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18 marzo 2015

As Roma - Sampdoria, il silenzio di chi ama

As Roma - Sampdoria 0-2, il silenzio di chi ama

 

As Roma, assente ingiustificata


L'As Roma è assente ingiustificata, io no. Dopo 21 giorni torno a scrivere e chiedo scusa ai miei lettori. Lo so ogni tanto inizio i miei post così ma devo confessarvi che dopo le ultime partite ho avuto seriamente difficoltà a esprimere un giudizio su quanto stava capitando all'As Roma.
Dopo la vittoria con il Feyenoord ho sperato nella previsione di Capitan Totti quella che recitava:
"Se vinciamo giovedì, vinceremo anche lunedì contro la Juventus" ma così non è andata e la delusione ha prevalso sulla razionalità.
Una partita, quella contro i bianconeri, che si poteva perdere ma anche vincere. Una partita che serviva per riscattare quella "pagliacciata" dell'andata, che doveva rimettere in gioco tutto, ma che non ha rimesso in gioco niente.
Così priva di umore e di parole, dopo la fallita profezia di Totti, ho mantenuto il silenzio in attesa di un segno.

As Roma - Chievo 0-0


La settimana successiva il segno non c'è stato. Uno 0-0 contro il Chievo ci ha tenuto inchiodati miracolosamente al secondo posto, più per demerito di chi insegue che per merito della Roma stessa. A colpire, ancora una volta, la totale assenza di gioco e d'idee.
Nel mirino dei colpevoli entrano (o sarebbe giusto scrivere: entrano di nuovo) i due pilastri della squadra: Totti e De Rossi. Il primo perchè "vecchio" il secondo perchè "morto".
Certi soggetti che si definiscono tifosi ne hanno dette e scritte di tutti i colori senza vergogna, senza memoria. Penosi.
Anche per amore di Totti e De Rossi ho continuato a tacere. Ho voluto vedere fino a che punto il mio silenzio doveva protarsi. Fino a dove si può mantenere il fiato senza prendere ossigeno.

As Roma - Sampdoria 0-2: Totti e De Rossi


Fiorentina - Roma 1-1 di Europa League

Poi è stato il turno di un incontro tutto italiano per un trofeo internazionale. Quello dei Viola di Montella, presi a schiaffi dalla Lazio in Campionato, contro l'As Roma al Franchi alla ricerca ormai continua di riscatto.
Daniele De Rossi questa volta la combina davvero grossa, un suo errore procura il vantaggio della Fiorentina. Cosi "si butta malato" (si dice a Roma) ed esce, in preda ai sensi di colpa forse e alla consapevolezza che le critiche che gli vengono mosse da mesi, iniziano davvero a trovare terreno fertile.
La Roma soffre ma piano piano esce fuori.
L'uomo di questa rinascita si chiama Keita, che dopo aver pareggiato la partita con Juventus all'Olimpico, infila la testa su un cross dal calcio d'angolo di Florenzi e insacca alle spalle di Neto, che aveva già parato un rigore a LjaJic (l'unico ex che non segna).
E' ancora una volta 1-1 ma questa volta è un pareggio buono. Lo dicono tutti. Sprazzi di Roma tornano a farsi vedere. Daniele De Rossi a parte, la Roma sembra esserci, forse si può tornare a prendere fiato.
Aspetto ancora un po' prima di scrivere un post, prima di dire la mia. Come un pesce fuor d'acqua, che per paura di perdere ossigeno continua a boccheggiare, in attesa di un Roma - Sampdoria che potrebbe definitivamente getterami nel mare a nuotare.

As Roma - Fiorentina 1- 1, il gol di Keita

As Roma - Sampdoria 0-2


Si sa che, se per le quote della Snai l'As Roma è data favorita, la Roma porterà a casa il risultato meno scontato. Così è stato. Poteva vincerla, dato che non vinceva in casa dallo scorso 30 novembre 2014, e poteva addirittura pareggiarla, nessuno ne sarebbe rimasto sorpreso, ma no, no  la Roma questa partita ha deciso di perderla.
Rimanendo ancora inspiegabilmente al secondo posto ma guardando dall'alto a una sola distanza l'odiata Lazio che ha preso il volo e zitta, zitta ha ridotto la distanza.
Ecco starei trattenendo ancora il fiato se l'epilogo che mi si mostra non mi apparisse tanto tragico da togliermi definitivamente la parola. E allora ho deciso di parlare.
Per quanto ancora l'As Roma potrà rimanere incollata a questo secondo posto?
Ce la farà a vincere all'Olimpico contro la Fiorentina giovedì prossimo? Come si può risollevare una squadra che perde quando gioca bene e pareggia quando gioca male?
Che ci siano problemi grossi è evidente da tempo.
Anche se già da tempo avevo espresso il mio punto di vista, e se c'è una cosa che odio è ripetermi e dire "L'avevo detto", a questa Roma manca una Società. 

Manca una Società


Vorrei chiamare all'appello tutti quelli che se la prendevano con la famiglia Sensi, che sono gli stessi che dicono che Totti è finito o, peggio, che Totti è un problema.
Contro i blucerchiati Totti è stato il migliore in campo, unico fuoriclasse di una squadra senza palle.
All'As Roma manca una Società seria, in grado di essere presente e di tirare per le orecchie chi marcia male. Impariamo a dare un vero nome ai problemi.
Questa Società manca come un genitore in carriera, preoccupato dei suoi business e pronto a fare dei regali spropositati ai suoi pargoli per compensare le sue assenze.
"Eccoti lo Stadio, eccoti lo sposor Nike e il Roma Village. Poi un bel restyling a Roma Channel e una Radio tutta tua, contenta??? Facciamo un precampionato in Australia allora!"
Ecco le promesse di un genitore assente, uno che guarda le partite da Boston e non fa altro che viziare i suoi figli.

As Roma - Sampdoria 0-2 : il silenzio di chi ama, Emma Ferrero giallorossa

Il silenzio di chi ama


Contro la Sampdoria sono rimasta a casa. Fuori pioveva e l'umidità m'invadeva le ossa. Non avevo voglia di bagnarmi per questa Roma. Mi sono anche sentita in colpa. Mi sono detta "che razza di tifosa sei? Cosi vecchia ti sei fatta? " Poi ho aspettato.
Ho aspettato sul divano di casa di vedere una reazione in campo della squadra, di sudarsi una vittoria ma questa volta, oltre al danno anche la beffa.
Viviano para la qualunque e la Roma non concretizza anzi rimedia due gol. Sinisa dal bordo campo fa i salti di gioia, mentre il "Viperetta" si presenta alle telecamere con la figlia Emma e la sua sciarpa giallorossa al collo. Lui sbraita, inventa qualche gag e dichiara amore al suo allenatore.
Emma tace, parla solo quando interpellata. Tace con la sua sciarpa al collo e gli occhi tristi che guardano in giù.
Emma tace in un silenzio che parla d'amore, proprio come il  mio perchè chi ama aspetta in silenzio, certo che il proprio amore sarà ricambiato.
Quando uno ama con tutta l'anima, dove va a finire quella passione?  Prima o poi ritorna, ritorna per forza.

As Roma - Fiorentina, l'epilogo?

Giovedì nello Stadio Olimpico di Roma ci sarà il ritorno di Europa League contro la Fiorentina, non so come finirà e, a questo punto, sono relativamente preoccupata.
Potrebbe essere la svolta o la conferma di una stagione partita con aspettative altissime e finita a puttane.
Resterò muta, in silenzio, qualunque sarà il risultato, perchè chi ama non si accontenta di una carezza, chi ama merita molto di più. Merita amore eterno e rispetto.

27 ottobre 2014

Sampdoria - AsRoma 0-0 : non si può vincere sempre.

 
Sampdoria - As Roma: Stefano e Christian in campo con i giocatori e nei cuori di tutti

Sampdoria - As Roma reti inviolate e c'è chi la chiama crisi

Sabato pomeriggio è stato un sabato strano. La mattina ero andata a trovare la mia amica Michelangela e i suoi cuccioli Giorgio e Bianca. La città era bloccata dalla manifestazione della Cgil e tutta Roma era avvolta in un solo colore: il rosso. 
Rossa la rabbia, rosso il cuore a vederla così illuminata dal sole e abbracciata dal vento, Roma sembrava pulsare sangue
Il pomeriggio poi è passato alla ricerca di un caffè e di un pasticcino da comprare per un dessert da mangiucchiare durante la partita ed ecco che le 20.45 sono arrivate subito. 
Susan e Fabio ci avevano invitato a vedere la partita da loro ma contro la Samp è una partita strana da guardare in religioso silenzio. 
Tanto per cominciare sulla panchina della Sampdoria c'è Sinisa Mihajlovic, ex romanista ma soprattutto ex laziale. Poi la Samp ci ha regalato la gioia di uno dei più bei gol di Francesco Totti ma anche la delusione di sonore sconfitte come quel 3-1 all'esordio in panchina di Andreazzoli. 
Insomma Sampdoria - Roma è una partita mai scontata, soprattutto quest'anno che i blu cerchiati non hanno mai perso e sono terzi in classifica. 
Quindi concentrati e ai soliti posti di combattimento. 
"Come la vedi sabato?" 
Al ristorante Fabio voleva una parola di conforto mentre zio Fabrizio storceva la bocca, rispondevo con quella spalvederia tipica di chi ha fiducia nei propri mezzi: 
"Facile, cioè quest'anno in Campionato non mi voglio proprio preoccupare mica crederete a questa storia "giornalistica" della crisi?"
"No, No, non ci penso proprio" Fabio è troppo romanista per cascare nel tranello. 
Così sabato speravo in una bella vittoria ma mi sono dovuta accontentare di un pareggio e un po', un po' tanto, mi rode. 
Diciamo subito una cosa: la Roma non è in crisi, ha pareggiato una partita contro una buona squadra che tra i suoi grandi meriti ha quello di avere un bravissimo portiere. 
Ha avuto un possesso palla schiacciante, ha preso un palo e subìto una parata da parte di Romero che nemmeno se la ripete altre 100 volte gli riesce di nuovo così. 
Quindi la Roma c'è nonostante le molte assenze e non è in crisi. Come si può parlare di crisi di una squadra che ha perso in Champions malissimo ma contro una squadra fortissima (fatta da nazionali che hanno vinto la Coppa del Mondo) e che ha pareggiato una sola volta in Campionato?
La Juventus sta facendo lo stesso percorso con la differenza punti nello scontro diretto vinto alla loro maniera. Allora??? Allora siamo primi sul campo, no??? 
Papà si lamenta un po' ma non troppo: 
"Magari i cambi andavano fatti prima"
Eh, già ma se l'allenatore non l'ha fatto ci sarà un motivo. Una cosa è certa: il turno infrasettimanale che vedrà la Roma contro il Cesena, ci aiuterà a scrollarci di dosso gli insetti. 
Gli insetti, chiamo così laziali e juventini, che hanno ricominciato a ronzare. Basterà una vittoria per vederli di nuovo sparire, storditi da uno schiaffo e rimessi al loro posto. 
La partita di Genova ha poi avuto un altro importante compito. Ha celebrato, prima di entrare in campo, due persone che non ci sono più, un padre e un figlio, due angeli. 
Volutamente lo scorso post su Tacco 12 cm non ho parlato di loro. 
Una tragedia troppo grande che le parole e il ricordo potevano far scadere nella retorica, nel detto cento volte, svuotando di significato quella che è stata un'ingiustizia divina o del destino. 
I giocatori della Roma hanno deciso di ricordare Stefano e il piccolo Christian con una t-shirt con sopra impressa una foto dei due tifosi. Quello che è stato ancora più importante e che Stefano e Christian non li ha ricordati solo l'As Roma ma molti tifosi anche negli altri stadi. 
Ogni curva li ha accolti nel loro cuore a dimostrazione che non è tutto perso, che davvero davanti alla vita il calcio non ha colori e si ferma a ricordare.

05 dicembre 2011

Dalle lacrime ai sorrisi, questa è la vita dei sacrifici

Buona sera Tacchine e Tacchine...
giaccio qui nella mia postazione di lavoro mentre vedo scorrere le immagini di Mario Monti e del ministro Fornero che piange.
Ho sentito tutti i commenti dei miei colleghi e amici, e non cadere in uno stato di profonda depressione è stato faticoso quanto sopportare il chiacchiericcio di una comitiva di quindicenni in un sala buia del cinema.
L'unico momento in cui il mio "io" è riuscito a risollevarsi, è stato quando la mia mente si è messa a pensare ai pranzi di Natale da organizzare e alla tavola da presentare. Infatti la cucina non subisce manovre anticrisi.
Non si può mangiare aragosta e caviale tutti i giorni, questo mi sembra ovvio, però si può riuscire a creare un menù originale anche con alimenti poveri. E gli alimenti poveri, sono di solito quelli più gustosi. Perchè sono le cose semplici quelle più difficili da ottenere e da realizzare.
Il lato bello di questa "crisi", se ci piace vedere il bicchiere mezzo pieno, è quello dell'ingegnarsi. E' nei periodi di urgenza che esce fuori il carattere delle persone. Bisogna trovare soluzioni e rimedi, far quadrare i conti pur avendo poco.
Questo è, a tratti, un lavoro stressante, se lo si pratica con il fine di non affogare. Quindi voglio darvi questo consiglio: siamo creativi.
Voglio portarvi un esempio pratico. Sabato, ho affrontato uno degli incubi dell'anno: prendere dal soppalco l'albero di Natale!
Tenete presente che fino a due anni fa abitavo in un Monolocale. Di conseguenza il mio albero era proporzionale ai miei 33mq.
Il primo anno che ho avuto una casa grande esattamente il doppio, ho acquistato un albero che arriva fino al soffitto!
Sono molto, molto soddisfatta di questo abete sempre verde che passa 11 mesi dell'anno nel mio soppalco occupandolo quasi per intero. L'albero che viene allestito e tenuto come quello di San Pietro. Da brava romana
Il mio "Tesssoro" ho iniziato a montarlo sabato notte.
Ci sono volute un paio di ore ma adesso è lì nel centro del salone, in attesa di essere "vestito".
La crisi impone "risparmio" e così, dato che amo personalizzare ogni anno il mio albero in modo diverso, quest'anno ho trovato una soluzione "economica".
Avete fatto caso quanto costano palline e angioletti? Bene, fate come me, buttatevi sul pane. Ce ne sono di così belli e vari che ammirarli è una meraviglia per gli occhi e per le papille gustative.
Ecco a cosa serve la "crisi" : a reinventarci una realtà. A stravolgere le nostre aspettative e a convincersi che "tutto sommato va bene anche così". Possiamo avere comunque un albero bello senza avere rinunciato all'idea d'innovarlo. Se amate biscotti e caramelle potete colorare i rami con i bon bon. Insomma mettiamoci del nostro per addolcire la vita che ne abbiamo bisogno.
Dovevate vedere come ero in bilico su quella scala...fortuna Mirko mi ha aiutata a non crollare per poi commentare (davanti al mio tavolo da pranzo diventato un tavolo da lavoro): "E' scoppiata una bomba".
Aghi di pino sul pavimento, nastri, formine e foto sparse un po' ovunque... mi piace spargere per casa i miei pensieri, le parole devono essere disordinate come le immagini per colpire al cuore.
Eppure quel caos mi mette allegria :-) e ad essere ottimisti si fa sempre bene! Ho appena saputo che all'Infedele, il collegamento con il Ministro misterioso è saltato e posso andare a casetta prima. Direi che corro a finire il mio albero!
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