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15 ottobre 2014

Tonino Cagnucci l'As Roma, 55 secondi e un Cielo da prendersi

Tonino Cagnucci durante la presentazione del suo libro '55 Secondi | foto Gino Mancini e Riccardo De Luca

Tonino Cagnucci: Juventus - Roma dice una cosa sola, questa Roma è forte


Lo scorso fine settimana il Campionato di calcio di serie A si è fermato perché scendeva in campo la Nazionale Italiana per le qualificazioni agli Europei. 
Per molti è stato un sospiro di sollievo, per altri una domenica "vuota". 
Per riempire questa mancanza, che solo noi tifosi "doc" possiamo capire, ho deciso di farmi una chiacchierata con Tonino Cagnucci. 
Tonino è giornalista, scrittore, autore, tifoso giallorosso e attualmente opinionista e collaboratore per Roma Radio , l''emittente radiofonica ufficiale dell'As Roma
Prima di tutto però, per me, Tonino è un poeta ed è questa la ragione per la quale ho voluto parlare con lui dopo la prima sconfitta dell'As Roma di quest'anno. 
Avevo bisogno di conforto, cercavo delle risposte e, dopo tutte queste polemiche, ero alla ricerca di pace e si sa che i poeti sono fatti di pace, non lo dico io ma un tale Pablo Neruda:

La Poesia è un atto di Pace. La Pace costituisce il Poeta come la Farina il Pane
    

Dunque chi meglio di Tonino avrebbe potuto aiutarmi? L'ho chiamato e abbiamo iniziato a parlare così... come due amici, due giornalisti, due tifosi feriti ma certi che la loro Roma ha un destino preciso...

Il tuo ultimo libro s'intitola "55 secondi", esattamente la durata del tempo in cui la Roma ha "vinto" la Coppa dei Campioni nel 1984 nella finale contro il Liverpool. Durante la conferenza stampa di presentazione di quel libro Baldissoni, direttore generale giallorosso, ha dichiarato: "Le sconfitte sono alla base delle vittorie".  Ecco prendendo a prestito questa frase ti chiedo: può la sconfitta contro la Juventus essere alla base di una vittoria?
Innanzitutto dipende cosa s'intende per "sconfitta". Il concetto di "sconfitta", così come quello di "vittoria" sono suscettibili a varie interpretazioni. Conta il modo in cui si vince o si perde. La partita contro la Juventus del 5 ottobre 2014 per me dice una cosa sola: che la Roma è forte. La seguo dal 1978 e posso dire che la Roma di quest'anno è ai livelli di quella Roma per me "intoccabile" degli Anni 80. Del resto è stato imbarazzante il modo in cui la Juventus ha vinto. 

Il dottor Alicicco con Ago Di Bartolomei
Si però alla fine ha vinto e molti romanisti nelle chiacchiere nei bar, sui giornali e in Parlamento mostrano una certa rassegnazione.
Già... e la rassegnazione si combatte combattendola. Anche la Roma del 1983 prima di diventare Campione d'Italia s'è presa l'episodio di Turone. Il punto è, che se sei più forte, alla fine vinci e basta. Ci vorrà del tempo ma alla fine vinci. Punto. Non sopporto i romanisti del "Mai 'na gioia" perché non appartiene all'indole romanista quel tipo di atteggiamento. Immaginati Falcao o Batistuta arrivare a Roma e dire: "Mai 'na Gioia". I vincenti vogliono vincere, per questo vincono. 
A questo punto mi viene naturale chiederti come giustifichi lo sfogo post partita del Capitano Francesco Totti?
In quel momento ha detto quello che tutti i tifosi romanisti avrebbero voluto dire. Lui però ha parlato anche per dire "qualcosa", per mandare un "messaggio" attraverso le telecamere. Conta il momento. Il giorno dopo è già un'altra storia: secondo voi Totti non ci crede allo Scudetto? Secondo voi Totti quando va a dormire non lo sogna questo scudetto? 
Nei giorni seguenti anche il Presidente giallorosso James Pallotta ha dichiarato: "... torneremo presto e lotteremo per arrivare in alto. Cominciate ad abituarvi". Molti hanno mal interpretato queste sue parole, tu cosa ne pensi?
Mi sembra evidente che il suo messaggio vada letto come un "Ragazzi andiamo a vincere".  Se c'è una società in Italia che ha combattuto i poteri forti e per poteri forti intendo: Figc, Lega, Osservatorio, palazzinari e politicanti vari questa è la Roma. "Cominciate ad abituarvi" è puro violese. Lui parla a tanti e a diversi livelli. 
In Champions quale credi sarà il cammino dell'As Roma. Ti aspettavi una squadra così forte?
Il mio augurio è di continuare così. La Roma ha già dimostrato di essere ai livelli dei campioni di Russia e Inghilterra (e d'Italia) ora sfidiamo quelli di Gerrmania. Mi aspetto di stare tra le stelle e brillare di luce propria e magari un giorno di prendere tutto il cielo. Per il momento seguiamo la scia. All'inizio pensavo che uscire dalla Champions e giocare l'Europa League potesse essere meglio se si voleva vincere qualche trofeo. Però la Roma è così bella che mi ha fatto cambiare idea. Spero vada avanti il più possibile. Che brilli. Anzi affinché "Roma nostra brillerà". 
Ci sono stati 55 secondi in cui la Roma si prese il cielo... come li ricordi?
Beh, sono stati 55 secondi in tutto, fino al coro della Sud "Roma! Roma! Roma!". Li ho scoperti adesso, con il tempo. Quella di Roma - Liverpool è stata una ferita dalla quale spurga ancora dignità, orgoglio, futuro. Noi siamo destinati a tornare lì, dove siamo rimasti. 
Tra i tuoi progetti ci sono altri libri?
Tutto quello che avevo da dire sulla Roma l'ho scritto nell'ultimo capitolo del libro 55 secondi. Se scriverò un libro sarà su altri argomenti. Adesso sono contento di lavorare in Radio e a Roma Radio. Mi piacerebbe di nuovo poter scrivere un programma come la "Domenica del Romanista" (Retesport) per poter parlare di cultura romanista e raccontare qualcosa di originale. Il più possibile almeno. Perché la Roma è un pezzo della vita di tanta e tanta gente....

Ringrazio Tonino con un "Forza Roma!" Mi sento meglio. Più sollevata, felice di appartenere a una categoria di tifosi fatta di gente per bene, appassionata e innamorata. Rileggo nei miei appunti le risposte che Tonino mi ha rilasciato ed ecco che mi appare nitida quella pace che andavo cercando, una pace fatta di versi e di parole messe in un equilibrio perfetto:

... che la Roma sia tra le stelle e brilli di luce propria e possa così un giorno prendersi tutto il cielo...

Dino Viola, del resto, già ce l'aveva insegnato quando, dopo una sconfitta in un  Roma - Juventus del 1983,  disse: "Sono proprio le cadute che fanno risorgere" e allora è da tempo che abbiamo imparato la lezione e anche se a volte la delusione ci assale noi non piangiamo, perchè piange il debole, i forti non piangono mai. 

Dino Viola, Presidente As Roma



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