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27 febbraio 2015

Feyenoord - As Roma 1-2 e la previsione di Capitan Totti continua...

 
Feyenoord - As Roma 1-2: il primo gol di Adem Ljajic

Feyenord - As Roma 1 - 2 : il gioco continua...


Qualche giorno fa avevo iniziato il post sul dopo Hellas Verona - Roma con la seguente considerazione:
"Trovare le parole per consolare qualcuno tradito dal suo amore a volte può essere davvero difficile. Soprattutto se il primo a sentirsi ferito è chi deve consolare, perchè l'amore per la Roma è oltre la comprensione di qualcuno che non sia tifoso. A volte è oltre la comprensione dello stesso tifoso al punto che se qualcuno ti chiede: "Ma chi te lo fa fare?"
Poi mi ero fermata, incapace di scrivere considerazioni originali su quanto stava accadendo alla mia Roma. Così non avevo pubblicato il post in attesa che la partita di Europa League mi desse qualche spunto.

Impeccabilmente, dopo Feyenoord - As Roma 1-2, con gli spunti arriva anche la risposta alla domanda che poco sopra mi sono posta: ma chi me lo fa fare?
Il calcio me lo fa fare. Un gioco in cui si può vincere e perdere, si può avere fortuna o sfortuna, si può morire e risorgere.

Se nell'incontro di Verona, l'unico che meritava la mia nota di merito, era l'immenso Capitano Francesco Totti che al minuto 25' aveva segnato il suo gol n. 240 portando la Roma in vantaggio, in quel di Rotterdam voglio parlare di tutti, perchè finalmente ha giocato una squadra.

Feyenoord - AsRoma 1-2 : finalmente gioco di squadra

Il segreto della vittoria

La partita di Rotterdam ha dimostrato due cose: 1. Quando l'As Roma gioca da squadra, vince;
2. L'As Roma non ha dimenticato come si gioca e questa è la notizia più notevole. 
Certo non è stata una Roma impeccabile, ma nel complesso ha gestito una gara difficile, in un ambiente ostico e in uno stadio dove il Feyenoord non aveva mai perso. 
Il tutto con un atteggiamento maturo, che non ha ceduto alle provocazioni, e che l'ha premiata facendole guadagnare 3 punti e un passaggio di turno che, in questo momento, era fondamentale. 

Ogni maledetto giovedì

Ogni maledetto giovedì lavoro al ristorante di famiglia Armando Al Pantheon, del resto tra una cameriera e una giornalista la differenza è minima (se non per il trattamento economico che per il cameriere è migliore ovviamente). 
Potete immaginare cosa significhi per una famiglia di malati romanisti non vedere la partita? Qualche volta già ve ne ho parlato ma vi assicuro che ogni volta è un'agonia.
La tensione è sempre altissima, soprattutto se si gioca in Europa e se le altre squadre italiane si stanno qualificando tutte. Inoltre considerando il periodo poco "felice" della Roma, è ovvio che l'umore non sia proprio alle stelle.
In cucina zio Fabrizio è talmente agitato che non vuole sapere nulla, mentre mio cugino Flavio si sintonizza con il cellulare sulla frequenza radio che trasmette il match. 
Il mio via vai, dalla cucina alla sala, non mi permette di cogliere nessuna notizia. Ogni tanto chiedo frettolosamente a Flavio: "'Mbè come va?" e lui mi risponde con un: "Totti palonetto fuori" e dopo qualche minuto "Totti palo"!
"Eh cavolo però! Allora c'ha ragione papà siamo pure sfigati!!!" Papà che, da romanista malata, ha preferito una serata al teatro senza sapere cosa si sarebbe perso.
Zio mi azzittisce : "Non comincià adesso!"
E chi comincia??? Mi defilo in sala alla ricerca di piatti da alzare, di dolci da consigliare e caffè da distribuire. 
Intanto dalla radio si sentono solo fischi, tanti fischi, assordanti, fastidiosi, fino al minuto 47 del primo tempo quando Ljajic segna e allora ai fischi, si sostituisce un unico e fragoroso urlo di gioia del radiocronista. L'ansia si rompe e, in quel momento, quell'urlo interpreta lo stato d'animo di tutti noi all'ascolto. 
Salgo in cucina (scrivo salgo perchè ci sono 3 scalini che dalla sala conducono alla cucina a "vista") e mi nascondo nell'angolo, dove si trova mio cugino per un'esultanza muta ma tanto liberatoria. 
Il primo tempo termina così con Fabio, il cameriere di sala, che chiede: 
"Che succede? Chi ha segnato? Che dice Mirko (infatti Mirko di solito mi aggiorana via whatsapp)?" per poi commentare a risultato positivo raggiunto: 
"Tanto lo sapevo". 
Eppure a me quando la Roma segna la gioia dura un attimo. Vorrei che la partita terminasse, che tutto si concludesse all'istante perchè l'ansia mi uccide. 

Feyenoord - As Roma 1-2: il raddoppio di Gervinho


Il secondo tempo riprende sommerso da fischi. 
Il radiocronista parla di oggetti in campo e Mirko mi scrive di "partita cattiva" e "continue provocazioni da parte dei giocatori del Feyenoord". 
All'ansia si unisce un po' di preoccupazione: Perchè una partita di calcio deve trasformarsi in un incontro di pugilato?
Pochi minuti e Flavio mi avverte che la partita è sospesa.
Sospesa? E fino a quando? Dieci minuti non passsano mai. Dalla radio si sente di nuovo qualche fischio e una voce che descrive il gioco. 
Flavio è serio e mi comunica che il Feyenoord ha pareggiato
Non ci voglio credere. Questi hanno avuto un comportamento inadeguato in trasferta, oggi tirano oggetti in campo fermando una partita e tutto è "normale"? Magari passano pure il turno? 
Non parlerò di questo perchè non voglio rubare la scena alla festa... quindi proseguiamo.
Flavio dice che tanto la Roma fa ricorso ma l'assurdità della situazione m'innervosisce, senza considerare che dal minuto 9', esattamente quando la partita è stata sospesa, il Feyenoord giocava in 10 per l'espulsione di uno che ho soprannominato Tè Verde, per l'assonanza del suo nome alla bevanda, ironia della sorte nota per le sue doti calmanti.
Scendo di nuovo in sala. 
Meglio sparecchiare e scambiare qualche chiacchiera con i clienti. 
Dalla cucina trascorrono pochi minuti e si affaccia Flavio che, con le mani infilati nei guantoni gialli di gomma per pulire i piatti, mi indica un 1 con la destra e un 2 con la sinistra. Sorride e il nome di Gervinho arriva fino a Piazza del Pantheon. 
Ora bisogna solo tener duro. 

Appuntamento a lunedì sera

Quando l'arbitra fischia è finalmente vittoria. E allora a quel paese i mulini, i tulipani, gli zoccoli di legno e la sirenetta. A quel paese l'Olanda e la paura, la sfiga e la violenza. 
La Roma ha ritrovato un po' di quella fiducia che era sparita. Ha capito che l'Europa League si può fare, che la squadra non è sparita, che la vittoria ha un gusto più buono della sconfitta o del pareggio. 
Ed è fondamentale che tutto ciò sia successo alla vigilia di una partita tutta da giocare, di una rivincita tutta da vincere. 
Nel calcio ci sono match che durano 90' e match che durano una vita. 
Roma - Juventus è uno di quei match. L'As Roma lo sa e dopo la vittoria di ieri ne è certa: As Roma - Juventus è  pronta per essere giocata. 
Lo ha detto anche Capitan Totti ieri in conferenza stampa e in Totti we trust.
La vendetta va servita fredda... alle 20.45 di un lunedì 2 Marzo 2015, in uno stadio Olimpico pieno. Loro contro noi. 11 contro 12 e questa volta non basteranno 3 gol in fuori gioco per vincere.


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