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19 febbraio 2013

Amore è...dare un calcio a 113 km orari...


Sabato sera è andata più o meno così...
Mirko intorno alle 19.00 mi ha dato il ben servito, diretto con mia grande invidia verso lo stadio. 
Roma-Juve la partita maledetta che se potessi cancellarla dal calendario lo farei subito, non ce la facevo proprio a vedermela da sola sul divano.
Così, ben coperta e con mia sorella che mi è venuta incontro, per evitare il marito juventino, ho deciso di patire insieme al Guru.
Arrivata a casa dei miei nessun cenno alla partita. Erano già le 20.30, ero arrivata all'ultimo perché stava per finire di cuocersi il ciambellone al cioccolato, ottimo consolatore in caso di sconfitta e altrettanto ottimo accompagnatore in caso di festeggiamenti. M'innervosisco subito e urlo a quella santa di mia madre: 
"Ma papà dov'è? sta per iniziare la partita!" I
l Guru appare alle 20.35, emerso dalle acque della vasca, appuntamento fisso del suo sabato pomeriggio da anni. Mamma tenta di capire se vogliamo cenare, papà la spedisce in cucina: 
"Non se ne parla proprio, noi mangiamo a fine partita", lei accenna a un : 
"Chiara sta male e poi stasera c'è la finale di Sanremo..." ma ottiene solo un grugnito e una risposta tipo: "Brava, vediti il festival di là". 
Cerco di compatire mamma con lo sguardo ma un po' se la cerca...sono quasi 40 anni che sta con mio padre e ancora non si arrende alla sua passione per la Roma. 
Nel frattempo il Guru mi dice: 
"Com'è che hai deciso di venire...?" sottintendendo alla sua convinzione che quando vediamo la partita insieme portiamo sfiga. Gli rispondo: 
"Senti, piantala con questa storia. Non vado allo stadio e la Roma non ha più vinto. Poi questa è la settimana delle dimissioni del Papa, dei meteoriti sulla Russia, vogliamo credere o no nei miracoli ogni tanto???Sfatiamola questa convinzione, no?" 
Papà sorride. Prendiamo posizione: ognuno su un divano. A casa dei miei ci sono due divani messi ad angolo, tanto per farvi capire. Mirko mi scrive che è arrivato allo stadio. In tv un Olimpico pieno da fare invidia e la squadra che si allena sotto la Curva. Una ragazzina fortunata deve dare la mano a Totti ma nemmeno se ne accorge. 
"E' emozionata" dice il Guru. 
"E' rincoglionita" dico io mentre continuo : "ha il Capitano lì e nemmeno allunga una mano..." 
La Roma è in campo e la mia ansia ha preso posizione sullo stomaco come il famoso "gatto" sulla testa di Conte. Se ne sta accoccolata lì in attesa che i 90' minuti filino lisci e senza troppe scosse. 
L'inizio non è brillante. 
"C'hanno paura! Non li vedi?" Il Guru non è affatto diplomatico, quando vede le partite urla tutto il tempo e fa degli urli così forti che mi costringe a dirgli di stare calmo. 

Hanno paura si, penso. Ho negli occhi la partita dell'andata e l'orologio che scorre. Scatta il ventesimo e tiro un sospiro di sollievo: non può andare peggio dell'altra volta, a quest'ora stavamo già sotto di 3 gol e io ero in un ristorante a Taranto disperata.

La Roma è chiusa, mi fa strano vederla giocare così. Il portierone olandese compie un miracolo su un'insidiosa punizione di Pirlo. Tremo. 
De Rossi tentenna ma la Roma in campo sta meglio della Juventus. Finisce il primo tempo 0-0, altri 45 minuti e la tortura finisce. L'ansia è ancora lì ma a braccetto con la speranza. Ci devono un gesto d'amore, noi tifosi ce lo meritiamo e sento che non ci deluderanno. 
E così nemmeno comincia il secondo tempo, che quel gesto arriva come un colpo di fulmine, scoccato dal piede del nostro Capitano. Un gol a 113km orari. Il tempo di vederlo e boom!!! uno scoppio, un fulmine, come un miracolo. Quel pallone ha superato Buffon ed è entrato nelle televisioni, nei cuori, negli occhi di tutti noi. Eccolo il gesto d'amore, quando ne hai bisogno e quando meno te l'aspetti, anche se a regalartelo è sempre la stessa persona. E allora gli occhi si fanno lucidi e quell'ansia che mi teneva compagnia continua a farsi sentire ma questa volta non è motivata dalla preoccupazione per l'esito della partita. No, questa volta si tratta di quell'angoscia che mi accompagna da inizio anno. Quella legata al fatto che, prima o poi, il Capitano non giocherà più e il solo pensiero mi atterrisce. 
Il Guru era al telefonino con zio mentre il Capitano ci colpiva al cuore come un Cupido per farci innamorare tutti di lui. Ha iniziato ad urlare e io per poco non mi perdo il tampone dal naso...ho perso la voce in un attimo, se l'è presa tutta Francesco. Il Guru ricade sul divano, sempre chiassoso ma meno lamentoso. 
"Quando questo se ritira io me vesto a lutto finchè moro!" 
Come lo capisco. Senza Francesco che Roma sarà mai? Chi ci prenderà per mano? Chi ci dirà che quel gol è solo per noi? Tutto per noi???
Erano tanti anni che non vedevo Totti esultare senza mettere il dito in bocca. La prima volta forse che lo vedo correre e ridere. Riempire gli occhi di tutti e le voci di tutti. Indicarci il suo cuore come fosse nostro. Gol numero 224 a un passo dal secondo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi ma soprattutto un gol che significa 3 punti fondamentali contro la prima della classe e contro ogni pronostico. Pochi momenti dopo mi gira la testa. Sarà colpa degli antibiotici e dell'antistaminico che mi sto prendendo, penso tra me e me. Colpa dell'emozione, cerco di convincermi. Poi le bottiglie di liquore  sul carrello di cristallo iniziano a tintinnare. 
"Papà ma che c'è il terremoto???"
Il Guru con gli occhi nella partita mi dice: 
"Zittaaa!" Poi sente le bottiglie e aggiunge: "'mazza dura pure parecchio!" 
Qualcuno su Facebook chiede se c'è stato il terremoto o se era il gol di Totti. In effetti l'ipotesi di una relazione tra le due cose era suggestiva. 
La partita continua è ancora troppo presto e un romanista sa che con la Juventus non c'è da fidarsi, la beffa è sempre dietro l'angolo, la fortuna è la sua migliore amica. 
Questa volta, tuttavia, si arriva al 94' vittoriosi. L'arbitro fischia, i giocatori bianco neri si lamentano. Matri non cerca alibi e Conte se la prende con le partite ravvicinate. Noi li lasciamo parlare, anche quando, in malafede, qualcuno dalle tribune televisive continua a dire che Totti andava espulso per l'intervento su Pirlo. Daniele piange e piange davvero, perché quando si discute con qualcuno che si ama e si è in torto, le lacrime sono sincere...gli occhi non mentono mai. 
Parlano tutti tranne i laziali...e tranne noi romanisti che ci godiamo ancora una volta il giocatore che tutti c'invidiano, nonostante sia vecchio, sia il nostro problema e non sappia parlare. 
Ci sono gesti tecnici che parlano tutte le lingue, tanto che il giorno successivo, Francesco Totti, quello che nessuno conosce (come piace dire a tanti), era protagonista delle prime pagine dei giornali sportivi stranieri e, questa volta, non per colpa di uno sputo. Questa volta per un bel calcio alla faccia di tutti quelli che ne parlano male, sempre e per partito preso...parola di Tacco12.

PostScriptuMLaziE: pare che ieri la Lazie sia stata travolta da un' insolita sconfitta...pare che il vento sia cambiato, pare anche che tanti chiacchieroni si siano eclissati dopo il gol del nostro Capitano...e che qualcuno voglia Roberto Mancini prossimo allenatore giallorosso...quest'ultima notizia mi suona strana...i romanisti non sono come i milanisti e gli interisti... i romanisti non dimenticano...

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