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16 dicembre 2011

La ricetta per il regalo di Natale perfetto

E' bello quando l'aria di festa ci riunisce agli amici di sempre. Così, in preda a questa euforia, ho avuto l'onore di sedermi a tavola con le mie compagne di una vita. 
Chiara&theEternalCity non poteva che raccontarvi com'è andata.
Ormai siamo donne che hanno superato i 30: "Siamo vicine ai 40" ha provato a dire la solita pessimista di Daria, immediatamente rimproverata da Lea: "Beh, veramente siamo ancora nella metà più vicina ai 30!"  E devo darle proprio ragione.
Tutte con le preoccupazioni grandi (vedi crisi e lavoro) e piccole (vedi le prime rughe sotto gli occhi e le creme più vantaggiose da comprare per pelli grasse e secche) ma sempre con quello straordinario senso dello humor che solo le persone intelligenti possiedono.
Siamo l'incarnazione di questa Italia che va. Protagoniste di una vita che  preferirei descrivere in una fiction invece è la dura realtà.
Laureate, brillanti, figli di genitori uniti. Insomma "ragazze di altri tempi", di quelle che "fanno con uno stampo solo e poi lo buttano via".
Io e Anna lavoriamo a tempo "determinato" mentre Daria e Lea sono disoccupate.
Le chiacchiere dell'antipasto sono state dedicate a questo nuovo governo ma quando Lia ha detto:
"Basta, mi viene la tristezza"  tutte abbiamo accettato l'invito, brindando al nuovo anno "che sia pieno di pazienza e di salute", ci serviranno. Un brindisi sobrio con acqua e vino bianco, perchè il vino rosso rischiava di macchiare l'augurio come una ferita insaguinata.
Arrivano i primi piatti e le chiacchiere prendono una piega diversa:  
"Pronte per Capodanno?" E' stata  questa la domanda che ha aperto le danze, rivolta all'unisono da me e Daria verso la compagnia.
Nessuna sembra aver pianificato alcun che, eppure, tutte abbiamo le idee chiare: il Capodanno ideale è starsene a casa con gli amici.  Negli ultimi anni, non ho voglia di affrontare traffico in città e freddo in campagna o ai monti:
"Credo che organizzerò una cenetta a casa mia: amici, brindisi e carte fino all'alba se volete unirvi fatemi sapere".  
Lea fuggirà tra i monti. Anna, con una bimba piccola, trascorrerà l'ultima sera dell'anno con la sua comitiva di amici sposati e con prole. Daria propone una fuga nella casa di campagna della nonna. L'importante è avere un tetto sulla testa e avere ciascuna, la dolce metà al proprio fianco. Così sarà se Dio vuole.
Il primo finisce, gli spaghetti con il tonno erano ottimi. Bevo un sorso e domando: "Ragazze cosa riceverete a Natale?" Va a pensare che si sarebbe aperta una discussione come quella che sto per raccontarvi. E' uscito fuori che gli uomini, anche se con nomi diversi, lavori diversi ed età diverse, hanno tutti la stessa goffaggine. C'è chi in passato ha regalato pela patate; chi non ama scrivere i biglietti; chi pur se consigliato vuole fare di testa sua. Poi ci sono quelli come mio padre, che mamma dice "A" lui ascolta il mezzo fiato pronunciato e, via il regalo è già bello che pronto sotto l'albero di Natale.
"Chia' tuo padre non fa testo, non lo devi prendere come esempio" è Lea che alimenta il mio mito, del resto sa bene che non esagero, lei lo conosce da quando è nata.
Allora mettiamo pure papà da parte e pensiamo che c'è la crisi e che, quest'anno, i nostri uomini ci stupiranno.
Spero che Daria riceverà un biglietto per il concerto di James Morrison, che tanto le piace. Voglio immaginarmi la faccia di Anna quando scarterà il suo pacchetto di gioielleria e si troverà dentro un anello di Bliss (magari il solitario argento e zircone a prova di crisi visto il suo prezzo) che le illuminerà gli occhi più di un diamante di 3 carati!
Per quel che mi riguarda vorrei trovarmi alle Maldive a Capodanno, ma questo non è un regalo a prova di crisi, quindi ho piena fiducia nelle scelte del mio amore perchè (anche se gli stivaletti con la stella non me li ha fatti) è stato bombardato d'informazioni da me a dovere.
"Un regalo non è un regalo sempre e a priscindere. In questi tempi di crisi gli uomini dovrebbero seguire i consigli. Potrebbero spendere di meno e meglio" bevo il caffè nero dopo aver detto la mia. "Già ..." sussurra Anna sconfortata.
Per il dolce ci siamo lasciate lo scambio dei regali. Negli ultimi due anni ci siamo date tutte una ridimensionata, davvero per noi vale il "pensiero" e quello lo abbiamo sempre l'una per l'altra.
Daria ha pensato alla nostra testa "pazza" con un cerchietto natalizio e alla nostra bellezza con un cosmetico.
Anna alla nostra spiritualità: una candela bianca per tutte.
Lea ha dato il meglio di se', ha confezionato con le sue manine, delle scatole di cartone con dentro delle sciarpe fatte a maglia da lei, per scaldarci il cuore quando ne abbiamo bisogno.
I miei sono stati regali legati al suono (due ciondoli con sonagli cuore e stella da attaccare all'albero per Daria ed Anna) e alle parole (un porta cellulare per quando lo si mette in carica per Lia).
Il pranzo è finito con un sorriso, tanti baci e tanti auguri di cuore. Mi conforta il pensiero che la crisi non può toglierci l'amicizia e l'amore.

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