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02 ottobre 2012

Juve - Roma dal tacco dello Stivale



Mai una gioia. Mai una soddisfazione. Le favole con il lieto fine non sono quelle che raccontano ai bambini romanisti. E’ sempre così: vai a Torino per dimostrare la tua bravura e torni a casa con 4 goals dappertutto.  Juventus-Roma sarà la partita che per fortuna non ho visto. Dalla piazza del triste quartiere Tamburi di Taranto, le ciminiere dell'Ilva si stagliano verso il cielo all’orizzonte. Sono tristi e nere. Rendono l’aria insana eppure se le vedi per un attimo possono anche sembrarti fiere, quasi belle. 
Fremo perché mancano pochi minuti all’inzio di Juventus – Roma  e sono troppo lontana dall’albergo per assistere all’odiosa partita ma quelle quattro ciminiere all'orizzonte avrei dovuto considerarle un segno. La trasferta di lavoro anticipata a venerdì sera mi aveva innervosito più del previsto. Sapevo di dover lavorare nel week end ma avrei potuto vedere la partita a casa. Invece venerdì alle 10 di sera mi ritrovavo su un volo tra le urla di una scolaresca in calore, in ritorno da una vacanza studio già a fine settembre. All'aeroporto viene a prendermi un autista che scopro essere juventino. La  notizia non mi sconvolge ma quando mi confessa che è addirittura abbonato, capisco che è meglio non scherzarci troppo. Arrivata in Hotel, al banco dell’accettazione c'è un signore di nome OSVALDO, ho pensato a una strana coincidenza e segretamente a un segno del destino. Ho sorriso. 
La giornata di sabato è stata un crescendo di ansia e incertezza con una decisione presa alle 20.40: davanti all'alternativa mangiare o rischiare un liscio busso a stomaco vuoto, non ho avuto dubbi. Illudendomi per un attimo che "sicuramente se non la vedo mi perderò la partita dell'anno". 
La fame, a volte fa miracoli. Prima di dirigermi al ristorante, però non resisto e corro a sbirciare il fischio d'inizio nella sala maxi schermo allestita dall’hotel. La Roma è in attacco e i primi 5 minuti  mi sembrano buoni. Mi ritiro soddisfatta salvo scoprire il giorno dopo, che sono stati gli unici 5 minuti di gara in cui la Roma ha giocato. Arrivo al ristorante e poggio il cellulare sul tavolo. Poco dopo una vibrazione mi avverte che la Juventus è passata in vantaggio. “La Maledetta di Pirlo” già me lo immagino Caressa e la sua bocca piena di “R” mentre esalta il pregevole gesto dell'ex milanista. La notizia non mi piace ma un gol da calcio piazzato può anche arrivare. Cerco di essere indifferente e scelgo cosa ordinare. Nemmeno il tempo di spostare lo sguardo da Antipasto a Primi Piatti, che un altro sms mi racconta di un raddoppio ad opera di Vidal su rigore (e che te pare!). Avranno rubato come al solito, ne sono certa. Il terzo gol nemmeno fa in tempo a comparire sullo schermo che Vincenzo, l’autista juventino, mi telefona per dirmi: “Hai freddo?” bah, veramente ho fame e lui continua: “Dopo 20 minuti già 3-0” Tre??? Si sbaglia spero ma non si sbagliava, Matri aveva appena realizzato il gol che non ha scuse per la Roma. Delusa decido d'ignorare il telefonino. A fine primo tempo, quando i colleghi escono a fumare, provo a telefonare al Guru. E' irraggiungibile.  Mirko per fortuna mi risponde anche se lo fa con un tono di voce tra chi è in uno stato di coma o chi soffre d'insonnia da mesi. Bisbiglia un “senza parole” e taglia corto la conversazione. Chiamo Fabiana che mi aveva cercata ma risponde mio cognato Mario, lo juventino, che con gran classe non mi dice nulla ma risponde solo alle mie domande. 
“So che con te posso parlare perché sei obiettivo: Stiamo facendo proprio schifo? Com’è possibile?” 
La sua risposta dice tutto: 
“Peggio della Roma di Luis Enrique” e su questo capisco che non c’è speranza di miracolo. 
Solo il gol di Osvaldo mi farà sussurrare: “Grazie, almeno tu”. 
I giorni seguenti sono trascorsi tra la derisione di Vincenzo l'autista e l'incredulità di chi, pur non tifando Roma, non sopporta la Juventus. Nel caso specifico del signor Franco, addetto al catering de l'Infedele, che ieri sera come mi ha vista ha esclamato: 
"Chiara! Che mi combini???" 
Penso di aver dimenticato di pagare la fattura e rispondo: 
"Oddio! che ho fatto?"
"la Roma come mi ha perso..."
Sospiro e borbotto un Ancora??? sono passati due giorni, vi prego non me ne parlate più...
Per concludere in bellezza la tre giorni di lavoro oggi prendendo il taxi ho scoperto che l'autista era della Lazio. Avrò fatto qualcosa per meritarmi questo week end? L'unica cosa carina me l'ha detta il direttore della fotografia sabato sera: Chiaré nun fa' così, pensa se eri della Lazio!
Nonostante tutto mi scappa un sorriso, quello solo un romanista sa sfoggiare anche quando la Vecchia Signora lo umilia come da copione. Che possiamo fare? Siamo bravi a sdrammatizzare...a volte anche troppo...PAROLA Di Tacco12. 

PostScriptuMSondagginO: La Società e i dirigenti sono allo sbando. De Rossi parla di un miracolo per eventuale terzo posto. Florenzi gioca. Quale delle tre affermazioni aiuta di più la squadra ad accaparrarsi la vittoria? Meditate gente, meditate.

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