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21 dicembre 2013

La Cotoletta indigesta e il ritorno del Re

Francesco Totti

Sazia di Fiorentina e vino rosso ho perso il tempo e mi sono ritrovata direttamente a Milano, anzi alla vigilia di Roma-Catania.
Questa volta però la cotoletta mi è andata di traverso.
Una mia saggia amica ha scritto: "Milano rende brutto tutto, pure una bella Roma".
Non riesco ad immaginare una sintesi migliore.
Una Roma perfetta come quella contro la Fiorentina l'ho vista scendere a San Siro, meno precisa certo e decisamente troppo sciupona, però bella è stata bella.
Non si possono vincere tutte le partite e un pareggio contro il Milan è un signor risultato ma... quanti ma...
Seduta sul divano di casa mia non posso fare a meno di prendermela con la tv.
La Roma segna il suo primo gol quando avrebbe potuto segnarne già tre. Nonostante ciò applausi a un grandissimo Destro, due partite, due gol, l'attaccante che ci mancava.
Cerco di mantenere la calma, siamo evidentemente più forti, non c'è storia.
Daniele vola in area di rigore, nessuno lo vede, nemmeno i telecronisti.
Mi giro verso Mirko:
"Ma Daniele? No dico, l'hai visto? E' volato così da solo?!"
Tutto tace e io non mi do' pace.
Da Romanista conosco a memoria certe partite, conosco a memorie certi epiloghi.
La Roma é padrona del campo eppure basta un affondo del Milan per beccarsi il castigo.
E' 1-1 per via di un gol fortuito con il ginocchio di Zapata.
C'è da soffrire e ancora deve finire il primo tempo. Il secondo non può iniziare meglio.
La notizia buona è che il secondo portiere Gabriel rileva Abbiati e al 9' il suo intervento su Gervinho regala alla Roma un rigore. Strootman è sul dischetto: Gol!!!
La Roma è di nuovo in vantaggio.
Al momento del fallo Gabriel rimedia solo un giallo. Capisco poco, ho la sensazione, l'ennesima, che il rigore non ci venga concesso, mi tolgo uno dei miei stivaletti Ugg e lo tiro addosso allo schermo.
Mirko si gira e mi fa:
"Guarda che ce l'hanno dato il rigore eh..."
Cerco di ricompormi. Mi alzo a recuperare lo stivaletto, tirato invano, e nello stile Guru borbotto:
"E ti credo, sarebbe stato vergognoso e che cavolo, già quello di De Rossi non ce l'aveva fischiato ma che davvero, davvero...".
La partita procede, la Roma non morde, non chiude.
Balotelli non fa altro che buttarsi in area di rigore e per sua fortuna non rimedia ammonizioni, se non alla fine e non per essersi buttato.
Al minuto 64' entra in campo la Luce.
Capitan Totti è finalmente in campo. C'è un'ovazione. Lui entra con quella camminata sicura, come il Re Leone entra nella sua giungla. Si guarda attorno. Studia amici e nemici e prende posizione.
Lui entra e tutti si zittiscono. Lui entra e tutti gli portano rispetto.
Il Milan ci crede e la Roma sembra non trovare la sua strada. Mentre la cerca disperatamente prende il secondo gol, questa volta firmato Muntari.
Niente da fare Gervinho corre, Totti crea assist ma il fato ci è avverso. Mi alzo dal divano, ho il fegato arrovellato. Penso a Michele, il mio amico regista de l'Infedele, che da SanSiro ha avuto un pensiero per me:
"Che dici Chiara? Sono allo stadio, ti saluto Totti?"
Risposta mia:
"Tutto bene Michele, non ti disturbare sarà lui a salutarti da parte mia!" gli invio uno smile e più i minuti passano più m'illudo che la mia profezia si avveri.
Bradley quasi segna. Ci va vicino, vicino ma niente il pallone rimane lì sulla linea.
Maledizione. Mi alzo, mi scrocchio, controllo l'orologio. Niente. Nulla succede e tutto capita.
Arriva il 90' accompagnato da 4' minuti di recupero. La speranza è appesa ai secondi.
Rocchi fischia la fine e la Roma incassa la sua ennesima lezione: se non si chiudono le partite, non le vincerai mai.
L'ennesima volta, a quante lezioni dovremo ancora assistere?
La Juventus ci prende altri due punti. La vetta si allontana ma la Speranza no. Quella è l'ultima a morire, quella resiste a tutto e pure Papa Francesco l'ha detto: "Mai perdere la Speranza" e se l'ha detto lui che è stato eletto l'uomo dell'anno, noi ci crediamo.
Noi siamo Romanisti, ci siamo nati con la Speranza nel Dna e con un Capitano che finalmente è tornato.
Nessun problema se non che domani è il turno di Roma - Catania e il centrocampo titolare è squalificato.
Servono i tre punti. Serve la grinta.
Questa volta la Curva non sarà chiusa, questa volta hanno capito che Balotelli lo fischiano solo perché è un cattivo esempio di giocatore e non per il colore della sua pelle. Nessuno ha fischiato a Zapata o a Muntari, eppure sono neri pure loro, quindi perché fischiare il centravanti della Nazionale italiana?
Mentre il dubbio continua ad insinuarsi nelle menti di chi decide dei destini degli altri, gli altri (cioè Noi) andremo allo stadio sicuri che la Roma risplenderà della sua Luce.
Del resto Natale è arrivato, ognuno ha il suo puntale sul suo albero e la sua Stella Cometa sul Presepe. La nostra ha il n.10 sulle spalle, chi la segue non si perde mai...Parola di Tacco12.

PostScriptum: La Lazie non ha mai vinto due partite di seguito dall'inizio del Campionato. Non è detto che debba iniziare domani, non trovate?

1 commento:

  1. Esatto! Loro, poveretti, godono di luce riflessa!!!
    Brava Chiara Maria!!!! :-)

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