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05 dicembre 2011

Dalle lacrime ai sorrisi, questa è la vita dei sacrifici

Buona sera Tacchine e Tacchine...
giaccio qui nella mia postazione di lavoro mentre vedo scorrere le immagini di Mario Monti e del ministro Fornero che piange.
Ho sentito tutti i commenti dei miei colleghi e amici, e non cadere in uno stato di profonda depressione è stato faticoso quanto sopportare il chiacchiericcio di una comitiva di quindicenni in un sala buia del cinema.
L'unico momento in cui il mio "io" è riuscito a risollevarsi, è stato quando la mia mente si è messa a pensare ai pranzi di Natale da organizzare e alla tavola da presentare. Infatti la cucina non subisce manovre anticrisi.
Non si può mangiare aragosta e caviale tutti i giorni, questo mi sembra ovvio, però si può riuscire a creare un menù originale anche con alimenti poveri. E gli alimenti poveri, sono di solito quelli più gustosi. Perchè sono le cose semplici quelle più difficili da ottenere e da realizzare.
Il lato bello di questa "crisi", se ci piace vedere il bicchiere mezzo pieno, è quello dell'ingegnarsi. E' nei periodi di urgenza che esce fuori il carattere delle persone. Bisogna trovare soluzioni e rimedi, far quadrare i conti pur avendo poco.
Questo è, a tratti, un lavoro stressante, se lo si pratica con il fine di non affogare. Quindi voglio darvi questo consiglio: siamo creativi.
Voglio portarvi un esempio pratico. Sabato, ho affrontato uno degli incubi dell'anno: prendere dal soppalco l'albero di Natale!
Tenete presente che fino a due anni fa abitavo in un Monolocale. Di conseguenza il mio albero era proporzionale ai miei 33mq.
Il primo anno che ho avuto una casa grande esattamente il doppio, ho acquistato un albero che arriva fino al soffitto!
Sono molto, molto soddisfatta di questo abete sempre verde che passa 11 mesi dell'anno nel mio soppalco occupandolo quasi per intero. L'albero che viene allestito e tenuto come quello di San Pietro. Da brava romana
Il mio "Tesssoro" ho iniziato a montarlo sabato notte.
Ci sono volute un paio di ore ma adesso è lì nel centro del salone, in attesa di essere "vestito".
La crisi impone "risparmio" e così, dato che amo personalizzare ogni anno il mio albero in modo diverso, quest'anno ho trovato una soluzione "economica".
Avete fatto caso quanto costano palline e angioletti? Bene, fate come me, buttatevi sul pane. Ce ne sono di così belli e vari che ammirarli è una meraviglia per gli occhi e per le papille gustative.
Ecco a cosa serve la "crisi" : a reinventarci una realtà. A stravolgere le nostre aspettative e a convincersi che "tutto sommato va bene anche così". Possiamo avere comunque un albero bello senza avere rinunciato all'idea d'innovarlo. Se amate biscotti e caramelle potete colorare i rami con i bon bon. Insomma mettiamoci del nostro per addolcire la vita che ne abbiamo bisogno.
Dovevate vedere come ero in bilico su quella scala...fortuna Mirko mi ha aiutata a non crollare per poi commentare (davanti al mio tavolo da pranzo diventato un tavolo da lavoro): "E' scoppiata una bomba".
Aghi di pino sul pavimento, nastri, formine e foto sparse un po' ovunque... mi piace spargere per casa i miei pensieri, le parole devono essere disordinate come le immagini per colpire al cuore.
Eppure quel caos mi mette allegria :-) e ad essere ottimisti si fa sempre bene! Ho appena saputo che all'Infedele, il collegamento con il Ministro misterioso è saltato e posso andare a casetta prima. Direi che corro a finire il mio albero!

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