americana, una di quelle che non hai mai visto ma che già sai come va a finire, tanto sono tutte uguali.
Siamo al minuto 27' e a segnare il suo primo gol in Campionato questa volta è Keita. 
Grande e fragile Keita, sempre pronto a lavorare. Lui che segna e poi disegna nell'aria un cuore gigante con le dita e bacia la maglia. Si, bacia la maglia un gesto tanto antico, quanto meraviglioso pieno di archetipi la cui lettura passa tra mille partite e mille anni fa. 
La partita prosegue mentre si chiacchiera dell'Inter, che pareggia con il Verona, e di Yaya Touré, che manda la palla in curva e colpisce al volto una bambina. 
Chiacchiere da Stadio che si fanno per deconcentrarsi un po', stemperando la tensione che, seppur latente, non abbandona mai un tifoso. 
Al secondo tempo nulla cambia, anche il gol arriva dopo 10 minuti. Questa volta ad insaccare è Ljajic che dopo azzittisce tutti. Lo vediamo solo un attimo però perchè De Rossi corre a coprirgli la faccia con la scusa dell'esultanza per il gol. Grande Daniele, Capitano nell'anima. 
"Chi ha azzittito quello?" la Curva è risentita da un gesto così stupido, così stupido che non vale la pena per me spenderci una sola parola in più. 
"Bambini" biascico mentre applaudo per un gol davvero bello. 
La partita prosegue con un Gervinho che corre come un pazzo e che così sento commentare da una voce che proveniva dalle mie spalle: 
"Quello è abituato a core, è nato in Africa. La mattina se svegliava e coreva perchè altrimenti se lo magnavano i tigri e i leoni..."
I tigri è stata la cosa più bella di tutta la partita. Una partita bellissima macchiata da qualche gesto poco intelligente. Compreso quello del Capitano che non si discute e si ama ma è caduto nuovamente nella sua definizione di ragazzino della parocchia. Quello che gioca per vincere e per segnare incurante di un cartellino giallo e di una squalifica da non peggiorare. 
Contrattempi del mestiere, di chi gioca sempre e soprattutto per un solo scopo: dimostrare di essere il n.10 sempre, anche a 38 anni, anche quando lo sanno tutti che sei un fuoriclasse. 
La classifica compare sullo schermo: Roma 25. 
Siamo secondi e la Lazio non è più terza. Papà al telefono è di nuovo contento. Lo sento distratto e mi alleggerisco anche io un po', lo vorrei sempre sentire così: felice.
Ci sono situazioni in cui certe parole non dovrebbero esser dette, nemmeno pensate forse. Situazioni in cui la "pancia" prende il posto del "cuore" e che puntualmente le azioni che ne conseguono si dimostrano sciocche e nocive per tutti. 
Parlo della vita come dell'As Roma, che è una famiglia pure lei, e quello che capita nelle famiglie è che a volte qualcuno perda la pazienza e dica la cosa sbagliata. Così Francesco ha fatto la cosa sbagliata, uscire dal campo senza sedersi in panchina lui che è il Capitano e deve essere d'esempio a tutti non dovrebbe mai uscire dal campo in quel modo. 
Ho sempre amato il calcio perchè lo ritengo la parabola della vita è per questo che voglio concludere oggi con la frase di un Capitano, il nostro Capitano prima di Francesco, Ago che scriveva così: 

"Nel calcio si vince insieme, la squadra e quello che le sta intorno: riserve, massaggiatore, allenatori ecc. - siano essi professionisti o semplici amatori - e aiutarsi è il primo dovere di tutti, dentro e fuori dal campo, sempre". 

E aiutarsi è il primo dovere di tutti, dentro e fuori dal campo, sempre...

AsRoma - Torino 3-0: il ritorno di Kevin Strootman

09 novembre 2014

Bayern Monaco - Roma 2-0: ai piedi del Bayern ma a testa alta

Bayern Monaco - Roma 2-0 : ai piedi del Bayern ma a testa alta

 

La Roma a Monaco ai piedi di un Bayern troppo forte. 


Questa volta non l'ho vista. Dopo l'umiliazione dell'andata, una cosa era certa: non sarebbe potuta andare peggio.
Magra riconsolazione, lo so, ma è sempre meglio vedere il bicchiere mezzo pieno che fasciarsi la testa ormai rotta in sette pezzi. 
La previsione tutto sommato si è rivelata corretta, i gol presi sono stati solo 2. La Mia Roma è uscita di nuovo sconfitta, il colosso Bayern Monaco non ha avuto alcuna pietà nemmeno questa volta e allora sposo le parole di Daniele De Rossi che ha osservato: 
"Siamo forti e possiamo ancora vincere lo scudetto. La sconfitta di Napoli ci può stare, non possiamo vincerle tutte. Quella di Monaco ci dice che siamo forti ma non abbastanza per vincere la Champions League". 
E così sia. 
Per fortuna il girone è quasi alla fine e la classifica è impietosa, specchio di un Bayern Monaco assolutamente senza avversari degni del suo potenziale. Se ne sta lì in alto a guardare dalla vetta dei suoi 12 punti (ha vinto tutte le partite) le seconde Roma e Cska a 4. Fortuna che con i russi all'andata abbiamo vinto facile e la differenza reti ci vuole in vantaggio su di loro per il secondo posto.
Il Bayern è tanta roba, troppa per chi torna in Champions dopo 4 anni. 
Quindi, tornando a mercoledì sera, ho lavorato al ristorante e la partita l'ho seguita solo grazie al cellulare animato dal gruppo Fantacalcio e dai messaggi di Mirko.
Non vi nascondo che quando il primo messaggio di Mirko è stato: 
"Un'altra Roma, sembra di essere tornati alle prime giornate di Campionato" ho intimamente sognato di portare a casa un punto e magari 3 all'ultimo minuto.  Cose da romanisti, sogni che non si controllano vagano in un angolo della nostra testa e affiorano non appena gli si lascia un piccolo spazio.
Fabio mi chiede ogni due minuti cosa fa la Roma.
"Allora? Allora?" 
"Allora che Fabiè? Ti ho detto fino a 3 minuti fa che stiamo 0 a 0 non sei contento?"
Fabio non sorride nemmeno, lui è molto più teso di me. Appartiene a quella categoria che nun s'arende perchè la Roma è la n1
Lui crede nei miracoli e nega l'evidenza di un Bayern che non si può arginare soprattutto se, ad aginarlo sono giocatori come Torosidis e Holebas.  
Giocatori utili per un Campionato lungo ma non presentabili in una competizione come la Champions League sarebbe come dire che Fabio Volo va a fare un campionato di scrittura con Nick Hornby.
Fabio mi chiede di nuovo "Che fa la Roma?" ed è in quel momento che mi accorgo che il Bayern ha segnato al 38' minuto. 
"E' finito il primo tempo e perdiamo 1-0".
E poi succede, come tutte le volte, che ci rimango male perchè alla fine ci credi sempre, perchè la paura di una nuova figuraccia si presenta educata con un "posso entrare?". 
Inizia il secondo tempo a Monaco, mentre a Roma mi districo tra una faraona e un abbacchio scottadito e il tavolo 7 che ti chiede ancora cicoria ripassata. Il cellulare vibrare nella tasca del grembiule tra tappi di sughero, penne e apribottiglie. 
Avremo pareggiato??? 
"Che fa la Roma? Che fa?"
Fabio mi pressa peggio dei giocatori tedeschi che non mollano l'osso nemmeno al 90', come qualcuno mi ha detto nel gruppo fantacalcio: 
"Saranno pure forti ma ve sembra normale?"
Mah, il dubbio assale il debole e il perdente quindi preferisco pensare che sia normale. Il Bayern Monaco raddoppia al minuto 63' e l'unico extraterrestre in campo mi pare Neur quel gigante buono che ha anche mangiato proprio qui da Armando al Pantheon qualche tempo fa. 
"Chi mangia da Armando ha superpoteri!" 
Papà trova cosi il suo bicchiere mezzo pieno e poi aggiunge: 
"Ma non poteva stare a mangiare qui stasera invece di perde tempo in campo?" 
Già... forse quelle due parate miracolose non le avrebbe fatte e Nainggolan dopo e Gervinho prima, ci avrebbero potuto regalare un sogno.
Fabio continua a chiedere e quando al 79' vedo che per loro entra tale Rode, mi sembra un segno. 
Abbandono ogni speranza e inizia a rodere un po' anche a me. 
La partita finisce e Fabio non s'arrende: 
"Che fa il Manchester City?" 
Controllo e vedo che il Cska ha fatto il colpaccio: il City ha perso. Fabio è al settimo cielo. 
"Siamo secondi se pareggiamo passiamo uguale... anzi te dirò basta..."
lo interrompo con un : 
"Non me scoccià, non fa calcoli che qua poi lo sai come finisce".
Lui non mi ascolta continua a parlare mentre ormai con la testa sono già a Roma - Torino. 
Il Campionato si può vincere e allora è il momento di tornare a scalare la classifica. 
Con il talento si vincono le partite, ma è con lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionati
Parola di Michael Jordan uno che la palla in rete l'ha messa tante volte e allora Dajeee facciamolo vedere a tutti che la Roma c'è ed è forte, anzi fortissima.

06 novembre 2014

Galameo, il biscotto per i bimbi e ... per le zie!

 
Galameo: alimenti per bambini

 

Galameo il regalo giusto per i bimbi della vostra vita, parola di una zia Chiara 

 

Voglio rendervi partecipi di una bella scoperta: i prodotti alimentari per bambini Galameo.
Un'azienda tutta italiana, della provincia di Napoli, nata dall'amore di Dario Meo per il cibo buono e sano. 
Quello che nasce dalla terra e finisce sulle nostre tavole senza aggiunta di additivi e aromi.
Frollini fatti con ingredienti semplici: Farina 00, latte intero fresco, uova, zucchero semolato, zucchero a velo, cacao, burro e vaniglia. 
Biscotti made home confezionati in un secchiello di plastica, perchè va con il biscotto si nutre il corpo ma con il secchiello si nutre lo spirito del gioco!
Infatti ai tre tipi di frollino si abbinano tre giochi da fare con i propri bimbi: ai Frollini di latte è abbinato il gioco del Tris; ai Frollini al cacao, il gioco Nomi Cose e Città e ai Frollini al latte e al cacao,  il gioco della Dama.
Per la linea salata al momento c'è la salsa al pomodoro "Sugo Galameo", prodotto con pomodori coltivati in Italia e trasformati a poche ora dalla raccolta. 
Pochi prodotti ma buoni e soprattutto di qualità.
A pensarci bene sono i cibi preferiti dai bimbi: la passata di pomodoro, che è il sugo più semplice che c'è, e i biscotti al latte e al cacao da inzuppare nel latte per la colazione.
Così, dopo aver meglio "studiato" questa nuova linea alimentare, ho pensato che Galameo fosse proprio il regalo adatto da portare ai miei nipotini, tipi per niente facili e soprattutto abituati bene in quanto a cibo e a giochi.

Vi mostro com'è andata...


I primi sono stati Giorgio e Bianca, rispettivamente due anni e 8 mesi. 
Giorgio ha subito amato la confezione secchiello che ha prima osservato a dovere, facendo finta di leggere le regole del gioco, per poi fiondarsi sui biscotti e finirli in due morsi. Un successone!
Bianca è troppo piccola per poter assaggiare i deliziosi frollini che Giorgio divorava eppure, anche lei ha trovato il modo di esprimere il suo apprezzamento, usarndo il contenitore Galameo come un tamburello. Anche per questo Galameo è bello! 

Galameo, biscotti per bimbi: Giorgio&Bianca (foto autorizzata da Michelangela Scuderi)
Il giorno seguente sono andata da Adriano, quasi 4 anni, figlio di mia sorella Fabiana che è una chef. Adriano, ha un soprannome importante: l'Imperatore, immaginate voi quanto possa essere critico.
La sua attenzione è stata catturata dalla bottiglia di sugo per la quale ha voluto indossare il suo cappello da cuoco in erba:
"Facciamo la pasta zia!"
Giunto il momento del dessert,  ha infilato una mano nel secchiello dove i frollini al latte aspettavano di essere mangiati.
L'Imperatore ha portato l'indice alla guancia in segno di apprezzamento.
Si! Galameo segna un'altro gol. 

Galameo, biscotti e sugo per bimbi: Adriano, l'Imperatore (foto e autorizzazione di Fabiana Gargioli)
La terza tappa è stata casa di mia cognata Ambra.
Lì avevo due giudici ad aspettarmi: Flavio, 6 anni, e Adriano Piccolo, 1 anno e mezzo, (a casa lo chiamiamo così sia perchè è il più piccolo di casa, sia per distinguerlo da Adriano l'Imperatore).
Anche loro due sono degli ossi duri.
Flavio, in attesa di vederlo finire in padella, ha deciso di usare il sugo come cannocchiale. Ve l'ho detto è un tipo tosto lui, ci vuole vedere chiaro! "E' come il sugo di mamma?" mi chiede. Gli rispondo di si con la testa ma solo all'assaggio mi ha dato il suo ok!
Adriano Piccolo invece ha preferito usare il secchiello per fare una buona musica, tanto il biscotto è da mangiare dopo cena, quindi meglio trovare il modo di divertirsi lo stesso.
Galameo fa 3 su 3!

Galameo, biscotti e sugo per bambini: Flavio&Adriano (foto autorizzata da Ambra Serini)
Zia Chiara è soddisfatta, ha finalmente il regalo che aspettava di trovare da tempo: sano, gustoso e che piace alle mamme e ai suoi nipotini!
A tavola bisogna mangiare bene e, se lo si fa giocando, ogni pasto diventa un divertimento.
Se poi dobbiamo dirla tutta c'è stato un quarto incontro: quello tra zia Chiara e il secchiello di frollini Galameo ed è finita alla maniera dei grandi, che sono solo piccoli un po' cresciuti:
biscotti, vino e pancia piena!

Galameo: alimenti per bambini... e per grandi!

Galameowww.galameo.it  e info@galameo.it

03 novembre 2014

Occhiali 2014-2015: Filottica regala il 40% di sconto alla più creativa di voi

Filottica: gli occhiali firmati al 40% per una di voi!

Occhiali firmati autunno - inverno al 40% di sconto: come "vedi" la vita? 

 

Condividi questo post su Facebook e scrivi un commento che esprima il tuo modo di "vedere" la vita.  Più like prendi più possibilità avrai. 

 

Alle spalle di Piazza Navona, proprio dove si trova la statua parlante di Pasquino che dice quello che il Popolo pensa, c'è la Filottica.
La Filottica è un negozio di occhiali di antica tradizione che ha una storia bella: quella di Stefano Guida che lì è arrivato per imparare dal nonno un mestiere. Una gavetta lunga la sua, proseguita anche dopo che il nonno ha ceduto l'attività. Con costanza e professionalità è rimasto dentro quella bottega prima dividendola con Piero, per lui un "secondo" padre, per proseguire con suo fratello e suo figlio Gabriele
Un mestiere imparato con fatica e lavoro e tramandato con passione a suo figlio. Il segreto è la professionalità, la pazienza e avere sempre il sorriso sulle labbra, oltre a occhiali firmati sempre all'ultima moda. 
Sono molti anni che conosco Stefano e la sua Filottica e posso dire, senza pericolo di essere smentita, che ho sempre comprato gli occhiali da loro.
Che ti occorrano occhiali da sole o da vista non fa alcuna differenza. C'è una scelta così ampia che l'unico rischio è quello di volerne comprare più paia.

Così, in nome di questa amicizia nata tanti anni fa, ho chiesto loro quali fossero gli occhiali più di tendenza per la stagione l'autunno - inverno '14-'15.

Ecco cosa è uscito fuori. 
Ho selezionato alcuni modelli da sole e due da vista ma ce ne sono molti altri, naturalmente, vediamo cosa ne pensate.
Il primo non poteva essere che un modello di Prada... del resto se il Diavolo veste Prada noi Tacco 12 cm non siamo da meno. 
Neri ma dalla forma grande e originale. A metà tra lo sportivo e l'elegante. Praticamente perfetti: 10.

 
Occhiali autunno-inverno 2014-2015:  Prada


Proseguiamo con un occhiale Celine, di un color verde bosco a cui la foto non rende giustizia.
Grandi e quadrati, decisamente adatti a ogni occasione, soprattutto quelle in cui si vuole passare inosservate. Voto: 9.

Occhiali autunno - inverno 2014-2015: Celine
Terzo modello, andiamo sul classico ed elegante.
Un occhiale adatto per le più chic, quelle per le quali l'occhiale non è un accessorio qualunque ma quello per antonomasia, praticamente un gioiello.
Signore e Signore stiamo parlando di Bulgari.
Voto: 9 (un po' troppo da "signore" per prendersi il mio 10).

Occhiali autunno - inverno 2014-2015: Bulgari


01 novembre 2014

Napoli-As Roma 2-0: una sconfitta meritata

 
Napoli - As Roma 2-0: Benitez e Garcia si salutano | photo: www.gazzetta.it

Nel Derby del Sole a splendere è solo il Napoli 


Ho scelto la colonna sonora di questa partita appena finita. L'ho scelta per caso, ascoltando la frase di un telecronista alla tv : "per niente facili".
Ho ripreso il testo di Ivano Fossati, che fatalmente è di Genova città protagonista delle ultime due giornate di Campionato, e ho trovato che quelle parole, in questo sabato di calcio per noi romanisti già concluso (e concluso male), calzavano davvero a pennello per esprimere il mio stato d'animo.

Per niente facili
uomini sempre poco allineati... 
li puoi pensare nelle strade di ieri 
se non saranno rientrati.

Uomini sempre poco allineati...
Oggi la Roma non ha avuto i suoi uomini. Che fine hanno fatto? Dove sono finiti i Lupi del Condottiero Rudi Garcia?
Una formazione atipica (solo una volta in questa stagione è scesa in campo) senza De Rossi titolare per la gioia di molti ma non per quella delle statistiche che dicevano: senza Daniele la Roma prende gol, sempre.
Un'altra "botta di francesismo", come definisco gli atteggiamenti del Mister quando si comporta da presuntuoso davanti a partite che meritano un'attenzione maggiore. Va bene il turnover ma era necessario oggi, contro il Napoli, togliere gente in forma come Mattia Destro?
Possibile che i nostri giocatori non riescono a sopportare 3 partite in una settimana? Se siamo così stanchi bisogna correre ai ripari. 

Sarà possibile incontrarli in aereo 
avranno mani e avranno faccia di chi 
non fa niente sul serio
Perchè l'America così come Roma 
gli fa paura... 

Gli fa paura... un po' il Napoli ha fatto paura anche a me. Un attacco stellare e una voglia di dimostrare la propria forza fuori da qualsiasi pronostico.
La Roma appare stanca. Incapace di costruire gioco, molto per la bravura degli altri, molto per mancanza d'idee o di uomini. 
Le assenze di Maicon e Castan in difesa iniziano a pesare, come quella di Astori e Strootman. Manca la Roma "titolare" per arrivare ad avere una Roma "titolata". 
Nessun dramma per carità, la Juventus è a portata di mano e siamo solo alla decima giornata. 
Certo bisognerà rimediare subito a partire da martedì contro il Bayern perchè la "sconfitta" non diventi il nostro consueto mood.

As Roma - Cesena: De Rossi segna ed è di nuovo vetta

As Roma - Cesena 2-0 : Daniele De Rossi segna il gol della vittoria | photo: www.sportmain.it

 

As Roma - Cesena, una vittoria che vale la vetta


Odio il turno infrasettimanale.
Lo odio perchè non posso essere nel mio Stadio a tifare la Mia Roma.  Lo odio, perchè mi perdo partite come Roma - Cesena, apparentemente insignificanti, facili, dal risultato scontato eppure imbevute di quello spirito che può dare alla testa tanto sono forti le emozioni che provocano.
Una partita iniziata con un commovente applauso per Stefano e Cristian, padre e figlio morti in un incidente stradale dopo Roma - Bayern.
In Curva Sud a prendere il loro posto la moglie di Stefano e la piccola sorellina di Christian. 
Un applauso lungo diversi minuti ha ammorbidito l'area umida della serata quando Morgan De Sanctis ha portato un grande mazzo di fiori giallorossi in omaggio ai due tifosi scomparsi. 
La commozione è tanta. La gente ha gli occhi umidi di una tristezza nata dall'incredulità per un episodio che la ragione non può comprendere. 
Tanti occhi d'acqua proprio come quella del mare dove Christian e il suo papà sono stati felici giusto un'estate fa. 
L'emozione è ancora stagna nei cuori quando Destro, a pochi minuti dal dal fischio d'inizio, grazie alla generosità di Gervinho, la butta dentro per l'1-0.
Non esulta Destro come un ragazzo ventenne dovrebbe fare. Esulta piuttosto come se segnare, quindi svolgere il proprio compito d'attaccante, fosse qualcosa di cui vantarsi. Come se essere primi in classifica, fosse solo merito suo. Peccato, non è l'atteggiamento di un vincente magari aveva solo una giornata storta. 
Tutto questo accade allo Stadio mentre mi trovo a lavorare al ristorante, con il cellulare a portata di vista, una cugina che non vuole sapere nulla perchè la partita poi la deve rivedere a casa, un collega (Fabio) più pazzo di me e papà che in cucina riesce a tenerci aggiornati in tempo reale. 
Mirko mi aggiorna dallo stadio ma dopo il primo gol non arriva nessun messaggio. 
"Possibile che solo 1-0 contro il Cesena?" 
Fabio non è tranquillo e sinceramente nemmeno io. Nel frattempo la Juventus continua a pareggiare. 
"Figurateee" dice papà.
Il tempo scorre da Armando al Pantheon, tra un piatto di fettuccine alle rigaje di pollo e un ossobuco. Scorre anche all'Olimpico e la cronologia della mia app sportiva recita: partita noiosa. 
Ancora 1-0. 
Risultato balordo perchè può trasformarsi in un pareggio all'ultimo minuto. La Juve intanto continua a pareggiare.
Salgo in cucina e vedo mio padre dimenarsi muto come in preda a una danza pugliese. 
"2! 2!" fa a bassa voce perchè mia cugina non senta. 
"Chi?" faccio io
"Chi?" replica Fabio
"Danielino". 
Ecco che me lo vedo sul campo mentre gli scoppia la vena dal collo su quella pelle chiara diventata paonazza dalla gioia. 
Mirko m'informa subito dell'aggiornamento dalla Curva Sud. Muovo le braccia in gesto di vittoria, Daniele ha finalmente segnato alla faccia di chi lo critica sempre, di chi lo chiama merceneraio, di chi mette in dubbio la sua professionalità e la sua importanza

Daniele non è Capitano futuro, Daniele è uno di noi. 

Uno che si sente male se la Roma perde, uno che darebbe la vita per la maglia che indossa e che merita d'indossare perchè solo chi ama la maglia sa cosa significa onorarla. 
Daniele De Rossi è un'esemplare raro del nostro Calcio, raro e come specie da proteggere ha un costo ed è per questo che merita rispetto. 

Scendo in sala più sorridente e rilassata, scambio qualche battuta con i clienti e poi sento un clacson dalla strada. 
"Un clacson? E' successo qualcosa" dico a Fabio che non mi ascolta. 
Salgo di nuovo in cucina. Su Whatsapp un delirio di messaggi: gruppo Celata, Puglielli, Burattini e co. è impazzito.  Mirko chiaramente delira. 
Eurosport dice: Genoa - Juventus 1-0 Antonini al 94'. 

Sono in giornate come queste, apparentemente insignificanti, che tutto ha un senso e che il sapore del calcio prende gusto nella bocca. La Juventus ha perso a Genova e La Roma è di nuovo prima in classifica a pari punti con la Vecchia Signora. 
Adesso si può ricominciare. 
Fabio corre a sfottere Willy, l'aiuto cuoco juventino che non gli risparmia mai battute velenose. Papà è incontenibile. Io cerco di capire da Mirko com'è andata e lui mi scrive così: 

"Una cosa incredibile. La partita era finita e i giocatori erano in campo, si stavano salutando con gli avversari quando sullo schermo compare il risultato di Genova. Una bolgia. I giocatori indicano a Mister Garcia il tabellone. Meraviglioso"

Così penso che la mia massima la vittoria della Juventus contro la Roma sarà il suo 26 Maggio è sempre più reale anche se a Napoli sarà una partita tosta e bisognerà usare un unica "arma": la gioia e il rispetto.

Amo il turno infrasettimanale, perchè è in un giorno qualsiasi della settimana che può tornare la meraviglia del calcio fatta di una vittoria, di una sconfitta, di un primo posto in classifica e di un bambino diventato angelo che da una foto mostra un 2-0 come se già lo sapesse, come se non fosse possibile nessun altro risultato.

As Roma - Cesena 2-0, il piccolo Cristian ce lo aveva predetto.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...