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24 settembre 2015

Sampdoria - As Roma 2-1: la prima sconfitta

 
Sampdoria - As Roma 2-1: la prima sconfitta

 

Sampdoria - Roma 2-1, la prima sconfitta non si dimentica mai


Potrebbe essere questo il sottotitolo di un partita che definire assurda non rende l'idea. Un turno infrasettimanale che mi ha tenuta lontana dalla tv e concentrata sul lavoro mentre Mirko, di cuffiette munito, mi teneva aggiornata sull'evolversi di una partita dominata e persa. 
Dominata e persa, ci tengo a sottolineare questo. 
Chi mi segue lo sa, non sono mai tenera con la mia Roma, come quando si ama davvero qualcuno, non le risparmio critiche perchè la vorrei vedere sempre perfetta, meravigliosa, combattente, grintosa, sudata... in una parola Magggica
Ieri lo è stata.
Lo dicono i dati del possesso palla, dei corner, dei tiri in porta, delle azioni create... insomma lo dicono i numeri e non lo scrivo da tifosa ma lo valuto da sportiva. 
La Roma ieri sera ha giocato bene. Certo è stata poco incisiva, come spesso le capita, ma soprattutto è stata poco assistita dalla dea bendata. 
C'è da dirlo senza vergogna: la fortuna nello sport, come nella vita, gioca un ruolo fondamentale e nelle ultime gare la fortuna con la Roma non si sono incrociate nemmeno per sbaglio.  

Sampdoria - As Roma 2-1: Salah segna il momentaneo gol del pareggio

Racconto di una partita non vista


Ieri sera, quando la Roma ha subito il primo gol ho pensato che non fosse importante. Dopo un altro rigore netto non concesso ci può stare che la Sampdoria la buttasse dentro la nostra rete. Ero certa che questo non avrebbe influito sul resto della partita. La formazione al completo e il carattere giusto. Il piglio, quello che spesso è mancato, ieri sera traspariva dalle azioni, dalle parole del radiocronista, da una serie di dettagli che un tifoso riconosce. Finisce il primo tempo e al secondo un urlo scoppia nel cuore di Roma. Non lo dico in senso figurato, lo dico davvero. 
Mia sorella Fabiana, rientrando nel ristorante, ha detto: "Mi sa che la Roma ha pareggiato, s'è sentito un urlo!" 
E così è stato. Mentre suggerivo ai nuovi clienti i piatti del giorno, dalla cucina Mirko confermava il pareggio con la parola magica "Salah", un po' come l'Abacadabra Sim Sala(h) Bim
Una parola dalle suggestioni orientali, intrisa di speranza e di karma. Così con la mia di carma ho continuato a lavorare sperando di avvertire un altro urlo dalle strade di Roma, dalla cucina del ristorante, direttamente da Genova mi sarebbe andato bene qualsiasi urlo. 
Il tempo era quasi terminato, controllo l'orologio dal cellulare. Salgo in cucina a chiedere informazioni. Mirko è serio e non parla, non ha più le cuffiette. 
"Ma che è finita? 'Mbè?"
Alza appena lo sguardo: 
"Stiamo perdendo" 
"Ma com'è possibile??? Ecchecavolo... era meglio che non lo sapevo, ora mi rode davvero". 
Riprendo la via per la sala. Mi chiudo nella rabbia di chi tifa, una rabbia bastarda che si nutre dei tuoi pensieri, dei tuoi gesti, delle parole che vorresti dire ma ti s'ingoiano da sole come aborti naturali perchè è meglio che muoiano lì senza generare danni. Si nutre del tuo sonno, della tua stanchezza e ti lascia a macerare come un pesce sotto limone con crampi sparsi ovunque e pensieri omicidi.
Ce l'ho con la Roma, con Dzeko, con Mister Garcia... mi ripeto che non è possibile e mentre la mente vola ai calcoli della classifica non solo realizzo che l'Inter è a punteggio pieno ma anche che la Lazie ci ha superati. 
La situazione degenera in un rodimento acuto post partita irreversibile. 

Sampdoria - As Roma 2-1: Manolas segna un autogol che regala la vittoria alla Sampdoria

Salah, quel che Salah...


Paradossalmente la rabbia si attenua quando arrivo a casa. Accendo la tv e guardo la partita. La Roma corre, gioca tutta insieme, crea. La Roma c'è, Viviano para l'impossibile e se Manolas sbaglia è perchè è umano, perchè la palla scivola come il burro sulla teglia, come il panino che quando cade si rovescia perchè non c'è speranza che qualcosa vada dritto quando non è giornata.
Immediatamente non me la riesco a prendere più con nessuno. 
Penso che in passato abbiamo vinto le prime e perso le ultime e allora preferisco credere che se si verificherà il contrario magari sarà pure meglio. 
"Bisogna vedere il lato positivo" mi convinco e comincio a cercarlo nella giornata di Campionato appena conclusa.
Tanto per cominciare la squadra c'è, ha voglia di far bene, deve far bene perchè  è stata costruita per vincere e non ci sono scuse.
Un obiettivo che  è reso più  facile da una Juventus che pareggia in casa con il Frosinone e da un Napoli che acciuffa un solo punto fuori casa contro il Carpi. 
La Lazie vince ma in 11 contro 9. Insomma, il panorama attorno è confortante, c'è tempo per recuperare. C'è tutto il tempo anche perchè l'Inter inizi a giocare bene e a perdere, proprio come capita a noi.
Per conquistare gli scudetti ci vuole anche molta fortuna ma questa non dura mai troppo e allora è meglio che ci venga a far visita tra un po', nel frattempo bisogna continuare a correre, a crederci e a comportarsi da grande squadra.  Nessun lavoro duro è andato mai perso.
E' così l'umore di un tifoso sempre poggiato sul filo di un rasoio, violento e pacifista, innamorato e perso. Rapito dalla gioia al gol di Salah, per perdersi poi nel fatalismo di un Salah, quel che Salah.

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