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09 settembre 2013

Scampoli di Shopping Settembrino...per le strade di Roma.



Ve lo avevo promesso ed eccomi qua. Senza speranze. Posso confermare che sono una shopping Girl da ricovero. La colpa però non è tutta mia. Insomma questa crisi ci sta mettendo a dura prova, molto dura. A prezzo pieno non si può comprare nulla (o quasi) e così, ci si pensa su tutta l'estate e il giorno in cui il dubbio t'assale: passeggiatina in centro o giornata al mare? scegli la prima opzione perché due passi costano meno...La mia carta di credito ride! Meno??? 
Così venerdì decido di prendere la vespa e dirigermi in centro. 
Andare in centro per me è come andare a casa. Fermo restando che conosco quasi tutti i commercianti, in quanto figlia di ristoratore, in quei vicoli tra Piazza Navona e Piazza della Rotonda ci sono praticamente cresciuta. La mia maestra ed educatrice è stata la mamma. Lei ogni sabato, giorno in cui non si andava a scuola, caricava me e le mie sorelle in macchina e ci portava a fare la passeggiatina in centro. 
La cosa fa sorridere perché altre mamme, probabilmente, portano i figli a passeggio nelle ville romane o sul litorale per respirare l'aria buona, ma le altre mamme non sono la mia. 
Lei ci ha insegnato, l'arte dello shopping e il gusto del bello. Devo ringraziarla oggi quando torno a casa con buste piene e soprattutto dopo aver consumato "spese intelligenti".
Venerdì, come vi dicevo, ho parcheggiato la mia vespa davanti a San Carlo ai Catinari (inizio via dei Giubbonari) e poi ho iniziato il mio giro. Era già ora di pranzo quando sono giunta in quei lidi e dunque la mia prima tappa è stata il Panificio Roscioli. 
Se alla mamma riconosco il merito dell'arte dello shopping e a mio padre che devo quella per la buona cucina. Così la pizza non è pizza se non è mangiata in certi posti. Uno di questi è senza dubbio Roscioli. Dopo una chiacchierata con Pierluigi, che ha solo il difetto di essere della lazio, ed aver gustato un bel pezzo di pizza rossa con la mozzarella e un supplì, mi dirigo al ristorante da Armando al Pantheon (fresco di apertura e di restauro ma di questo ne parlerò in un altro post). 
Lungo il percorso però mi ricordo che c'è un negozio della catena NOTA BENE, l'unico sopravvissuto in tutta Roma. Butto un occhio dentro, così tanto per...e cosa vedo??? Tutto tra il 50 e il 70%! Nei miei occhi i pallini del segno percentuale hanno iniziato a brillare come negli occhi di Poldo i panini con l'hamburger...avete presente??? Entro e scopro una commessa che deve partire per la Norvegia, una titolare che mi offre il caffè e un sacco di cose carine. Me ne accaparro due: un pantalone 100% in viscosa, color panna con dei motivi di farfalle celesti e una maglia in merletto a maniche lunghe. Il tutto a 60 euro. Non male considerando che le marche sono le danesi Margit Brandt e Keffe. Proseguo il mio tragitto e fino ad Armando e non compio ulteriori danni alla mia carta di credito. Saluto la mia famiglia, sento com'è andato il primo giorno di riapertura e mio cognato, proprio quando sto per uscire, lancia l'amo cui abbocco senza nemmeno provare ad affrancarmi. 
"Da George's fanno il 70% di sconto". 
Deglutisco e vado oltre. La mia meta è la Nespresso per le cialde, non sono previsti altri pit-stop. 
Arrivo, più o meno salva, a SanLorenzo in Lucina e scopro che la Nespresso è stata spostata in Piazza di Spagna. Proseguo per via Frattina e taglio in via Borgognona. Compro le cialde, compresi i nuovi aromi e torno verso via dei Giubbonari. Nel tornare indietro però devo passare da George's, devo! Hai visto mai che trovo qualcosa di veramente necessario. Così alcuni km e minuti dopo mi trovo davanti alla vetrina della boutique in via della Rotonda. Altro insegnamento ricevuto dalla mamma: 
"Non lasciarti intimorire dalle vetrine delle grandi firme. Entra sempre nei negozi possono nascondersi piacevoli sorprese!" 
E così ho fatto. Saluto le signore che lavorano lì e conoscono mia sorella (che compra spesso da loro). Provo un po' di cose e alla fine compro: due maglie a canotta una bianca e una nera e una maglietta nera di cotone a maniche corte ( sono dei must, servono sempre e di ottima qualità non ne ho mai ); una camicia bianca di Paul Smith rapisce il mio cuore come pure la maglia in seta rossa di Sophie. Ovviamente però che Tacco12 sarei se dopo una seduta del genere non avessi comprato nemmeno un paio di scarpe??? La vincitrice è stata una bella zeppa color neutro e cinturino in cuoio di Ash.
Il senso di colpa mi divora, nonostante il risparmio devo riconoscere sia stato piuttosto consistente. Torno a casa soddisfatta e perplessa. Devo trovarmi un lavoro, qualcuno ha bisogno di me??? Ho un tenore di vita troppo alto. Mi piacciono le cose belle e lo shopping di settembre. 
Lo so che in Siria c'è la guerra, lo so che Papa Francesco predica il digiuno e questo mi fa sentire ancora più meschina...ma so che ogni giorno una notizia tremenda mi scheggia il cuore e se decido di coprirlo con un bel vestito, forse m'illudo che sanguini di meno...a volte ci vuole. Parola di Tacco12.

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