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28 agosto 2012

Un pareggio tra nuvole rosa, stadio colmo e gol stellari

Sopra la tribuna Tevere, oltre la copertura bianca dell'Olimpico, troneggiano nuvole rosa. 
E sotto di lei, la forma ovale che unisce le tribune con le curve sembra un bombolone farcito di vita. 
Lo stadio è pieno più di una spiaggia sul litorale romano in una giornata di vacanza. Uno spettacolo che da solo vale il nuovo abbonamento. 
Questo è il calcio. Il gioco più bello del mondo. Sui maxi schermi scorrono le facce abbronzate di bambini che salutano e di calciatori che sorridono mentre scaldano i muscoli tirando calci ai palloni. 
Si ricomincia così, con rinnovata speranza per vecchi sogni da realizzare; con le scaramanzie che si adeguano alle nuove esigenze e i gol senza i quali nulla avrebbe senso. 
La sforbiciata in aria e la palla che gonfia la rete sotto la Curva, sono la foto di un inizio che può solo promettere bene.
"Scommetto che Osvaldo segnerà più di Destro" dico a Sandro, prima che l'argentino realizzi il suo capolavoro. Su Totti non scommetto più, vinco facile. Sandro ci sta e sottolinea: "Parti subito con il vantaggio di una partita" ma non è certo colpa mia se Destro doveva scontare una giornata di squalifica. 
Dopo il capolavoro di Pablo domando: "E questo, vale doppio?"
Gli amici di stadio sono tutti lì, tranne qualcuno che da una meta esotica si palesa con qualche sms, perché dalla Roma non si va mai in vacanza. De Rossi pulsa al centro del campo come un cuore che nessuno ti può estirpare. Totti, in forma più che mai, sfoggia la fascia da Capitano ogni anno con maggior orgoglio. A dispetto dei Numeri 10 che cambiano maglie e terminano le loro carriere (in chissà quali squadre), lui c'è ancora e a nessuno sfiora il pensiero che prima o poi anche noi saremo orfani di lui. 
La maglietta rossa con il suo nome sulle spalle troneggia sulle curve e sulle tribune. L'ho indossata anche io per iniziare bene l'anno. Siamo tutti Totti. 
Il nuovo allenatore veste la tuta della squadra e l'espressione di chi la sa lunga. Ogni ruga racconta una storia che non tutti sanno apprezzare. Al fischio d'inizio sono ben 5 i giocatori che si trovano sulla linea del centrocampo: Zemanlandia ha inizio. 
La Roma però è ancora lontana dallo spettacolo desiderato che viene incarnato metà dal gol di Osvaldo e per l'altra metà da quello di Lopez allo scadere del tempo regolamentare. Musica per gli occhi e per le emozioni. 
De Rossi fa il giocoliere con la palla sotto la Sud, dipinge un arco in cielo che Osvaldo raccoglie e imprime sulla tela di una serata d'Agosto. Balzaretti sollecita il portiere perché vuole ripartire subito sulla fascia. Dopo un palo, una traversa e uno scorpione, il risultato si fissa sul 2-2 e ci si può stare data l'ottima prestazione del Catania. 
Lo stadio si svuota piano, piano del resto è così che si arriva lontano...parola di Tacco12 e di Capitano che oggi sfoggiava una maglietta con su scritto : "Il bello deve ancora venire".

Ben arrivato al Presidente Pallotta         Arrivederci a Bojan...lo dico con profondo dispiacere.

PostScriptumLazie: Modric presentandosi ai tifosi del Real Madrid ha detto: "Il mio idolo è Totti"...non capisco come si possa citare uno che non ha vinto niente al posto, che so, di Mauri....mah...


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