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06 febbraio 2013

Come usare TripAdvisor

Occhio al gufo...il logo di TripAdvisor

Oggi è la giornata di Je Suis Marie Antoinette, la rubrica dei consigli su libri, posti, ricette, regali, feste, su tutto quello che la settimana mi sollecita ed ho voglia di farvi conoscere. 
Ho deciso di parlare di TripAdvisor. Niente SanValentino o Carnevale. Il primo è un argomento troppo inflazionato (anche se una volta passato vi mostrerò una scoperta piacevole) e il secondo è decisamente troppo breve (anche se di mascherine se ne vedono tutto l'anno). 
Quindi lette e ascoltate le polemiche degli ultimi giorni, ho deciso che l'argomento di questo mercoledì è: Come usare TripAdvisor
Per chi non lo conoscesse è un sito, uno di quelli di maggior riferimento, ove consultare ristoranti, alberghi, b&b quando si è in viaggio. L'accusa che viene mossa alla piattaforma è, ascoltate bene, quella che viene spesso mossa anche al nostro Paese ossia TripAdvisor è uno strumento democratico. 
In quanto tale ha il suo rovescio della medaglia. Nel Bel Paese infatti l'arte della furbizia è sempre in agguato. Si dice che molti commercianti invidiosi postino commenti cattivi nei confronti dei concorrenti. Trattasi di comportamento sleale. Questo tipo ti atteggiamento, a detta di chi ha portato avanti le indagini sull'argomento, è piuttosto diffuso e non è così legale. Infatti ci sono persone che sono disposte a "parlar male" di qualsiasi struttura purché ben pagati per questo compito. 
La scoperta, se scoperta si può definire, ha destato grande sorpresa nell'ambiente dei consumatori. Per quanto mi riguarda, da figlia di ristoratore, non solo uso TripAdvisor e lo considero uno dei siti di riferimento per scoprire posti deliziosi e affidabili, ma conosco esattamente questi sporchi giochetti. 
Per esperienza mi è capitato di leggere sul sito di Armando al Pantheon recensioni false e scritte in malafede. Fortuna vuole che siano poche e che alcune siano vere ma opera di soggetti stranieri usi a praticare la loro cultura anche a tavola. Poco rispettosi della tradizione e del lavoro degli altri. Non voglio dire che da Armando al Pantheon non si sbaglia mai ma posso garantire che è molto, molto raro. 
Il resto delle volte però si leggono solo verità e se un buon commento si arricchisce di suggerimenti e qualche critica, ben venga perché è così che si migliora. 
Usare TripAdvisor non significa considerarlo un sito sacro. Non è la Bibbia del Viaggiatore. Il vero turista è colui che, per verificare un giudizio, si affida prima ai consigli di amici esperti (o fidati); poi consulta siti o testi di eccellenza come il Gambero Rosso, lo SlowFood e la guida Michelin. Solo dulcis in fundo, se è un amante sincero e curioso del cibo (e quindi della cultura che il cibo rappresenta), si rivolge a TripAdvisor per verificare i commenti degli altri viaggiatori. 
Vi assicuro che questo uso è efficace e non può darvi fregature. Se poi siete dei veri cultori del mangiar sano e di qualità sono nati numerosi blog e social sul food. Vi consiglio a tal proposito : Foodspotting (una sorta di Facebook del cibo, dove condividere foto e commenti dei piatti scoperti durante i viaggi), Scatti di Gusto e il Papero Giallo per quanto riguarda i blog più autorevoli perché gestiti da gente del settore enogastronomico.
Avviso ai furbetti. Non bastano due critiche per rovinare il lavoro di qualità e la passione perché a fronte dell'invidia c'è sempre una buona dose di brave persone che riconoscono i prodotti confezionati con amore, professionalità ed esperienza. 
Troppo spesso si sottovaluta la gente con la valigia...chi ha tra le mani una borsa o sulle spalle ha uno zaino, nella testa ha il Mondo...parola di Tacco12. 

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