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08 luglio 2014

London Diary: da Jimmy Choo a Jimmy Page (part I)

London Diary: Mister Jimmy Page and me - Kensighton 

Ho stretto la mano a Jimmy Page e sono ancora viva.

Una cosa del genere la si può sognare. Si può pensare di realizzarla nell'Aldillà quando saremo tutti morti, allora si che potrò scambiare qualche chiacchiera con Eistein, Elvis e Marilyn Monroe.
Invece no. A me è successa in vita e ancora non posso crederci.
Iniziamo dal principio. 
Il mio viaggio a Londra nasce come regalo di compleanno mio e di Mirko, la mia dolce metà.
"Quest'anno nessun regalo inutile, regaliamoci un viaggio!" 
Era stata la mia sentenza e non avrei ascoltato ragione.
Unico desiderio espresso: andare a visitare il set di Harry Potter! Per il resto, Londra è talmente bella e divertente da soddisfare già ogni mia richiesta. 
Purtroppo per il tour negli studios di Harry Potter era tutto prenotato durante i 4 giorni che avevamo a disposizione. Così, partita già con l'anima in pace, ho guardato al lato positivo pensando di avere già un buon motivo per tornare presto a Londra.

London Diary: West Ham Hotel - Upton Park

Intanto la mia sorpresa per Mirko era l'albergo: avevamo una camera riservata al West Ham Stadium!
La cosa sembra folle per noi italiani ma vi assicuro che dormire in uno Stadio è davvero un'esperienza fuori dal comune. 
La fermata è Upton Park, uscita dalla metro a destra e dopo alcuni metri te lo trovi lì sulla sinistra lo stadio degli "Hammers" il Boleyn che tra due stagioni sarà demolito.
L'ingresso dell'albergo è adiacente al negozio e le camere, ben 60, affacciano tutte sul campo! 
Un buon tre stelle con le stanze pulite, oltre lo standard inglese, e una colazione ricca e gustosa.
Svegliarsi la mattina e guardare dalla finestra, con davanti i seggiolini degli spettatori paganti,  un addetto tagliare il campo da gioco è una situazione davvero un'emozione fuori dall'ordinario. 
Abbiamo anche chiesto di poter fare una foto dentro lo stadio e siamo stati accontentati! Anzi il gentile Soul ci ha fatto visitare anche gli spogliatoi del West Ham.
Giornata memorabile quella di lunedì...o almeno così ci era apparsa perchè non avevamo idea di cosa stesse per accadere martedì...




Il sabato precedente abbiamo trascorso la giornata con la testa un po' in aria. Nonostante le mie preventive ricerche su dove e cosa fare, il calendario era apparso fitto ma di eventi poco accessibili uno su tutti : Wimbledon.
Cos' decidiamo di fare i turisti inziando dai giri più classici, del resto anche se non è la nostra prima volta a Londra devo dire che Portobello Road ha sempre il suo fascino. 
Così tanto per iniziare ad immergerci nell'atmosfera di Notting Hill vado alla ricerca della Travel Bookshop resa celebre dal film omonimo con protagonisti Julia Roberts e Hugh Grant. Ve la ricordate? Se volete farci un salto l'indirizzo è 13-15 Blenheim Cres W11.
London Diary: The Notting Hill Bookshop
Purtoppo la pioggia londinese non ci ha abbandonato per tutto il giorno, quindi andare alla ricerca di qualche acquisto chic e nuovo da proporvi non è stato un'impresa semplice!
Nonostante ciò una bella coroncina di fiori rossi è arrivata ad adornare la mia testa e un elegante negozio di cappellini, acconciature per capelli e non solo dal nome Sara Tiara ha attirato la mia attenzione ma senza convincere il mio portafoglio dati i prezzi decisamente alti.

London Diary: Sara Tiara creazioni sotto al pioggia di Portobello Road - Notting Hill

Nel frattempo per cena avevamo appuntamento a Piccadilly Circus con Papira, una mia cara amica anche lei a Londra a trovare una sua conoscenza.
Loro ci hanno condotto da Billy's Baked Patato and Steak & Grillhouse, a Soho, dove ci siamo limitati a prendere un panino con hamburger e un dolce. Ambiente accogliente e molto d'Italia, soprattutto i camerieri.
I veri protagonisti di Piccadilly e dintorni sono stati i partecipanti al Gay Pride, manifestazione a Londra molto sentita e partecipata.
London Diary: Gay Pride - Soho
 
La Domenica la tappa obbligata era la casa di Jimmy Page, lo storico chitarrista dei Led Zeppelin idolo di Mirko e di molti altri chitarristi della sua generazione (e di altre anche) abita proprio a Londra e la sua casa è piuttosto scenografica. Nulla di trash od occulto come il personaggio porterebbe a pensare, piuttosto un castelletto con una certa storia alle spalle. 
Siamo arrivati lì davanti la mattina e ci siamo trattenuti ad aspettare la visione del divino per una mezzoretta ma niente da fare, il divino sembrava proprio non esserci.


London Diary: Jimmy Page home - Kensighton
Le finestre dai vetri bicromi erano sigillate e nessun segno di vita dava adito a ritenere che quello che si presentava davanti ai nostri occhi fosse una casa vissuta. 
Una catenina di un fan giaceva su uno dei muretti della recenzione in segno di dono. Qualche altro minuto in contemplazione e poi l'unanime decisione di rinunciare all'attesa di una visione. Così ci siamo diretti a Camden.

Continua....

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