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01 febbraio 2012

Happy Birthday Radio Deejay


30 ANNI insieme a Voi! Radio Deejay conclude il suo terzo decennio di vita e fuori nevica. Di questi tempi una radio che, nonostante la concorrenza e i nuovi metodi di comunicazione, sopravvive così a lungo, la si può considerare senza dubbio alcuno : un Evento.  
Lo avrà pensato anche il direttore artistico Linus insieme ad Amadeus (fisico asciutto da runner qual e', si presenta strizzato in un abito scuro, molto elegante) pronto a presentare sul palco la grande festa. 
Il Forum d'Assago, come tutto a Milano, è ben collegato. Scendi dalla metro seguendo la masnada di ragazzini che parlano dei loro idoli musicali, e senza chiedere informazioni, ti ritrovi catapultata in quello che sembra un Palalottomatica gigante. 
La fila di gente si snoda come lo snake del famoso gioco del Nokia davanti agli ingressi dei cancelli ancora serrati, nonostante il freddo polare. Chiamo il mio amico Marco, mi ha detto di raggiungere il parking b e di aspettarlo. Faccio quel che mi è stato detto. Pochi minuti e lo vedo arrivare con il pass. 
Mi dirigo all'entrata principale del backstage con tanto di redcarpet. Un enorme cartellone celebrativo dell'anniversario con le facce più rappresentative della radio milanese, padroneggia alle mie spalle. 
Quegli stessi volti man mano diventano di carne e ossa, alcuni migliorando, altri un po' meno. 
E' così mi trovo faccia a faccia con Paola Barale, che nonostante il fisico atletico, non nasconde sul volto  dell'amato botulino di Amanda di Sex and the City. Un viso plastico, è il caso di definirlo, comunque un bel viso. Chi invece di persona mi ha lasciato affascinata è stata Federica Panicucci. La ragazza, che tanto ragazza non è più, sfoggiava con disinvoltura gambe nude su tacco 12 argento, stretta in uno spolverino di seta fucsia con una maglia giallo canarino che riempiva di colore chi la guardava. 
Un via a vai di facce note e soprattutto di voci note. La Pina e i suoi tatuaggi; Savino e la sua ironia; Elio in smoking; Vichy Cabello magra con il viso di una bambola di porcellana. E poi ci sono i matadores Amedeus, Linus, Albertino. L'ingombrante ed eccentrica Platinette; l'esilarante Geppy Gucciari il cui corrispettivo maschile ben s'incontrava con Checco Zalone che si è esibito in "Siamo una squadra fortissimi" scaldando le platee. Io mi aggiravo con i miei jeans e le calde Ugg ai piedi, nascosta per quello che potevo nel piumino ciclamino, tra l'open bar e, ovviamente, cena a buffet con tanto di pasta. Cercavo di sentirmi a mio agio tra quei lustrini e taglie 40 ma la verità è che io mangiavo panini mentre loro, le taglie 40, giravano disinvolte su tacchi esagerati, senza calze e con vestiti da urlo. 
Bea mi scrive "non filarle, sei la meglio", l'amicizia è una grande cosa. 
Cercavo di cogliere attimi che gli alti perdevano. Di scattare foto curiose e di esibire una consuetudine a questi eventi tirandomela un pochino (ma non troppo! Non avevo le scarpe adatte!) Da un furgoncino a vetri osservo i miei amici  lavorare per mandare in diretta sul web la festa sul palco, all'interno del palazzetto, e quella dietro il palco, con un ragazzo giovanissimo alle prese con gli artisti che si sono esibiti. Una grande maratona della musica, con dei solisti meravigliosi come Jovanotti, e degli showman straordinari come Fiorello. Fabio Volo che lancia il coro da Chiesa "Ti ringrazio mio Signore non ho più paura..." che tutti puntualmente sanno! altra generazione quella cresciuta nelle parrocchie. Quella dei trentenni, di quelli come me. Così canto con tutto il Forum la canzone del mio catechismo e poi Hanno ucciso l'Uomo Ragno di Pezzali e il Più grande spettacolo di Lorenzo. Giochi di Luci e balletti e sfilate...poi sorrido a Baldini che si fa un moito; scatto una foto, senza essere vista al Trio Medusa e mi siedo dietro a quella montagna di Platinette per vedere se passa Fiore. 
E poi giù per le scale per un altro moito e fuori per vedere se ha smesso di nevicare. Qualche foto, qualche telefonata e si arriva alla mezza con disinvoltura. Spengo la Radio non ne ho più per nessuno. Alla prossima festa.
 



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