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06 marzo 2013

Il potere delle storie


 

Ci sono storie che si tramandano e si raccontano. Storie che le persone amano ascoltare perché raccontano di personaggi mitici, di protagonisti coraggiosi e fortunati (perché la fortuna aiuta gli audaci) che riescono a realizzare i loro sogni. Quei personaggi hanno la capacità di far sentire forte e onnipotente anche chi ascolta la sua storia. E' il fenomeno dell'immedesimazione, antico e sempre attuale. Questo processo trasporta lo spettatore o l'ascoltatore in un mondo dove tutto sembra possibile. 
Domenica sera, seduta sul mio seggiolino blu è come se avessi sentito raccontarmi due storie. Una di un mito antico, una specie di Peter Pan che continua a mietere record come se non crescesse mai, pronto a volare sempre più in alto.  
E l'altra quella di un ragazzino, di Anzio, al suo primo gol nel giorno del suo esordio in un campionato di serie A. Capita così, che queste due storie s'intreccino e che salvino il Calcio diventato business.
Lavoro bizzarro quello delle Storie, eppure molto antico. Di tempi dell'Antica Grecia si tramandavano vicende epiche solo tramite il racconto. Motivo per il quale, spesso, le vicende assumevano toni mitici,  spesso ricchi di una necessaria retorica. 
Domenica di mitico c'è stato ben poco. Era tutto storiografia, tutto cronaca eppure, talmente straordinario d'apparire fantastico.
Francesco Totti ha segnato il suo gol numero 225 in serie A raggiungendo il secondo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. La grandezza dell'impresa mi ha lasciato impotente: ho pianto. 
"Stiamo assistendo a un fatto storico" ha detto Mirko, mentre tutto lo stadio si alzava in piedi ad applaudire e a bordo campo comparivano scritte di ringraziamento per noi tifosi. Il nostro Capitano ringraziava noi e si metteva una mano sul cuore. Lui ringraziava noi?! Fantastico!
Quando grandi persone camminano al nostro fianco, molto spesso non ce ne accorgiamo. Di solito sarà la Storia a consacrarli e di solito adempie a questo compito quando queste persone sono già defunte. Questa volta non è andata così...lui ha cambiato la Storia.
Francesco Totti è vivo ed è celebrato ovunque. Veste una sola maglia dal lontano 28 Marzo 1993.  L'ha onorata sempre. Sudata, sporcata e baciata. Lui è la nostra Storia e ogni giorno che passa e ogni record che mette a segno, nasce in noi tifosi la consapevolezza della sua unicità, come uomo e come campione. 
Sullo stesso campo, accanto al veterano, ha esordito un ragazzino. Alessio Romagnoli solo 18 anni di vita ha messo a segno il gol del raddoppio. Che fosse un gol straordinario è parso evidente subito, perché tutti i ragazzi dalla panchina si sono diretti sul campo da gioco per festeggiarlo, come se avesse messo a segno un gol in una finale di Coppa di Campioni. 
La notte era scesa umida, nonostante avesse smorzato il freddo. L'emozione spesso passa per gli occhi e li nasconde, come a rimanerci dentro per sempre.
Una serata particolare, resa ancora più magica per me e Mirko ,che aspettava di diventare zio per la seconda volta. Dall'ospedale Luciana mi manda un sms: "il parto è aperto di 5 cm". Il tabellone segna il cinquantesimo, ancora 40 minuti alla fine della partita. Dobbiamo uscire un po' prima.
Passano i minuti, il vantaggio sembra saldo, soprattutto perché stiamo giocando in 11 contro 10. Al minuto 80 decidiamo di prendere l'uscita dello stadio. Lungo il vialone che porta dalla Sud al parcheggio dei motorini, una radiolina stanziata chissà dove, forse nel retro bancone di un paninaro ambulante, ci fa saltare di gioia. Francesco ha mandato in gol Perrotta. Il grande professionista Simone Perrotta. Il tempo è quasi scaduto, la vittoria è praticamente certa.
"Me ne vado più tranquillo" sussurra Mirko che, adesso, è pronto per conoscere il suo nuovo nipotino. La notte è ancora lunga. Ad aspettarci all'ottavo piano di un ospedale insolitamente silenzioso c'era sua mamma Luciana. Il tempo di salutarla e un pianto rompe la calma. Adriano è nato così, in una domenica di Marzo storica per i tifosi romanisti, per il nostro Capitano e per un ragazzino di Anzio.
Ecco il potere delle storie, quello d'intrecciarsi e riempirci il cuore..Parola di Tacco12.

PostScriptuMPazzini: Nei giorni scorsi Giampaolo Pazzini ha detto di sentirsi in colpa nei confronti dei romanisti per via di quei gol che interruppero la volata scudetto alla Roma nel 2010...Meglio tardi che mai, viene da commentare..e intanto segnando alla Lazie ha capito in che modo farsi perdonare...

PostScriptuMPjanic: Forza Miralem...un mese passa veloce e tu ci servi per la volata finale! 

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