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28 gennaio 2011

DIARIO DELLA TIFOSA: 250 volte Grazie In attesa del gol più Importante

Quando ieri sera Francesco ha segnato dal dischetto, non ho avuto dubbi.
Gli occhi della Tigre. Quelli che ci hanno portato ai quarti nei Mondiali
del 2006, non potevano sbagliare. Avrebbe insaccato quella palla come
sempre, senza paura. Fiero. Lo conosco ed è l’unico che non ho paura di guardare
mentre dal dischetto spiazza il portiere. Non mi ha tradito: segna il suo duecentocinquantesimo
gol e tutto lo stadio si riempie la bocca del suo nome. La signora Alma quasi piange
mentre abbraccia un bambino, Francesco anche lui, che festeggiava allegro.
“Se rinasco maschio voglio essere Totti!” urlo nella mia gioia incontenibile.
Il Capitano è tornato e mentre Antonella si chiede ad alta voce:
“Oh, ma che s’è dopato oggi?” Io me ne sto in silenzio nel mio freddo,
faccia al vento. Un sabato strano. Un’altra partita in pochi giorni e ad andare allo
stadio siamo solo io, Antonella e Mirko.
Poi, sorpresa, appare il desaparecido Fabio che ci saluta con un “buon anno!”
Cioccolata calda e bruscolini provano a cancellare quel gelo che ci paralizza.
“…’Mazza se picchia stasera!” dice Mirko, riferendosi al vento ma un voce, di chi lo crede
un complimento alla squadra, risponde “Meravigliosa”.
Soprattutto quando Perrotta ruba palla in area di rigore e, come fosse un bandito, si porta via l’incasso della serata confezionando il doppio vantaggio giallorosso. Nessuno se l’aspettava
soprattutto il Cagliari, che tanto si era divertito all’andata. Il primo tempo si è esaurito come quello della gravidanza di mia sorella che aspetta in ospedale di partorire il mio primo nipote: Adriano.
Ci vuole pazienza perché i capolavori riescano. Ranieri ci riprova e ha di nuovo fortuna. Fuori Borriello, con qualche disappunto dagli spalti, e Taddei. Dentro Vucinic e Menez. Così dopo il raddoppio di Simone e qualche momento di paura, perché il Cagliari non ha mollato mai, è il francese
a realizzare una tripletta da artista. Dribling sul portiere e lo stadio ammutolisce come lo stesso Geremy vuole mettendosi l’indice davanti alla bocca. Chapò e Grazie Roma ancora. Applausi al Capitano, uscito prima con tanto di ovazione e subito una telefonata a Fabiana in ospedale.
“Quanto ha vinto la Roma?” domanda subito. Tre a zero sore’ e adesso concentriamoci sul tuo di gol, il più bello di tutti. 

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