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03 ottobre 2011

DIARIO della tifosa: La BARCA è diventata un sontuoso Vascello e ora va!


Un trionfo! Vincere contro la squadra più in forma del campionato in modo così netto ti fa sentire i tre punti ottenuti pesanti come tre lingotti d’oro. La Banda del Tifo doveva essere rimaneggiata ma il richiamo per una partita che poteva significare la “svolta” l’ha radunata tutta davanti la pasticceria di Peppe. Christian è apparso ancora addormentato, per via delle ore piccole che continua a fare, “anche se non è più estate e non c’ha più l’età” commenta Sandro e poi ci racconta la storia di un amico conosciuto a Sharm El Sheik. “Un bresciano romanista, non ci si crede! Talmente tifoso che mi ha chiesto di fargli l’abbonamento”. Rarità che solo a raccontarle destano meraviglia. Antonella sfoggia una pelle abbronzata e delle belle gambe che mette in mostra grazie a una salopette corta di jeans che le da un’aria d’adolescente. Mirko smania perché siamo in ritardo e quando dice: “Il derby me lo vedrò a casa” ha il tono sicuro di chi si è stufato di fare file per i biglietti e un po’ se la fa sotto. Sandro inaspettatamente sorride, gli ha dato l’assist desiderato. Lo stadio sembra una barca metà al sole, metà all’ombra. Un veliero pronto per una traversata o per affondare ma, comunque vada, con tutti noi dentro e con un solo capitano alla guida. Sono riuscita ad accaparrarmi un posto più centrale nella speranza di godermi una bella gara senza vetri sporchi a rovinarmi la visuale. Mancano due minuti all’inizio quando appaiono prima Marco, che ha convinto la moglie a festeggiare l’anniversario di matrimonio con dieci minuti di ritardo, e Fabietto che ha fissato il parto programmato della moglie a lunedì per sicurezza: “Il dottore voleva partorisse oggi!” Tattiche romaniste, come quelle in campo che vedono schierato Simplicio. La partenza della Roma è ottima. Vedo trascorrere i minuti e rimango sorpresa da un gioco vivace e dominatore. “Peluso non gioca” sussurra Mirko al mio fianco, deluso di non poter ammirare il suo amico d’infanzia giocare in campo contro la Magica. La delusione dura poco infatti ci pensano Bojan prima e Osvaldo poi a farlo esultare come da mesi non accadeva. Impazziscono loro e noi. Quando Osvaldo spara in Curva dritto al cuore, salgo in piedi sul seggiolino e rimango lì trafitta. Finisce il primo tempo e siamo in vantaggio di due gol. Totti incanta come un mago, corre e tacchetta. De Rossi è tutto uno dalla difesa all’attacco. Il secondo tempo è tranquillo, troppo, così che Denis decide di movimentarlo con un gol. Vinciamo ancora ma abbiamo un deserto di minuti davanti. “Ma chi è quel bambino in campo?” mi viene da dire quando sotto la Curva Sud si affaccia Morales, 1.60 di altezza per 55 kg! Marco non sa decidere se rimanere o andare via, così Simplicio gli risolve il dubbio. Insacca la palla in rete a 83’ ed è trionfo. Arnold sorride e tutto lo stadio canta. Troppo bello per essere vero.  Papà telefona: “Ho visto una bella Roma finalmente” e mentre usciamo con il pensiero già a 14 giorni nel futuro esclamo: “Insomma questi biglietti per il derby quand’è che si devono fare?” La barca (e non il Barça!) è salpata e, salvo imprevisti, sembra pronta per la traversata!

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