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30 aprile 2013

I Campioni di ieri e quelli di oggi


Roma mia, non cambi mai. Una domenica gioca male e un'altra infila all'avversario 4 gol senza problemi. 

Mascherina come ti conosciamo noi tifosi, non ti conosce nessuno e quando sento dichiarazioni come quella di David Pizzarro che afferma: 
"Firenze come Roma, i tifosi non ti perdonano nulla!" 
Beh, ci sarebbe da rispondere al caro Pizzarro, che i tifosi non perdonano la mancanza di applicazione e devozione alla squadra. Se lui fosse rientrato dalle vacanze di Natale, invece di decidere di curarsi in Sud America forse i tifosi romanisti non avrebbero avuto nulla da rimproverargli. Perché se una persona è seria e leale non deve aver paura di essere giudicata. Inoltre non è detto che il tifoso debba avere torto per forza. Domenica Osvaldo, il mio Ovomaltino, ha dato conferma di quanto ho sempre sostenuto: se gioca come sa, Pablo fa la differenza ed è per questo che ho scommesso su di lui ad inizio campionato con Sandro. Quello che Pablo non sa è che il suo mostrare l'orecchio sotto la Curva è solo una sciocca provocazione e che al tifoso se tu segni ma sei maleducato (per usare un eufemismo) non gliene può fregare di meno che diventi capocannoniere e vinci con 4 gol di scarto.
La differenza tra un Campione e uno qualunque è tuta in questo. Francesco la prima cosa che ha mostrato alla Curva, dopo mesi di digiuno dal gol è stata una maglia con su scritto:
"Scusate il ritardo"
....Scusate...voce del verbo Scusare...Chiedere Scusa...perché lui sa che il tifoso è lì che paga un abbonamento, che sostiene una squadra a proprie spese non solo economiche ma di tempo e di salute. 
C'è gente che muore sugli spalti, l'ultimo un signore anziano a Roma-Pescara, e in campo c'è qualcuno che si permette di offendersi se riceve qualche fischio, per giunta giustificato???
Osvaldo è destinato a lasciare Roma e sono certa che ovunque andrà farà furore, lo so. Per me è forte ed è un centravanti che volentieri terrei ma lui, come Pizzarro, come Mexes e Vucinic, non ha capito che per far breccia nella Curva Sud non basta un gol. 

Il tifoso è sempre considerato cieco e cretino, becero e "popolano", forse lo è. Quando si perde la testa capita spesso di non collegare il cervello alla bocca. Capita di innervosirsi facilmente e di gioire per poco, insomma di mostrare un ventaglio di emozioni variabili nell'arco di pochi secondi. Tutto questo però avviene perché si tiene davvero alla propria squadra, la si ama, la si sostiene in ogni modo. 
Solo chi è indifferente può assumere un atteggiamento diverso davanti ai colori rosso porpora e giallo ocra. Solo chi se ne frega. Chi per un derby fondamentale, non solo non gioca per aver rimediato un'espulsione ingenua quanto voluta, ma prende un areo per Londra invece di sostenere i compagni. C'è chi l'ha fatto da bordo campo e con le stampelle ma lui è LUI e il paragone è troppo facile. 
Ora mancano pochi spiccioli per arrivare alla fine di questo deludente Campionato.La Roma porterà a termine il suo lavoro. Quale sarà l'obiettivo da raggiungere? Mah, come dice un mio amico: 
"Ora gli arbitri non sbagliano più" quindi temo che l'obiettivo sarà vincere per mantenere umore e dirigersi alla Finale di Coppa Italia che a questo punto diventerà fondamentale per salvare la stagione. 
Paura? No, agitazione e comunque continuo a portare avanti il mio fioretto, chissà che non venga premiata...per il momento intanto il sorpasso è avvenuto e comincia anche a scoppiare un grande caldo...parola di Tacco12. 

PostScriptumCampioniDiIeri: Dimenticavo, un Campione, Javier Zanetti si è infortunato dopo una lunga e meravigliosa  carriera, domenica tutti i tifosi erano dispiaciuti per lui. Un grande in bocca al lupo. 

PostSCriptumCampioniDiOggi: continuano a considerarlo il fenomeno, per me resta un poverino. La sua ultima bravata è offrire la fidanzata ai giocatori del Real qualora riuscissero nella miracolosa impresa di qualificarsi per la finale di Champions. Indovinate di chi sto parlando? Beh, di uno dei Campioni di oggi...

23 aprile 2013

Non supereremo mai questa fase, mai


Mattia Destro

Maledetta Primavera...canta la Curva mentre intorno la vita per un romanista si fa brutta. 
Brutta come per gli innamorati che cercano di capire in ogni modo i gesti screanzati del loro amante. Perché dice che mi ama, riesce in imprese importanti (vedi la qualificazione alla finale di Coppa Italia secondo tempo) e poi pareggia in casa con il Pescara??? 
Nella stessa maniera un innamorato conosce a menadito il suo amante ed è per questo che il suo spaesamento sparisce subito. 
Prima di salire le scale dell'ingresso 15 in Curva Sud, Sandro propone una scommessa sulla partita: 
"4-1 chi ci sta?" 
Ho scosso la testa dissociandomi immediatamente un po' per scaramanzia, un po' perché quando scommetto a soldi non vinco mai ma soprattutto perché ho seguito un monito dentro che mi avvisava...quando è troppo facile la Roma se la complica. Questo è uno dei postulati del teorema Essere Tifoso Romanista. Lo sai. 
Così mi sono limitata a dire: 
"Fossi in voi, concederei due gol al Pescara, si sa che la Roma non vince mai facile". 
Pronostico sbagliato ma intuito corretto. Preso il primo gol (di cui nessuno dubitava e questo ci dovrebbe far riflettere) da un Caprari che non ha nemmeno esultato (grazie per la fedeltà alla maglia) ho rimpianto l'idea di trovarmi all'Olimpico. 
Il sole era prepotente e la voglia di inalare un po' d'aria salata mi accarezzava la mente da diverse ore. Poi però a vincere è sempre l'amore e così mio malgrado, ma non troppo, mi sono diretta allo stadio con la speranza che, nel giorno del Natale di Roma, una vittoria della mia squadra avrebbe coronato la giornata degnamente. Così, purtroppo non è stata, e rimpiango quei 15 minuti al sole durante l'intervallo mentre la mente volava al mare, alla pasta con le telline e a un bicchiere di vino bianco ghiacciato...
"Potevi venì al mare con me" ha commentato il giorno dopo Marco che nonostante l'abbonamento se ne era andato a mangiare a Fregene e continuava "ancora perdi tempo con quelli là? Dimmi tu se non c'aveva ragione Zeman, quello è un genio incompreso! La Roma è come l'Italia, senza società, senza allenatore, sull'orlo del baratro..."
L'immagine che mi è arrivata alla mente devo riconoscere che mi ha un po' nauseato e mentre tutte queste verità mi affondavano, come una vongola in un bicchiere di vino bianco (per citare la mia amica Carmen), beh, devo riconoscere che lo striscione in Sud "Non supereremo MAI questa fase
(tratto dal celeberrimo romanzo di Nick Hornby Febbre a 90°, neanche a dirlo http://www.youtube.com/watch?v=R-5GUNQz7Hg) mi si cuciva addosso come un bel vestito di Dolce&Gabbana. 
Intanto il ritornello più cantato dalla Curva era : "Te lo fai l'abbonamento?" 
La risposta era "No" come se a cantare fosse il grande e compianto Jannacci  il suo Vengo anch'io...sintomo di come la confusione regni sovrana dentro e fuori lo Stadio. 
E se Napolitano chiama i politici ad assumersi le proprie responsabilità (essendo il primo a farsene carico), lasciatemi per una volta l'onere di ergermi a Presidentessa di una squadra senza padroni e di richiamare tutti al medesimo impegno "onorare la maglia", dato che la sottoscritta nonostante il mare e la voglia di pasta con le telline se ne è stata seduta al suo seggiolino in Curva Sud. 
Una partita importante ci attende e come ha detto Mister Andreazzoli per arrivarci dobbiamo giocare tutte le altre e farlo bene. 
Il Guru anche ha ceduto il passo allo sconforto. Tanto per iniziare ha ricominciato a chiamare a fine primo tempo, cosa che non accadeva da mesi: 
"Sono avvelenato ma ho fiducia" aveva detto allo scadere del 45mo minuto. 
Eppure il suo ottimismo si è fermato al gol di Destro che insaccava la rete e pareggiava: 
"Una partita fondamentale contro la squadra più forte del Campionato" come commentavano ironicamente alcuni ragazzi alle mie spalle in Curva Sud riuscendo a far ridere anche Mirko, che per farlo ridere quando la Roma gioca male è davvero un'impresa. 
Al 90mo, vi stavo raccontando, chiamo il Guru che con testuali parole mi spiega che: 
"Hanno giocato tutti male, l'arbitro non ha fischiato nulla e Andreazzoli ha schierato 5 punte non si capisce perché dato che Osvaldo stava facendo schifo e poteva lasciare Piris e soprattutto Destro giocava in Tribuna Tevere..per non parlare di Lamela e di Pjanic che è stato inguardabile. Florenzi lasciasse perde e pure Francesco oggi sotto tono". Ecco in 3 righe l'analisi del Guru su Roma - Pescara.  
In attesa del Palio di Siena questa sera mi dedico a Bayern vs Barcellona, almeno ho speranza di vedere una partita di calcio...Parola di Tacco12. 

PostScriptumInghileterra: Ieri il ManchesterUt ha vinto per la ventesima volta il campionato....quelle si che so' squadre direbbe mio padre! 

PostSCriptumLazie: Poi ditemi come si fa a non volergli bene...ripeto se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Uscita dallo Stadio un solo pensiero infatti mi allievava la sofferenza...+1 sulla Lazie...il sorpasso era fatto. Certo ora manca una finale ma quella non la nomino perché già a pensarla mi sento male...

22 aprile 2013

Nipotino vomitino, morte di un trans e dieta Dukan...Chiara è tornata!


Quanto tempo amiche mie ogni tanto mi capita...quando arriva la Primavera è come fosse un sedativo, inizio a vivere a rallentatore. Comunque sia vi penso sempre. 
Vi ho pensato due settimane fa per esempio, quando volevo raccontarvi del meraviglioso sabato con la mia mamma zoppetta (ma in gran forma), mia sorella Claudia e mio nipote Adri. Ah, si vi ho pensato tanto quando dopo aver girato a vuoto per il centro della EternalCity, alla disperata ricerca di un parcheggio Adri (due anni compiuti da poco) ha iniziato a vomitare senza preavviso su mia madre. Quindi ho dovuto scaricare tutti e tre al volo, perché povero cucciolo lui ha iniziato a piangere. E lo abbiamo dovuto spogliare, mettendogli il cappello e seppellendo nel portabagagli una maglia vomitina il cui odore era nauseante. Mentre lo spogliavo lui guardava a terra e diceva: 
"Zia Iaia pasta!" e indicava una penna al pesto che giaceva su un sanpietrino, vittima sacrificale di un pranzo mal digerito. Mentre loro continuavano la passeggiata a piedi la sottoscritta proseguiva il tour tra i non parcheggi del centro e quando sembrava liberarsi un posto e tutto mettersi, finalmente per il giusto verso, ecco qua che ha rigato la macchina! Va beh, una rigatina cosa vuoi che sia sulla macchina nuova di tua madre. 
"La pago io" avevo detto subito al mio papà per addolcire la pillola amara. Peccato che il lunedì successivo (preso di ferie e perso alla ricerca di un carrozziere per un preventivo) mi sia caduto addosso la seguente sentenza: "400 euro, minimo". 
Bene! facciamoci del male...e  vi ho detto che Adri si era vomitato addosso ma non che,  per quale mistero glorioso, nessuno aveva pensato di portargli un cambio di maglietta! Perché mai un bimbo di due anni che soffre la macchina e ha mangiato il pesto dovrebbe vomitare???
Soprassediamo a quel sabato che era meraviglioso e assolato e si è trasformato, non appena ho parcheggiato la macchina rigata, in un giorno di pioggia trascorso alla ricerca di una maglia per il cucciolo di zia. Comunico a chi fosse interessato che da zona Ghetto fino al Pantheon non esiste un negozio per bambini! Fortuna che esiste Feltrinelli, Mas que una Papeleria, quella meravigliosa libreria che ha sempre tutto, e così ho trovato una maglietta manica lunga con la faccia di un gufo per il mio nipotino vomitino. Dovevate vedere quella faccia da cucciolo quando gli ho dato la maglietta:
"Siii!" ha urlato tutto contento mentre lo vestivo in un negozio di casalinghi. 
Il dopo è stato piuttosto tranquillo e quel sabato alla fine ve l'ho raccontato tutto. 
Vi ho pensato anche quando ho avuto la triste notizia della morte di Alessandra, il trans che intratteneva i miei ospiti con le sue esibizioni sul balconcino davanti la mia terrazza. Povera Alessandra, mi è dispiaciuto molto. Mi faceva sentire tanto Friends e Sex&theCity, io spiona e lei lì a lasciarmi a bocca aperta quando faceva ginnastica sul tappetino con un "One, two, three" mentre slanciava lateralmente la gamba sinistra. Ecco mi ha abbandonato Alessandra e, anche se ora Mirko potrà cucinare la carne sul barbecue a torso nudo, senza qualcuno che lo osserva tranne me, temo che mi mancherà cercare d'indovinare se sta inventando nuove soluzioni con i  suoi amici. Ricordo ancora una volta, quando abitavo sola e lei da lontano mi teneva davvero compagnia, di una giornata d'estate. Ero fuori sulla mia terrazza a scrivere e vedevo lei che, tenuta la finestra aperta, aveva le tende svolazzanti. Un uomo in mutande si aggirava per casa e lei era molto succinta. La situazione m'incuriosiva tantissimo e così, nonostante non abbia visto una mazza (OPS..intendo niente), me ne sono rimasta a far finta di nulla per tutto il pomeriggio buttando di tanto in tanto un'occhiata su quel terrazzino e quella tenda svolazzante. Ah, Alessandra grande intrattenitrice della mia festa di compleanno, potevo anche non esserci io sulla quella terrazza, gli occhi erano tutti per lei. Mi mancherà anche se la sua stravaganza non si è lasciata morire. Erano giorni che non la vedevo. Pensavo si fosse trasferita o che semplicemente, l'inverno così lungo, l'avesse tenuta a bada per riapparire nella bella stagione. Poi d'un colpo la triste notizia:
 "Lo sai che Alessandra è morta?" 
Una malattia, la più schifosa, se l'è portata via, giovane e non più bella, colpa di quegli interventi chirurgici a basso costo, avvenuti per mano di macellai più che dottori. Una tristezza improvvisa mi ha pervasa come se si fosse trattato di un caro conoscente di qualcuno con cui avevo condiviso molto di più che un balcone a distanza di qualche metro d'aria. Il giorno successivo mi sono svegliata e ho immancabilmente guardato su quel balconcino da mesi deserto. 
E miracolo! Non potete nemmeno immaginare quale visione mi abbia colto. Impiccato con un cappio ricavato dalla corda della tenda da sole, giaceva nudo con l'imbottitura bianca un bambolotto pelato. Un'immagine macabra ma eccentrica esattamente come Alessandra. Chi ha messo lì quel gioco? Era una sua volontà? Una sorta di segno a lutto che ha lasciato tra le sue ultime volontà? Forse non lo saprò mai ma chiunque sia il regista della fotografia della sua morte, beh, tolgo il cappello perché è riuscito a suscitarmi quello stesso stupore che Alessandra, da viva, mi accendeva ogni volta. Ora a guardarmi è il suo bambolotto impiccato e non credevo che l'avrei mai detto ma forse era meglio vedere lei che ammiccava a Mirko. 
Vi ho pensato ancora la scorsa settimana, quando ho iniziato la Dieta Dukan, ossia da cani! Una dieta che non conosce fame, le quantità sono fino a sazietà, ma non conosce nemmeno pane, pasta, olio, prosciutto crudo e cotto, riso, frutta e verdura (per i primi cinque giorni)...insomma non conosce un sacco di amici miei cari...e per questo mi getta nella solitudine delle donne che vivono a dieta.
Ho iniziato una settimana fa. un po' per necessità e un po' per curiosità, e quindi non posso ancora riferirvi dettagli e consigli...però sappiate che quando non mangio olio e pasta, bevo un litro e mezzo di acqua al giorno rinunciando al vino e a tutti i miei amici sopra elencati...beh, amiche mie ...io vi penso tanto. 
Buon inizio settimana a tutte :-) 

16 aprile 2013

La passaporta per la finale di Coppa Italia

Domani ci sarà la partita che significa Passaporta per una finale.
Conoscete le Passaporte di HarryPotter? Oggetti in apparenza comuni che possono teletrasportarti nel posto in cui desideri essere. Ecco diciamo che Inter - Roma è proprio così. Una Passaporta che ti risucchia in una finale decisamente palpitante.
Insomma domani sulla carta avremo una partita fattibile ed è questo che mi agita sopra ogni cosa. Alla Roma le partite "facili" non sono mai piaciute, ha sempre trovato il modo per complicarsele. Certo con Stramaccioni sulla loro panchina tutto è possibile...ma anche questo non mi fa stare tranquilla. 
Fermo restando che per molti andare in finale contro la Lazie sarebbe solo una tortura, per me sarebbe un riscatto. Appartengo a quei pochi romanisti convinti che Si può fare!!! 
Yesss! We Can! L'altro giorno fuori la7 ho incontrato il mio amico regista Fabio. La conversazione è stata la seguente: 
"Non ci voglio arrivare in finale con loro" mi ha detto 
"Come no? E' proprio perché ci sono loro che abbiamo speranze" ho risposto io con il piglio della romanista spaccona. 
"Dici?" 
Dico si, certo. Se arrivassimo in finale incontrare la Lazio è ciò che di meglio si possa sperare. La Juve ha sempre rubato e comunque (almeno quest'anno è veramente forte); l'Inter ci ha fatto piangere molte volte e il Milan contro la Roma vede più rosso del solito...la Lazio no, quella ha il complesso d'inferiorità. 
Fabio ci riflette su e fa': 
"Dici che dobbiamo giocare sul senso d'inferiorità???" 
"Mi sembra ovvio, almeno con loro!" 
Il problema delle Passaporte è che bisogna saperle riconoscere e soprattutto che per attraversarle bisogna fare un incantesimo Portus (che è piuttosto difficile). Abbiamo dunque bisogno di qualcuno che sappia andare in Portus con facilità, riconoscere l'attimo preciso in cui teletrasportarci in finale. Avete qualche idea in proposito? Chissà com'è a me viene in mente un solo nome, il solito. 
Anche domenica scorsa non a caso è stato lui a cambiare la partita. Quindi, anche se Osvaldo - Ovomaltino ha segnato, confido sempre nel mio Capitano. 
Per continuare a sognare basta attraversare una porta...io ci credo. 
PostScriptumTacco12: Per il prossimo anno mi candido alla panchina giallorossa. Dico solo che, unica donna della Lega La7, svetto in cima alla classifica con il maggior numero di partite vinte e di gol realizzati...so' soddisfazioni :-)

PostScriptumBoston: Lo sport è vita, colpirlo è da vili....Parola di Tacco12

09 aprile 2013

Contro la Lazie, solo Totti


Le avrei perdonato tutto. Tutta una stagione, forse due, buttate all'aria. Le avrei perdonato le serate di freddo e pioggia; la sconfitta 2-3 per mano del Bologna e dell' Udinese in casa. Il 3-2 con il Parma fuori casa. L'1-0 alla fine dei 90' minuti a Verona con il Chievo. L'umiliazione a Torino contro la Juventus e quella a Napoli. Il Derby dell'andata. La sconfitta di Catania. La drammatica partita contro il Cagliari. Quella del 3-1 per mano della Sampdoria e quella che ha visto la rinascita del Palermo. Le ho dette tutte...ed ero pronta a perdonarle tutte per la partita dell'anno. Poi li ho visti scendere in campo e ho capito che, come sempre, uno solo meritava d'indossare la maglia giallorossa. Sempre lui. 
Ho passato la mattinata tranquilla, poi nel pomeriggio mi è iniziata a salire l'agitazione.
"Non andiamo tardi! Voglio arrivare per il giro di campo di Del Vecchio e Da Costa" incalzava Mirko alimentando la mia ansia. Odio arrivare troppo presto allo stadio, fin quando sono a casa faccio in modo di non pensarci ma quando arrivo lì. Tutti prendono il caffè, tranne me. Già dato. A casa ne ho presi almeno 4. due all'aroma Roma di Nespresso, come da copione, per una scaramanzia che non conosce freno. Prima di uscire faccio la lista dei riti praticati:
- Panini, presi
- Passata da Pierlugi sabato per saluto settimanale (s'è negato) ma io ci sono passata lo stesso
- Caffè Roma presi (due per sicurezza, contro la Lazio non si sa mai)
- Maglietta Derby ...mi manca...
Così, come una pazza, ho iniziato a cercare la maglietta "LAZIO NO GRAZIE" per tutta casa. Trovata e indossata, delle serie ho fatto tutto il possibile. 
La cosa strana era che non avevo alcun presentimento. Il Guru anche non si era sbilanciato, incrociato nel garage il pomeriggio, dopo aver parcheggiato il motorino, mi parlava e poi di botto si aveva riindossato il casco pronto a montare di nuovo in sella. Poi si era fermato. 
Gli dico: "Ma dove vai, sei appena arrivato?"  Ride. Si toglie il casco e mi risponde: "So' 'n po' nervoso, ho la testa fra le nuvole". 'Namo bene. 
Intorno alle 19 si decide di andare. Christian era a fare passeggiate solitarie dall'ora di pranzo. La sottoscritta vegetava come un malata mentale che ogni tanto rifletteva ad alta voce ripetendosi: "Non possono vincere anche questo derby".
All'Olimpico, nonostante la guerriglia e gli accoltellati, come i madia hanno messo in evidenza (sotto la Sud non c'era assolutamente nulla), ci arriviamo dopo la mini maratona di Primavera dato che i motorini li abbiamo dovuti lasciare a diversi km di distanza.
Dopo aver applaudito al saluto di Del Vecchio e Da Costa sotto la Sud, mi concentro sull'incontro. Dopo gli inni la Curva Nord srotola la sua coreografia e rosico, sono anni che la Curva Sud non si veste a festa e mi dispiace. Fosse niente...15 minuti ed ecco quello che non avresti mai voluto considerare: la Lazio in vantaggio. 
Non ho più l'età. Ha ragione Zio Bri, con il tempo si peggiora. Prendo la borsa, mi alzo e me ne vado sotto lo sguardo sconcertato di Mirko. 
Una volta scese le scale del settore mi siedo sul muretto vicino alla fontanella, chiamo mia sorella Fabiana e le dico: "Fammi la telecronaca" 
Quella è sgomenta: "Ma non stai allo stadio?" 
In effetti è brava, meglio di Caressa, mi racconta un po' di partita ma era sempre in ritardo, quindi io sentivo delle urla e le facevo: "Che è successo?" e lei: "Niente...aspetta ah, si adesso..." 
E così per una ventina di minuti. Poi trovo il coraggio di tornare al mio posto. Su un WhatUp ritardatario una mia amica mi chiede a che ora inizia la partita. L'avrei ammazzata. Ecco, donne che di calcio non v'interessate, sappiate che se c'è una domanda che fa andare fuori di testa un qualsiasi tifoso è: "Dove sei?" o "A che ora inizia ?" se la partita in questione è il Derby, figurarsi se si sta perdendo il quarto derby degli ultimi due anni quanto mi potevano girare a me! 
Il secondo tempo inizia e mi attacco alla cioccolata. Quando il Profeta va sul dischetto penso che nessuno ci può salvare. La partita è segnata. Abbasso lo sguardo e sento un boato. 
"Ma quanti sono questi laziali? Al primo gol sembravano di meno". 
E infatti erano i romanisti: rigore sbagliato...L'aveva sbagliato! E allora ho capito che c'era speranza. E così, pochi minuti e sul dischetto ci finisce il Capitano. Guardo o non guardo? Se tira Francesco io guardo sempre, fiera. E lui non mi tradisce mai. Lui non tradisce mai nessun tifoso romanista. E salta, esulta, gode come un maiale e pure noi. Poi arriva si arriva al 90' sempre con quella speranza giallorossa di vincere che puntualmente non si realizza e allora speri almeno di non perdere. 
Marchetti passa tutto il secondo tempo a perdere tempo. La Lazio è fallosa e rimane in 10 ma la Roma non ne approfitta. Finisce con un pareggio, che è sempre meglio che una sconfitta ma ti lascia insoddisfatto. 
"Va bene così, prove per la Finale" dice il Guru. Già la Finale, sempre che ci si arrivi, ma a questo punto ce lo devono. Una coppa per salvare una stagione e a chi dice che un portaombrelli gli rispondo che quest'anno è piovuto tanto, meglio avercelo...parola di Tacco12.


PostScriptumDiStile: Parliamo di Stile. Iniziamo con sua maestà Balotelli, quello che  Totti ha preso a calci. Si è preso tre giornate di squalifica per aver preso a belle parole l'arbitro. Complimenti, come sempre. E finiamo con il Derby. La Lazie ha ottenuto: un' espulsione, un rigore sbagliato, tre capitani in 90 minuti e un giocatore che dice Roma Merda sotto la Curva...caro tifoso laziale, c'hai pure il coraggio di parlare stile e di dire che il nostro Capitano è un coatto? Al prossimo Derby propongo colluttorio gratis sotto la Nord...parola di Tacco12.

03 aprile 2013

Troppo Vanity


Finalmente è uscita la mia foto sul sito di VanityFair legato all'evento 
Strike a Pose! La scorsa settimana avevo scritto un pezzo piuttosto piccato 
sull'organizzazione e la mancata pubblicazione delle foto di tutte le concorrenti. 
Come sono solita fare quando commetto un errore, rettifico la mia posizione in merito 
alla pubblicazione mentre confermo il resto. Le buone Idee devono essere messe in Pratica...
questo è già un passo e ringrazio Vanity e LiuJo, un po' meno la truccatrice e la stylist infatti
se mi avessero truccato (e pettinato) meglio e proposto una maglia meno anonima
avrei fatto una figura ancora più Vanity!!! 
#grazieLoStesso

Ti sei portato via un pezzo del mio cuore di Gad Lerner su Jannacci

Ti sei portato via un pezzo del mio cuore

02 aprile 2013

Contro chi puntare il dito?


Anche questa Santissima Pasqua è trascorsa. Calcisticamente parlando abbiamo adempiuto al nostro dovere. Soffrendo e perdendo una partita  che solo la Roma (e poche altre squadre) avrebbero potuto perdere. Ora giriamo pagina! Si usa dire eppure preferirei rimanere sulla pagina siciliana dato che quella successiva è intitolata: Derby. 
Beh, voi non ci crederete ma io c'ho proprio un'ansia maledetta. Più ci penso, più mi angoscio. 
Loro hanno vinto, noi abbiamo perso...dunque siamo svantaggiati e se gli svantaggiati (come il Palermo sabato scorso) diventano i favoriti allora...
Tutte congetture che per gli altri sarebbero valide, per la Roma no. Quindi amici miei, lettori e ascoltatori, non v'illudete. Le regole valgono per gli altri, per noi romanisti vale solo la scaramanzia. Tanto che mentre la Roma perdeva con il Palermo già 2-0 ho realizzato che non avevo bevuto il consueto caffè Nespresso all'aroma Roma, come sempre faccio prima del fischio d'inizio. Berlo dopo, evidentemente, non è servito a nulla. Nemmeno Osvaldo è servito a nulla se non a prendersi un cartellino giallo che, sapete che vi dico?, meglio così almeno non si mette ad alzare maglie e ci evita prese in giro. Detto tra noi forse l'argentino aveva poca fantasia di giocare il derby dato che l'ammonizione che si è guadagnato era a dir poco evitabile. 
Comunque l'altro diffidato era Piris, anche per lui ho buone parole. Prestazione insufficiente, come per tutta la squadra, e il commento di Mirko mi trova pienamente d'accordo: "Meno male che al derby non gioca, non sentiremo la sua mancanza". 
Quindi due perdite che tutto sommato ci cambiano poco. Oltre gli uomini, e mi riferisco anche a quelli che siedono in panchina, il vero problema è la testa, la mentalità. 
Sabato i ragazzi sono scesi in campo con quel loro atteggiamento tipico che vuol dire: 
"Daje sbrighiamo 'sta pratica di poco conto che domani facciamo festa". 
E' così e contro di questo non ci sono Andreazzoli che tengano. Ci vorrebbe un cervello nuovo. Ora la nostra fortuna è questo meccanismo si tramanda nell'aria capitolina. Così la nostra unica speranza e che faccia un'altra vittima: La Lazie. 
Infatti, per quanto facciano i superiori, i laziali vivono nella loro testa un senso d'inferiorità innato. Loro sanno di essere considerati meno e spesso è questo che aiuta la Roma a compiere una bella prestazione. Ultimamente non c'è riuscito ma non per merito dei laziali, più per demerito nostro e soprattutto per via di quell'altro fattore, quello della scaramanzia, che è stato dalla loro parte ed aveva un nome: Zeman . Ad oggi sono abbastanza sicura che Andreazzoli non sbaglierà l'approccio...ma la testa, quella, ce la devono mettere loro. Dunque a partire da adesso mancano 7 giorni e se sulla città oggi ancora piove, beh spero che tra una settimana il cielo esploda di sole...parola di Tacco12. 

PostScriptumOsvaldo: Il presidente della Repubblica si affida ai Saggi. Dopo aver rifiutato le avances dello Spartak di Mosca e ottenuto da tempo il passaporto italiano, vuoi vedere che Osvaldo (che non è presuntuoso per niente) pensa di essere chiamato da Napolitano??? 
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