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09 maggio 2016

Francesco Totti e quel giro di campo...


Roma - Chievo Verona, Francesco Totti a fine partita

Non mi é piaciuto oggi il giro di campo di Francesco, mi è sembrato teso e serio.
Quando è entrato ho pianto, perché la sola idea di non vederlo con la maglia giallorossa la prossima stagione mi ha svuotato l'anima.
Chi vestirà il numero 10? Chi sarà il nostro Capitano?
Mi sono sentita persa, senza una guida, l'unica che conosco essere, negli ultimi 20 anni, per la mia squadra. Una squadra che non può contare su una società ma su un Capitano si.
Si scrive Totti ma si legge Roma, scrive la Tribuna Tevere ed è questa una sacrosanta verità.
Qualche settimana fa, sulla Gazzetta dello Sport, un giornalista che conosco bene ha scritto un pezzo che somigliava molto alla mia vita in relazione con il personaggio Francesco Totti .
Francesco l'ho conosciuto a 16 anni, all'epoca era in classe con un mio amico del mare. La prima volta che l'ho incrociato lungo via Vetulonia, era in motorino e vestiva un bomber in pelle alla TopGun. Aveva 18 anni e un futuro (e che futuro!) tutto da scoprire. Chi glielo avrebbe mai detto a quello sciupafemmine che amava il pallone. Era tondo e massiccio, ancora non aveva conosciuto Mister Zeman.
Francesco Totti, giro di campo Roma - Chievo

Francesco era, ed è, per me uno di casa al punto che lo invitai alla festa dei miei 18 anni. Ricordo che sulla busta avevo scritto: Per Francesco Totti via Vetulonia con tanto di numero civico e cap. Era un'invito di carta. Un invito intriso di un'altra epoca, di altri sogni, di altri rapporti umani (per la cronaca non venne). Non lo vedevo ancora come un "dio", per me lui era la promessa della Roma, uno che sarebbe diventato proprio forte.
Io e lui abbiamo fatto la maturità lo stesso anno: maturità classica io, Ragioneria lui. Mentre lui svolgeva il servizio militare, io frequentavo l'Università. Poi lui è diventato il grande Totti e io sono diventata solo più grande.
'Pane e Totti', eccoci qua, generazione dal cuore spezzato perché perdere lui è perdere un pezzo della nostra gioventù.
Perché la sua grandezza la respiri e, quando lo vedi giocare con il figlio Cristian, pensi: 'è talmente un fenomeno che per non lasciarci orfani sta preparando già il suo erede? '
e allora come si fa a non piangere??? Come si fa, davanti a una scena come quella vista oggi, a non capire di avere davanti un Campione, uno che nasce una volta ogni 100 anni?
Beh, non riesco davvero a pensare alla mia Roma senza di lui e se lui se ne vuole andare lo voglio sapere e lo devo sapere, perché Francè io ti voglio salutare e voglio piangere fino a consumare tutto il tuo dolore, che quel giorno sarà anche il mio .
Il bacio tra Ilary Blasi e Francesco Totti a bordo campo

Sono passati ormai 7 anni da quando ho lasciato il mio monolocale per trasferirmi nella mia bella casetta. L'ultima volta, prima di chiudermi la porta alle spalle, sono scoppiata in un pianto liberatorio. Quel posto mi stava stretto eppure quel posto aveva una parte della mia vita che non tornerà mai più. Un po' come te France', che m'hai preso il cuore e adesso te ne porterai via un pezzetto. Si piange quando si perde qualcosa, si piange quando c'è un lutto da elaborare.
Quindi, Capitano mio Capitano, sorridi sempre quando indossi la tua maglia N 10 e quella fascia al braccio, perché solo quando toglierai quella maglia inizieremo a piangere e lo faremo tutti insieme, perchè siamo tutti...Totti.

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