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26 marzo 2013

C'era una volta Francesco Totti


Il 28 marzo di 20 anni fa, scendeva in campo con la maglia della Roma, Francesco Totti. 
E' da questa mattina che mi sforzo di ricordare dove diavolo mi trovassi quel giorno e la conclusione è che non mi viene in mente nulla. Sicuramente sarò stata davanti alla tv a guardare la partita ma quello che m'infastidisce e non avere in mente un aneddoto legato a quel ragazzino biondo che entrava in campo. Aver dimenticato il moto di sorpresa di quella sostituzione a pochi minuti dalla fine: Totti per Rizzitelli. 
Questo significa due cose: una che non sono così vecchia, perché quando le cose accadono e non si è tanto grandi si è soliti rimuoverle. E poi che è proprio vero quello che diceva John Lennon ossia che
La Vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri programmi
E pensare che quel Totti lì me lo ricordo bene. Ve l'ho già raccontato del mio primo fidanzatino, quello della Lazio? Beh, lui abitava in via Vetulonia, Porta Metronia, proprio dove abitava Francesco Totti. 
Così mentre la mia vita d'adolescente procedeva come quella di una normale ragazzina, il mio destino s'incrociava con quello dell'ottavo Re di Roma. Il Pupone. Già era proprio un Pupone. Con il giacchetto bomber e il motorino. Ecco questo è il primo ricordo che ho di lui. 
Era un sabato pomeriggio ed ero andata a fare la passeggiata del sabato, giusto due ore di aria concesse dal Guru (come i carcerati). Francesco stava diventando famoso, era un po' come Florenzi oggi, insomma si sapeva chi era ma non "era" ancora nessuno. 
Stavo per attraversare via Vetulonia, quando lui mi passa davanti con il motorino e rallenta. Saluta Gabriele (sua sorella era in classe con Totti) e lui risponde con quel "ciao" romano accompagnando il tutto con un'alzata del mento verso l'alto. Poi mi ha guardata. In quel momento ho visto solo un coattello di zona, uno di quelli che fanno il filo a tutte e si sentono fighi e belli perché giocano nella Roma. Mi aveva colpito la sua figura, poco slanciata, direi piazzata (del resto ancora non aveva conosciuto Zeman). 
Totti era così, un ragazzino qualunque di una periferia romana. Uno che amava il pallone perché era tondo e non perché era d'oro. Era un ragazzino che passava i pomeriggi tra il campetto e gli allenamenti e il bar all'angolo con i suoi amici. Quelli che sono ancora i suoi amici, perché Francesco è rimasto lo stesso. 
Quella del nostro Capitano è una storia bella, una storia di speranza e fortuna. Una di quelle che è bello raccontare in questi momenti di crisi e di sfiducia, momenti in cui tutto sembra senza futuro. 
Mi piacerebbe che la sua storia diventasse una fiaba come quella di Cenerentola. Una favola da raccontare ogni sera a noi stessi, ai nostri fratellini più piccoli, ai nostri figlio e ai nostri nipoti. 
C'era una volta un ragazzino romano che si chiamava Francesco. Non gli piaceva molto andare a scuola ma aveva una grande passione per il pallone, le ragazzine e le uscite in giro con il motorino."Un ragazzino come tanti altri" potrebbe controbattere il nostro piccolo ascoltatore. 
"Un po' si, un po' no" , risponderemmo noi. 
Un po' si, perché la sua sembra una storia qualunque. Un po' no, perché non lo è stata affatto. 
Francesco ha messo al primo posto della sua lista dei desideri la passione per il calcio e così, con sacrificio, talento e applicazione, è riuscito a diventare il più grande giocatore italiano vivente e a ottenere tutto quello che era sulla lista dei suoi desideri (una bella moglie e tante belle macchine). E' rimasto un ragazzo semplice, romano e continua a giocare con la stessa maglietta di quando aveva 17 anni. Il mondo l'ha cercato ma lui ha risposto che era già nella squadra della città più bella del mondo. Così Francesco è diventato il Mondo per la sua squadra e per i suoi tifosi. 
La parte più bella della storia tuttavia non è questa. La parte più bella della della storia è che Francesco Totti  a differenza di altri protagonisti delle fiabe non c'era una volta ma c'è ancora e quello che lo rende speciale e che ci sarà per sempre...parola di Tacco12. 

PostScriptumLink: Per chi si lo fosse dimenticato quel 28 Marzo 1993, suggerisco questo link...http://www.youtube.com/watch?v=MEGuQxoFQXA

2 commenti:

  1. Solo una precisazione...Totti è nato a via vetulonia, che come scritto nell'articolo NON è una periferia romana...è a solo 10 minuti a piedi dal Colosseo...

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    1. Giusto, non è periferia ma non è nemmeno centro... E' un quartiere di Roma abbastanza centrale diventato municipio 1 solo di recente. Quindi, non periferia ma non centro.

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