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29 settembre 2014

Roma - Verona 2-0: un abbraccio, un grazie e un dajeee.


Roma - Verona: Destro segna e corre ad abbracciare Rudi Garcia

Roma - Verona: Florenzi e Destro trascinano la Roma a 15 punti!

Se c'è una cosa difficile per un tifoso è lavorare durante lo svolgimento della partita della sua squadra del cuore. 
Soprattutto quando questa gioca in casa e si ha l'abbonamento in tasca, in particolare nel giorno in cui il Capitano, che del calcio e di quella squadra ti ha fatto innamorare, compie 38 anni
Insomma una tortura senza fine ma così è stato per me sabato 27 Settembre. 
Roma - Verona scorreva sulle televisioni d'Italia, nelle radio accese delle macchine in partenza per il week end e davanti gli sguardi di 30 mila spettatori seduti al loro posto nella Curva più bella del Mondo e tutto ciò mentre intrattenevo un bel po' di amanti del gelato nell'aula didattica del Gelato Festival tappa Milano Tributo all'Expo. 
Potete immaginare la mia tensione o forse no. Allora ve la spiego. 
Mentre Fabrizio Fenu iniziava a spiegare la preparazione del suo gelato al gusto: Pecorino Dop con Pere caramellate al Miele di Sulla e Pane Carasau lo incalzavo con domande legate alla stagionatura del cacio usato e delle quantità da bilanciare. 
Le sue risposte mi apparivano come degli schemi e la mia testa, in automatico, trasformava 100 gr nel numero 10 e 380 gr in 38 gli anni del Capitano.
Il nome di questo procedimento assurdo non è pazzia ma tifo. 
Dato che sono una professionista, non ho lasciato trasparire alcuna tensione sul mio volto (o almeno non credo), anche se un paio di battute le ho fatte, così per smorzare la mia tensione e strappare due risate alla platea: 
"Non c'è nessun tifoso di voi in sala?"
Si sa il calcio è uno dei pochi argomenti di conversazione che coinvolge tutti: dal bambino al novantenne, dal professionista al disoccupato e persino le donne e gli uomini. 
Si sa, è così ma di tifosi in aula a Milano alle 18.00 ce ne erano davvero pochi... del resto Milan e Inter avrebbero giocato il giorno dopo e anche se Milano è piena di bella gente del Sud, certo questi non tifavano As Roma ma certamente Juventus. 
Compresa la mia agonia, dovuta alla mancanza di notizie (anche se Mirko mi aveva inviato l'Inno che aveva registrato allo stadio con il suo cellulare, scaldando il mio animo ulteriormente), qualcuno ha pensato bene di tenermi aggiornata e così, mentre  Fabrizio Fenu (che per inciso è il migliore Gelatiere d'Italia 2013)  riempiva le coppette del suo 'originale' gelato e lanciava la sfida di un gusto al sapore di Porceddu Sardo, un ragazzo mi confessava che la Roma era passata in vantaggio.
"Chi ha segnato?" riesco a chiedere come se la cosa m'importasse relativamente.
"Florenzi!"
La mia esclamazione a quel punto esce spontanea:
"Alessandro! Dajeee! Dajeee!" 
Parole dette con il cuore prima che con la testa. Un cuore tanto pieno di amore e affetto d'arrivare a Roma, all'ingresso 15 della Curva Sud dove simbolicamente e mentalmente il mio corpo si sentiva. 
Quando inventeranno l'autotrasporto??? Anche solo per dire: "Dajeee" e poi tornare al proprio posto?


L'Aula ha accettato con il sorriso la mia esclamazione di gioia che ho cercato di camuffare con:
"E' un modo di dire romano quando il gelato è buono!" 
Il mio stato d'animo si era rasserenato e la fame iniziava a prendere il sopravvento.
Intanto il gelato continuava ad occupare le mie parole, così quando per caso mi accorgo che siamo già allo scadere dei 90 minuti, faccio finta di nulla e proseguo imperterrita nella descizione della macchina Trittico Bravo, di quanto sia veloce, professionale e pratica. 
Poi, a un certo punto capita di nuovo, quella magia di cui vi ho raccontato mercoledì passato. Quella magia che non si chiama Miralem questa partita si chiama: Mattia.
Mettetela pure come vi pare sempre con M inzia!
Un gol capolavoro, come narra la leggenda, ma questo lo saprò solo la sera quando leggerò nel dettaglio la notizia, in quel momento, quello che so, è che mi arriva un sms di Mirko che dice così:
"Daje!" e Adrian, il ragazzo assistente dell'aula, mi sussurra sottovoce: 
"La Roma sta a due! Ha segnato Destro!"
Roma - Verona: 2-0 goal di Florenzi e Destro
Quando si è lontani da casa, e la propria squadra vince, l'orgoglio diventa qualcosa di esponenziale. Come se la vittoria di quegli 11 ragazzi significasse un riscatto personale nei confronti delle facce forestiere che ti guardano senza espressione. 
"Ha vinto, capite??? Altro che storie e storie, voi mangiate pure il gelato che la Roma Mia ha vinto e con questo sono 5 su 5 e i punti diventano 15"
Ah, come avrei voluto dire questo in aula didattica mentre l'applauso per Fabrizio riempiva l'aria di clap clap. 

"Battiamo le mani da veri romani per questa città che è MaGGica! Non smetterò mai di lottar, per questa maglia storica, il passato non si dimentica!" 

Loro battevano le mani mentre io sentivo la Curva Sud cantare così mentre il mio Capitano spegneva 38 candeline e addirittura la sorte lo festeggiava facendo uscire sulla ruota di Roma un terno che ha fatto felice qualche scommettitore romanista: 76 (anno di nascita di Francesco) 10 (numero della maglia) e 38 (gli anni del Capitano). 
Da non crederci eh???
Eppure è così... ma che ne volete sapè di alchimia, magia e destino voi che il calcio non lo tifate, voi che avete perso il romanticismo... che ne volete sapè che vuol dire quando un tifoso canta :

"...la mia fede è tutta giallo - rossa, c'è una ragione, ho la Roma infondo al cuore, As Roma io non vivo senza teeee...."

Che ne volete sapè... forse l'abbraccio di Mattia Destro al suo allenatore, quello, forse, lo potrete capire.
Avete mai desiderato di abbracciare qualcuno così forte ma così forte da fargli uscire l'anima???
Capita ogni volta che vuoi dire "Grazie" pesanti, quelli che ti tieni dentro per giorni magari perchè i "Grazie" sono tanti che li vuoi dire tutti insieme:
grazie per aver creduto in me; grazie per non avermi sostituito; grazie per i tuoi consigli, per perdonare i miei atteggiamenti sbagliati, i miei errori; grazie Mister perchè se sono forte è anche merito tuo.
Ecco gente, a volte il Calcio è semplicemente dire "Grazie" a qualcuno perchè crede in te e ti sta facendo diventare grande giocando.

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