TinyDropdown Menu

17 gennaio 2011

DIARIO DELLA TIFOSA: UN PELLEGRINO SALVA LA CITTA' ETERNA

Inconsolabile. Questo è l'aggettivo del mio
stato oggi.
Domenica davanti alla partita Cesena - Roma, non riuscivo a credere ai miei occhi. Fermo restando che la stessa reazione l'avevo avuta venerdì davanti alla probabile formazione della Gazzetta, quello che si stava mostrando ai miei occhi era un nuovo sport: come giocare a calcio da soli. Sin da quando si è bambini il primo insegnamento di uno sport di "squadra" è quello di giocare "insieme". E' un bel principio oltre che funzionale allo scopo del gioco. Il calcio va avanti anche con i singoli e spesso grazie a delle azioni individuali e formidabili che il risultato si sblocca, questa però è l'eccezione, non la regola. Totti in campo dal primo all'ultimo minuto. Totti, il mio Totti, se gioca DEVE CORRERE. Non l'ha fatto. Menez "Risvegli", dal famoso film con De Niro, nei suoi momenti di vitalità si è trovato a giocare solo davanti alla difesa a 11 del Cesena. "Cesena bella partita!" ho sentito commentare. Se 11 in difesa è una bella partita, non concordo. Scrivevo Jeremy solo e dov'erano Francesco e Mirko? Il nostro "Montenegro" si è fatto fregare dall'acqua "SanPellegrino" e quando è stato sostituito ha avuto una moto di rabbia. Le reazioni non si possono controllare ed è per questo che sono felice di averlo visto esultare nel momento del gol che ha significato il vantaggio giallorosso. Mirko non è un problema e non lo è Totti. Il centrocampo continua a non esistere e come una carcerata mi ritrovo a cancellare i giorni sul calendario perchè torni in campo a creare gioco un tale David Gnomo, di cui si sente troppo la mancanza. Il gioco sulle fasce non esiste più. Cassetti ha effettuato discese solitarie e Riise, quando decideva di scendere, godeva della medesima considerazione. Arnold Simplicio ha il merito di aver provato a buttarla dentro e qui ci fermiamo. Capitan Futuro ha tirato da fuori area centrando la porta e questa è comunque una notizia. Vorrei parlare di Perrotta, che tutto sommato è l'unico che si è salvato, e di Juan e Doni ma è meglio che "zippi" le dita e non aggiunga altro. Preferisco ringraziare per la sua bella prestazione Burdisso, almeno lui è stato decisivo. Mancherebbe di spendere qualche parola sul Mister, che prima di tirare fuori Vucinic e Menez, per non infastidire troppo l'uno o l'altro, ha chiesto a entrambe se ce la facevano. La loro risposta è stata: "si! tutto bene" eppure sono usciti lo stesso. Francesco no e Borriello ad inizio partita è stato fatto accomodare in panchina. Borriello, signori e signore, il miglior giocatore della Roma, in panchina. Questa non è polemica, è logica. Se c'è una cosa che non sopporto è quando manca logica nelle situazioni. Quando invece di correre si sta tutti fermi, quando a comandare non è il Mister ma i giocatori. Che il comando sia psicologico oppure pratico, questo lo ignoro ma comunque sia se per la legge "l'ignoranza non è giustificata" non lo è nemmeno per il calcio. Si gioca in 11 che non è un 1 periodico ma un bel numero doppio. Una partita brutta che però abbiamo vinto con fortuna. Al triplice fischio finale nessuno del gruppo (lorenzo, marco, mirko, patricia, io e simone) era in grado di gioire. Una data incombe nelle nostre teste : il 19 Gennaio e mancano solo due giorni. Domenica la Città Eterna è stata salvata da 1 Pellegrino, che mercoledì venga salvata da 11? Scherzi a parte, un solo augurio che mercoledì sia un mercoledì da lupi.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...