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25 ottobre 2011

LAMELA GOL(D)!!! :-)

Alle 15.00 all’Olimpico è Roma – Palermo ma lo stadio è avvolto in un’atmosfera grigia e sospesa. Le nuvole in cielo assumono i toni neri del lutto, come quello che  i giocatori portano al braccio. Nero, come quel momento in cui si fa buio perché salta la luce. Poi un’immagine illumina tutto. La foto di Marco Simoncelli, con il suo sorriso, ha riempito gli occhi di quelli che la guardavano in piedi applaudendo. La partita ha inizio così, con uno straziante saluto a un ragazzo, prima che motociclista, di 24 anni. Dopo il fischio d’inizio al 7’ un altro di ragazzo fa sorridere i suoi tifosi. Ha segnato un gol in diagonale, bellissimo e ha alzato il dito indice verso il cielo come a dire “dedico a te Marco, il primo gol”, quello del suo esordio. Erik Lamela signori e signori finalmente è arrivato. “Lo sapevo! Lo sapevo! E’ un fenomeno” e avvolgo Mirko per la gioia. Quando lo speaker dice Lamela gol! Capisco male. Mi piego avanti e dico ad Antonella “Chi? La Mela Gold?” Mirko mi fa uno sbuffetto: “Si, a te la dieta ti fa male!” Alma ha il volto stanco e tirato. Inizia l’autunno più rigido e per lei (e per tutti noi) il freddo diventa difficile da sopportare. Ci si aiuta  con i cioccolatini. Alma ne ha una confezione intera e li distribuisce ad inizio gara. Il mio amico Marco (new entry) mi viene a cercare alla fine del primo tempo “Dopo il gol di nuovo fermi”. In effetti la Roma continua a non regalarci un bello spettacolo. “Come al derby, segna subito e poi ci fa sentire male fino alla fine” prosegue. Christian, arrivato per ultimo poco prima che la partita iniziasse, approfitta dell’intervallo per mangiare un Cornetto Algida e far venire voglia a Mirko e a Marco e a me che prendo a mozzicare la mia mela  (maledetta dieta!!!) Il Pilota Andrea è arrivato accompagnato da suo figlio, anche Antonello ha con sè Francesco e il Capitano, inquadrato in tribuna, tiene stretto il primogenito Christian. “Aho, ‘sta Roma è sempre più giovane!” dice Sandro stringendo Little Matteo. Il secondo tempo ha bisogno di essere affrontato con un caffè forte. Qualche tiro del mio Osvaldo ma la cosa che più sento riempirmi le orecchie è: “Avessero preso una palla di testa” accompagnata da un altro: “Com’è possibile che non prendiamo mai lo specchio della porta?” Sbuffo. Ho l’ansia che mi pompa dentro insieme al sangue. Vengo da una settimana post derby devastante e i fantasmi mi tornano a girare nella testa. Si segna al 7’ “Troppo presto! Troppo presto!” ripete Sandro mentre cerca freneticamente il sigaro che è volato chissà dove. Il derby di Londra finisce 6-1 per il Manchester City. Mirko da collezionista ossessivo cerca di capire che maglia indossa De Rossi. Il n.16 sembra avere una manica corta e una lunga. Solo a fine partita risolveremo l’enigma : “Ha una sottomaglia di cotone” dice soddisfatto per aver trovato la soluzione. A pochi minuti dalla fine entra Miccoli, quel piccolo ma fenomenale Miccoli di cui ho sempre il terrore ma non avrà il tempo. Roma ha vinto. Lo stadio si svuota. “Se dovessi scegliere tra 3 punti a Genova e 3 con il Milan, quali sceglieresti?” conclude Sandro rivolgendosi a Mirko: “1 con il Genoa e 3 con il Milan” e mentre io penso alla mia risposta, Antonella traduce le mie aspettative: “Perché 6 punti, no?”  E’ lei la nostra indovina e ha sempre ragione

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