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Visualizzazione post con etichetta Guru. Mostra tutti i post
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21 dicembre 2013

La Cotoletta indigesta e il ritorno del Re

Francesco Totti

Sazia di Fiorentina e vino rosso ho perso il tempo e mi sono ritrovata direttamente a Milano, anzi alla vigilia di Roma-Catania.
Questa volta però la cotoletta mi è andata di traverso.
Una mia saggia amica ha scritto: "Milano rende brutto tutto, pure una bella Roma".
Non riesco ad immaginare una sintesi migliore.
Una Roma perfetta come quella contro la Fiorentina l'ho vista scendere a San Siro, meno precisa certo e decisamente troppo sciupona, però bella è stata bella.
Non si possono vincere tutte le partite e un pareggio contro il Milan è un signor risultato ma... quanti ma...
Seduta sul divano di casa mia non posso fare a meno di prendermela con la tv.
La Roma segna il suo primo gol quando avrebbe potuto segnarne già tre. Nonostante ciò applausi a un grandissimo Destro, due partite, due gol, l'attaccante che ci mancava.
Cerco di mantenere la calma, siamo evidentemente più forti, non c'è storia.
Daniele vola in area di rigore, nessuno lo vede, nemmeno i telecronisti.
Mi giro verso Mirko:
"Ma Daniele? No dico, l'hai visto? E' volato così da solo?!"
Tutto tace e io non mi do' pace.
Da Romanista conosco a memoria certe partite, conosco a memorie certi epiloghi.
La Roma é padrona del campo eppure basta un affondo del Milan per beccarsi il castigo.
E' 1-1 per via di un gol fortuito con il ginocchio di Zapata.
C'è da soffrire e ancora deve finire il primo tempo. Il secondo non può iniziare meglio.
La notizia buona è che il secondo portiere Gabriel rileva Abbiati e al 9' il suo intervento su Gervinho regala alla Roma un rigore. Strootman è sul dischetto: Gol!!!
La Roma è di nuovo in vantaggio.
Al momento del fallo Gabriel rimedia solo un giallo. Capisco poco, ho la sensazione, l'ennesima, che il rigore non ci venga concesso, mi tolgo uno dei miei stivaletti Ugg e lo tiro addosso allo schermo.
Mirko si gira e mi fa:
"Guarda che ce l'hanno dato il rigore eh..."
Cerco di ricompormi. Mi alzo a recuperare lo stivaletto, tirato invano, e nello stile Guru borbotto:
"E ti credo, sarebbe stato vergognoso e che cavolo, già quello di De Rossi non ce l'aveva fischiato ma che davvero, davvero...".
La partita procede, la Roma non morde, non chiude.
Balotelli non fa altro che buttarsi in area di rigore e per sua fortuna non rimedia ammonizioni, se non alla fine e non per essersi buttato.
Al minuto 64' entra in campo la Luce.
Capitan Totti è finalmente in campo. C'è un'ovazione. Lui entra con quella camminata sicura, come il Re Leone entra nella sua giungla. Si guarda attorno. Studia amici e nemici e prende posizione.
Lui entra e tutti si zittiscono. Lui entra e tutti gli portano rispetto.
Il Milan ci crede e la Roma sembra non trovare la sua strada. Mentre la cerca disperatamente prende il secondo gol, questa volta firmato Muntari.
Niente da fare Gervinho corre, Totti crea assist ma il fato ci è avverso. Mi alzo dal divano, ho il fegato arrovellato. Penso a Michele, il mio amico regista de l'Infedele, che da SanSiro ha avuto un pensiero per me:
"Che dici Chiara? Sono allo stadio, ti saluto Totti?"
Risposta mia:
"Tutto bene Michele, non ti disturbare sarà lui a salutarti da parte mia!" gli invio uno smile e più i minuti passano più m'illudo che la mia profezia si avveri.
Bradley quasi segna. Ci va vicino, vicino ma niente il pallone rimane lì sulla linea.
Maledizione. Mi alzo, mi scrocchio, controllo l'orologio. Niente. Nulla succede e tutto capita.
Arriva il 90' accompagnato da 4' minuti di recupero. La speranza è appesa ai secondi.
Rocchi fischia la fine e la Roma incassa la sua ennesima lezione: se non si chiudono le partite, non le vincerai mai.
L'ennesima volta, a quante lezioni dovremo ancora assistere?
La Juventus ci prende altri due punti. La vetta si allontana ma la Speranza no. Quella è l'ultima a morire, quella resiste a tutto e pure Papa Francesco l'ha detto: "Mai perdere la Speranza" e se l'ha detto lui che è stato eletto l'uomo dell'anno, noi ci crediamo.
Noi siamo Romanisti, ci siamo nati con la Speranza nel Dna e con un Capitano che finalmente è tornato.
Nessun problema se non che domani è il turno di Roma - Catania e il centrocampo titolare è squalificato.
Servono i tre punti. Serve la grinta.
Questa volta la Curva non sarà chiusa, questa volta hanno capito che Balotelli lo fischiano solo perché è un cattivo esempio di giocatore e non per il colore della sua pelle. Nessuno ha fischiato a Zapata o a Muntari, eppure sono neri pure loro, quindi perché fischiare il centravanti della Nazionale italiana?
Mentre il dubbio continua ad insinuarsi nelle menti di chi decide dei destini degli altri, gli altri (cioè Noi) andremo allo stadio sicuri che la Roma risplenderà della sua Luce.
Del resto Natale è arrivato, ognuno ha il suo puntale sul suo albero e la sua Stella Cometa sul Presepe. La nostra ha il n.10 sulle spalle, chi la segue non si perde mai...Parola di Tacco12.

PostScriptum: La Lazie non ha mai vinto due partite di seguito dall'inizio del Campionato. Non è detto che debba iniziare domani, non trovate?

04 dicembre 2013

Provateci ancora daje, tanto chi è forte non perde mai

Strootman gol

Domenica pomeriggio, in un dopo pranzo urlante, ho assistito al duplice delirio: quello di casa Gargioli e quello di mister Garcia. 
Risparmiare o no Pjanic per la partita contro la Fiorentina?
Ovviamente il Mister, che gode della mia indiscussa stima, avrà fatto i suoi calcoli (giustificati con un "non stava bene" cui la sottoscritta crede poco) sull'opportunità o meno di schierare al centrocampo il n.15 giallorosso, l'unico che dopo Capitan Totti è in grado di costruire gioco. 
Domenica pomeriggio è stata una di quelle giornate spezzatino che la nostra amata padrona Sky (e tv in generale) ci ha regalato. 
Solo 4 partite di cui una era: Atalanta - Roma. 
Pranzo dal Guru, all togheter che a casa mia significa : molta, molta confusione. 
Claudia era l'unica assente giustificata: lavorava. 
Verso le 13.40 io e Mirko arriviamo a casa dei miei. La tavola apparecchiata con il solito buon gusto di mamma e il vino pronto per accompagnare i tortellini caldi che ci aspettavano fiammanti nei piatti. 
Mio nipote Adri fa un po' di capricci ma il plumcake alla Nutella ancora caldo di zia Iaia lo mette a tacere. 
Scorrono le portate e i minuti. 
Alle 15.00 inizia la partita. La simpatica tifoseria nero blu sfoggia tanti carri armati, che carini, tipico clima di pace e atmosfera natalizia. Grazie.  
Scende un silenzioso silenzio (si fa per dire), scandito da religiosa attenzione. 
Tutti ancora seduti ai posti del pranzo tranne Adri scappato in cucina per vedere Peppa, Fabi che ha sempre da fare qualcosa e mamma che prepara il caffè. 
Attorno al tavolo con un bicchierino di whisky invecchiato 10 anni, sento che invecchierò rapidamente anche io. 
Tutti diffidati. Mister Garcia, "Me pare ingrassato" commenta il Guru mentre lo vede entrare in campo, deve aver avuto la mia stessa stizza perché Pjanic è seduto in panchina. 
Va beh, contro l'Atalanta forse si può fare, m'illudo. 
Inizia il primo tempo. Lento, noioso. Inutile. 
"Che palle" il Guru si annoia. 
Il plumcake alla Nutella, che non si trova perché è pesante e cade tutta sul fondo, è l'appiglio che unisce tutti: fette che scompaiono in un batter d'occhio. 
"Se sbrigasse a fa' entra' Pjanic" commenta Mirko mentre mio padre telefona a mio zio e urla : 
"Perché non si può giocare così!!!"
Mario, da juventino che si definisce sportivo (un ossimoro che non riesco a spiegargli), se ne  sta tra la sedia e la finestra, quando a sorseggiare il suo whisky, quando a fumare la sigaretta. 
Il primo tempo finisce sul pareggio.  
Si ricomincia e tutto sta per accadere. Al 51' l'Atalanta batte una punizione facile, facile...eppure, quello che non ha mai sbagliato, il più bravo portiere d'Europa prende una papera clamorosa. 
E' 1-0. 
Il Guru si alza, impreca, non la smette un attimo di urlare. 
Mirko si agita. 
Mario sta zitto. 
Adri in cucina chiede a nonna Lucia: 
"Perché nonno Lallo strilla?" 
"Perché la Roma ha preso un gol".
Ci si cala in una finta calma. Garcia cerca di porre rimendio, via Marquinho dentro Pjanic: 
"Me fa schifo Marquinho" il Guru non lo sopporta. 
Poveraccio che gli avrà fatto? 
Certo l'ingresso di Pjanic ci fa essere a tutti più sereni, la Roma cambia volto e Miralem pare tutto tranne che infortunato. 
La Roma scalpita non ci sta, come noi che scalpitiamo da casa. 
Mi alzo cento volte, faccio la spola tra salone, bagno e cucina. Niente. 
Gervinho scende tira: fuori. Poco dopo Brandley, stessa fine. 
E' il 76' quando Capitan America butta giù la porta avversaria. Casa esulta. Tranne Mirko. Lui prima di esultare, da bravo romanista, aspetta sempre almeno 40 secondi. Infatti...
"Annullato" ci spiega. 
Il Guru impazzisce: 
"C'era il rigore!!! Ha preso il braccio come si fa???" 
Sul secondo "Come si fa?" si fomenta, diventa rosso paonazzo e telefona di nuovo, urlando, a zio Bri: 
"Come si fa??? Hanno rotto i cojoni...hanno proprio rotto!" 
Questa volta, per quanto faccia la superiore ignorando la classe arbitrale sbotto anche io: 
"Allora ditelo... Sono tre partite, che non ci viene dato quello che ci spetta". 
Mario tace. 
Mirko impreca dentro, lo vedo. Ha l'aria tirata di chi sta per esplodere. 
Poi Mario parla e lo juventino esce fuori: 
"Beh, più che per il rigore mi arrabbierei per le occasioni mancate". 
A Mario ma Vaffanculo (non si può dire, perdonatemi, però quando ce vo' ce vo').
Le partite possono anche essere condizionate per un episodio. La Roma può anche fare una partita sotto tono dopo 10 vittorie e tre pareggi no??? Inoltre senza Totti da più di un mese e con un Ljajic che porca miseria...
Siamo ormai tutti in piedi attorno al tavolo. Mamma passando domanda: 
"Aspettate l'autobus?"
Vado al bagno, perché sono troppo agitata e mi scappa la pipì per l'ennesima volta. 
Poi accade. Un urlo. Mi rivesto in fretta e mi scaravento in salone. 
Strootman ha tirato una botta sulla palla come se l'avessimo tirata in 80mila,  pareggiando una partita che poteva diventare la prima sconfitta stagionale. 
La Roma, che è forte, torna a casa con un punto solo ma ancora imbattuta. 
La serenità riprende possesso dei nostri corpi anche se la Juve la sera vincerà e scenderemo a meno 3. 
Totti sta per tornare e chi è forte non ha paura...noi non ne abbiamo, parola di Tacco12.

PostScriptumJuve: I bambini deliziosi che hanno riempito le curve dello stadio hanno onorato la loro squadra con l'aggettivo che più comunemente le viene associato...Merda. Perchè prendersela con degli angioletti? Si sa che i bimbi ripetono quello che sentono...

PostScriptumLazie: Pure la seconda maglia c'avete uguale a quella del Napoli? Allora ditelo...per fortuna che la classifica mette le formazioni al loro posto...

19 marzo 2013

Auguri ai Papà, a tutti


L'argomento di oggi è facile davvero. Si parla dei Papà.
Di quelli che ci sono e di quelli che non ci sono più e il cui ricordo è bello come una foto e duro come un pugno allo stomaco (vero Simone?) 
Di quelli che sono appena diventati padri e di quelli che lo sono anni.
I padri che hanno un solo figlio e quelli che ne hanno molti.
Dei nonni, che sono papà due volte, e di quelli che sono papà tante volte anche se non hanno figli naturali, magari perché la vita non glielo ha permesso. 
Auguri ai Papà che sono stati separati dai figli e lottano per loro tutti i santi giorni e prima o poi verranno ascoltati (speriamo).
Ai papà adottivi e a quei papà che vivono insieme, perché ci sono bimbi che hanno due papà.
Auguri ai papà che non hanno più i figli che possono festeggiarli, perché la vita è bastarda dà e toglie a suo piacimento.
Auguri  ai papà cuochi e ai papà autisti.
Ai papà laziali e a tutti quelli romanisti, che festeggiano a parità di punti. 
Auguri ai papà timidi, quelli che non riescono a dare una carezza ai loro figli, perché non c'è sofferenza più grande per un papà che non riesce a dire : "Ti voglio bene". 
Auguri al Papa, che è un papà senza la A accentata, e viva la pappa, che la versione femminile di papà con la "P" doppia. Già la pappa, una delle prime parole che si impara a pronunciare e che. spesso, somiglia alla  parola papà davvero. Infatti entrambe significano nutrimento: rispettivamente dello spirito e del corpo.
Due elementi necessari per la crescita di un figlio. Se la pappa ingrassa, un padre è colui che ti educa, che ti dà l'esempio.
Poi per una donna il papà è il primo uomo della sua vita che condizionerà, nel bene e nel male, la scelta su tutti gli altri uomini che verranno. In questo, cari papà del mondo mi raccomando, avete una responsabilità enorme.
Auguri ai papà che ci vedono sempre belle, piccole e principessine di casa.
Ai papà che avranno sempre da ridire quando gli presenterai un fidanzato.
Auguri ai papà che trasmettono le loro passioni (il mio quella della Roma, della scrittura e della lettura) e che rispettano le tue ( le scarpe per esempio).
Auguri ai "Sei forte Papà", quelli che tirano le punizioni superando i 100 km orari e a quelli che segnano 226 gol superando ogni record.
Auguri a quelli che ti fanno esultare ogni domenica da tanti anni, che quando la finiranno ti mancheranno tanto.
A quelli che non li conosce nessuno, eppure qualcuno li vuole in Nazionale.
Quelli che si fanno crescere la barba e che faticano a giocare se sanno che a tornando a casa non possono abbracciare la loro bambina.
Auguri a quelli che la bimba se la portano in trasferta al posto della fidanzata quando giocano in Nazionale.
Auguri ai papà come Simone Perrotta che hanno cresciuto figli romanisti che non vogliono che il loro papà (e idolo) cambi squadra perché a loro non importa se è titolare o meno, il loro papà è sempre il migliore. 
Auguri ai papà dei campioni e dei ragazzi normali...e viva i bignè di San Giuseppe che rendono la giornata ancora più dolce...:-)

PostScriptum: Finalmente è cominciato il Campionato...e il bello deve ancora venire...parola di Capitano e di Tacco12.

PostScriptumAzzurro: Il dubbio sorge spontaneo: Totti non può uscire dal raccordo anulare, sarà stato informato l'allenatore della Nazionale?

19 febbraio 2013

Amore è...dare un calcio a 113 km orari...


Sabato sera è andata più o meno così...
Mirko intorno alle 19.00 mi ha dato il ben servito, diretto con mia grande invidia verso lo stadio. 
Roma-Juve la partita maledetta che se potessi cancellarla dal calendario lo farei subito, non ce la facevo proprio a vedermela da sola sul divano.
Così, ben coperta e con mia sorella che mi è venuta incontro, per evitare il marito juventino, ho deciso di patire insieme al Guru.
Arrivata a casa dei miei nessun cenno alla partita. Erano già le 20.30, ero arrivata all'ultimo perché stava per finire di cuocersi il ciambellone al cioccolato, ottimo consolatore in caso di sconfitta e altrettanto ottimo accompagnatore in caso di festeggiamenti. M'innervosisco subito e urlo a quella santa di mia madre: 
"Ma papà dov'è? sta per iniziare la partita!" I
l Guru appare alle 20.35, emerso dalle acque della vasca, appuntamento fisso del suo sabato pomeriggio da anni. Mamma tenta di capire se vogliamo cenare, papà la spedisce in cucina: 
"Non se ne parla proprio, noi mangiamo a fine partita", lei accenna a un : 
"Chiara sta male e poi stasera c'è la finale di Sanremo..." ma ottiene solo un grugnito e una risposta tipo: "Brava, vediti il festival di là". 
Cerco di compatire mamma con lo sguardo ma un po' se la cerca...sono quasi 40 anni che sta con mio padre e ancora non si arrende alla sua passione per la Roma. 
Nel frattempo il Guru mi dice: 
"Com'è che hai deciso di venire...?" sottintendendo alla sua convinzione che quando vediamo la partita insieme portiamo sfiga. Gli rispondo: 
"Senti, piantala con questa storia. Non vado allo stadio e la Roma non ha più vinto. Poi questa è la settimana delle dimissioni del Papa, dei meteoriti sulla Russia, vogliamo credere o no nei miracoli ogni tanto???Sfatiamola questa convinzione, no?" 
Papà sorride. Prendiamo posizione: ognuno su un divano. A casa dei miei ci sono due divani messi ad angolo, tanto per farvi capire. Mirko mi scrive che è arrivato allo stadio. In tv un Olimpico pieno da fare invidia e la squadra che si allena sotto la Curva. Una ragazzina fortunata deve dare la mano a Totti ma nemmeno se ne accorge. 
"E' emozionata" dice il Guru. 
"E' rincoglionita" dico io mentre continuo : "ha il Capitano lì e nemmeno allunga una mano..." 
La Roma è in campo e la mia ansia ha preso posizione sullo stomaco come il famoso "gatto" sulla testa di Conte. Se ne sta accoccolata lì in attesa che i 90' minuti filino lisci e senza troppe scosse. 
L'inizio non è brillante. 
"C'hanno paura! Non li vedi?" Il Guru non è affatto diplomatico, quando vede le partite urla tutto il tempo e fa degli urli così forti che mi costringe a dirgli di stare calmo. 

Hanno paura si, penso. Ho negli occhi la partita dell'andata e l'orologio che scorre. Scatta il ventesimo e tiro un sospiro di sollievo: non può andare peggio dell'altra volta, a quest'ora stavamo già sotto di 3 gol e io ero in un ristorante a Taranto disperata.

La Roma è chiusa, mi fa strano vederla giocare così. Il portierone olandese compie un miracolo su un'insidiosa punizione di Pirlo. Tremo. 
De Rossi tentenna ma la Roma in campo sta meglio della Juventus. Finisce il primo tempo 0-0, altri 45 minuti e la tortura finisce. L'ansia è ancora lì ma a braccetto con la speranza. Ci devono un gesto d'amore, noi tifosi ce lo meritiamo e sento che non ci deluderanno. 
E così nemmeno comincia il secondo tempo, che quel gesto arriva come un colpo di fulmine, scoccato dal piede del nostro Capitano. Un gol a 113km orari. Il tempo di vederlo e boom!!! uno scoppio, un fulmine, come un miracolo. Quel pallone ha superato Buffon ed è entrato nelle televisioni, nei cuori, negli occhi di tutti noi. Eccolo il gesto d'amore, quando ne hai bisogno e quando meno te l'aspetti, anche se a regalartelo è sempre la stessa persona. E allora gli occhi si fanno lucidi e quell'ansia che mi teneva compagnia continua a farsi sentire ma questa volta non è motivata dalla preoccupazione per l'esito della partita. No, questa volta si tratta di quell'angoscia che mi accompagna da inizio anno. Quella legata al fatto che, prima o poi, il Capitano non giocherà più e il solo pensiero mi atterrisce. 
Il Guru era al telefonino con zio mentre il Capitano ci colpiva al cuore come un Cupido per farci innamorare tutti di lui. Ha iniziato ad urlare e io per poco non mi perdo il tampone dal naso...ho perso la voce in un attimo, se l'è presa tutta Francesco. Il Guru ricade sul divano, sempre chiassoso ma meno lamentoso. 
"Quando questo se ritira io me vesto a lutto finchè moro!" 
Come lo capisco. Senza Francesco che Roma sarà mai? Chi ci prenderà per mano? Chi ci dirà che quel gol è solo per noi? Tutto per noi???
Erano tanti anni che non vedevo Totti esultare senza mettere il dito in bocca. La prima volta forse che lo vedo correre e ridere. Riempire gli occhi di tutti e le voci di tutti. Indicarci il suo cuore come fosse nostro. Gol numero 224 a un passo dal secondo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi ma soprattutto un gol che significa 3 punti fondamentali contro la prima della classe e contro ogni pronostico. Pochi momenti dopo mi gira la testa. Sarà colpa degli antibiotici e dell'antistaminico che mi sto prendendo, penso tra me e me. Colpa dell'emozione, cerco di convincermi. Poi le bottiglie di liquore  sul carrello di cristallo iniziano a tintinnare. 
"Papà ma che c'è il terremoto???"
Il Guru con gli occhi nella partita mi dice: 
"Zittaaa!" Poi sente le bottiglie e aggiunge: "'mazza dura pure parecchio!" 
Qualcuno su Facebook chiede se c'è stato il terremoto o se era il gol di Totti. In effetti l'ipotesi di una relazione tra le due cose era suggestiva. 
La partita continua è ancora troppo presto e un romanista sa che con la Juventus non c'è da fidarsi, la beffa è sempre dietro l'angolo, la fortuna è la sua migliore amica. 
Questa volta, tuttavia, si arriva al 94' vittoriosi. L'arbitro fischia, i giocatori bianco neri si lamentano. Matri non cerca alibi e Conte se la prende con le partite ravvicinate. Noi li lasciamo parlare, anche quando, in malafede, qualcuno dalle tribune televisive continua a dire che Totti andava espulso per l'intervento su Pirlo. Daniele piange e piange davvero, perché quando si discute con qualcuno che si ama e si è in torto, le lacrime sono sincere...gli occhi non mentono mai. 
Parlano tutti tranne i laziali...e tranne noi romanisti che ci godiamo ancora una volta il giocatore che tutti c'invidiano, nonostante sia vecchio, sia il nostro problema e non sappia parlare. 
Ci sono gesti tecnici che parlano tutte le lingue, tanto che il giorno successivo, Francesco Totti, quello che nessuno conosce (come piace dire a tanti), era protagonista delle prime pagine dei giornali sportivi stranieri e, questa volta, non per colpa di uno sputo. Questa volta per un bel calcio alla faccia di tutti quelli che ne parlano male, sempre e per partito preso...parola di Tacco12.

PostScriptuMLaziE: pare che ieri la Lazie sia stata travolta da un' insolita sconfitta...pare che il vento sia cambiato, pare anche che tanti chiacchieroni si siano eclissati dopo il gol del nostro Capitano...e che qualcuno voglia Roberto Mancini prossimo allenatore giallorosso...quest'ultima notizia mi suona strana...i romanisti non sono come i milanisti e gli interisti... i romanisti non dimenticano...

10 febbraio 2013

A Carnevale giù la maschera


Curiosità: come vedremo giocare la nuova Roma di Mr. Andreazzoli? 
L'altra sera il Guru ha incontrato, dopo la mezzanotte, Marquinhos al Bar Sant'Eustachio. Era lì con la sua famiglia. Mio padre e zio Bri si sono fatti scattare delle foto in preda alla tipica euforia del tifoso romanista, quando si trova davanti uno dei calciatori della sua squadra del cuore. 
"Uno dei più grandi" avrebbe detto il Guru. La leggenda vuole anche che zio Bri non mollasse il malcapitato di un solo centimetro e che continuasse a ripetergli: 
"E' vero che non vai al Barcellona? E' vero che rimani qui?" 
Il ragazzino, perché di un ragazzino si tratta appena 18 anni, pare aver risposto che lui non ha intenzione di muoversi da Roma. Va bene, questa è la storia ma la prima considerazione che mi è venuta in mente sabato mattina quando ho visto la foto sulla bacheca Facebook del Guru è stata: 
"Che diamine ci faceva in giro dopo la mezzanotte quello lì??? Di venerdì sera???" 
E allora, la Roma che verrà non credo che sia tanto diversa da quella che è appena passata. Lo sarà certamente a livello di gioco. Lo sarà nelle regole, mi pare evidente. E si sa che se uno è più felice e più sereno è disposto a dare del suo meglio. Quindi vederli in giro per la città a tarda notte non è detto che sia un episodio da deprecare. 
M'immagino quando i titolari (anche qui ci sono novità, che erano scontate con l'olandese tra i pali e De Rossi in mezzo al centrocampo come regista) sono partiti verso lo stadio di Marassi di Genova, chissà quale Playlist avrà inventato Osvaldo per caricarsi e cosa leggerà Daniele per trovare le motivazioni o che sgranocchierà Francesco per trovare la forza alla braccio di ferro e raggiungere quel secondo posto tra i marcatori di tutti i tempi. Due gol e sarà un'altro record, suo e nostro. 
L'ultimo weekend di Carnevale e se ai ragazzi verrà la voglia irrefrenabile di mangiare frappe e castagnole, beh, che se le guadagnino con la prima vittoria dell'anno. La prima...solo a scriverlo ha dell'assurdo. 
Me li vedo scendere in campo mascherati ma non dai soliti "americani" topolino e paperino, no, no, me li vedo scendere cattivi. Francesco SuperMan Totti, Daniele CaptainAmerica De Rossi, Osvaldo Hulk. Me li vedo volare in campo, tessere ragnatele come SpiderMan o correre come fossero su una BatMobile. Sopra ogni cosa e sotto ogni maschera un unico punto in comune, che li unisce tutti e ne fa una squadra: il coraggio. 
Vedrò la partita a casa e sento che non sbaglieranno. E so che il Boemo sarà seduto su una poltrona e scuoterà la testa. Il suo sogno è svanito e un po' anche quello di ogni tifoso di calcio.  Adesso però basta, non possono giocarci un altro scherzo e se a Carnevale ogni scherzo vale, beh, noi di scherzi ne abbiamo già ricevuti molti...è giunta l'ora di tirar giù la maschera...parola di TACCO12. 

PostScriptuMLazie: Chi dice che i laziali non parlano è in mala fede. E' da ieri che si lamentano delle gufate giallorosse e della sfortuna che li ha presi di mira. E' giunta l'ora di sapere di chi siete figli, direbbe Alberto Sordi...quanto al gufo, gli uccelli siete voi. Noi lupi i pennuti ce li mangiamo. 

PostScriptuMprofezia: la differenza la faranno i DR...che non sono un nuova coalizione ma un allenatore, Delio Rossi, e un giocatore, Daniele De Rossi. Quasi omonimi ma molto diversi anche se molto, molto arrabbiati...chi vincerà la sfida? 

02 ottobre 2012

Juve - Roma dal tacco dello Stivale



Mai una gioia. Mai una soddisfazione. Le favole con il lieto fine non sono quelle che raccontano ai bambini romanisti. E’ sempre così: vai a Torino per dimostrare la tua bravura e torni a casa con 4 goals dappertutto.  Juventus-Roma sarà la partita che per fortuna non ho visto. Dalla piazza del triste quartiere Tamburi di Taranto, le ciminiere dell'Ilva si stagliano verso il cielo all’orizzonte. Sono tristi e nere. Rendono l’aria insana eppure se le vedi per un attimo possono anche sembrarti fiere, quasi belle. 
Fremo perché mancano pochi minuti all’inzio di Juventus – Roma  e sono troppo lontana dall’albergo per assistere all’odiosa partita ma quelle quattro ciminiere all'orizzonte avrei dovuto considerarle un segno. La trasferta di lavoro anticipata a venerdì sera mi aveva innervosito più del previsto. Sapevo di dover lavorare nel week end ma avrei potuto vedere la partita a casa. Invece venerdì alle 10 di sera mi ritrovavo su un volo tra le urla di una scolaresca in calore, in ritorno da una vacanza studio già a fine settembre. All'aeroporto viene a prendermi un autista che scopro essere juventino. La  notizia non mi sconvolge ma quando mi confessa che è addirittura abbonato, capisco che è meglio non scherzarci troppo. Arrivata in Hotel, al banco dell’accettazione c'è un signore di nome OSVALDO, ho pensato a una strana coincidenza e segretamente a un segno del destino. Ho sorriso. 
La giornata di sabato è stata un crescendo di ansia e incertezza con una decisione presa alle 20.40: davanti all'alternativa mangiare o rischiare un liscio busso a stomaco vuoto, non ho avuto dubbi. Illudendomi per un attimo che "sicuramente se non la vedo mi perderò la partita dell'anno". 
La fame, a volte fa miracoli. Prima di dirigermi al ristorante, però non resisto e corro a sbirciare il fischio d'inizio nella sala maxi schermo allestita dall’hotel. La Roma è in attacco e i primi 5 minuti  mi sembrano buoni. Mi ritiro soddisfatta salvo scoprire il giorno dopo, che sono stati gli unici 5 minuti di gara in cui la Roma ha giocato. Arrivo al ristorante e poggio il cellulare sul tavolo. Poco dopo una vibrazione mi avverte che la Juventus è passata in vantaggio. “La Maledetta di Pirlo” già me lo immagino Caressa e la sua bocca piena di “R” mentre esalta il pregevole gesto dell'ex milanista. La notizia non mi piace ma un gol da calcio piazzato può anche arrivare. Cerco di essere indifferente e scelgo cosa ordinare. Nemmeno il tempo di spostare lo sguardo da Antipasto a Primi Piatti, che un altro sms mi racconta di un raddoppio ad opera di Vidal su rigore (e che te pare!). Avranno rubato come al solito, ne sono certa. Il terzo gol nemmeno fa in tempo a comparire sullo schermo che Vincenzo, l’autista juventino, mi telefona per dirmi: “Hai freddo?” bah, veramente ho fame e lui continua: “Dopo 20 minuti già 3-0” Tre??? Si sbaglia spero ma non si sbagliava, Matri aveva appena realizzato il gol che non ha scuse per la Roma. Delusa decido d'ignorare il telefonino. A fine primo tempo, quando i colleghi escono a fumare, provo a telefonare al Guru. E' irraggiungibile.  Mirko per fortuna mi risponde anche se lo fa con un tono di voce tra chi è in uno stato di coma o chi soffre d'insonnia da mesi. Bisbiglia un “senza parole” e taglia corto la conversazione. Chiamo Fabiana che mi aveva cercata ma risponde mio cognato Mario, lo juventino, che con gran classe non mi dice nulla ma risponde solo alle mie domande. 
“So che con te posso parlare perché sei obiettivo: Stiamo facendo proprio schifo? Com’è possibile?” 
La sua risposta dice tutto: 
“Peggio della Roma di Luis Enrique” e su questo capisco che non c’è speranza di miracolo. 
Solo il gol di Osvaldo mi farà sussurrare: “Grazie, almeno tu”. 
I giorni seguenti sono trascorsi tra la derisione di Vincenzo l'autista e l'incredulità di chi, pur non tifando Roma, non sopporta la Juventus. Nel caso specifico del signor Franco, addetto al catering de l'Infedele, che ieri sera come mi ha vista ha esclamato: 
"Chiara! Che mi combini???" 
Penso di aver dimenticato di pagare la fattura e rispondo: 
"Oddio! che ho fatto?"
"la Roma come mi ha perso..."
Sospiro e borbotto un Ancora??? sono passati due giorni, vi prego non me ne parlate più...
Per concludere in bellezza la tre giorni di lavoro oggi prendendo il taxi ho scoperto che l'autista era della Lazio. Avrò fatto qualcosa per meritarmi questo week end? L'unica cosa carina me l'ha detta il direttore della fotografia sabato sera: Chiaré nun fa' così, pensa se eri della Lazio!
Nonostante tutto mi scappa un sorriso, quello solo un romanista sa sfoggiare anche quando la Vecchia Signora lo umilia come da copione. Che possiamo fare? Siamo bravi a sdrammatizzare...a volte anche troppo...PAROLA Di Tacco12. 

PostScriptuMSondagginO: La Società e i dirigenti sono allo sbando. De Rossi parla di un miracolo per eventuale terzo posto. Florenzi gioca. Quale delle tre affermazioni aiuta di più la squadra ad accaparrarsi la vittoria? Meditate gente, meditate.

28 febbraio 2012

Basta chiacchiere, vamos a ganar!

La festa del Guru si è trasformata in una nostalgica rivisitazione di diapositive anni '80.
La disfatta della Roma in terra longobarda ci aveva spinto a tornare alle radici.
Passano pochi minuti e ad insaccare la porta è Marilungo.
“Ma chi è questo??? Uno stabilimento balneare?” Il Guru non aveva immaginato così il giorno della sua festa.
Tra il primo e il secondo tempo, per smorzare i toni di una partita, che appariva come una lente d’ingrandimento di uno scienziato su un insetto vivisezionato e morente, abbiamo costretto il Guru a scartare i regali.
A poco sono serviti, se alla ripresa, la partita, non solo è rimasta immobile, ma si è addirittura trasformata in una fotocopia identica del Fiornetina – Roma di dicembre.
Protagonisti diversi, risultato uguale. Questa volta il grande assente ingiustificato era, niente popo di meno che, un tale Daniele De Rossi.
A fine partita il Mister dirà la sua: "Non era pronto, una squadra deve prescindere dal singolo giocatore".
Poi si sono moltiplicate come processonarie le chiacchiere su un ritardo di tre minuti alla riunione tattica. Mmm… permettetemi di dissentire sulla modalità di comunicazione che la società pratica con i tifosi. Chi vogliono prendere in giro? Dopo un giorno di riflessione, eccoti oggi su un giornale sportivo la presunta conversazione tra Capitan Futuro, che si è subito schierato dalla parte di Luis Enrique praticando il mea culpa di fronte alla stampa, proprio con il suo aguzzino.
La notizia è stata di nuovo smentita da Baldini "Sono tutte voci inventate e infondate".
Intanto il derby incalza e dovremo fare a meno di Gago e di Osvaldo.
La tifoseria decide di piombare in silenzio stampa tra chi borbotta:"sto con Luis" e chi: "non lo capisco proprio a questo".
Il Guru è apparso perplesso. Io e Mirko lo siamo da mesi. Zio Bri ha iniziato a urlare, finendo sul terrazzo a chiacchierare con "Zio", un amico - cliente del ristorante che "a forza di piangersi addosso porta sfiga", per dirla con le parole del festeggiato.
Ieri ero molto più arrabbiata di oggi: "Punire Daniele, che è un professionista da sempre, mi sembra proprio un'assurdità" questo è il mio pensiero.
Il mondo di facebook è insorto. Viva la disciplina! Viva le regole! Ohhhh??? ma ci siamo tutti bevuti il cervello??? Se è vero quel che si dice si parla di 3 minuti di ritardo! Scommetto che se si trovano in una sala 10 persone insieme, nessuno avrà mai gli orologi sincronizzati.
Che diamine, torniamo alla ragione.
Noi tra 6 giorni, e già mi viene da dare di stomaco, abbiamo il Derby. Che facciamo? per una questione di principio mettiamo fuori Totti? De Rossi? e tutti quelli che hanno una minima idea di cosa significhi giocare un Derby a Roma?
All'andata già abbiamo dato, l’inesperienza l’abbiamo pagata con una sconfitta.
"Si sta perdendo di vista il bene della squadra. Il fatto che la Roma sta giocando un Campionato e deve ottenere dei punti". Mirko non accetta più queste prese di posizione.
Maurizio dalla sala rvm, il lunedì mi domanda: "Chiara ma ti sembra possibile che i panni sporchi la Roma li lavi sempre in pubblico? Bene la disciplina ma perchè non si sono limitati a dire che Daniele aveva un risentimento muscolare? Perchè chiacchierano tanto?"
Eh, già...porque? porque? porque? mi ricorda un adagio andato in scena qualche tempo fa. I giorni scorrono, mi auguro solo che non ci siano nuove botte di testa.
La missione è una: vincere, non abbiamo scuse.
Caro Mister, nella vita le regole vanno bene ma se qualcuno avesse dato regole a Maradona, pensa che il Napoli avrebbe vinto qualcosa? De Rossi non è Maradona ma è il punto di riferimento per dieci ragazzini che non sanno cosa fare con la palla. La polemica se prosegue diventa sterile e non porta a nulla. Lui sa quello che fa e De Rossi ammette le sue colpe. Adesso vinciamo, perchè delle chiacchiere ne abbiamo piena la testa e le scatole. Vamos a ganar...parola di Tacco12.

PostScriptumAmarcord: Ancellotti chiama Roma e la Roma deve andare a fare una visita dall'otorino...

PostSCriptumFairPlay: Buffon, Buffon...finora mi sono sempre domandata perchè si dice che nel nome c'è un destino...dopo sabato mi si sono schiarite le idee. Un campione non è sempre un signore. Peccato. 

PostScriptumTantiAuguriAte: da un portiere all'altro...auguri al signor Zoff per i suoi primi 70 anni. 

24 febbraio 2012

La Roma e il compleanno del Guru


Oggi è una giornata speciale.
E’ l’ultimo giorno della settimana, e questo già ci fa respirare l’aria del week-end.
E’ il giorno dopo l’eliminazione della Lazie dall’Europa League, ve l’avevo detto che avrebbe vinto la Coppa ma non mi date mai retta perché sono donna.
E’ il giorno dell’inaugurazione del campo di Trigoria dedicato ad Agostino Di Bartolomei, ci sono Capitani che non si dimenticano mai. E’ il centesimo giorno del governo Monti, quindi è il centesimo giorno che ci siamo liberati del Nano Lussurioso.
E’ l’anniversario della morte di Alberto Sordi, che non dimenticheremo mai. Sembra ieri che il popolo romano gli rendeva omaggio al Campidoglio con lo striscione in cielo “Stavorta c’hai fatto piagne”e invece sono trascorsi già otto anni.
Insomma è una giornata colma di avvenimenti ed è per questo che l’evento più importante ve l’ho lasciato per ultimo…E’ il compleanno del Guru!
Mia mamma ha pensato bene di festeggiare domenica prossima con un pranzo.
“Mamma domenica gioca la Roma” le è stato ricordato subito dalla sottoscritta.
La sua risposta è stata eloquente: “Lo so, cerchiamo di sederci a tavola per le 13 così non mi mettete l’ansia”.  Mettere l’ansia a lei?
Signori è signori questa è mia madre. Una donna che sopravvive da 40 anni al fianco del Guru, senza farsi minimamente scalfire dalla passione per la Roma. Già me la immagino la scena. Mammina tutta felice che serve un pranzetto prelibato. Il Guru felice della famiglia riunita, almeno nella prima ora, fino a quando il popolo degli sportivi (io, lui, Mirko, zio bri) non cominceremo a fremere, guardando l’orologio ogni cinque minuti perché “sta per iniziare la partita”. Sarà in quel momento che la festa finirà augurandoci di proseguirla dopo i novanta minuti di match, contro un’Atalanta che non c’è mai amica.
La missione sarà quella di mandare a segno Osvaldo – Ovomaltino, che non ha mai sbagliato un colpo contro la sua ex squadra, e soprattutto battere Consigli che difende la sua porta da ben 311’.
Non dovrebbe essere una Mission Impossible, considerando che i giallorossi lo hanno già trafitto 7 volte.
Tre punti a Bergamo e questo sarebbe il regalo più bello per un Romanista come il Guru che ha come desiderio quello di morire per una vittoria della Roma. Pensa come “sarebbe bello!” dice sempre. E’ proprio pazzo, lo so.
Totti sarà a casa aspettando di scendere in campo per una partita che per me è già iniziata. E la verità è che i romanisti non vedono l’ora di giocare questa maledetta 25ma giornata, per concentrarsi in un silenzio stampa propedeutico ad una settimana pre Derby che già da i crampi allo stomaco.
Concludo con un Appello ai giocatori della Roma: “Vincete per il Guru!” A farlo una figlia preoccupata che una domenica di festa possa tramutarsi in tragedia familiare.




PostScriptumLazie: Reja ancora non sa cosa farà della sua panchina. Nel frattempo se la prende con la stampa che considera di più la Roma. Mi limito a dire che il progetto Lazie è meglio della Roma e a dedicare ai cugini il ritornello della canzone vincitrice di SanRemo: “No, non è l’Inferno…” quello deve ancora arrivare.

PostScriptumLazieBis: citazione del mio amico Claudio “La Lazie è come un romanzo di Moccia”…

PostScriptum News: Borini ha agguantato la convocazione in Nazionale. Prandelli deve avere pensato che Borini è più veloce dei Neutrini…parola di Tacco 12



18 novembre 2011

Aspettando Roma - Lecce

Vi ho lasciati con un Governo e vi ritrovo con un altro. Eppure è solo una settimana che non ci “sentiamo”. Sono gli effetti dell’assenza di Campionato? Nessun problema allora perché domenica ci troveremo di nuovo tutti: vicini, vicini.
Il Lecce, che ironia della sorte, ha gli stessi colori della nostra squadra, scenderà in campo contro una Roma che deve assolutamente vincere.   
Un faccia a faccia con la squadra che ha scritto una delle pagine più tristi del nostro tifo e che io ho, per fortuna, rimosso ma il Guru no:
“Dopo Roma Liverpool, nella classifica delle mie delusioni, arriva Roma – Lecce”.
Deve essere stata una bella batosta a giudicare dalle sue parole ma contro il destino e la storia non si può lottare quindi meglio rimuovere e andare avanti.
Intanto i numeri del campo parlano chiaro. Dal 1986 la Roma ha vinto ben 11 volte e ha concesso due miseri pareggi ai pugliesi.
E…pensare che la partita più sofferta è stata quella dell’anno dello scudetto 2001. Una vittoria di misura grazie al gol di un difensore: Walter Samuel.
Un difensore, che domenica non avremo, si chiama Nicolas Burdisso (Nico il Guerriero per dirla alla Totti) e questo ci rattrista parecchio. Di oggi le parole dell’agente di Juan che ci rassicura sulla sua presenza, non so voi, ma io non sono tranquilla per niente.
Abbiamo dei bravi ragazzi ma Nicolas era quello “certezza” al centro della difesa che permetteva a noi tifosi di tirare un sospiro di sollievo. Colgo l’occasione per rivolgergli i miei più cari auguri di pronta guarigione e dirgli che ci mancherà.
E’ anche la partita che vede gli ex. Oggi il Corriere dello Sport parlava di Andrea Bertolacci, al suo secondo anno con la maglia del Lecce. 
Per quello che mi riguarda, il mio ricordo va soprattutto a Julio Sergio. Un portiere cui ho voluto molto bene nella scorsa stagione, anche solo per il fatto di avermi salvato dalla vista di Doni (che non ho mai sopportato) per qualche mese.
Lecce poi mi fa pensare a Giuseppe Giannini e a Francesco Moriero, e il solo affiorare di questi nomi mi dà la sensazione di essere proprio antica.
Che strana coincidenza, che a distanza di anni, i due abbiano fatto la staffetta sulla panchina del Grosseto. Combinazioni e casualità come quella che oggi Moriero alleni il Lugano, in Svizzera, tra i Monti…e qui si chiude il cerchio con il nostro nuovo Governo.
Quindi non mi rimane che commentare l’ottima prestazione di Osvaldo in campo dal primo minuto con la maglia della Nazionale e dato che gli è mancato solo il gol, chissà che non li ritrovi sullo stesso prato dello stadio Olimpico domenica sera.
Già me la figuro la scena: imbacuccata con sciarpa e cappello, il naso rosso e le mani gelate…vedo il mio Ovomaltino sollevarsi in aria e colpire con il cipollino una palla proprio arrivata nel centro dell’aria avversaria.
Il bello dei sogni è che non costa nulla farli.
La banda dello stadio è desaparacida. Il 20 si tornerà dopo una pausa durata 3 settimane, un’eternità. Sono pronta. Una bella tazza di thé caldo e un bel maglione per combattere l’umidità della partita in posticipo. Per il resto basteranno il giallo e il rosso raddoppiati a colorare questo autunno inoltrato. Mirko non vede l’ora…e anche io! Daje, Daje Roma!!!

Post Scriptum:  Oggi i ragazzi hanno posato per delle foto ufficiali da usare su Facebook e Twitter. Probabilmente saranno stati immortalati dal loro fotografo ufficiale. Beh, oggi vorrei ricordarne un altro di fotografo Roberto Tedeschi e augurargli un felice compleanno e di regalarci sempre quegli istanti che riesce a catturare solo lui mentre tutto intorno freme il tifo.

Post Scriptum tra le righe: Non ho volutamente nominato il Capitano (un po’ di scaramanzia) ma è più forte di me. Domenica lo rivedremo in campo e sarà un gran bel vedere…parola di Tacco12!

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