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02 ottobre 2013

6 su 6 il numero del diavolo ci porta in Paradiso




Domenica sera all'Olimpico l'acqua veniva giù come solo Dio la può mandare.
I lampi e tuoni, poi, facevano da scenario a una partita che, più scorrevano i minuti, più appariva essere surreale.
Sembrava che il Padreterno volessi di', dall'alto dei cieli:
"Ce so' puro io qua! occhio che ve sto a guarda'!" 
Così ogni tanto pe' fasse vede' meglio, mandava giù 'na scarica di corrente che come per magia innescava una sorta di carica divina ai giocatori. L'effetto però era contrario: può quel che arriva dal cielo trasformasse in un diavolo?
La pioggia è iniziata a scendere puntuale alle 19.00 come se c'avesse avuto l'appuntamento con me e Mirko davanti casa di Sandro.
Questa volta siamo arrivati per ultimi. Marco, Antonella, Christian, Sandro e Matteo erano già in sella ai loro motorini. Si respirava una certa preoccupazione.
"Questi (riferito a quelli del Bologna) non hanno vinto mai...e dal 2009 che a Roma non perdono" ho iniziato a ragionare ad alta voce, cercando consolazione in Mirko che seguiva la strada intento nel crearsi una visuale tra le gocce spiaccicate sul parabrezza.
Ogni congettura era urlata in vano al pensiero di aver dimenticato di prendere a casa il mio Nespresso Roma come da tradizione. 

Mmmm... ho iniziato a mugugnare nella mia testa. Troppe cose diverse dal solito...

Quello che non è diverso è il solito caffè di gruppo al bar, questa volta offerto da Christian e poi direzione parcheggio dove ho incontrato il Guru. Si perché, tra le stranezze della giornata c'è stata pure quella di rivedere un duo inedito, quello del Guru e di zio Bri, dopo diversi anni di assenza di nuovo in coppia pronti per la Tribuna Tevere Centrale. 
Vederli mi ha emozionata. Mi ha ricordato che se io ero lì domenica e se mia cugina (Giulia che ha 17 anni ha già l'abbonamento in distinti Sud) il merito è decisamente loro. 
In realtà il Guru è talmente scaramantico che non sarebbe mai venuto allo stadio se mio cugino Flavio non avesse dato forfait all'ultimo. 
Percorsa la navata centrale, di quella che per noi è una delle chiese più belle di Roma, ci siamo ritrovati dentro la Sud con una gradita sorpresa: Alma! 
Finalmente sua signora del tifo sedeva fiera sul seggiolino con la sciarpa al collo e un lupetto per orecchino. Dopo baci e abbracci ha inizio lo show. 
Si, perché come li vedi entrare in campo pensi: "Oh ma che se so' dopati?"
Garcia preferisce Torosidis a Dodò e Gervinho a Ljajic. 
L'inno di Lando Fiorini accoglie la Roma in campo e la Curva esplode. Come uno di quei strani botti di Capodanno, che in sequenza si accende e si spegne, così la Sud ha iniziato a urlare e tacere. 
Al 7', inaspettatamente, arriva sotto la Nord il primo di una serie di gol. A realizzarlo quel piccoletto di Alessandro Florenzi.  
Il resto scorre veloce ed esattamente dieci minuti dopo segna Gervinho. Quello che non c'ha i piedi boni. Quello che i capelli hanno l'attaccatura in cima alla testa per farlo vedere meglio. Quello che qualcuno in curva inizia a soprannominare Bolt, come il numero uno dell'atletica leggera. 
Meno di 10 minuti e arriva il 3-0 targato Benatìa, come domenica scorsa. Il franco marocchino che sta sorprendendo tutti. Il difensore che segna e torna al fianco di Castan. 
Si scende per la pausa su un punteggio rassicurante anche se i corsi e ricorsi non ti fanno essere completamente sereni. 
"Da 2-0 a 2-3 lo scorso anno, te lo ricordi?" chiedo ad Antonella. 
Quella però era un'altra Roma, con altri giocatori e soprattutto con un altro allenatore. 
Infatti il futuro sarà più dolce del passato. Dopo aver finalmente segnato nel primo tempo, nel secondo non stiamo certo a guardare. Sotto la Sud vediamo arrivare più che Bolt un cavallo pazzo. Senti questa sigla in testa: Furia, cavallo del West che beve solo caffè per mantenere il suo pelo più nero che c'è... Gervihno fa tutto da solo. 
Corre, cavalca, salta, dribla e mentre combina tutto 'sto sfacelo mi alzo in piedi sul mio posto e metto le mani davanti alla bocca che mi si era spalancata come una ragazzina davanti ai One Direction. 
Quel cavallo impazzito segna e non riesco nemmeno ad urlare. 
Mantenendo la faccia inebetita mi giro verso i miei compagni di Curva e, come un vecchio al bar del quartiere meravigliato dall'abilità di un avversario che gli ruba la vittoria in una finale a carte con la metà delle briscole, dico solo: 
"Ma che cazzo di gol ha fatto questo??? Ma da dove viene???"
Mi rigiro con la meraviglia negli occhi guardo verso il campo. Applaudo. Applaudo perché il più grande spettacolo del week end merita un applauso forte e sincero. 
La festa sarebbe completa se segnasse il Capitano. Così Totti Totti Totti Gol si leva dalla Sud. Francesco ce la mette tutta ma è stanco e quando Ljajic cogliendo alle spalle, gli ruba una palla per mandarla in rete, con la rabbia di uno che festeggia i suoi 22 anni, lui non può far null'altro che sorridere e andarlo ad abbracciare. 
Ci sarà tempo Francè per buttarla dentro. Del resto non hai mai sbagliato un colpo. Ti sceglierai le partite fondamentali come quel Roma - Juventus dello scorso anno, quando hai buttato giù la porta con una forza che nemmeno un quindicenne possiede. 
L'uscita è tutto un carosello (pure esagerato) per un 6 su 6 partite vinte che la Storia della Roma non aveva mai registrato ad inizio Campionato. 
La testa della classifica in solitaria è la ciliegina sulla torta. 
Papà e Zio Bri sono più euforici che mai: 
"Siamo dovuti torna' allo stadio noi perché segnassero al primo tempo, potere del duo" fanno in coro. 
Mirko li avverte: 
"Ve voglio allo stadio tutte le domeniche!" 
Intanto il diluvio che si era abbattuto sulla Capitale scema. Il Padreterno s'è calmato. 
L'abbiamo capito che tutta la sua serata c'ha dedicato. Deve aver ceduto solo verso la fine quando Furia Cavallo del West ha lasciato il campo. S'è visto all'improvviso un lampo, come ha di' :

Er ppiù s'è compiuto, adesso vado a Ninna, ve saluto! 



PostScriptumLazie: Lazialetto non essere in pena. Tieni le braccia distese sulla testa e la Coppa bella alta e stai tranquillo perché anche dalla cima della classifica noi vedendola pensiamo a te. Pensiamo a te con la Coppa tra le braccia che se continui a tenerla alta prima o poi te fenisce sulla faccia...parola di Tacco12.

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