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Visualizzazione post con etichetta Keita. Mostra tutti i post
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18 marzo 2015

As Roma - Sampdoria, il silenzio di chi ama

As Roma - Sampdoria 0-2, il silenzio di chi ama

 

As Roma, assente ingiustificata


L'As Roma è assente ingiustificata, io no. Dopo 21 giorni torno a scrivere e chiedo scusa ai miei lettori. Lo so ogni tanto inizio i miei post così ma devo confessarvi che dopo le ultime partite ho avuto seriamente difficoltà a esprimere un giudizio su quanto stava capitando all'As Roma.
Dopo la vittoria con il Feyenoord ho sperato nella previsione di Capitan Totti quella che recitava:
"Se vinciamo giovedì, vinceremo anche lunedì contro la Juventus" ma così non è andata e la delusione ha prevalso sulla razionalità.
Una partita, quella contro i bianconeri, che si poteva perdere ma anche vincere. Una partita che serviva per riscattare quella "pagliacciata" dell'andata, che doveva rimettere in gioco tutto, ma che non ha rimesso in gioco niente.
Così priva di umore e di parole, dopo la fallita profezia di Totti, ho mantenuto il silenzio in attesa di un segno.

As Roma - Chievo 0-0


La settimana successiva il segno non c'è stato. Uno 0-0 contro il Chievo ci ha tenuto inchiodati miracolosamente al secondo posto, più per demerito di chi insegue che per merito della Roma stessa. A colpire, ancora una volta, la totale assenza di gioco e d'idee.
Nel mirino dei colpevoli entrano (o sarebbe giusto scrivere: entrano di nuovo) i due pilastri della squadra: Totti e De Rossi. Il primo perchè "vecchio" il secondo perchè "morto".
Certi soggetti che si definiscono tifosi ne hanno dette e scritte di tutti i colori senza vergogna, senza memoria. Penosi.
Anche per amore di Totti e De Rossi ho continuato a tacere. Ho voluto vedere fino a che punto il mio silenzio doveva protarsi. Fino a dove si può mantenere il fiato senza prendere ossigeno.

As Roma - Sampdoria 0-2: Totti e De Rossi


Fiorentina - Roma 1-1 di Europa League

Poi è stato il turno di un incontro tutto italiano per un trofeo internazionale. Quello dei Viola di Montella, presi a schiaffi dalla Lazio in Campionato, contro l'As Roma al Franchi alla ricerca ormai continua di riscatto.
Daniele De Rossi questa volta la combina davvero grossa, un suo errore procura il vantaggio della Fiorentina. Cosi "si butta malato" (si dice a Roma) ed esce, in preda ai sensi di colpa forse e alla consapevolezza che le critiche che gli vengono mosse da mesi, iniziano davvero a trovare terreno fertile.
La Roma soffre ma piano piano esce fuori.
L'uomo di questa rinascita si chiama Keita, che dopo aver pareggiato la partita con Juventus all'Olimpico, infila la testa su un cross dal calcio d'angolo di Florenzi e insacca alle spalle di Neto, che aveva già parato un rigore a LjaJic (l'unico ex che non segna).
E' ancora una volta 1-1 ma questa volta è un pareggio buono. Lo dicono tutti. Sprazzi di Roma tornano a farsi vedere. Daniele De Rossi a parte, la Roma sembra esserci, forse si può tornare a prendere fiato.
Aspetto ancora un po' prima di scrivere un post, prima di dire la mia. Come un pesce fuor d'acqua, che per paura di perdere ossigeno continua a boccheggiare, in attesa di un Roma - Sampdoria che potrebbe definitivamente getterami nel mare a nuotare.

As Roma - Fiorentina 1- 1, il gol di Keita

As Roma - Sampdoria 0-2


Si sa che, se per le quote della Snai l'As Roma è data favorita, la Roma porterà a casa il risultato meno scontato. Così è stato. Poteva vincerla, dato che non vinceva in casa dallo scorso 30 novembre 2014, e poteva addirittura pareggiarla, nessuno ne sarebbe rimasto sorpreso, ma no, no  la Roma questa partita ha deciso di perderla.
Rimanendo ancora inspiegabilmente al secondo posto ma guardando dall'alto a una sola distanza l'odiata Lazio che ha preso il volo e zitta, zitta ha ridotto la distanza.
Ecco starei trattenendo ancora il fiato se l'epilogo che mi si mostra non mi apparisse tanto tragico da togliermi definitivamente la parola. E allora ho deciso di parlare.
Per quanto ancora l'As Roma potrà rimanere incollata a questo secondo posto?
Ce la farà a vincere all'Olimpico contro la Fiorentina giovedì prossimo? Come si può risollevare una squadra che perde quando gioca bene e pareggia quando gioca male?
Che ci siano problemi grossi è evidente da tempo.
Anche se già da tempo avevo espresso il mio punto di vista, e se c'è una cosa che odio è ripetermi e dire "L'avevo detto", a questa Roma manca una Società. 

Manca una Società


Vorrei chiamare all'appello tutti quelli che se la prendevano con la famiglia Sensi, che sono gli stessi che dicono che Totti è finito o, peggio, che Totti è un problema.
Contro i blucerchiati Totti è stato il migliore in campo, unico fuoriclasse di una squadra senza palle.
All'As Roma manca una Società seria, in grado di essere presente e di tirare per le orecchie chi marcia male. Impariamo a dare un vero nome ai problemi.
Questa Società manca come un genitore in carriera, preoccupato dei suoi business e pronto a fare dei regali spropositati ai suoi pargoli per compensare le sue assenze.
"Eccoti lo Stadio, eccoti lo sposor Nike e il Roma Village. Poi un bel restyling a Roma Channel e una Radio tutta tua, contenta??? Facciamo un precampionato in Australia allora!"
Ecco le promesse di un genitore assente, uno che guarda le partite da Boston e non fa altro che viziare i suoi figli.

As Roma - Sampdoria 0-2 : il silenzio di chi ama, Emma Ferrero giallorossa

Il silenzio di chi ama


Contro la Sampdoria sono rimasta a casa. Fuori pioveva e l'umidità m'invadeva le ossa. Non avevo voglia di bagnarmi per questa Roma. Mi sono anche sentita in colpa. Mi sono detta "che razza di tifosa sei? Cosi vecchia ti sei fatta? " Poi ho aspettato.
Ho aspettato sul divano di casa di vedere una reazione in campo della squadra, di sudarsi una vittoria ma questa volta, oltre al danno anche la beffa.
Viviano para la qualunque e la Roma non concretizza anzi rimedia due gol. Sinisa dal bordo campo fa i salti di gioia, mentre il "Viperetta" si presenta alle telecamere con la figlia Emma e la sua sciarpa giallorossa al collo. Lui sbraita, inventa qualche gag e dichiara amore al suo allenatore.
Emma tace, parla solo quando interpellata. Tace con la sua sciarpa al collo e gli occhi tristi che guardano in giù.
Emma tace in un silenzio che parla d'amore, proprio come il  mio perchè chi ama aspetta in silenzio, certo che il proprio amore sarà ricambiato.
Quando uno ama con tutta l'anima, dove va a finire quella passione?  Prima o poi ritorna, ritorna per forza.

As Roma - Fiorentina, l'epilogo?

Giovedì nello Stadio Olimpico di Roma ci sarà il ritorno di Europa League contro la Fiorentina, non so come finirà e, a questo punto, sono relativamente preoccupata.
Potrebbe essere la svolta o la conferma di una stagione partita con aspettative altissime e finita a puttane.
Resterò muta, in silenzio, qualunque sarà il risultato, perchè chi ama non si accontenta di una carezza, chi ama merita molto di più. Merita amore eterno e rispetto.

20 gennaio 2015

Palermo - As Roma: 1-1 e sto. 'Ndo sto?

Palermo - As Roma: quale sarà il futuro giallorosso? Qui Destro dopo il gol del pareggio

A Palermo si è vista la più brutta As Roma del Campionato


Un pareggio che sembra una mano a Sette e Mezzo in cui il giocatore scopre le carte e si accorge di avere un punteggio minimo, allora dice al banco: "Cala!" ed è allora che il banco cala e gira una carta che vale un punto e basta e il giocatore, senza nemmeno rischiare per un momento la fortuna, pronuncia il fatidico: "Sto!"

Sto! 'Ndo Sto???


La Roma ha fatto esattamente così, si è accontentata di un 1 punto senza nemmeno tentare di prenderne 3, dimenticando che per vincere uno Scudetto ne servono 90, se non 100, di punti e sono d'acciuffare soprattutto nelle trasferte come quella di Palermo perchè è per quelle partite che passano i punti più preziosi.

Un' AS Roma che chiamarla As Roma si fa fatica. Senza Gervinho, che ne incarna l'anima e Totti che ne sprigiona l'essenza. Senza De Rossi che rappresenta la passione o Nainggollan che ne è il carattare. 
Si fa fatica a chiamarla As Roma quando manca alla vista l'eleganza di Keita al centrocampo, come una Jaguar rigata o un tacco 12 cm indossato con una calza di 70 den.
Senza Maicon che la rende combattiva e sfacciata, e Manolas che l'addolcisce come il cacao sul tiramisù.

Si fa fatica a chiamarla Roma...eppure in campo non c'era proprio il nulla... ma quel "non nulla" non è bastato e se una doppia negazione diventa affermazione, in questo caso diventa un gol. 
Il solito gol di Mattia Destro che pure se non sa stoppare una palla, non sa fare uno scatto o saltare l'uomo, sa scivolare nella maniera giusta, sa sfiorare il pallone come solo uno che deve segnare a tutti i costi sa fare. 
La Fortuna aiuta gli audaci, il pigro si ostacola da solo scriveva Seneca e così è. 

'Ndo Sto? Al secondo posto a -5 dalla prima che è sempre la Juventus e che gioca meglio, decisamente meglio. 

Lasciamo perdere congetture del calibro: se a Torino ci avessero dato i tre punti a quest'ora staremmo +1. Lasciamole perdere per due motivi.
Il primo è che +1  non è  +5; il secondo è che partita come quella di Palermo non hanno alibi, assenze o meno, non si può prendere un gol dopo 1 minuto e 45 secondi. 

Quindi parliamo di un girone concluso in una posizione che può ancora regalarci qualche soddisfazione se si decide di cambiare la mentalità. 

Palermo - AsRoma: 1-1, il gol di Mattia Destro

Le Partite da analizzare del girone di andata


Al secondo minuto già eravamo sotto di un gol.
La Roma in svantaggio, in questa stagione non è certo una novità. Ci ha regalato questo stato d'animo già in partite come Roma - Sassuolo, Roma - Lazio, a Bergamo contro l'Atalanta il gol l'aveva subito al 1' da Moralez. A Napoli hai preso il gol al 3' perdendo l'incontro per 2-0.
Insomma una squadra per gente dal cuore forte, mettiamola così. Alcune partite si sono pareggiate, altre perse e altre addirittura vinte. 
Lo stato d'animo diffuso è quello che non si può lottare per lo Scudetto. Se giochi male e vinci potrebbe anche essere sufficiente, il problema serio è l'intesa in campo. Davanti corrono da soli, non si parlano. Quando mancano i giocatori "pilastri" di questa Roma, la palla non gira e non basta Adem Ljiajc per fare reparto. 
Poi arriva una palla sporca in rete e c'è chi si dichiara: "Felice per aver segnato anche se non abbiamo vinto",  dove si arriva con gente così? 

Questa sera ... Empoli 


E dopo la 19esima giornata di Campionato, inzia la strada per la Coppa Italia
Questa sera in uno Stadio Olimpico bagnato scenderanno in campo i reduci di Palermo per affrontare la squadra di Sarri.
Bisognerà vincere 6-1 come ha fatto la Vecchia Signora per tornare a essere credibili?

Maggio è lontano


Mozzico un cornetto riscaldato, mentre fuori continua a scendere acqua. L'inverno è inoltrato ma sulla mia terrazza scorgo ciuffi di verde qua e là. Per il mese di Maggio sarà tutto in fiore e se non lo sarà, appena smetterà di piovere, cercherò di mettere un po' in ordine.
Sono sicura che anche Rudi farà così, appena gli sarà possibile metterà un po' di ordine, non può rimandare ancora. 


15 dicembre 2014

Genoa - As Roma 0-1: la vetta è vicina

Genoa - As Roma 0-1: Naingollan, il nostro ninja esulta dopo il gol del vantaggio

 

Genoa - As Roma 0-1, la Roma vince eppure qualcuno non è contento

I tifosi so' strani. Ce ne sono di tanti i tipi come le piante, come gli animali. Ci sono quelli che tifano la maglia e quelli che tifano i giocatori, quelli pessimisti di natura e quelli che non si arrendono mai nemmeno al 90' sul 4-0. 
Del primo tipo ne conosco davvero pochi, di solito sono i bambini alla prima fase del tifo. Del secondo ne conosco uno in particolare: mio padre. Per lui la Roma è al di sopra di ogni dubbio. Lui è l'incarnazione del motto "non si discute, si Ama".
Tutto questo per raccontarvi della partita di domenica. Protagonisti : Chiara e Mirko, due tipi di tifoso diversi. 
La posizione sul divano era quella comoda della partita di domenica finalmente alle 15.00. Pancia piena e piedi scalzi, cellulare nella mano per controllare i commenti del gruppo Fantacalcio su WhatsApp e tazzina di caffè che mi guarda per essere svuotata. 
La partita inizia, il campo di Genova è sempre disastrato ma non abbiamo scuse dobbiamo vincere infatti la Juventus ci ha nuovamente servito sul palmo della mano la possibilità di accorciare le distanze. 
Online e su Sky i commenti sull'incapacità della Roma di approfittarne m'innervosiscono. 
"Ne approfitteremo come le altre volte" commenta qualcuno credendosi simpatico, uno di quei tifosi "pessimisti" di cui accennavo sopra. 
I telecronisti Sky mettono in dubbio le potenzialità della Roma dicendo che "il contraccolpo psicologico" per l'uscita dalla Champions League può aver "buttato giù" l'umore della squadra, "bisogna vedere che reazione avranno i giocatori" dice uno dei commentatori. 
La Roma è uscita dalla Champions perchè non era forte abbastanza, cosa che invece è (e lo è abbastanza) per il Campionato Italiano.
Avvelenata dalla visione di Juventus - Sampdoria, per le valutazione arbitrali come sempre a senso unico, vi lascio immaginare la mia reazione quando, a meno di un minuto dall'inizio, c'è un fallo da giallo per il Genoa che viene graziato dall'arbitro. Grazia che non spetta ad Astori e, dopo qualche minuto, nemmeno a Yanga - MBiwa che si prendono un bel cartellino giallo che per Astori, diffidato, significa squalifica al prossimo turno. 
Stessa sorte per Pjanic e poi c'è chi si lamenta a fine partita dell'arbitraggio, va beh procediamo. 
La Roma fa la partita. Nessun pericolo dalle parte di De Sanctis. 
Tanti gol mangiati e poi arriva l'episodio: Nainggolan, atterrato da Perin, cade in area di rigore. Perin espulso e alla Roma viene assegnato il calcio di rigore. 
Ora qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè se a cadere è Naingollan a calciare deve essere Ljajic. Al posto di Perin subentra l'esordiente portiere Lamanna.
Alla parola "esordiente" io e Mirko ci siamo guardati in faccia sicuri di quello che sarebbe accaduto e infatti non esistono distinzioni di tifoseria davanti a queste cose. Il tifoso romanista lo sa, quando entra un esordiente farà di certo il fenomeno. Così Ljajic tira e Lamanna para. Il risultato è fermo sullo 0-0 ma il Genoa giocherà in 10 per 60 minuti, l'idea di potercela fare è tangibile. 
Il tempo di pensare si può fare, che il solito, unico, immenso, fenomeno, ninja Nainggolan sforbicia dal limite dell'area e segna un gol meraviglioso. 
Io e Mirko saltiamo in piedi dal divano, urlando come matti un "Dajeee" lungo da qui fino a Marassi. Pochi minuti e finisce il primo tempo. 
Rifacciamo il caffè e prendiamo un dolcetto. Nell'attesa ricontrolliamo le occasioni. Scende nella gola l'ultimo pezzo di pasticcino e la partita ha nuovamente inizio. 
Il copione è sempre lo stesso ma con i due centrali giallorossi ammoniti bisogna stare attenti. Per fortuna Maicon è, insieme al Ninja, instancabile.
La Roma nonostante gli sforzi, spreca e non raddoppia. Il fantasma di un nuovo passo falso avanza terrificante ed è a questo punto che escono fuori le due anime del tifoso. 
Mirko inizia a inveire contro una squadra che "gioca male e non si può vedere" mentre io tiro fuori la migliore delle arringhe di difesa sostenendo che la Roma ha costruito tanto e che gli è mancato il gol ma "questa partita la vince, la vince per forza". 
Quando Totti sta per entrare in campo, un siparietto bellissimo si mostra alle telecamere. 
Keita vuole dare la fascia al Capitano ma lui lo rimanda in campo alla sua maniera : 
"Nooo, va' a giocà!"
Al 93' quando il Genoa segna un gol, successivamente annullato, Mirko giaceva morto sul divano e io per alcuni attimi ho pensato di non potercela fare, poi il miracolo: gol in fuorigioco (e c'era!) quindi non convalidato. 
Mi giro verso Mirko e inizio a cantargli : "Tifoso occasionale porti male! Tifoso occasionale porti male!" e poi aggiungo "Hai visto? Hai finito di piangere e lamentarti? Abbiamo vinto, abbiamo! e gioisci invece di lamentarti".
Lui se la prende e dice che sono i tifosi come me, quelli che esaltano la squadra a non farla crescere. Non ne usciamo, per me ieri la Roma ha fatto il suo dovere: accorciare le distanze con la Juventus e collocarsi al secondo posto in classifica a -1 dalla vetta. 
Non m'interessa come ha vinto, se poteva farne altri 3, non me ne importa nulla perchè i Campionati si vincono anche così, soprattutto così. Come credete che li abbia "vinti" la Juventus giocando sempre bene???
Ho gioito perchè Roma Mia è andata contro i pronostici dei soliti lamentosi, di quelli che la davano già morta.
Una partita difficile che, secondo me, merita di essere segnata sul calendario come quella di qualche anno fa, quando un'altro giocatore con gli occhi a mandorla, segnò un gol che avrebbe significato terzo scudetto. 
Nel frattempo oggi è stato sorteggiato il nostro avversario in Europa League, sarà il Feyenoord. Tifosi paura? Io No. Daje Roma, Daje!!!




10 novembre 2014

As Roma - Torino: il ritorno di Kevin, Totti e i Tigri

 

AsRoma - Torino 3-0 : Totti e Ljajic festeggiano il 3-0

La Roma vince contro il Torino 3-0. Altro che crisi: 6 partite su 6 in casa vincendo e senza prendere gol.

L'appuntamento è alle 19.15 davanti casa di Sandro.
Arriviamo un po' aggravati, per via di un pranzo luculliano con digestione difficile al seguito. La Juventus ha rifilato 7 gol al Parma del povero Donadoni ed è saldamente prima a 28 punti in classifica.
"Dobbiamo vincere non esiste altro risultato" Marco lo dice serio, perchè ogni domenica è una lotta alla conquista di quel primo posto così vicino, eppure sempre troppo lontano.
"La buona notizia è che la Lazio ha perso" prosegue.
"S'erano già montati la testa, s'erano" conferma Mirko tirando un sospiro di sollievo.
Arriva Christian, la "squadra" è al completo si può marciare verso l'Olimpico.
Una domenica sera di novembre, troppo calda per essere in autunno inoltrato, troppo serena perchè una sconfitta la possa rovinare.
Un po' di umidità ti afferra la pelle e le ossa, come un accappatoio bagnato o l'odore dello spogliatoio di una piscina. 
La preoccupazione non ci appartiene. Nonostante le due sconfitte con il Bayern e quella con il Napoli abbiamo tutti la sensazione che la Roma c'è, che Nun C'è Problema.
Manca ancora un'ora quando Campo Testaccio inizia la sua strofa tra le voci di chi già anima la Curva Sud sempre presente. 
Qualcuno racconta della trasferta a Monaco, di quanto sono organizzati fuori dal nostro Paese, il nostro maledetto Paese su cui non facciamo che sputare lamentele ma dal quale non riusciamo ad andare via. 
"Devi vedere la metro, ogni 5 minuti!" Massimo è tornato soddisfatto nonostante la sconfitta, Monaco è bella come tutto il resto anche con la neve.
Intanto in campo una vecchia conoscenza si riaffaccia a palleggiare. Riappare lo stesso, con la sua faccia ingrughita e il naso rosso, secco e lungo. Un fumetto di un eroe antico, un tipo dall'aria cattiva ma dal cuore tenero: Kevin Strootman, dopo 8 mesi è di nuovo in campo. 
Lo Stadio lo accoglie con un applauso lunghissimo che destabilizza il suo carattere serio. Un applauso che contagia anche i suoi compagni di squadra, emozionati di vederlo in campo quanto noi dagli spalti e che cominciato ad applaudirlo come se lo vedessero anche loro per la prima volta dopo tanto tempo.
"Eh, mo' che tornano, perchè devono tornà tutti devono,voglio vede' se ridono gli altri" mi gonfio di orgoglio e mi compiaccio che tante attese stanno per concludersi. Immagino di nuovo Castan, Maicon e Astori al loro posto. Ora che Kevin è al centrocampo a breve riavremo la nostra "vera" Roma.
La partita inizia ed è evidente, da subito, che la Roma è padrona del campo, tanto che non si arriva nemmeno al minuto 10' che Torosidis (quello che in Champions magari no ma in Campionato certo che si ) la butta dentro ed esulta come un matto, come noi. 
Francesco Totti lo trovo sublime: distribuisce palle a destra, a sinistra e al centro sempre con la testa alta, sempre alla sua maniera. Gli manca solo il gol. 
Roma - Torino procedeva come una commedia americana, una di quelle che non hai mai visto ma che già sai come va a finire, tanto sono tutte uguali.
Siamo al minuto 27' e a segnare il suo primo gol in Campionato questa volta è Keita. 
Grande e fragile Keita, sempre pronto a lavorare. Lui che segna e poi disegna nell'aria un cuore gigante con le dita e bacia la maglia. Si, bacia la maglia un gesto tanto antico, quanto meraviglioso pieno di archetipi la cui lettura passa tra mille partite e mille anni fa. 
La partita prosegue mentre si chiacchiera dell'Inter, che pareggia con il Verona, e di Yaya Touré, che manda la palla in curva e colpisce al volto una bambina. 
Chiacchiere da Stadio che si fanno per deconcentrarsi un po', stemperando la tensione che, seppur latente, non abbandona mai un tifoso. 
Al secondo tempo nulla cambia, anche il gol arriva dopo 10 minuti. Questa volta ad insaccare è Ljajic che dopo azzittisce tutti. Lo vediamo solo un attimo però perchè De Rossi corre a coprirgli la faccia con la scusa dell'esultanza per il gol. Grande Daniele, Capitano nell'anima. 
"Chi ha azzittito quello?" la Curva è risentita da un gesto così stupido, così stupido che non vale la pena per me spenderci una sola parola in più. 
"Bambini" biascico mentre applaudo per un gol davvero bello. 
La partita prosegue con un Gervinho che corre come un pazzo e che così sento commentare da una voce che proveniva dalle mie spalle: 
"Quello è abituato a core, è nato in Africa. La mattina se svegliava e coreva perchè altrimenti se lo magnavano i tigri e i leoni..."
I tigri è stata la cosa più bella di tutta la partita. Una partita bellissima macchiata da qualche gesto poco intelligente. Compreso quello del Capitano che non si discute e si ama ma è caduto nuovamente nella sua definizione di ragazzino della parocchia. Quello che gioca per vincere e per segnare incurante di un cartellino giallo e di una squalifica da non peggiorare. 
Contrattempi del mestiere, di chi gioca sempre e soprattutto per un solo scopo: dimostrare di essere il n.10 sempre, anche a 38 anni, anche quando lo sanno tutti che sei un fuoriclasse. 
La classifica compare sullo schermo: Roma 25. 
Siamo secondi e la Lazio non è più terza. Papà al telefono è di nuovo contento. Lo sento distratto e mi alleggerisco anche io un po', lo vorrei sempre sentire così: felice.
Ci sono situazioni in cui certe parole non dovrebbero esser dette, nemmeno pensate forse. Situazioni in cui la "pancia" prende il posto del "cuore" e che puntualmente le azioni che ne conseguono si dimostrano sciocche e nocive per tutti. 
Parlo della vita come dell'As Roma, che è una famiglia pure lei, e quello che capita nelle famiglie è che a volte qualcuno perda la pazienza e dica la cosa sbagliata. Così Francesco ha fatto la cosa sbagliata, uscire dal campo senza sedersi in panchina lui che è il Capitano e deve essere d'esempio a tutti non dovrebbe mai uscire dal campo in quel modo. 
Ho sempre amato il calcio perchè lo ritengo la parabola della vita è per questo che voglio concludere oggi con la frase di un Capitano, il nostro Capitano prima di Francesco, Ago che scriveva così: 

"Nel calcio si vince insieme, la squadra e quello che le sta intorno: riserve, massaggiatore, allenatori ecc. - siano essi professionisti o semplici amatori - e aiutarsi è il primo dovere di tutti, dentro e fuori dal campo, sempre". 

E aiutarsi è il primo dovere di tutti, dentro e fuori dal campo, sempre...

AsRoma - Torino 3-0: il ritorno di Kevin Strootman
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