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Visualizzazione post con etichetta Italo Zanzi. Mostra tutti i post
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18 febbraio 2014

Vi racconto la mostra RomaTiAmo


Ex Mattatoio Testaccio ( http://www.asroma.it/romatiamo) .
Alle 17.15 eravamo già lì.
Mirko con giacca e cravatta e Jacopo con un tatuaggio che gli bruciava ancora.
Non è facile spiegare a chi non è tifoso l'emozione che si prova in certe occasioni.
Mirko ha speso gli ultimi quattro giorni a sistemare maglie nelle teche e ad organizzare il materiale dei collezionisti come lui ( http://www.asromashirt.it/ )
Ha maneggiato maglie del 1940 e sentito l'odore di giornali che solo la passione del tifo ha mantenuto intatti per 80 anni.
RomaTiAmo è un'istallazione che celebra questo Amore e questa Passione.
Mentre varcavamo l'ingresso con il nostro invito, sotto gli occhi di fotografi e giornalisti rimasti fuori, ci sentivamo orgogliosi.
La conoscevamo la Mostra, l'avevamo già vista ma questo era il giorno del "debutto in società".
Come avrebbero reagito i giocatori e il pubblico? Sarebbe piaciuta?
Le maglie per anni conservate negli armadi, accudite gelosamente e custodite come reliquie se ne stavano lì, finalmente a dare sfoggio della loro bellezza.
Sembrano vive infilate nei manichini poggiati su un pavimento verde campo.
Ti sembra di vederle sudate, reduci di una corsa eterna.
Gli scarpini giacciono sporchi e stanchi dentro gli armadietti e nelle vetrinette. Vittime di tanti minuti di corsa e ancora con il fango a testimoniare che il calcio, oltre alla passione, è soprattutto una grande fatica.
Alle 18.02 arriva il Capitano.
Le vene sui polsi cominciano a vibrare. Il cuore decide di battere per conto suo. 
Francesco vede le sue maglie sotto vetro e commenta così, con quel tono che solo lui ha:
"Ma che è una mostra su di me?"
Francè, quanto sei bello! Gli avrei urlato.
Bello come la Roma, come tutti i romanisti.
Bello perchè sei stato prima il figlio di questa città, poi fratello, fidanzato, padre e per sempre, davvero per sempre, sarai il Capitano.
Sportivo, bullo come solo lui sa essere, con quel mezzo sorriso in faccia che ti avvisa che sta per fare una battuta spiritosa, questo è Francesco Totti.
Uno che gli anni gli passano sopra, veloci, lasciandogli qualche ruga sul contorno occhi ma una camminata inconfondibile, grazie a quelle gambe che inventano capolavori e a quella sua sagoma che la riconosceresti tra mille.
Mirko lo invita a farsi una foto con lui vicino alla maglia n.10 della sua collezione privata.
Francesco dice di si e click! eccoli là immortalati in uno scatto che racchiude l'essenza della gioia pura.
Mirko e Totti posano davanti una maglia del Capitano

Un attimo che dura un click perchè al seguito del Capitano c'è una fila di persone.
Ho fatto in tempo a stringergli la mano e a guardarlo in faccia, come si guarda un miracolo.
Nessuna foto per me ma non fa niente, l'importante era esserci, l'importante sarà raccontare ai posteri di quel giorno in cui ho stretto la mano al Capitano.
Il numero 10 se ne va e arriva Alessandro Florenzi, un ragazzino con la faccia da Gian Burrasca.
A vederlo dal vivo ti domandi dove la trova tanta energia sul campo.
Gli vuoi bene perchè, a dispetto del suo fisico minuto, è uno che in campo si danna e la sua maglia è davvero sempre sudata.
Anche lui si concede per uno scatto, lo fa con piacere e senza fretta.
Poi ascolto una voce dire: "Sta arrivando anche Daniele".
Jacopo è un collezionista sui generis, infatti la sua collezione è monotematica: Daniele De Rossi.
Una passione che qualche giorno fa lo ha spinto ad arrivare fino al Nord Italia per farsi tatutare il suo idolo sulla gamba. L'autore è Alex DePase uno dei ritrattisti più bravi in assoluto nel mondo del Tattoo.
L'informazione è esatta, Daniele arriva.
Entra nella sala Subbuteo, quella dell'ingresso, e Jacopo lo blocca:
"Ti ricordi di me? Guarda cosa mi sono tatuato?"
Tira su i pantaloni e mostra a Daniele il suo ritratto. Lui sorride soddisfatto, Jacopo è in estasi eppure riesce a dire:
"Ce la facciamo una foto?"
De Rossi lo abbraccia e sorride, sorride di una gioia pari a quella che ha un tifoso qualunque.
Quando lo vedi lo capisci subito che lui è come te.
Lui bacia la maglia e anche in panchina si alza in piedi ed urla e ci crede. Per alcuni è un limite, per me un privilegio averlo in squadra.
Daniele passa e nemmeno con lui riesco a farmi una foto.
Comincio a spazientirmi così quando arriva il Mister Rudi Garcia lo fermo, gli sfoggio un sorriso e chiedo a Mirko di fermare l'attimo.
Mentre lo prendo sotto il braccio gli dico con la massima gratitudine:
"Mister, grazie...grazie di tutto quello che sta facendo"
Lui sorride alla francesce un po' Alain Delon, un po' Jean Paul Belmondo e aggiunge:
"Grazie a voi".
La sfilata prosegue. Dopo di lui arriva Morgan De Sanctis altissimo e Giacomino Losi, piccolo e curvo ma unico.
Lo abbraccio come fosse un nonno, uno di casa.
La Mostra è colma di gente. Tante le facce di amici e conoscenti che mi passano accanto.
Uno di loro mi fa un buffetto: è Luca anche lui presente per celebrare la memoria del grande Ago.
Ci sono giornalisti, commercialisti e gente comune.
C'è anche Italo Zanzi, il nostro Ceo, il capo della Roma made in Usa.
E' quello che si direbbe l'americano di Little Italy capello retrò, alto, occhi verdi una sorta di Elvis più casereccio.
Sorride, firma autografi e si concede per le foto.
"Do you prefer speak in english or in italian?" 
"In italiano è meglio così faccio pratica" risponde.
Il buffet è preso d'assalto. I giocatori sono spariti, come le grandi star sono stati inghiottiti o forse ce li siamo sognati.
Torniamo indietro nel percorso e incontriamo Sebino Nela, un altro eroe.
Sembra di essere davanti all'album delle figurine, li vedi scorrere davanti ai tuoi occhi, invecchiati, ingrassati un po' ma la mente te li riporta alla memoria sempre nella loro posa sull'album Panini: impettiti, fieri, unici.
Sguardo in avanti, sorriso accennato, mezzo busto con la maglia giallorossa.
Nella stanza dei Numeri una teca riporta le figurine più antiche e tanti numeri ci raccontano di quanto la Roma sia grande.
Bevo un analcolico, mi guardo attorno, vorrei buttarmi sul prato e rimanere lì a guardare la prima tessera di Francesco con la sua firma di bimbo delle elementari; a rivedere le partite proiettate; a sognare un altro numero in quella stanza dei numeri e un altro trofeo in quella stanza dei trofei.
L'ultima occhiata alle maglie e alla scrivania dove Italo Foschi fondò l'As Roma, una squadra che comunque vada non sarà mai sola mai....parola di Tacco12.

PostScriptum: Roma - Samp è stata la celebrazione della nostra forza e l'orgoglio della nostra tifoseria. A chi dice che il tifo non è unito, a chi prende provvedimenti sciocchi...una risposta a tutti soprattutto a quelli che sono AntiRomanisti.

14 febbraio 2014

Roma Ti Amo, il San Valentino giallorosso



Il 14 Febbraio è giorno degli innamorati, quale giornata migliore per scrivere di As Roma?
Il Diario della Tifosa non poteva mancare alla conferenza stampa di presentazione della Mostra "Roma Ti Amo" presso Factory Pelanda (ex Mattatoio Testaccio) dal 18 Febbraio al 20 luglio 2014 www.mostraromatiamo.it
L'allestimento è stato affidato ad Arthemisia Group, la più importante società in Italia nel campo dell'organizzazione di esposizioni. 
"Con questa scelta" spiega Iole Siena responsabile del gruppo "abbiamo raccolto la sfida di fondere arte e sport". 
E non solo... come ha spiegato Alessandra Cattoi, Assessora alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale:
"Aggiungerei che la fusione è Sport, Arte e  Storia.  Testaccio è un luogo importante anche per l'ex campo di Testaccio che ci auguriamo poter riqualificare il primo possibile. L'As Roma e Roma si fondono anche in un progetto appena stato approvato: una via che porterà il nome di Amedeo Amadei, lo storico Fornaretto". 


Roma e la storia della squadra di calcio che ne porta il nome si raccono con oltre 500 pezzi tra foto, trofei, gagliardetti, spille e riviste. 
Sin dall'ingresso si percepisce che l'As Roma ha fatto le cose in grande, infatti ad accogliere gli invitati c'è un grande Subeteo di 40 pezzi con teche contenenti maglie storiche al posto del consueto omino del gioco. 
Sulla destra una vetrata mostra la scrivania d'Italo Foschi il giorno che ha dato vita all'As Roma e 
poi via lungo un percorso che si snoda in varie stanze. 
Si possono osservare gagliardetti, documenti di tesseramenti dei giocatori risalenti al 1927 e giornali con disegni della Roma. C'è la stanza dei trofei e quella dove è stato riprodotto un gigantesco Calcio Balilla. 
C'è la stanza del prato su cui stenderti per vedere le partite vecchie e nuove come fossi sdraiato all'aria aperta ad ammirare il firmamento; e la stanza dei Numeri con le statistiche e le curiosità. 
Ospite eccezionale di questa giornata il Mister giallorosso Rudi Garcia che ha dichiarato: 
"E' importante dare un occhio al passato, perchè se io sono qui è grazie a quello che gli altri hanno costruito e poi volevo aggiungere che il titolo Roma Ti Amo mi piace molto".
Oltre all'allenatore francese anche Italo Zanzi, Mauro Baldissoni, il curatore artistico Nicolas Ballario e un curioso sindaco Ignazio Marino che ha fine conferenza ha chiesto a Mister Garcia
"Quando ci sarà la partita di calcetto tra Falcao e Totti?"
Moltissimi gli sponsor tra cui Algida, Fullscree, Trenitalia.
La mostra è nata anche grazie al sostegno di Roma Capitale e del Centro Studi dell'Unione Tifosi Romanisti che si è preoccupato di contattare i numerosi collezionisti che hanno dato vita a questo sogno.

E' a loro che Italo Zanzi, il Ceo dell'As Roma, tributa il ringraziamento più importante: 
"Grazie a tutti i tifosi che hanno reso possibile questa mostra e sempre Forza Roma". 
Proprio i collezionisti hanno deciso, in comune accordo con il Centro Studi dell'Unione Tifosi Romanisti, che devolveranno l'intero compenso percepito per la loro collaborazione alla Mostra all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. 

Cor core acceso da la passione,
undici atleti Roma chiamò.
E sotto er Sole der Cuppole,
'na bella maja e due colori je portò....


Ecco dopo la sconfitta a Napoli questa mostra ti ricorda cos'è la passione, ti ricorda che l'Amore ha radici antiche e che se si nasce romanisti si muore romanisti perchè è un grande Amore...
"Roma Ti Amo" come recitava un giorno un famoso striscione in Curva Sud.

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