Roma ha aperto la Primavera colorando la città.
Fiori, animali, volti e lettere si sono impresse, nel fine settimana appena
trascorso, sui corpi dei 15 mila visitatori
accorsi a quello che è, ormai, non solo un appuntamento fisso ma sempre più un
grande evento mondiale: la XIV International Tattoo Expo di Roma. A Marzo la
prima convention Tattoo interamente al femminile, era servita d’antipasto per
quella che si può definire, senza alcuna esitazione, la grande abbuffata. Infatti
all’Ergife Hotel di via Aurelia, un banchetto lungo 6.000 metri quadrati si è snodato per cinque sale, occupando ben
400 stand.
Ai fornelli, questa volta però, nessun cuoco ma ben 500 tatuatori anche
loro esperti di carne. Chi ama la creatività nostrana avrà potuto godersi le
creazioni di gente come Alex De Pase, Michele Turco, Claudio De Rosa e Macko
Todisco. Altrettanto soddisfatti saranno rimasti gli esterofili, perché
protagonisti della kermesse sono stati Shane O’Neil grande ritrattista e Nick
Malasto realista estremo, entrambe provenienti dagli Stati Uniti. A rappresentare
la California erano Jose & Gustavo Lopez, Carlo Torres, Johnny Quintana,
Daniel Rocha, Ivano Natale e Steve Soto. Pili M’o ha portato la sua esperienza
sul tattoo tribale polinesiano e per concludere un Maestro Giapponese:
Horitoshi, custode dell’antica tecnica dell’incisione a mano. E’ stato proprio
lui venerdì 3 maggio ad aprire l’Expo Tattoo di Roma presentando il suo primo
libro “Horitoshi I. Storia dell’irezumi”. Un libro imperdibile per chi ama il
tattoo giapponese, infatti il Maestro attraverso la sua esperienza, ripercorre
le origini dell’irezumi e raccontando come il tatuaggio assorba simbolismi e
cultura del luogo dove è nato e dove viene praticato. Un racconto non solo scritto,
oltre alla pubblicazione del manoscritto è stato realizzato (e proiettato per
l’occasione) l’inedito documentario “Horitoshi.

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