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04 settembre 2012

Da romano a romano, passando per Zeman

Devo dire che l’operazione “simpatia” per la Roma, mi disturba.
Sapevo che Zeman era un allenatore ammirato in tutta in Italia (e oltre…), sapevo che le sue lezioni di Calcio erano finite in un manuale niente poco di meno distribuito a Coverciano (come Prandelli ha ricordato ieri in conferenza stampa), eppure a me che la Roma diventa simpatica a mezza Italia proprio non mi convince. E’ come infilarsi un vestito da spogliarellista dopo essere stata per anni il brutto anatroccolo. Tutti questi occhi addosso mi provocano una certa suggestione. Certo è anche difficile non innamorarsi di una squadra dal gioco armonioso come le curve di una bella donna e il fascino di un bel ragazzo. Come si fa a rimanere impassibili quando Marquinho segna un gol come quello di domenica scorsa? Bisognerebbe essere degli insensibili, aggettivo che non appartiene affatto alla definizione di tifoso.
Il Guru questa volta l’ho chiamato prima del fischio d’inizio (anche dopo naturalmente):
“Basta con queste scaramanzie. L’altra volta abbiamo pareggiato, vediamo che succede stasera” gli avevo detto e quando mi aveva chiesto: “Come la vedi?” La mia risposta era stata: “Possiamo vincere”. 
A lavoro avere un Capo interista e una redazione interista rende sempre questo match moralmente più combattuto del solito. Se la Roma vince la mia goduria è ai massimi vertici, se perde devo sopportare di andare a Milano, nella tana del nemico, e oltre alla batosta prendermi anche tutte le prese in giro del caso nonostante la vittoria dell’Inter renda l’umore del Capo decisamente migliore. Sarò poco professionale ma io dell’umore del Capo me ne infischio, magari evito di prenderlo in giro (se voglio continuare a lavorare devo pur imparare a tacere in talune situazioni).
Ieri però era la prima puntata della nuova stagione non salutare il Capo sarebbe stato poco educato. Così ho bussato al camerino e ho solo detto: “Posso salutare e augurare un in bocca al lupo per il debutto?”
Gad mi ha guardata sorridendo e con la sua “r” moscia ha risposto : “Dopo ieri sera non so mica se ho voglia di salutarti” ma lo ha detto sorridendo, per fortuna.
La partita di domenica è stata quasi perfetta. Tanto per iniziare continuo ad avere conferma di un Totti extra terrestre ( e i pseudo romanisti che continuano a definirlo “problema” abbiano l’umiltà di cambiare squadra) e poi Osvaldo ha segnato e Sandro nella scommessa “Osvaldo – Destro” è già dietro di due gol!
Dal vivaio giallorosso con l’ autunno alle porte è spuntato anche un Alessandro Florenzi sorprendente. Un altro romano romanista che dopo Francesco e Daniele vestirà la maglia della sua squadra con onore. Il Capitano Futuro Futuro che al suo esordio in A dal primo minuto ha segnato su assist del Capitano per poi finirgli attaccato al collo dalla gioia, come un figlio, non poteva ricevere battesimo migliore.
Una foto, quella di Alessandro e Francesco esultanti, che rende il palato sazio di un piacere che solo un romanista può capire. Quel gusto di essere romanisti anche sul campo peculiarità rara al punto di essere quasi un sinonimo di caratteristica romanista.
Poi nella Curva interista uno striscione per il nostro allenatore che rimane impassibile, anche allo scadere del 90’ quando la vittoria era ormai in tasca.
“Il maestro ha dato la lezione all’allievo” ho detto a Mirko che continuava a sfoggiare un sorriso inafferrabile e costretto a rimanere impresso sulla sua faccia.
Il Capitano ha sempre ragione…Il meglio deve ancora venire…aveva profetizzato con una t-shirt e io ve l’avevo già detto. Oggi lo ripeto, parola di Capitano e di Tacco12.

Post Scriptum Lazie. Visti gli effetti di Zeman sulle tifoserie italiane, un dubbio m’ assale: se il coniglio Roger si è innamorato della bella  Jessica, non è che pure i Laziali perdono la testa per la Roma???

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