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02 dicembre 2014

As Roma - Inter 4-2: i conti tornano sempre.

 
AsRoma - Inter 4-2: Miralem Pjanic autore di una doppietta

As Roma - Inter è finita 4-2, in clima di euforia amplicato dal provocatorio comportamento dell'ex di turno Pablo Daniel Osvaldo.

Già nei giorni precedenti era salita un po' di tensione. La partita con l'Inter è sempre una specie di derby per me, vuoi per il loro gemellaggio con i cugini laziali, vuoi perchè il mio ex capo è interista e soprattutto per colpa di un ricordo che ha segnato il mio tifo nel lontano 3 maggio 1999. 
Era un Roma - Inter finito 4-5 con un gol di testa di Diego Simeone al minuto 87 proprio sotto la Curva Sud. Una delusione che ancora brucia.
Ne è passato di tempo da quella partita in cui i bagarini ci avevano venduto gli unici biglietti disponibili fuori dai cancelli e io e Andrea M. (il mio migliore amico di tanti anni fa) avevamo trovato solo posti in piedi, appoggiati alla fine delle scale d'ingresso di uno dei settori della Sud. Uno stadio pieno come quello non lo ricordo, se non per occasioni davvero speciali. 65.966 spettatori, recitava il tabellino post match. Roba da capogiro, roba di un calcio che è scomparso davanti a sua maestà la "diretta televisiva".

A distanza di 15 anni però i conti tornano.

AsRoma - Inter 4-2: l'esultanza sotto la Curva Sud

Il tempo restituisce quello che ti prende ed è così che è arrivato il 30 novembre 2014, silenzioso e galantuomo, pronto a ridare il maltolto.
In campo una Roma superiore a quella del lontano 1999 e un'Inter probabilmente meno forte. Insomma le parti si sono capovolte ma in campo è sempre una gara avvincente.
Sugli spalti eravamo al completo: io, Mirko, Christian, Marco, Antonella, Sandro e Matteo. Ancora increduli per la partita di Mosca ma convinti della forza della nostra squadra, una forza che non svanisce con qualche pareggio e un paio di sconfitte.
Daniele, altro fedele abbonato, mostra ancora un po' di malcontento e inizia si lancia in una serie di lamentele che arrivano alla provocazione con la seguente frase: 
"Dodò pure le punizioni ora batte, che non lo rimpiangi Dodò?" 
Sapeva che a una frase del genere Christian avrebbe ceduto con la sua veemenza, un misto di urla e romanistità che si trasforma nella risposta:
"'O rimpiangerai tu Dodò, 'n vedi questo. Che me toccà sentì? Nun ce venì allo Stadio no? Che ce vieni a fà, tanto mo' pe' 'na partita pareggiata è un miracolo se 'namo a ffà l'Intertoto". 
In fila ai tornelli per entrare in Curva si ride, l'aria è distesa nonostante la notizia della vittoria della Juventus a 4 secondi dalla fine del derby.
"Nun ce se crede! Er Padreterno dalla parte loro c'hanno".
Qualcuno non si trattiene, a me rode dentro ma taccio. Concentrazione è la parola d'ordine. A dire la verità un po' c'avevo sperato nell'impresa del Torino. Poche ore prima avevo detto a mio padre, sicuro che i bianconeri avrebbero vinto 4-0, che poteva essere la domenica buona per l'aggancio.
"Ma che stai a dì? Noi con l'Inter non abbiamo una partita facile".
Un "mah" era uscito spontaneo dalla mia bocca cucita su una faccia dall' espressione dubbiosa. 
Non c'è stato un solo momento nel quale ho temuto una defaillance della mia Roma. Un romanista si distingue anche per questo, un romanista sa... ma questo già ve l'ho spiegato la volta scorsa.
Con i panini pronti, uno con il polpettone e una mini baquette (scusate i francesismi ma è tutta colpa di mister Garcia), con mozzarellina di bufala e prosciutto, ero pronta ad affrontare qualsiasi nemico.
La Roma scende in campo e la Curva Sud non esita a fischiare Osvaldo che, da quando è diventato ex, dimostra la sua rabbia nei confronti di noi tifosi, come se fossimo la causa dei suoi fallimenti sportivi. 
Un atteggiamento da "poveretto" il suo che, preso dalla smania di dover dimostrare quanto fosse forte, ha iniziato a esibirsi in capovolte nell'area di rigore, alla ricerca di un gol che, ovviamente, è arrivato al minuto 12 del secondo tempo seguito da un' esultanza decisamente fuori luogo del "poveretto" argentino, soggetto affetto da egocentrismo compulsivo.
Un'esultanza per un 2-2 che ha definitivamente segnato la sconfitta della squadra di Mancini, perchè se non avesse provocato fuori luogo la Curva Sud (e quindi i giocatori in campo) forse la reazione non sarebbe stato tanto accanita. 
Facciamo un passo indietro quando a minuti rovesciati, ossia al 21esimo minuto del primo tempo, a sbloccare la partita era stato un veloce Gervinho che aveva scheggiato la palla nell'area di rigore dell'Inter mandando in estasi l'Olimpico. 
Un vantaggio durato appena quindici minuti quando Ranocchia butta la palla alle spalle di De Sanctis
Il primo tempo si conclude così mentre la pioggia cominciava a cadere, rompendo un caldo che sembrava più primaverile che invernale. L'ora del panino era arrivata sul pareggio, anche un tifoso gioca e ha bisogno di recuperare le forze.
"La Roma c'è si può fare".
La sensazione della vittoria è comune e si consolida quando al 2' del secondo tempo Holebas inizia a correre, a correre, a correre finchè non segna un meraviglioso 2-1.
"Non ci posso credere, Holebas mio che hai fatto!"
Che ha fatto???  Hai segnato mentre addentavo la mini baquette? Che modo è, senza avvisare, per poco mi strozzo! Tutti saltati in piedi mentre io a bocca piena rimanevo seduta. Mai mangiare un panino durante la partita, rischi di morire strozzata.
E poi arriva lui "il guastafeste", quello che se non sta al centro dell'attenzione si sente male. Osvaldo segna, non ha il coraggio di mostrare la maglietta bianca che porta sotto quella ufficiale e instiga tutto lo stadio alla rabbia collettiva. Pensate urla sotto la sua curva, inpiega 5 minuti per tornare in campo e con le braccia e i pugni chiusi continua ad agitarsi rivolto alla tribuna Montemario e alla Curva Sud. Riesce a fare tutto ciò senza nemmeno prendersi un cartellino giallo eppure Francesco Totti per molto meno contro la Juventus un cartellino giallo l'ha preso e come: inspiegabile.
Sarà stato questo il motivo che ha ispirato l'ennesima magia del Capitano che da terra, ancora una volta, dimostra di avere gli occhi dietro la testa creando un assist per quel fenomeno di giocatore che si chiama Miralem Pjanjic che segna di potenza e porta la Roma in vantaggio.
A questo punto accade qualcosa, forse l'arbitro si ricorda che non ha ammonito Osvaldo per l'esultanza poco appropriata, forse è solo stanco e non ce la fa più a correre, fatto sta che tira fuori un cartellino rosso per Mancini l'allenatore protestatore.
La Roma però non ha finito. 

Osvaldo l'ha fatta grossa, deve capì con chi se l'è presa. Hai fatto lo spiritoso er Jhonny Deep de Noantri? E mo' so' cazzi tuoi, vogliamo vedè se esulti ancora.
La Curva Sud continua a inveire contro l'argentino e con cori, qui non trascrivibili, se la prende con lui e incita la squadra.
Stanno per scadere i minuti regolamentari quando l'arbitro Mazzoleni ci concede una punizione dal limite. Miralem sulla palla e poi... è delirio! Punizione perfetta è 4-2.
"Pure noi vinciamo all'ultimo secondo! Pure noi "
Grido verso il nulla immaginando juventini e russi davanti alla tv. Avrei voluto un primo piano, avrei voluto la faccia di Osvaldo davanti alla mia per dargli una serie di ceffoni, per tirargli il cipollino e fargli mostrare la sua maglietta se c'aveva ancora il coraggio... e poi dirgli :
"E chi t'ha purgato adesso??? Dillo chi t'ha purgato???"
Poi ho visto il solito Daniele De Rossi e c'ha pensato lui a fare tutto quello che avrei voluto fare io. Con sorriso barbuto ha incitato dal campo il nostro tifo, ha esultato davanti la faccia di Osvaldo e ha saltato e urlato come un matto.
Il Ninja miglior giocatore in campo è intervistato ai microfoni di Sky, lui che non s'è fermato un attimo. Lui l'indistruttibile racconta di una vittoria voluta mentre il Mister Garcia festeggia sotto la Sud.
"So' distrutta come se avessi corso la maratona" confesso, mentre torniamo a piedi verso il motorino.
"Posso pure prendere il canotto per andare a casa, abbiamo vinto e 'sto 'na favola" dice Marco mentre qualcuno dietro di noi confessa:
"Godo così tanto che Osvaldo pe' godè come me deve fa' 'n altro fijo".
Osvaldo... poveretto te che non c'hai capito niente. Te che potevi avere il cuore di tutta questa gente, te che continuerai a segnare gol senza importanza perchè alla vittoria si arriva con il cuore.
Poveretto Osvaldo che scrive "Poveretti" a noi, che cambia maglie e mogli ogni due anni.
Intanto penso al rientro di Maicon e alle sue discese che mi erano mancate. A Nainggolan che sia benedetto quel mercato di gennaio dello scorso anno che ci ha portato un giocatore stratosferico nella rosa. Penso al Capitano che da terra crea un assist per Pjanic e penso a Miralem che realizza due gol fondamentali, con quella faccia schiacciata e quella voce delicata. Miralem una persona per bene. 
Chiamo papà che loda la classe del boemo: 
"Abbiamo un giocatore che è un fuoriclasse". 
Su Roma smette di piovere. La classifica dice 31, la Lazio è a -11 e la Juventus sempre a +3. 
"Avanti così non può vincere per sempre" dice Mirko commentando la vittoria.
Non può vincere per sempre, prima o poi finirà proprio come ha smesso di piovere.

As Roma - Inter 4-2: l'esultanza di Mister Garcia sotto la Curva Sud 



 photo:  official As Roma facebook 

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