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06 maggio 2013

XIV Expo Tattoo : Roma si tatua ad arte









Roma ha aperto la Primavera colorando la città. Fiori, animali, volti e lettere si sono impresse, nel fine settimana appena trascorso, sui corpi dei 15 mila  visitatori accorsi a quello che è, ormai, non solo un appuntamento fisso ma sempre più un grande evento mondiale: la XIV International Tattoo Expo di Roma. A Marzo la prima convention Tattoo interamente al femminile, era servita d’antipasto per quella che si può definire, senza alcuna esitazione, la grande abbuffata. Infatti all’Ergife Hotel di via Aurelia, un banchetto lungo  6.000 metri quadrati si è snodato per cinque sale, occupando ben 400 stand. 
Ai fornelli, questa volta però, nessun cuoco ma ben 500 tatuatori anche loro esperti di carne. Chi ama la creatività nostrana avrà potuto godersi le creazioni di gente come Alex De Pase, Michele Turco, Claudio De Rosa e Macko Todisco. Altrettanto soddisfatti saranno rimasti gli esterofili, perché protagonisti della kermesse sono stati Shane O’Neil grande ritrattista e Nick Malasto realista estremo, entrambe provenienti dagli Stati Uniti. A rappresentare la California erano Jose & Gustavo Lopez, Carlo Torres, Johnny Quintana, Daniel Rocha, Ivano Natale e Steve Soto. Pili M’o ha portato la sua esperienza sul tattoo tribale polinesiano e per concludere un Maestro Giapponese: Horitoshi, custode dell’antica tecnica dell’incisione a mano. E’ stato proprio lui venerdì 3 maggio ad aprire l’Expo Tattoo di Roma presentando il suo primo libro “Horitoshi I. Storia dell’irezumi”. Un libro imperdibile per chi ama il tattoo giapponese, infatti il Maestro attraverso la sua esperienza, ripercorre le origini dell’irezumi e raccontando come il tatuaggio assorba simbolismi e cultura del luogo dove è nato e dove viene praticato. Un racconto non solo scritto, oltre alla pubblicazione del manoscritto è stato realizzato (e proiettato per l’occasione) l’inedito documentario “Horitoshi. 
The Tattoo master” realizzato a Tokyo dal giovane regista Alessandro Migliore. Anche quest’anno la Convention non ha deluso coloro che ne hanno preso parte più attratti dal ricco programma musicale ed artistico che dal rumore delle macchinette. Dal rapper Piotta (Senza ER come si chiama il suo ultimo lavoro) fino a i Meet&Greet con Fredrik e Mathias Norrman, membri dei Katatonia e ancora Negru e Din Brad dei Negura Bunget esponenti del genere metal. Live si sono esibiti anche: The Maggio Connection, i Fat Cats con la loro nuova Black Barbie e il folk punk acustico degli Andrea Rock Trio. Qualcuno ha potuto godere degli spettacoli di Burlesque di Bianca Nevius e delle acrobazie al trapezio di May, dell’Hula Hoop dancer Silvia Pavone e dei giochi di prestigio del Mago Dorian. E se per Arte qualcuno intendeva esclusivamente quella pittorica e plastica, anche il più integralista dei visitatori è stato accontentato perché ci hanno pensato Andrea Lanzi, Viola Von Hell con “By all means necessary”, lo street artist Diamond, Alex Binnie e Pelin Santilli e altri artisti a soddisfarli con le loro esposizioni. Un menù da leccarsi i baffi e un avvertimento per chi se l’è lasciato sfuggire: save the date per il prossimo anno, a Maggio Roma si tatua di arte.

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