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16 maggio 2012

Voglio andare a casa, la mia casa qual è? il posto dove posso stare in pace...

Ho avuto bisogno di un po' di tempo per tirare le fila del mio stato d'animo.
A tre giorni dalla fine del campionato ho le idee chiare. A Cesena una vittoria che non mi ha regalato alcuna emozione. Avevo scritto tiferò Totti ma è l'unico a non aver segnato.
Come ha commentato il mio amico Paolo: "Domenica ho perso lo stesso".
Non ho visto la partita, mi sono limitata a guardare i gol il giorno successivo. Avrei potuto evitarlo.
Il clima da partitella e l'esultanza "moscia" di De Rossi, mi hanno solo procurato l'immagine precisa di quello che è stato un anno scialbo e monotono. 
Il gioco macchinoso e noioso è rimasto lo stesso da settembre. Anche l'obiettivo: non avere più obiettivi, è stato raggiunto!
La Roma conclude così a 56 punti appaiato con il Parma e occupa il settimo posto in classifica. Mi sembra giusto...7 è l'anno della crisi, tutto fa quadrato. Il problema è che nessuno mi ha mai raccontato se la crisi, una volta superata, ti porta al successo. Vedremo.
Ieri abbiamo festeggiato il compleanno di Mirko con una bella torta a forma di Maglia dell'As Roma, la sua passione. Un collezionista doc come lui, meritava una torta speciale. Così ho chiesto alla pasticcera di realizzarmi la maglia di Falcao del 1983-84, quella scudettata per intenderci. Lei è stata bravissima. Ogni particolare minuziosamente curato. Mirko è rimasto a bocca aperta. Un bambino. Vederlo così felice mi ha riempito il cuore. C'è voluta una torta strappargli un sorriso davanti ai colori della nostra squadra. Rosso porpora e giallo oro. Come ci siamo finiti così? Dove siamo andati tutti...
Tutti (o Totti) al mare...oggi  pranzo a Santa Severa, per salutare Luis con un bel brindisi. Luis, l'amato e odiato allenatore, che finalmente si porta via il Tecnico che, personalmente non sopportavo più di vedere nemmeno dalla tv. Luis se ne va perchè è un uomo stanco. Si vede che è spagnolo e a scuola, probabilmente, non ha studiato Cesare Pavese.
Lo scrittore lo diceva già in una raccolta di poesie del 1936 : "Lavorare Stanca", l'asturiano dunque non ha fatto nessuna scoperta. In questo lungo anno per me Luis è rimasto un oggetto misterioso. Un personaggio che si è guadagnato l'appellativo di coerente. Dicesi  coerente di persona che non è in contraddizione. Mai appellativo mi è parso essere più inopportuno. Luis è caduto in contraddizione molto spesso. Aveva detto che Cicinho e Cassetti sarebbero stati fondamentali per la squadra, salvo poi farli giocare molto di rado. Ha provato le formazioni in modo sperimentale per mesi, senza mai trovarne una tipo.
La sua coerenza è stata quella di giocare sempre nello stesso modo senza mai adeguarsi facendoci guadagnare ogni record negativo possibile. Molte volte non ho capito i cambi che ha effettuato; ho compreso poco le "punizioni" che ha inflitto ai giocatori penalizzando la squadra a fovore di una disciplina che non mi pare essere stata assimilata soprattutto da soggetti "puniti" come Osvaldo e Lamela. In conclusione, stanco, ha deciso di andarsene. Scelta fuori da ogni coerenza, se uno ha l'appaggio della società e dei calciatori e crede nel suo progetto, non se ne va. Ah, scusate avevo dimenticato che lui non "ha mai parlato di progetto" e che i giornalisti (cosa spesso vera) inventano favole e il progetto se lo sono inventato loro.
Insomma...un anno di chiacchiere mezze italiane e tante spagnole, condite da una società americana impalpabile ma presente come un fantasma. Una sorta di viaggio interculturale, interessante, come ogni incontro fra due mondi, perchè s'impara sempre qualcosa...e di solito, per quel che mi riguarda, è sempre la stessa: "Esperienza bellissima ma ho nostalgia di Roma".
E allora si prende il primo Aeroplanino disponibile e quando la vocina ti dà il Benvenuto a Roma, una strano sorriso ci copre il volto, diamo uno sguardo al finestrino e sentiamo di nuovo profumo di casa. Tutto è tornato al suo posto...parola di Tacco12.

PostScriptumTotti: Totti Re del passaggio filtrante, dietro a lui sua Maestà Messi e Ibra...dedicato a chi ancora ha il coraggio di parlare male del Capitano, giornalisti compresi.

PostScriptumCalcio: Adesso parliamo di calcio...dopo il trionfo incredibile del ManchesterCity nella Premier League, per chi tifare nella finalissima di sabato sera: Bayern Monaco o Chelsea?


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