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28 ottobre 2011

Voglio un dolcetto

Il termine PROGETTO, deriva dal latino proiectum, (participio passato del verbo proicere) letteralmente traducibile con gettare avanti; il che spiega anche l'assonanza etimologica dei verbi italiani proiettare e progettare.
Questo significato è l’unico che si può attribuire alla Roma allenata da Luis Enrique: gettata in avanti.
Non ho mai creduto che mandare via gli allenatori sia la soluzione ai problemi. Mai. Non lo credevo per Ranieri, né per Montella (forse l'ho pensato per Voeller, lo ammetto!) però devo confessare di essere molto perplessa.
Mercoledì ho visto la partita a casa mia, certa che avremmo fatto una buona prova. La formazione apparsa sullo schermo mi ha da subito spiazzata. Non tanto per la spregiudicatezza, diventata ormai usuale, ma per la totale assenza di logica nelle scelte (anche queste sempre più usuale).
Mi sono chiesta: "Ovomaltino non gioca?" e risposta: "Il Mister avrà le sue ragioni".
In campo dopo è successo quello che era prevedibile. Una squadra addirittura con 4 attaccanti e due difensori centrali nel secondo tempo è difficile che vinca.
Questo per me è un insulto a qualsiasi pazienza. Per gli altri no perché di fronte a un Luis ( e non Luigi) che dice di aver visto la migliore Roma della Stagione, non uno che si sdegni e che risponda: “Ma che stai dicendo??? Ma cosa hai visto???”
Anzi la stampa elogia e sostiene quello che ormai ha l’aria di essere un beniamino.  
Per me giocare a calcio richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice far girare palla.
Tentare un commento tecnico (di cui non mi ritengo all'altezza) di una partita che è già negli annali della storia non mi diverte.
Quando questa mattina il GuRu mi ha rimproverato, perché troppo rigida nei miei commenti sull’allenatore spagnolo, ho capito che non c’è più speranza.
Ragazzi qui si sta perdendo il senso della ragione, qualcuno è stato capace di appannare tutte le viste o, peggio ancora, è giunta l’ora di chiamare la mia oculista perché temo di aver avuto un crollo vertiginoso della miopia.
La chiamo subito l’oculista, oggi stesso, perché domani spero proprio di vederci meglio! Infatti alle 18.00 sarà Roma – Milan. Una partita e tanti ricordi.
Il Milan è una delle squadra che ho sempre avuto in simpatia (come tutti i bambini degli anni '90). Sono cresciuta con quello di Sacchi, l’unico che per un attimo ha fatto vacillare la mia fede giallorossa (ma solo perché vinceva sempre e avevo 10 anni!)
Il GuRu mi rimise sulla strada giusta minacciando di mandarmi il collegio.
Il Milan che vince lo scudetto al posto della Lazie. La cavalcata di Weah lungo il prato dell’Olimpico fino a segnare una rete da far piangere.
Il Milan che mette sempre paura, anche la scorsa stagione quando si è messo a festeggiare sotto la nostra curva il suo ennesimo scudetto.
Una squadra con la doppia faccia come Apollo e Dionisio. Il  cui lato scuro è composto dal suo Presidente; da Galliani che esulta; da Nesta in difesa (che ha sempre il sapore della Lazio); da Ibra quando segna (sempre!) e da tanto altro ancora.
Il Milan è anche la squadra a provato a strapparci Francesco Totti, che contro la squadra di Milano (di solito a SanSiro) ha sempre giocato egregiamente, per sfregio a chi lo voleva rossonero.
E allora mi augurerei che fosse lui l'Apollo di questo incontro: il dio che illumina e regala gol ma non ci sarà e vincere sarà dura ma possibile.
Per allentare la tensione in questa settimana pregna di calcio, e calci, ho deciso di dedicarmi una Notte al Museo. Così questa sera, persa con lo sguardo sulla volta della Sistina, cercherò di redimermi. 
Consiglio a tutti di procurarsi un’azione “sana” : Mens sana in corpore sano, è l’adagio antico che ha sempre ragione.
Questo week end è anche quello del ponte della Festa dei Santi…sembra che questa aurea di santità e di benedizione continui ad accompagnarci ma prima c’è la notte di Halloween e tra dolcetto e scherzetto questa volta vorrei un dolcetto.
Per concludere per Tutti (o Totti è uguale), i Tacchi e i Tacchetti!!! Speriamo che la Rotaciòn Cultural si fermi qua e propongo l'attacco che vorrei: Borriello, Ovomaltino e il Predistinato dal primo minuto insieme.

POST SCRIPTUM:
Tornando a Halloween.
Pare che, lo scorso anno, la signora Totti, alla fatidica domanda: “Dolcetto o Scherzetto?” Abbia risposto: “Scherzetto” e si sia mangiata i dolcetti dei bambini, suoi vicini di casa, lasciandoli di stucco.
La cosa l’ho trovata davvero divertente, speriamo che in campo la Roma prenda esempio dalla bella Ilary, lasciando di stucco l’avversario.
Parola di Tacco 12.

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