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23 ottobre 2012

Bella Roma, bello Totti, bello Osvaldo, belli tuttiI!


Bella la mia Roma. Bello Osvaldo, bello Totti e bello De Rossi. Belli tutti (o quasi).
Una vittoria in rimonta non la ricordo da tempo. Ci siamo ripresi quello che ci avevano tolto in passato. E ce lo siamo ripreso tale e quale: quattro gol e tanto di esonero post gara per l'allenatore avversario. 
I primi venti minuti ho seriamente considerato di distruggere la tv con un bel lancio del bicchiere. Mi sono alzata e ho iniziato a sparecchiare per sbollire ma parlando a voce alta come una pazza. 
Un sms di mia sorella recitava le seguenti parole: "Che schifo..."
Il secondo gol poi è stato davvero umiliante: tutti fermi a guardare il pallone come fosse una stella cadente con un desiderio da esprimere. Desiderio espresso. Capitan Totti prende la situazione in mano. Un gol e via, si ricomincia. Zeman è un protagonista muto nelle parole ma solo in quelle. Quando a inizio partita saluta Immobile, gli si legge un sorriso sul volto. Ironia lui che crede nei giovani (che si chiamano Immobile) in un Paese, che non è il suo, e dove il Ministro del Welfare, che è di questo Paese, definisce gli stessi giovani choosy e promuove la mobilità nel lavoro.  
In campo qualcosa è scattato. E "sugli spalti di casa" anche. Quanto mi mancava il friccico della vittoria. 
"Forza, bisogna andare sul 2-2 alla fine del primo tempo!" urlavo da bordo tavola. 
Mirko e Massimo erano silenziosi. Luciana era stizzita. Era corsa in cucina a fare il caffè, un po' per rabbia un po' per scaramanzia. La mia postazione era cambiata. 
Segna Osvaldo mando subito un sms a Sandro: 
"T'arrendi? Osvaldo ancora gol e sempre perché non hai voluto scommettessi su Totti". 
Sandro risponderà solo dopo la doppietta con un : meno male. Osvaldo segna e per la gioia esulto buttandomi in ginocchio davanti alla tv. Niente di strano se avessi sbattuto tutte e due le ginocchia sulle mattonelle! Quando si dice una vittoria sofferta... Mi viene da inveire contro Lamela, che il Guru nella telefonata post partita ha definito "meraviglioso", perché non passa mai la palla??? Perché????
Fortuna che mi risponde alla sua maniera: segnando. Dopo 5 anni arriva la vittoria, un segno buono. 
Il lunedì  ha tutto un altro sapore: non ti stressa lavorare 12 ore, né il tempo nuvoloso o la battuta di qualche collega laziale. La Roma vince e nulla mi tange. Anzi sono talmente carica che quando mi ritrovo ad ascoltare delle donne disperate per la passione romanista di mariti e figli mi trasformo nel figlio maschio (come mi chiama  mamma Lucia quando mi vede guardare le partite) e inizio un'arringa di difesa verso il tifo. Una passione che si può trasmettere solo ai sognatori. 
"Se cambio posto mio marito mi uccide" dice Anna che da 20 anni è sposata con un romanista. 
"E fa bene" le rispondo "squadra che vince non cambia: ognuno al posto suo ". 
E quando Daniela se la prende con il fratello che le dice che porta sfortuna e con il padre che la fa cucinare in fretta e furia perché c'è la Roma, le do il numero di mamma Lucia per farsi raccontare le sue di domeniche, degli ultimi 35 anni.
Nulla di nuovo. I tifosi sono tutti uguali. "Inventano strategie subdole per sistemarsi la coscienza" continua Anna che ce l'ha con il marito che domenica sera l'ha trascinata da amici che hanno i figli in classe con il suo. "Così i figli giocano e le mogli chiacchierano e lui si guarda la partita". Mi sono resa conto che vivere accanto a un tifoso e non esserlo deve essere davvero eroico. Quello che non capiscono è che se Totti ha trovato la forza di prendere la palla dentro la rete e ripartire subito, se Osvaldo ha segnato una doppietta (con dedica alla mamma) e Lamela ha smesso di essere autistico e si accorto che il calcio è un gioco di squadra, beh, signore mie il merito è anche di noi tifosi...che a casa studiamo posizioni, pratichiamo riti e indossiamo sempre la stessa maglietta. Nonostante i difetti noi siamo belli proprio come la Roma ...parola di Tacco12.


PostSCripTumArmandoALpantheoN: il Guru di lunedì è andato a ritirare il premio Ruota D'Oro che  viene assegnato ogni anno ai 4 ristoranti che nei rispettivi territori coniugano i valori di qualità, genuinità, pulizia, funzionalità, accoglienza cordiale, cura dei dettagli a una politica di prezzi ragionevoli...permettetemi di congratularmi con lui e tutta la mia famiglia. 

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