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31 dicembre 2013

2013 che se ne va...2014 che arriva!

Pronti per il veglione? Cena? Concerto? Teatro o Lettone?
Dopo aver fritto melanzane e polpette, fatto una bella doccia ed essermi preparata per la serata, eccomi qua per Augurarvi un buon 2014.
Considerando che la mia vita, da quando ho 8 anni va di pari passo con quella della mia squadra del cuore (o quasi), direi che questa notte quando saluterò il 2013 non sarò molto triste.
Qualche soddisfazione l'ho avuta ma misurata e a tempo. Per il resto grandi delusioni ed eccessivo realismo. Troppo per una sognatrice come me. 
Sarà per questo che stasera il mio Look é colore del cielo: un po' nero e in po' blu elettrico perché é con brio che voglio accogliere il 2014. L'anno dei Mondiali e di chissà quante altre novità!!! 
Be Positive ❤️
Sento già aria di decisioni importanti e cambiamenti...bene sono pronta!
Eccomi qua e che la salute sia mia compagna di avventura. Senza di lei nulla è possibile.
Voglio rivolgere il mio augurio anche a chi soffre, a chi rimane deluso ma ci crede sempre. 
Lo rivolgo a chi non si arrende a seguire i suoi sogni. A chi piange per passione e a chi ride per sdrammatizzare. A chi parte e a chi si ferma e a chi corre sempre.
A chi legge e ha idee. 
Ai miei amici, tutti, anche quelli che é tanto tempo che non vedo più. 
A chi mi legge e non ce la fa più 😜



PostScriptum: auguri anche ai Lazialetti...stasera mi sento buona😉

27 dicembre 2013

Alberi da.... Tacco12

L'albero più Fashion che ho visto passeggiando per Roma! Godetevelo con me ❤️

Buon Natale e Buone Feste



L'albero di TACCO12 non poteva che essere così:



Buone Feste a tutte!!! 
A presto i look delle Vacanze :-)

21 dicembre 2013

La Cotoletta indigesta e il ritorno del Re

Francesco Totti

Sazia di Fiorentina e vino rosso ho perso il tempo e mi sono ritrovata direttamente a Milano, anzi alla vigilia di Roma-Catania.
Questa volta però la cotoletta mi è andata di traverso.
Una mia saggia amica ha scritto: "Milano rende brutto tutto, pure una bella Roma".
Non riesco ad immaginare una sintesi migliore.
Una Roma perfetta come quella contro la Fiorentina l'ho vista scendere a San Siro, meno precisa certo e decisamente troppo sciupona, però bella è stata bella.
Non si possono vincere tutte le partite e un pareggio contro il Milan è un signor risultato ma... quanti ma...
Seduta sul divano di casa mia non posso fare a meno di prendermela con la tv.
La Roma segna il suo primo gol quando avrebbe potuto segnarne già tre. Nonostante ciò applausi a un grandissimo Destro, due partite, due gol, l'attaccante che ci mancava.
Cerco di mantenere la calma, siamo evidentemente più forti, non c'è storia.
Daniele vola in area di rigore, nessuno lo vede, nemmeno i telecronisti.
Mi giro verso Mirko:
"Ma Daniele? No dico, l'hai visto? E' volato così da solo?!"
Tutto tace e io non mi do' pace.
Da Romanista conosco a memoria certe partite, conosco a memorie certi epiloghi.
La Roma é padrona del campo eppure basta un affondo del Milan per beccarsi il castigo.
E' 1-1 per via di un gol fortuito con il ginocchio di Zapata.
C'è da soffrire e ancora deve finire il primo tempo. Il secondo non può iniziare meglio.
La notizia buona è che il secondo portiere Gabriel rileva Abbiati e al 9' il suo intervento su Gervinho regala alla Roma un rigore. Strootman è sul dischetto: Gol!!!
La Roma è di nuovo in vantaggio.
Al momento del fallo Gabriel rimedia solo un giallo. Capisco poco, ho la sensazione, l'ennesima, che il rigore non ci venga concesso, mi tolgo uno dei miei stivaletti Ugg e lo tiro addosso allo schermo.
Mirko si gira e mi fa:
"Guarda che ce l'hanno dato il rigore eh..."
Cerco di ricompormi. Mi alzo a recuperare lo stivaletto, tirato invano, e nello stile Guru borbotto:
"E ti credo, sarebbe stato vergognoso e che cavolo, già quello di De Rossi non ce l'aveva fischiato ma che davvero, davvero...".
La partita procede, la Roma non morde, non chiude.
Balotelli non fa altro che buttarsi in area di rigore e per sua fortuna non rimedia ammonizioni, se non alla fine e non per essersi buttato.
Al minuto 64' entra in campo la Luce.
Capitan Totti è finalmente in campo. C'è un'ovazione. Lui entra con quella camminata sicura, come il Re Leone entra nella sua giungla. Si guarda attorno. Studia amici e nemici e prende posizione.
Lui entra e tutti si zittiscono. Lui entra e tutti gli portano rispetto.
Il Milan ci crede e la Roma sembra non trovare la sua strada. Mentre la cerca disperatamente prende il secondo gol, questa volta firmato Muntari.
Niente da fare Gervinho corre, Totti crea assist ma il fato ci è avverso. Mi alzo dal divano, ho il fegato arrovellato. Penso a Michele, il mio amico regista de l'Infedele, che da SanSiro ha avuto un pensiero per me:
"Che dici Chiara? Sono allo stadio, ti saluto Totti?"
Risposta mia:
"Tutto bene Michele, non ti disturbare sarà lui a salutarti da parte mia!" gli invio uno smile e più i minuti passano più m'illudo che la mia profezia si avveri.
Bradley quasi segna. Ci va vicino, vicino ma niente il pallone rimane lì sulla linea.
Maledizione. Mi alzo, mi scrocchio, controllo l'orologio. Niente. Nulla succede e tutto capita.
Arriva il 90' accompagnato da 4' minuti di recupero. La speranza è appesa ai secondi.
Rocchi fischia la fine e la Roma incassa la sua ennesima lezione: se non si chiudono le partite, non le vincerai mai.
L'ennesima volta, a quante lezioni dovremo ancora assistere?
La Juventus ci prende altri due punti. La vetta si allontana ma la Speranza no. Quella è l'ultima a morire, quella resiste a tutto e pure Papa Francesco l'ha detto: "Mai perdere la Speranza" e se l'ha detto lui che è stato eletto l'uomo dell'anno, noi ci crediamo.
Noi siamo Romanisti, ci siamo nati con la Speranza nel Dna e con un Capitano che finalmente è tornato.
Nessun problema se non che domani è il turno di Roma - Catania e il centrocampo titolare è squalificato.
Servono i tre punti. Serve la grinta.
Questa volta la Curva non sarà chiusa, questa volta hanno capito che Balotelli lo fischiano solo perché è un cattivo esempio di giocatore e non per il colore della sua pelle. Nessuno ha fischiato a Zapata o a Muntari, eppure sono neri pure loro, quindi perché fischiare il centravanti della Nazionale italiana?
Mentre il dubbio continua ad insinuarsi nelle menti di chi decide dei destini degli altri, gli altri (cioè Noi) andremo allo stadio sicuri che la Roma risplenderà della sua Luce.
Del resto Natale è arrivato, ognuno ha il suo puntale sul suo albero e la sua Stella Cometa sul Presepe. La nostra ha il n.10 sulle spalle, chi la segue non si perde mai...Parola di Tacco12.

PostScriptum: La Lazie non ha mai vinto due partite di seguito dall'inizio del Campionato. Non è detto che debba iniziare domani, non trovate?

04 dicembre 2013

Provateci ancora daje, tanto chi è forte non perde mai

Strootman gol

Domenica pomeriggio, in un dopo pranzo urlante, ho assistito al duplice delirio: quello di casa Gargioli e quello di mister Garcia. 
Risparmiare o no Pjanic per la partita contro la Fiorentina?
Ovviamente il Mister, che gode della mia indiscussa stima, avrà fatto i suoi calcoli (giustificati con un "non stava bene" cui la sottoscritta crede poco) sull'opportunità o meno di schierare al centrocampo il n.15 giallorosso, l'unico che dopo Capitan Totti è in grado di costruire gioco. 
Domenica pomeriggio è stata una di quelle giornate spezzatino che la nostra amata padrona Sky (e tv in generale) ci ha regalato. 
Solo 4 partite di cui una era: Atalanta - Roma. 
Pranzo dal Guru, all togheter che a casa mia significa : molta, molta confusione. 
Claudia era l'unica assente giustificata: lavorava. 
Verso le 13.40 io e Mirko arriviamo a casa dei miei. La tavola apparecchiata con il solito buon gusto di mamma e il vino pronto per accompagnare i tortellini caldi che ci aspettavano fiammanti nei piatti. 
Mio nipote Adri fa un po' di capricci ma il plumcake alla Nutella ancora caldo di zia Iaia lo mette a tacere. 
Scorrono le portate e i minuti. 
Alle 15.00 inizia la partita. La simpatica tifoseria nero blu sfoggia tanti carri armati, che carini, tipico clima di pace e atmosfera natalizia. Grazie.  
Scende un silenzioso silenzio (si fa per dire), scandito da religiosa attenzione. 
Tutti ancora seduti ai posti del pranzo tranne Adri scappato in cucina per vedere Peppa, Fabi che ha sempre da fare qualcosa e mamma che prepara il caffè. 
Attorno al tavolo con un bicchierino di whisky invecchiato 10 anni, sento che invecchierò rapidamente anche io. 
Tutti diffidati. Mister Garcia, "Me pare ingrassato" commenta il Guru mentre lo vede entrare in campo, deve aver avuto la mia stessa stizza perché Pjanic è seduto in panchina. 
Va beh, contro l'Atalanta forse si può fare, m'illudo. 
Inizia il primo tempo. Lento, noioso. Inutile. 
"Che palle" il Guru si annoia. 
Il plumcake alla Nutella, che non si trova perché è pesante e cade tutta sul fondo, è l'appiglio che unisce tutti: fette che scompaiono in un batter d'occhio. 
"Se sbrigasse a fa' entra' Pjanic" commenta Mirko mentre mio padre telefona a mio zio e urla : 
"Perché non si può giocare così!!!"
Mario, da juventino che si definisce sportivo (un ossimoro che non riesco a spiegargli), se ne  sta tra la sedia e la finestra, quando a sorseggiare il suo whisky, quando a fumare la sigaretta. 
Il primo tempo finisce sul pareggio.  
Si ricomincia e tutto sta per accadere. Al 51' l'Atalanta batte una punizione facile, facile...eppure, quello che non ha mai sbagliato, il più bravo portiere d'Europa prende una papera clamorosa. 
E' 1-0. 
Il Guru si alza, impreca, non la smette un attimo di urlare. 
Mirko si agita. 
Mario sta zitto. 
Adri in cucina chiede a nonna Lucia: 
"Perché nonno Lallo strilla?" 
"Perché la Roma ha preso un gol".
Ci si cala in una finta calma. Garcia cerca di porre rimendio, via Marquinho dentro Pjanic: 
"Me fa schifo Marquinho" il Guru non lo sopporta. 
Poveraccio che gli avrà fatto? 
Certo l'ingresso di Pjanic ci fa essere a tutti più sereni, la Roma cambia volto e Miralem pare tutto tranne che infortunato. 
La Roma scalpita non ci sta, come noi che scalpitiamo da casa. 
Mi alzo cento volte, faccio la spola tra salone, bagno e cucina. Niente. 
Gervinho scende tira: fuori. Poco dopo Brandley, stessa fine. 
E' il 76' quando Capitan America butta giù la porta avversaria. Casa esulta. Tranne Mirko. Lui prima di esultare, da bravo romanista, aspetta sempre almeno 40 secondi. Infatti...
"Annullato" ci spiega. 
Il Guru impazzisce: 
"C'era il rigore!!! Ha preso il braccio come si fa???" 
Sul secondo "Come si fa?" si fomenta, diventa rosso paonazzo e telefona di nuovo, urlando, a zio Bri: 
"Come si fa??? Hanno rotto i cojoni...hanno proprio rotto!" 
Questa volta, per quanto faccia la superiore ignorando la classe arbitrale sbotto anche io: 
"Allora ditelo... Sono tre partite, che non ci viene dato quello che ci spetta". 
Mario tace. 
Mirko impreca dentro, lo vedo. Ha l'aria tirata di chi sta per esplodere. 
Poi Mario parla e lo juventino esce fuori: 
"Beh, più che per il rigore mi arrabbierei per le occasioni mancate". 
A Mario ma Vaffanculo (non si può dire, perdonatemi, però quando ce vo' ce vo').
Le partite possono anche essere condizionate per un episodio. La Roma può anche fare una partita sotto tono dopo 10 vittorie e tre pareggi no??? Inoltre senza Totti da più di un mese e con un Ljajic che porca miseria...
Siamo ormai tutti in piedi attorno al tavolo. Mamma passando domanda: 
"Aspettate l'autobus?"
Vado al bagno, perché sono troppo agitata e mi scappa la pipì per l'ennesima volta. 
Poi accade. Un urlo. Mi rivesto in fretta e mi scaravento in salone. 
Strootman ha tirato una botta sulla palla come se l'avessimo tirata in 80mila,  pareggiando una partita che poteva diventare la prima sconfitta stagionale. 
La Roma, che è forte, torna a casa con un punto solo ma ancora imbattuta. 
La serenità riprende possesso dei nostri corpi anche se la Juve la sera vincerà e scenderemo a meno 3. 
Totti sta per tornare e chi è forte non ha paura...noi non ne abbiamo, parola di Tacco12.

PostScriptumJuve: I bambini deliziosi che hanno riempito le curve dello stadio hanno onorato la loro squadra con l'aggettivo che più comunemente le viene associato...Merda. Perchè prendersela con degli angioletti? Si sa che i bimbi ripetono quello che sentono...

PostScriptumLazie: Pure la seconda maglia c'avete uguale a quella del Napoli? Allora ditelo...per fortuna che la classifica mette le formazioni al loro posto...

30 novembre 2013

A Roma si cena sul Ristotram


Qualche giorno fa, ho preso un vecchio tram (http://www.tramjazz.com) mascherato da ristorante.
Accolta dalle note di una Jazz Band (http://www.michaelsupnick.com/sweetwaterjazzband.html) mi sono sentita come in un film di Woody Allen.

L'occasione di provare questa esperienza mi è stata offerta dalla Coop (http://www.e-coop.it ).
L'azienda italiana sta rilanciando i suoi punti vendita sul territorio e sta offrendo nuovi servizi, da alcuni clienti già largamente sfruttati, come lo shopping online.
Torniamo però al nostro Tram.
La luce delle candele sui tavoli ha creato la definitiva atmosfera tra commedia e realtà.
Partenza alle ore 21 da Porta Maggiore. Appuntamento alla banchina dei tram. Lì tra quelli nuovi e fiammanti, uno fatiscente ha fatto la sua comparsa. Aperte le porte, un cameriere con un cilindro in testa ha accolto i passeggeri atipici per eleganza ed entusiasmo.
Una volta che il cameriere dal cilindro in testa mi ha indicato il tavolo e versato un bicchiere di prosecco, il viaggio ha avuto inizio.
La musica scandiva i tempi che accompagnavano il Tram attraverso il quartiere di San Lorenzo, Piazzale Verano, il quartiere Trieste fino ad arrivare a Valle Giulia.
Dai finestrini Roma scorreva con una colonna sonora che solo chi viaggiava sul tram poteva assorbire.
Intanto la cena veniva servita. Ahimè se fosse stata all'altezza di quello che vedevo e sentivo, sarebbe stata la migliore cena della mia vita (ci tengo a precisare che la cena non era a base di cibo Coop).
Si sa che per natura quando un senso è meno stimolato degli altri, gli altri hanno una maggiore sensibilità e viceversa. Sarà stato per questo motivo forse che il cibo è stato ciò che mi ha entusiasmato di meno. Un calice di vino rosso ha in qualche modo aggiustato il tiro, anche se si trattava di un Chianti che con Roma ha poco a che spartire ma cosa importa se si è comodamente adagiati su sedili di pelle imbottiti direzione Colosseo???
Quanto l'Anfiteatro Flavio è apparso, ecco che la vista si è riempita a tal punto da sovrastare non solo il gusto ma anche l'udito e l'ottima musica che si prestava a recepire.
Davanti sua Maestà il Colosseo tutto svanisce.
Così non importa nulla se le polpette al sugo erano immangiabili. Le abbandono al loro destino, mi gusto quel vecchio ma ancora unico spettacolo e aspetto il dessert.
Un'altra piccola pausa, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe e fumare una sigaretta.
Quando si risale, prima di proseguire questo suggestivo percorso, i musicisti mostrano agli spettatori tutta la loro incredibile bravura.
A Wonderful Life con tromba, clarinetto, banjo e basso tuba ci accompagna dal Colosseo fino alla Piramide Cestia in via Ostiense.
Nel percorso la silenziosa assenza del Circo Massimo riempie il paesaggio. Roma è quasi deserta.
Le strade sono bagnate da una pioggia incessante.
I dolci per concludere in bellezza arrivano: mousse al cioccolato e tiramisù al mandarino.
Una scorta di zuccheri per difendersi dall'amarezza della prossima fermata, quella della fine del viaggio e del ritorno alla realtà.


27 novembre 2013

La Roma è una grande squadra, vedrete

Il Capitano e Borriello fanno le corna....Tiè a chi ci vuole male la Roma c'è!

Scusate il ritardo, direbbe il Capitano ma con il Campionato fermo mi sono arenata anche io!
Errore gravissimo e allora eccomi qua pronta a tormentarvi tutti i santi giorni.
Iniziamo però con il Diario della Tifosa.
Parliamo di questo scavalcamento in classifica da parte della Juventus.
Bene! Qual è il problema?
Il Monday Night ha regalato il primo gelo sulla Capitale, in tutti i sensi.
Sono circa le 18 quando mi appresto a confezionare un paio di panini con la frittata, un paio con la Nutella e uno con il tonno.
Avvolgo nell'alluminio e infilo nel sacchetto di carta da pane e poi aspetto che Mirko ritorni dal lavoro.
Sono le 19 e dopo aver indossato il maglione più pesante possibile su un paio di leggings neri e aver infilato le Ugg ai piedi,  tiro fuori la mia prima sciarpa giallorossa, quella che mi ha regalato il Guru, quella che porta bene per forza.
L'appuntamento con gli altri non c'è, passiamo al volo davanti a casa di Sandro e salutiamo:
"Ci vediamo dentro" urla Mirko dal motorino a Christian che con Antonella erano in attesa di Sandro con Matteo e di Marco.
Arriviamo e lo stadio non è così pieno. I nostri posti sono sudici: sporchi e affogati dalla pioggia dei giorni precedenti.
"Uno schifo!" si commenta ad alta voce.
Ci sistemiamo alla meglio. Guardiamo nel video un omaggio ad Amedeo Amadei (Il Fornaretto), il Capitano dello scudetto del '42 che ci ha salutato all'età di 92 anni in una domenica mattina di novembre.
Morso al panino finché la frittata è ancora calda con gli occhi in quello schermo che passa immagini di un calcio in bianco e nero, un calcio che non esiste più.
"Bonaaa la Frittata!" commentano da Facebook dove ho postato la foto.
Gli altri arrivano muti, come se non ci fossero. Troppo freddo per parlare. Prendono posto e aspettano. La Roma entra a riscaldarsi. Noi cerchiamo di farlo battendo le gambe.
Antonello non si è visto e nemmeno Annalisa con la sua piccola.
Sono le 20.45 si comincia.

La Roma parte bene e si capiscono subito le intenzioni della  Capolista: vincere.
Il Cagliari però è da sempre una bestia nera per la Roma.
Un po' per via di quel capitano che si chiama Conti e un po' perché non ha mai vinto fuori casa in questa stagione e di contro la Roma non ha mai perso.
Insomma di motivi per essere preoccupati ce ne erano parecchi, del resto quando si fanno le statistiche raramente il bilancio è buono.
Un paio di ragazzi con un sacco di iuta girano per il settore chiedendo un euro per comprare cancelleria per i bimbi di una scuola elementare in Sardegna.
La Curva Sud è anche questo: solidarietà raccontatelo ai vostri bambini.
Si rivedono Gervinho in campo e Destro in panchina, questi mi sembrano due ottimi segnali.
La Roma ci prova e, di tanto in tanto, il Cagliari si affaccia con un contropiede. Ormai lo schema delle avversarie è chiaro e sempre uguale: tutti dietro e contropiede.
I protagonisti diventano i portieri: De Sanctis mette una manona su un colpo di Ibarbo e Avramov ci mette quattro manone prima su Strootman, poi su Florenzi, eccezionale su Maicon e per concludere anche su Castan.
Dove non arriva Avramov arriva il palo a fermare Gervinho.
Il freddo mi entra nelle ossa. La sciarpa di Mirko poggiata sulle gambe riesce a intiepidirmi le ginocchia.
Soffio nei guanti per scaldarmi le mani. Marco ha il volto livido.
"Come fanno i giocatori con le maniche corte???"
Sono dei super eroi vorrei rispondere, aspettandomi da un minuto all'altro il gol del vantaggio.
Niente.
La partita non decolla se non per presunti rigori e un po' di nervosismo che nel secondo tempo si trasforma in un'espulsione per Garcia e per il vice allenatore del Cagliari Pulga.
Tra primo e secondo tempo mandiamo giù il panino con la Nutella e cerchiamo riparo tra le colonne che sorreggono lo Stadio al piano terra.
15 minuti e di nuovo seduti ai nostri posti. La Roma attacca verso la Sud ed proprio nel secondo tempo che Avramov mostra il meglio di se'.
" Possibile che 'sti portieri quando giocano con la Roma diventano tutti fenomeni?"
Punto lo sguardo verso l'orologio speranzosa nei nostri minuti, quelli che scorrono dal 60' al 75' circa.
Niente.
76'
Niente.
80'
Niente.
Nonostante l'attacco costante, l'entrata di Bradley, Borriello e Burdisso. Nonostante la nostra fede smisurata.
90'
Niente.
La partita finisce 0-0, con solita e ormai poco originale esultanza di Daniele Conti.
L'euforia del Cagliari per un risultato positivo volto a dare fiducia e gioia alla sua terra martoriata dall'alluvione lo posso comprendere. Quello che proprio non mi va giù e aver perso altri due punti.
"E' pure vero che in altre stagioni avrebbe preso il gol all'ultimo minuto" capto questa frase nel chiacchiericcio post partita.
Già, non abbiamo perso ed è quello che dirà anche il Mister ai microfoni.
Sono Orgogliosa della mia Roma. E' una squadra che ha lottato e ce l'ha messa tutta. Purtroppo sono mancati alcuni giocatori. A mio avviso la prestazione di De Rossi non è stata la migliore e quella di Ljajic decisamente la peggiore. Doveva essere decisivo non lo è stato.
Nel complesso però una strana sensazione di tranquillità mi pervade.
La Juventus è prima e certo non mi piace ma la Roma ragazzi non ha finito il suo lavoro. Non possiamo dimenticarci che è una squadra costruita intorno a Francesco Totti e che la nostra Luce è fuori da più di un mese.
"Manca un terzino sinistro! Dodò non si può vedere" si lamenta Mirko.
Certo sulla fascia sinistra non siamo messi benissimo però non facciamo drammi.
I ragazzi hanno tenuto alla meglio ora ci aspetta una trasferta dura e poi ...poi incrociamo le dita e se Francesco scende in campo con una Roma ancora imbattuta, beh, mi dispiace per la Juventus ma temo che non ce ne sarà più per nessuno....
Il Meglio deve ancora arrivare...non ve ne dimenticate mai. Parola di Capitano e di Tacco12.

PostScriptumLazie: Qualcuno che non ama il calcio e lo sport ha avuto l'ardire di esultare al primato della Juventus per non sentire più i romanisti...beh, amico mio in primis i romanisti non si zittiscono con così poco, in secondo luogo chi esulta per la Juve capolista si qualifica da solo inutile aggiungere altro.

PostScriptumDonne: nella giornata contro la violenza alle donne non ho volutamente scritto nulla. Non esiste una giornata ma tutti i giorni. Tutti.

18 novembre 2013

Rita e La Vigna che fa bene


Ciao A tutti!
Ragazze/i oggi per Spaghetti Junction di Tacco12 sono andata a scovare una storia buona, come il vino, la solidarietà e l'altruismo.
Se vi va di saperne di più, leggete il link qui sotto:

http://www.thespaghettijunction.it/?p=rita-la-vigna-e-la-storia-di-una-vigna-che-fa-bene

E se la storia vi è piaciuta correte ad acquistare il loro vino e la quota di soci per salvare la Cooperativa la Vigna!
L'appuntamento è sabato 23 alla bottega Capoverso in via dei Gonzaga. Per i dettagli consultate pure la pagina facebook di Capoverso.
Un bacio a tutti.

16 novembre 2013

Libri e collane, è solo Mà Gia





Un po' di domeniche fa vi ho raccontato della mia visita al mercatino di MoMo.
Un mercatino domenicale che sta prendendo forma e che muta il suo aspetto di settimana in settimana. Lì tra i banchetti vi ho raccontato di MàGia e vi ho anche detto che le avrei dedicato uno spazio a parte, perché la sua arte mi ha colpito.
MàGia è una ragazza che crea bigiotteria partendo da un romanzo, una fiaba e merita un'intervista alla Je Suis Marie Antoinette.

Presentati.
Mi chiamo Marta, ho 27 anni e per ora sono una hobbysta, con una predilizione per i bijioux.

Quando è nata questa tua passione?
Ho costruito il primo telaio per fare i braccialetti indiani in seconda elementare.

Come procedi quando devi riprodurre una storia su una collana, un bracciale o un paio di orecchini?
L'ispirazione mi viene guardando una pietra, un ciondolo, qualsiasi cosa che mi faccia illuminare e venire voglia di costruirci attorno una storia.
Di solito inizio da una collana che è la più complessa. Decido che forma darle, ne compongo la struttura sul piano di lavoro e inizio ad assemblarla. Infatti fisica e arte sono un po' come due elefanti su una palla gigante: ci possono stare ma bisogna prima immaginarceli!

Qual è la favola che credi di aver "raccontato" meglio?
Sicuramente quella che verrà! Anche se Alice nel Paese delle Meraviglie è una delle più apprezzate delle mie collezioni.

Il commento più bello che hai ricevuto?
Una volta una ragazza, mentre osservava una collana della Sirenetta, mi ha detto:  "La comprerei solo per metterla su un tavolo in bella vista e poterla guardare tutte le mattine appena alzata dal letto".

Dimmi la favola che vorresti "raccontare".
Vere e proprie favole non ne ho in mente. Senza dubbio vorrei rendere giustizia al "Signore degli Anelli" e a "Star Wars".

Cos'è per te una favola?
Una lezione di vita che capirai solo quando sarai cresciuto.

La tua favola preferita da bambina...
L'Incredibile Storia di Lavinia di Bianca Pitzorno, è troppo outsider?
Tra le classiche direi Alice nel Paese delle Meraviglie, una storia di allucinazioni perfetta per ogni età.

Il tuo è un marchio registrato MàGia com'è nato questo nome?
Beh, qui a Roma nessun nome rimane com'è. Io sono Ma' (pure con la a un po' allungata, tipo quando chiami mamma per le scale) e Gia sta per Giacomini, che è il mio cognome.
Mi piace giocare con qualsiasi cosa, con le parole anche di più. MàGia sembra Magia...e un po' lo è!

Chi è davvero Marta (Ma' con la a allungata) la donna è dietro a questo marchio?
Quella che vedete attraverso le mie creazioni. Sulla carta sono un'insegnante d'Italiano specializzata per l'insegnamento agli stranieri.
Il momento però è critico e allora ho deciso di mettermi alla prova puntando sul mio hobby. Anche se non insegno, trasmetto ciò che amo attraverso quello che creo.
Vorrei aprire un negozio per diffondere la mia visione del mondo (che v'assicuro visto da qui è una meraviglia!)

MàGia è in giro solo per mercatini? Guardando le tue foto sul contatto facebook sembra che sia in giro per il mondo...una sorta di Favoloso mondo di Amelìe.
Ahahahah, si il Mondo, magari. Amo viaggiare e sono parecchio parsimoniosa, appena ho qualche spicciolo provo a prendere il primo low cost. Nei miei spostamenti porto le mie creazioni o qualcosa ad hoc per la località che visito (avrai capito che mi piace lavorare a tema), oppure stampo un cartellino MàGia che metto in primo piano nelle foto in una sorta di "diario di viaggio"...a volte mi piace strafare.

Dicci le novità in serbo per Natale?
Qualcosa di caldo da indossare, molti angioletti e tante letterine a Babbo Natale!

Se qualcuno volesse ricorrere a te per realizzare dei regali ad hoc cosa deve fare e quanto può spendere?
Il sito www.lovingmagia.com è una buona vetrina per i lavori che ho già realizzato, da lì si può prendere spunto per idee personalizzate e nel giro di un paio di e.mail ci si può accordare per qualcosa di adatto. Anche FaceBook è un ottimo strumento. Puoi spendere da 5 a 30 euro si ottengono ottimi risultati.

Dacci un appuntamento.
Sicuramente il 1°Dicembre al MòMò Republic. L'8 Dicembre dalle mie parti in Sabina, tutto il giorno c'è un enorme mercato nella Piazza del Comune a Poggio Mirteto.
Per il resto, amici o non amici su Facebook, la copertina della pagina fans e quella del profilo sono sempre aggiornate sugli imminenti appuntamenti.

Come consigli di chiudere quest'intervista con il Vissero tutti felici e contenti??? 
Certamente ma un felici e contenti del XXI secolo però! Quindi...Vissero tutti felici, contenti e tatuati :-)

Sito Web: http://www.lovingmagia.com/
Facebook: MàGia Accessori







  


15 novembre 2013

Alzate la testa

Curva Sud

Alzate la testa e guardate lassù. Su in vetta dico, alla prima riga quella oltre la quale non c'è più niente.
Ecco la Roma è lì. Leggete con calma, come quando alle elementari imparavate a leggere le prime parole: R...O...MMM...AAA.
Bene. Lo avete fatto? E adesso rispondetemi: Qualcuno di voi riteneva possibile che a metà Novembre, dopo 12 gare l'AsRoma potesse essere prima in classifica a 32 punti???
Se chi mi legge è onesto con me e con se stesso sa qual è la risposta. E sa che la risposta è no! No perché veniamo da due stagioni orribili che ci hanno massacrato il fegato quasi quanto la delusione di domenica pomeriggio contro il Sassuolo.
Romanisti lo si è perché si ha fede. Romanista è colui che anche dopo due anni osceni si rinnova l'abbonamento, quando la speranza non c'è più e la delusione è totale.
Romanista è colui che si accorge che la Roma ha giocato senza punte, perché se è vero che Ljajic si è mangiato una montagna di gol è anche vero che Borriello è uscito al 30' e la squadra ha giocato senza attaccanti puri. E' vero che il gioco di Garcia non li prevede però prevede anche che giochino Totti e Gervinho. Quindi, Romanisti che riempite lo stadio quando la Roma vince ed uscite inveendo contro gli arbitri permettetevi che vi dica che non avete capito niente.
In primis regola n.1 del calcio: la Roma deve chiudere le partite.
n.2: la Roma non deve contare sugli arbitri.
n.3: la Roma per continuare a macinare punti deve essere al completo perché la Roma non è il Barcellona o il Real Madrid.
n.4: la Roma può e deve crederci perché non ha le Coppe ma come il mister Garcia ci ha insegnato, la Roma è stata costruita per il secondo, terzo posto ossia per tornare in Champions.
n.5: se la Roma resta prima fino alla fine sarà un miracolo e come tale deve essere celebrato.
Basta con le regole. E torniamo a noi.
Ora c'è la pausa e se tutto va bene la squadra sarà al completo, di nuovo pronta ad affrontare il Cagliari di Conti che ha chiuso la dodicesima giornata con una doppietta.
All'Olimpico domenica c'erano gli arcobaleni dopo la pioggia. C'era Marco che a soli 3 anni assisteva alla sua prima partita con l'Uomo Ragno in braccio. C'era Alma che finalmente è tornata a coccolarci.
Domenica all'Olimpico c'erano una moltitudine di cuori che battevano tutti allo stesso ritmo, nello stesso identico modo e andavano a tempo facendo una melodia favolosa.

E te lo vojo di' che so' stato io,
E so' 4 anni che me tengo 'sto segreto...
e te lo vojo di' ma nun lo fa' sape',
Nun lo di' a Nissuno, tiettelo pe' te...

Questi siamo noi. Questa è la Roma. Testa alta e leggete, lassù in alto sulla prima riga, quella oltre la quale non c'è più niente...parola di Tacco12.

PostScriptum: C'è chi il freddo lo soffre da ieri...e chi da 'na vita. A buon intenditor poche parole.

07 novembre 2013

Missione compiuta, stivali trovati!

Vi voglio solo rendere partecipi della mia gioia. Dopo tanto aver cercato ho trovato lo stivaletto nero degno sostituto di quello  che mi ha accompagnato per tutto lo scorso anno! Ve li presento eccoli!

Dopo i Pierre vi presenterò i Lola ;-) Notte Tacchettine Mie
Ps. Ovviamente solo su Yoox! 

05 novembre 2013

Incontro con Tommaso Guerra, l'arte ai tempi nostri


Vi posto qui sotto l'articolo che ho fatto su Tommaso Guerra per Spaghetti Junction...dategli uno sguardo è una bella storia: 
(http://www.spaghettijunction.it/?p=tommaso-guerra)









Tommaso Guerra è un artista a tutto tondo: scultore, pittore, grafico.
Uno di quelli che ama dare un’anima alle cose. Un ragazzo che si presenta con un “Ciao a tutti” e sogna di fare l’arredatore perché è la professione che riesce a contenere tutte le altre sue passioni: l’illuminazione, l’arte, il design e la comunicazione in senso più stretto.
 “Un locale, un club, un ristorante ti parla attraverso una moltitudine di dettagli tutti finalizzati a esprimere una specifica personalità. E’ così che l’opera diventa totale” 
Ho incontrato Tommaso qualche giorno fa in un mercatino domenicale.
Era intento a scolpire due giganteschi fiammiferi, uno consumato. Con la stessa dedizione sta preparando altre opere che saranno in mostra a Novembre per l’esposizione This is Rome dove lavorerà insieme con Giovanna Pistone.
Solo avvicinandomi a lui ho scoperto che oltre a queste opere per interni aveva realizzato lavori per ristoranti. Questo mi ha intrigato perché spesso sottovalutiamo il ruolo che l’ambiente esercita sulla nostra completa percezione sensoriale quando siamo seduti a tavola davanti un piatto ben cucinato.
Romano, classe ’78, si vanta con estrema modestia di sapere fare l’amatriciana più buona del pianeta (il guanciale si soffrigge, ma si mette da parte durante la cottura del pomodoro, per poi riunire il tutto nel piatto) merito di un allenamento settimanale iniziato 15 anni fa.
Vorrebbe mangiare sempre pesce crudo ma il portafoglio di un artista non lo permette e allora ripiega sulla pasta con il pesto però, ogni tanto, da bravo artista vuole stupire il proprio pubblico con primi e secondi di pesce.  Se gli chiedi quale menù non si stancherebbe mai di creare, la risposta è semplice: quello di pesce crudo. Una passione la sua per il pesce che ha trasposto anche nell’opera che sta realizzando in questo momento: bacchette cinesi alte 2 metri.
La sua prima volta come arredatore di un locale è andata più o meno così. Entrando in questo posto, una grande parete nera, lasciata dai proprietari alla libertà di espressione dei clienti, aveva rapito la sua attenzione.
Questo nobile esercizio di democrazia, non essendo capitato nelle mani giuste, aveva trasformato il muro più in un pensatoio da autogrill che in una tavola di filosofia gastronomica. Fu allora che   decise, come decoratore, di restituire la dignità perduta a quella parete.
Tommaso non ama solo le pareti grandi, chi conosce le sue opere si accorge che spesso i suoi soggetti sono oggetti molto piccoli trasformati in giganteschi come un fiammifero o un galleggiante.
Sceglie soggetti ironici che contengono un pizzico di poesia:
“Non pensi che i galleggianti da pesca siano incredibilmente belli?”
Mi ha detto mentre ne notavo i colori e la forma.
Ritornando al cibo mi confessa che una volta ha mangiato due porzioni di spaghetti scampi, vongole, moscardini, pachino al cartoccio.
E sarà che la fame aumentava perché l’ora di pranzo era vicina ma quando gli chiedo un’idea su due piedi mi confessa questa visione:
“ Un cavallo corre su un tapis roulant in una palestra. Televisori accesi e musica pop. Stacco su un busto da sarto con un vestito da fantino bianco e verde, sporco di una macchia di pomodoro sul petto ”.
Questa sua idea mi piace molto e allora approfitto della lampadina accesa per chiedere uno schizzo per Spaghetti Junction e siccome mi ha detto di si e per uno il cui motto è “se dici fai. Se non puoi fare non dici” ecco qui un schizzo di Tommaso Guerra tutto per il nostro sito.
Chissà che la prossima volta in un ristorante non ci capiti di vederlo esposto su una parete.


TOMMASO GUERRA
Mobile: 3397743944

04 novembre 2013

La Roma, la vetta se la tiene stretta


Un altro lunedì da primi in classifica.
Inizia così il mese di Novembre: 31 punti, 10vittorie, 1 pareggio e 0 sconfitte.
Ieri sera me ne stavo seduta sulla stessa sedia sulla quale ho visto Udinese - Roma, distratta al punto giusto, quello che ti permette di non farti venire il crepacuore, con davanti un bel bicchiere (poi due e infine tre) di Barbera per mantenere lo stato d'animo in quella leggerezza necessaria che aiuta a superare gli ostacoli con più facilità.
Prima di un esame all'Università mia nonna mi diceva sempre:
"Bevici su un bel bicchiere di vino rosso! Quando uno beve le cose le dice meglio, vedrai come ti ricordi tutto e se non te lo ricordi almeno ci ridi su!"
Già quando uno beve le cose le vive meglio, senza quei freni inibitori che si collegano alla testa pronti a farti scattare ansie e preoccupazioni.
Eppure qualcosa non è andato per il verso giusto. Quando ha segnato Kevin Strootman m'è parso un segno, non lo nascondo, pure questa vinciamo! m'è so' detta con la bocca serrata ma era più un modo per autoconvincermi che altro. 
Dentro, in fondo sentivo che qualcosa sarebbe potuto andare storto. 
Lo sapevo quando vedevo quei ricci di  Cerci muoversi sulla fascia sempre in anticipo rispetto a Balzaretti. La vista di quello sfrontato mi innervosiva al punto d'inveire contro la Roma che in attacco non usava gli esterni mai, neppure quando c'era un ammasso di giocatori granata ad aspettarci al limite della loro area di rigore. 
Quando poi arriva il gol di Cerci il riccioletto maledetto, mi alzo, urlo, sbraito, tiro a terra qualcosa che mi era capitata tra le mani e me la prendo con un fallo che andava fischiato e che invece l'arbitro Banti non ha neppure visto.
"Benatia era in ritardo" tuona Mirko dal profondo del divano dove era finito dopo quel gol che pareva essere arrivato sulla sua pancia e averlo trascinato in un angolo del cuscino, quasi lo avesse seppellito vivo. 
Non aggiunge altro mentre io riempio casa di parole, di urla e minacce.
"Era fallo, cazzo!!! Fallo!!!"
Il copione si ripete dopo un po' quando nessuno segna ma Maicon fa un volo nell'area di rigore. 
Questa volta però le parti s'invertono. Mirko urla e io rispondo:
"Era iniziato fuori".
La cosa buffa è che alla fine di una partita che la Roma e il Mister hanno gestito magistralmente, l'unico fallo che ci doveva far saltare dalle sedie, noi non lo avevamo visto. 
Sto parlando del fallo da rigore netto su Miralem Pjanic.
Garcia docet: non parlo delle decisioni arbitrali. Così mi adeguo, perché la Roma è da una vita che non può affidarsi all'omino dal fischietto in bocca.
Un romanista sa che quando scende in campo il primo nemico da combattere è proprio lui. 
Così sfuma il sogno dell'undicesima vittoria consecutiva. Sfumano i 5 punti di vantaggio e la Roma per un momento torna ad essere umana.
C'è qualcosa di male nell'essere umani? No, anzi. Chi è umano non ci sta, sa cosa significa vincere e cosa perdere. Chi è umano vive delle emozioni ed è per quelle che lotta. Non a caso ci ha segnato Alessio Cerci. 
Il secondo gol ai romanisti è di un figlio suo. Di un ragazzo che è romanista dentro e che c'ha quella rabbia e quella fame tipico dei romanisti veri.  
Meglio Alessio dunque che qualcun altro. Meglio oggi che a fine Campionato. 
Torino - Roma è stata già archiviata adesso bisogna concentrarsi sulla prossima partita. 
IL'Olimpico di Roma ospita il Sassuolo e questa volta in campo ci sarà un atteso ritorno, quello di Gervinho. 
Siamo più pronti che mai e non temete la Roma la vetta se la tiene stretta...parola di Tacco12. 

PostScriptum: "Prima o poi doveva accadere" ha detto Daniele. Già la Tabellina del 3 del resto era finita è giunta l'ora di ricominciare di nuovo...

01 novembre 2013

Noi siamo Record, Storia lo siamo dal 753 AC

Pjanic, Borriello e De Rossi felici sotto la Curva Sud

Forse perché il giorno dopo Roma - Chievo è Venerdì e a Roma, il Venerdì, si mangia pasta e ceci (che a tombola è il 10), oppure perché la tabellina del 3 è finita, almeno come ce l'hanno insegnata a scuola,  fatto sta che leggo il numero delle vittorie giallorosse e iniziano a venirmi in mente i numeri così come li chiamava mio nonno quando teneva il cartellone. 
Certo è che 10 a Roma è soprattutto Totti ma da ieri, 10, ha un altro sinonimo: RECORD!
Il turno infrasettimanale ci ha regalato un posticipo contro l'ultima squadra in classifica. 
Un Chievo tutto in difesa e con una sola punta, pronta a ripartire per tentare l'impresa di bucare la porta di De Sanctis. 
Beh, I'm sorry, la Missione é fallita: Roma - Chievo Verona 1- 0. 
La classifica recitava Roma 27 e Verona 4, un abisso ed è per colpa di questo abisso che ci si aspettava una partita "facile" con almeno 3 gol di scarto. Errore. 
Garcia ce lo sta insegnando: "Nessuna partita è facile, nessuna è vinta finché non la si gioca". 
Così bene l'inno di Lando Fiorini, bene Campo Testaccio e bene pure l'euforia ma tutti concentrati. 
I ragazzi scendono in campo e il mio panino con il prosciutto già si ribella dal fondo dello stomaco, come cavolo mi è venuto in mente di mangiare??? 
Il resto della ciurma arriva alla spicciolata, ancora una volta senza Antonella, ancora una volta senza Alma. 
Compare Antonello e poi Sandro senza Matteo "A casa a fare dolcetto o scherzetto" dice, so' ragazzi...penso mentre compare Diego che, a differenza del fratellone adolescente e di quello più piccolo Simone, ha deciso di accompagnare il padre per un giorno che sarebbe potuto diventare storia.
Il primo tempo procede piano piano, quasi innervosisce. 
Dodò lo prenderei per i capelli, capisco il turn over ma lì su quella fascia è una tragedia. 
Torosidis non sale troppo per coprire e i gialloblu non lesinano calci ed entrate poco delicate. 
Quella che si può definire una partita da uomini duri. 
A bordo campo scalpitano Balzaretti, Bradley e Florenzi. 
L'arbitro decide poi di complicare le cose fischiando ogni pallonata, tanto che il primo tempo termina due minuti dopo. 
Si scende al bar, giusto per sgranchirsi le gambe e riflettere ad alta voce. La pausa vola e su di nuovo al nostro pasto, senza preoccupazione, certi che il minuto del gol si sta per avvicinare. 
Sguardo fisso al cartellone. Inizio a domandarmi quale potrebbe essere il minuto giusto, di solito dal 60' in poi. A un certo punto entra Florenzi e cambia la musica...cross e....la testa di Borriello arriva prima di tutti: Gol!!!
L'ansia mi aveva circondata al punto da paralizzarmi sul seggiolino. Non mi sono  riuscita a muovere. Intorno a me l'inferno e io ferma, seduta, stravolta. 
Se continua così a fine anno nun c'arrivo. Poi realizzo e allora mi tiro su, abbraccio tutti e aspetto che i minuti prendano a rincorrersi di nuovo, veloci.
Borriello segna al 68' "La Rivoluzione", il numero che indica le proteste studentesche quelle che hanno segnato la Storia. Poteva segnare in un altro minuto il giorno che il suo gol avrebbe significato appunto Storia??? ma perché non c'ho pensato prima??? 
E poi il 68 c'ha di bello che viene prima del 69 il numero, per antonomasia, del piacere, quello della goduria. Gol e Goduria, matematico no? 
Il Chievo ci prova a tenere e la Roma pure, perché sbilanciarsi servirebbe a poco. Meglio portare i tre punti a casa. 
Loro la buttano sui nervi ma i nervi i giallorossi li hanno ben saldi. Ogni partita è un meta conquistata, ogni tappa segna la successiva per una strada che si accorcia a 28 tappe verso il punto d'arriv. 
Siamo a fine Ottobre ma tra il caldo e una classifica mai vista, mi sembra che questo Campionato sia iniziato qualche secolo fa.  
Ma quando finisce???
Ma quando è domenica di nuovo???
Da adesso fino alla fine del girone le so tutte a memoria. Siamo oltre la metà del girone di andata. Siamo un pezzo avanti. Aumentato il distacco per la conquista del quarto posto, per dirla alla Garcia e impressa un'impronta nella storia. 
Adesso ci tocca strafare. 
Domenica sarà Toro e se c'è una cosa che ho imparato quest'anno è che la partita più dura è sempre quella che ci aspetta...

PostScriptum: Maghi o no...c'è gente che non ha più i gomiti...fortuna che tra un po' potranno indossare le maglie a maniche lunghe...parola di Tacco12.

29 ottobre 2013

Scende in campo Capitan America: prova del 9 superata

Morgan

E' una giornata assolata di ottobre. Un martedì. Scusate il Ritardo, vi dico citando il nostro Capitano, però per far scendere l'adrenalina e far riposare le emozioni ho avuto bisogno di qualche ora. 
La prova del 9 è stata superata. 
Quando si andava alle elementari t'insegnavano che con tale prova si poteva verificare se il risultato dell'operazione matematica ottenuto fosse corretto o meno. 
Quello che non ci hanno mai detto (almeno a me) è che la prova del 9, anche se risulta positiva, ha un 11% di probabilità di un falso positivo. 
Quindi, calma e sangue freddo, non ci si può fermare ora! no!!! La Roma deve continuare la sua marcia, come una missione, come un pellegrinaggio verso una nobile meta. 
Domenica davanti alla tv quando ho visto scendere le squadre in campo ho pensato: 
"Oggi è davvero dura". 
Inutile negare che la mancanza congiunta di Totti e Gervinho mi preoccupava abbastanza. Non per mancanza di fiducia in tutti gli altri ma per una questione di equilibri e punti di riferimento. 
Guidolin, il prete mancato, poi è uno di quelli che la partita la prepara bene e a Udine nessuno vinceva da diverso tempo. Insomma quando si dice avere una serie di sentori. 
Nonostante ciò non mi sentivo particolarmente sfiduciata. Ero certa che Daniele avrebbe rimesso la Luce al centro del campo. 
Dopo il pranzo domenicale, mentre Mirko, suocerina e suocerino prendevano posto sul divano, la sottoscritta si è limitata a rimanere sulla sedia tra la crostata ai frutti di bosco e il plumcake alla Nutella. Pronta ad agguantare una fetta come salvagente e a mandar giù un bicchierino di Zibibbo per dimenticare. 
Il primo tempo scorre così, con la bocca piena e la speranza che si arrivi subito al 45' perché si sa che Monsieur Garcia ha già inquadrato il problema ed è pronto a risolverlo. Lui è come il più bravo della classe. Ve lo ricordate quando vi arrivava la versione di latino, durante il compito in classe, e vi sembrava di essere davanti a un geroglifico e allora cercavi (senza farti notare) lo sguardo del più bravo della classe che senza parlare capitava il tuo "Aiutoooo! Ti prego almeno la prima frase!" 
Ecco Garcia è quello che ti guarda e ti dice: 
" Tranquilliser, pas de problème, je vais" (Tranquilli, nessun problema, ci penso io).
E così il primo tempo scorre pieno di ammonizioni ed espulsioni che non si avverano, come quella di Muriel o, dopo, quella di Di Natale. 
Ragazzi prima di continuare il racconto di quella che è stata un'altra domenica memorabile, vorrei soffermarmi su questo punto. 
Mi viene il dubbio che abbia dei problemi di vista perché nessuno, e dico nessuno, ha commentato due gesti che mi hanno molto colpito ed è per questo che vorrei la vostra conferma alle mie visioni. 
Il primo è un bacio in fronte di Di Natale al guardalinee che aveva sbandierato un suo fuorigioco. 
Il secondo è una spinta, una manata sulla spalla, sempre da parte di Antoniuccio, all'arbitro per una protesta di cui ora nemmeno ricordo. 
Beh,  qui lo volevo scrivere perché per una cosa del genere vorrei ricordare che sua maestà Francesco Totti è stato espulso (correva l'anno 2000 e il campo era quello di Perugia, per altro il Capitano reclamava la giusta distanza dalla barriera e aveva già preso un' ammonizione, per farsi sentire con l'arbitro Borriello. In quella partita venne espulso anche Capello). 
Comunque procediamo, Garcia mette tutto a posto e quando inizia il secondo tempo si ha quella speranza interiore che "ce la si può fare! si, se po fa'". 
Ognuno nuovamente ai suoi posti ma poi arriva l'imprevisto. 
Maicon, il gigante buono, quello che si era mangiato un gol grosso come una casa, si prende il cartellino rosso per un fallo davvero da sciocco. 
La speranza scema...si trasforma in un "Va beh, pure un punto andrebbe bene". 
Errore. Il punto va bene ai mediocri, a chi vuole vincere vanno bene solo i tre punti. 
Garcia cambia le carte in tavola e fa entrare il Capitano che ha a disposizione: Mr.Bradley, Captain America. 
Non ha lo scudo ma la testa cosa lucida da fare riverbero a sufficienza d'accecare l'avversario. 
Entra lui e, dopo poco, Guidolin se vorrebbe ammazzà. 
Un tiro da fuori area s'insacca alle spalle del portierone bianco nero. E' Goollll! 
Penso che l'abbia sentito tutta Roma. Suocerino e Suocerina per saltare si strappano rispettivamente inguine e bicipite femorale. Mirko rischia di mangiarsi la barba mentre salto dalla sedia al suo collo e l'impeto quasi lo fa cadere sul divano. 
In un attimo di nuovo tutti ai propri posti, manca un'infinità. Aspetti che scorrano i minuti. Sai che il recupero ne prevederà almeno tre. E' così. 
Poi il fischio finale e De Sanctis tarantolato si butta sul campo, corre verso il settore ospiti, urla e rischia un'infarto. Totti si fa sentire dal suo sito: "Una squadra con due palle così". 
Roma gode quasi tutta, tranne qualcuno che "Se comincia a stufà" per citare il mio amico Pierciccé, unico che merita di essere citato in una marea di rosiconi che mancano di obiettività. 
Sky passa prima Juventus e Milan, sempre i soliti, "nemmeno quando siamo da record ci mandano per primi" è il commento unanime.  
Chiamo il Guru che è fuori di se': "Immensi, comunque vada è record". 
9 vittorie su 9 partite. Nessuno meglio di noi.
E così in una domenica che diventa protagonista del lutto di due grandi personaggi come Gigi Magni e Lou Reed, ti torna in mente il sorriso di Gigi Proietti nella Tosca e senti la colonna sonora di Perfect Day mentre Capitan America corre sul prato verde con le braccia spalancate ad abbracciarci tutti. 


PostScriptum Indovinello: Juve, Napoli, Lazio e Milan hanno ottenuto i rigori. La Roma ha giocato in 10. Indovinate qual è la squadra più fortunata???
 L'invidia è 'na brutta bestia...logora dentro. Parola di Tacco12.

21 ottobre 2013

Spaghetti Junction c'è


Ciao a tutti!
Volevo dirvi che oggi è finalmente online la rivista che racconta l'Italia al Mondo per bocca degli Italiani!!!
Si chiama Spaghetti Junction ed per tutti quelli che amano il nostro Paese e le sue eccellenze.
Per chi ama il buon vino, la pasta, l'olio e non solo.
Spaghetti racconta le ricette tramite le "Mamme" quelle vere, senza trucco e senza inganno!
Spaghetti è il portale di chi vuole conoscere da dentro il mondo del cibo e delle bevande tramite le storie di sala; i menù dei ristoranti e la nascita e morte dei prodotti.
Il sito di chi ama vivere, viaggiare ed esistere.
E' il sito degli Italiani e di tutti gli Stranieri che vogliono conoscere l'Italia raccontata da chi la vive e la conosce davvero.
Che aspettate???? Andate su  www.spaghettijunction.it  e ditemi cosa ne pensate.
Anche Tacco12 collabora con SpaghettiJunction, perché si sa che:
"Il pero non cade poi tanto lontano dall'albero"
....vi aspetto leggete Spaghetti e troverete molte sorprese...garantisce Tacco12!



20 ottobre 2013

Nun se dorme più


Contro l'Udinese sarà la partita fondamentale. 
Così, di domenica in domenica (si fa per dire dato che questo turno abbiamo giocato addirittura di venerdì), sposto la mia asticella verso il traguardo finale, pensando che la partita che verrà sarà quella decisiva. 
Azz...vuoi vedere che 'sto franzoso ha cambiato la mentalità pure a me??? 
Certo è che se ha ben lavorato sulla squadra su noi tifosi ha ancora abbastanza tempo da perdere dato che siamo piuttosto indisciplinati almeno nel controllo dell'euforia. 
In Curva non si può stare...sto respirando un'aria che avevo accantonato nel profondo del mio stomaco 11 anni or sono. 
Arrivata con largo anticipo, perché per me e Mirko l'appuntamento alle 19.15 da Sandro era decisamente troppo tardi per Roma-Napoli, il primo che incontro al parcheggio del motorino è un certo Vincent Candela. Arrivo al mio posto ancora più carica.
Mi godo Tanto pe' cantà e Forza Roma Forza Lupi cantando a squarciagola con l'occhio rivolto allo spicchio ospiti che in Nord è più nutrito del solito. 
Lo stadio freme. Lo si vede dalla gente che arriva con il sorriso in faccia, con la musica che sale e i corpi che ballano. Gli sguardi sempre attenti all'ora che sullo schermo luminoso batte il tempo che manca all'inzio della partita.
Cori "razzisti" (da quest'anno) s'alzano dalla Sud. A me non piacciono, non li ho mai cantati ma appartengono al repertorio storico di qualunque tifoseria ed eliminarli non credo sarà cosa semplice. Non li giustifico, sia ben inteso, però penso che per dirla alla Nino Manfredi gli insulti tanto pe' cantà fanno meno male dei coltelli e delle molotov. 
Alle 20 passate arrivano Sandro, Matteo, Marco e Christian. 
"E Antonella?" faccio sorpresa.
"Antonella è in Umbria stasera non viene". 
Ah, santa pace qua la faccenda è grave. Quando una pedina non è al suo posto saltano gli schemi e a me 'sta faccenda che Antonella manca non mi piace tanto. Allora faccio per mettermi al suo posto che è leggermente più centrale del mio ed è il quel momento che Marco mi poggia una mano sulla spalla e mi fa: "Beh, proprio oggi 'sti cambiamenti?" 
E allora nemmeno fiato, perché il dubbio già ce l'avevo avuto pure io e preferisco togliermelo. Risistemo il giornale sul mio seggiolino e con un pezzo di pizza bianca in mano aspetto il fischio d'inizio. 
Guardo i ragazzi allenarsi: Dodò al posto di Torosidis, dicono le formazioni ufficiali. 
Con Roma, Roma lo stadio s'è riempito tutto. Qualcuno si mette sulle scale, qualcun altro in piedi vicino alle vetrate.
Inizia la partita. Primi minuti così e così. Non è che ci si capisce tanto.
La Roma sembra sempre tranquilla ma il Napoli è bello avvelenato. Si vede che ha il piglio di chi viene a casa nostra per vincere. La preoccupazione però mi viene solo quando, appena raggiunta la mezzora, Totti chiede il cambio. 
"E' colpa di Maradona! E' tutta colpa sua!" commenta Mirko sconsolato. 
"Che cavolo c'entra Maradona?" gli faccio. 
"Quello a Totti gli porta sfiga" dice senza aggiungere altro.
Totti esce e la Roma barcolla.
"Cavolo quanto conta il capitano" mi arriva sul WhatsApp del gruppo di Casa Celata.
E quando la Roma sembra stia per crollare ecco che il portierone Morgan De Sanctis compie il miracolo.
La parola d'ordine diventa: Resistere! Resistere! Resistere! almeno fino alla fine del primo tempo tanto "ce pensa Garcia a sistemare tutto poi " conclude Mirko.
E la Roma non solo resiste ma passa in vantaggio con un capolavoro, l'ennesimo della stagione, che se fossero tutti quadri o canzoni, adesso sarebbero pezzi da collezione.
L'autore di questa domenica, il cantautore della colonna sonora della vittoria, si chiama Miralem Pjanic. Batte una punizione allo scadere del primo tempo che il portiere partenopeo davvero non poteva prendere.
Pausa di 15 minuti, giusto il tempo di rivedere Valentina.
Un'amica di un'altra vita, mi viene da dire, che adesso vive a Londra ed è volata in Curva Sud per sostenere la Magica di cui è tifosa da sempre. Il suo sorriso e la tenacia con cui si sta costruendo il suo futuro, mi rende fiera di lei e ancora più convinta che chi tifa Roma vince sempre anche nella vita, del resto chi sceglie la Roma sceglie un modus vivendi, una filosofia.
Si rientra nell'arena. Siamo carichi de brutto e io sono convinta che:
"Se non segnano nei primi venti minuti, qualcosa non quadra" lo dico a tutti prima che si ricominci.
Pronti via.  La partita è bella. I ritmi alti. Per un momento mi perdo nella lettura degli striscioni dei Roma Club che colorano la Tribuna Tevere. C'è tutta Europa: Norvegia, Barcellona, Copenaghen, Stoccolma, Londra. Quello che però mi sorprende di più è lo striscione italiano: Roma Club Margellina, penso ai tifosi napoletani che se lo trovano davanti allo specchio del settore ospiti e mi domando come sia possibile che dei napoletani tifino per noi.
La partita cattura di nuovo la mia attenzione.
I minuti passano e siamo quasi al limite del 70' quando capita di nuovo il miracolo.
Borriello, napoletano di nascita, si procura un rigore che il solito n15 trasforma senza grandi problemi. 2-0 Show must go on!
Lo stadio esplode letteralmente. Tutti cantano, saltano. A me viene da piangere. Mi viene sempre da piangere anche quando al 90' parte Grazie Roma e la Roma ha raggiunto la Juve di Platini: 3x8 ...24!
E i calciatori si prendono tutti per mano. E corrono, tirano le maglie in Sud, e ridono, e piangono.
La Roma è a punteggio pieno. Ha vinto una partita fondamentale e adesso come si fa a non crederci? Come si fa a scrivere sui giornali se la Roma la si può considerare una delle concorrenti allo scudetto???
Manca troppo dirà Danielino nelle interviste post partita. C'ha ragione.
Manteniamo un low profile. Almeno proviamoci.
L'inno finisce. Telefono a papà per sentire se nella cucina del ristorante sono ancora tutti vivi. Lo sono. Roma, la Capolista se ne va...avanti il prossimo non vedemo l'ora de rigiocà...tanto ormai la notte Nun Se dorme ppiù!!! Ripensi a Maicon che è rientrato. A Pjanic che esulta sotto la Curva Nord e quella degli ospiti. Pensi a Daniele che salva il risultato sulla linea di porta a Borriello che si procura il rigore. Pensi preoccupata alle condizioni del Capitano e a quelle di Furia Cavallo del West... pensi, ripensi e  pure se non dormi te pare proprio de sta a sognà.

PostScriptumLazie: c'è sta un tipo che di solito usa il fioretto che farebbe meglio a continuare nella sua arte di Scaramouche invece che in quella di commentatore di calcio...almeno parla di uno sport che conosce...parola di Tacco12. 

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