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28 marzo 2015

Valentina Guidi bags, le borse che mettono le ali

Valentina Guidi bags, le borse che mettono le ali

 

Borse da sogno quelle di Valentina Guidi


Stanche delle solite borse? Quelle bellissime ma che costano una fortuna o quelle di moda che hanno costi più abordabili ma hanno una qualità scadente?
La soluzione c'è e si chiama: Valentina Guidi.
Non ne avete sentito parlare probabilmente perchè Tacco12 cm scova i talenti grazie alle sue amicizie e alla sua dote naturale di "talent scout" ma sono certa che, tra qualche anno, ne sentirete parlare eccome della Angel's bag, così ho ribattezzato uno dei modelli delle borse che più mi ha colpito. E quel giorno penserete Tacco12cm l'aveva detto.

Valentina Guidi bags, le borse che mettono le ali

Chi è Valentina Guidi

Valentina è una ragazza giovane, figlia di antiquari, nata quindi tra cose belle e con una storia dentro. Una sensibilità raffinata ed educata con il tempo e con lo studio. Le sue borse, oltre a essere originali sono anche uniche e personalizzabili.
Avete voglia di uno dei suoi modelli ma in un colore diverso? Basta dirglielo e Valentina lo realizzerà in un paio di giorni solo per voi.
Una passione nata grazie a un nonno che la prendeva per mano e la portava in giro per mercatini alla ricerca di pezzi unici e rari.
E' stato normale per lei, abituata a trascorrere le sue giornate all'interno di un negozio "senza tempo" dove studiava poggiandosi su un tavolo del '700 mentre borse in coccodrillo anni '40 le ammiccavano dagli scaffali, avere una spiccata passione per gli accessori.
Una passione che l'ha spinta a iscriversi allo IED di Roma dove ha seguito il corso triennale in "Accessories and shoes design" per proseguire poi con un Master in merciologia pellami e un corso di modellistica borse.
Tanta gavetta nelle aziende del settore per poi decidere di dedicarsi a una linea di borse tutta sua.

Valentina Guidi Bags, qui Valentina Guidi con due modelli nel suo Atelier romano



Come nasce una borsa

La prima borsa creata da Valentina Guidi è stata disegnata e realizzata per il matrimonio della sua migliore amica. E' una borsa grigia Antracite ed ha la forma della Valentina Guidi Clutch.


Le mie idee nascono quando le mie mani accarezzano i pellami di cui sono pazzamente innamorata. E' in quel momento che immagino forme e riporto le mie idee su foglio.


Il suo amore per i pellami, dato non solo dalla sensazione che regalano al tatto ma anche dal quella che riservano all'olfatto, sono vera e propria poesia per Valentina che privilegia per le sue creazioni la pelle. Ci sono però anche borse che definisce "weekend" che preferisce realizzare con tessuti divertenti e colorati. 
Le borse di Valentina Guidi hanno tutte un nome ovviamente ed è così che ce le presenta:
La TolfaStyle, classica ma allo stesso tempo davvero particolare, di solito composta da doppio materiale a contrasto, fondo e rifiniture in pelle di vacchetta naturale.
La ValentinaGuidiClutch, una pochette davvero unica, sempre composta da doppio materiale. Elegante ma sportiva al tempo stesso, dipende sempre dal modo in cui decidiamo di indossarla. Questa è una caratteristica delle borse di Valentina Guidi: sono borse adatte ad ogni occasione.
E poi ci sono la CurvyBag, la Rodeo, la PanteraBag, la Rectangular.

Oltre ai nomi la vera peculiarità delle Valentina Guidi Bags è nella loro duttilità, ogni borsa è personalizzabile nel colore e nel tessuto che si preferisce:

Credo che dare la possibilità di poter avere un accessorio davvero UNICO, che appartiene solo a te perchè artigianale e mai più ripetibile, faccia davvero la differenza in questo momento


Valentina Guidi Bags, le borse che mettono le ali



Dove comprare le Valentina Guidi Bags 

Le borse di Valentina Guidi si possono acquistare online al sito: www.valentinaguidibags.it altrimenti basta contattare Valentina ai suoi account Facebook e Instagram, sempre aggiornati con le immagini delle nuove creazioni e gli appuntamenti in calendario. 
Se poi volete "toccare con mano" i pellami delle Valentina Guidi Bags potete richiedere un'appuntamento presso il suo atelier che si trova a Roma. 
Per chi abita a Napoli, Firenze e Milano nessun problema perchè la collezione primavera-estate è già nelle vostre città. 

Sogni nel cassetto

Se Valentina dovesse scegliere una testimonial per le sue opere non avrebbe dubbi, vorrebbe l'intramontabile e unica Jane Fonda

Sarebbe un sogno davvero poterla ammirare con le sue borse dalle vetrine delle boutique più blasonate del mondo.

Allo slogan NEVER GIVE UP ! ( NON MOLLARE MAI )Non resta che augurare il più grande in bocca al lupo a questa brava artista, convinta che tutte voi un giorno avrete la vostra Valentina Guidi bag ( la mia è già in lavorazione).

Così per curiosità voglio informarvi che le Valentina Guidi bags hanno dei prezzi davvero competitivi. Si parte dalle 120 euro fino ad un massimo di 350 euro per le borse con materiali pregiati ( come Pitone e Struzzo), considerando che tratta di borse uniche e interamente foderate di camoscio, si può davvero dire che poche aziende hanno un così buon rapporto qualità - prezzo.
Tenete d'occhio il sito di Valentina tante novità sono in arrivo.

VALENTINA GUIDI BAGS | sito | facebook | instagram

Valentina Guidi bags, le borse che mettono le ali




21 gennaio 2015

Fab for a Jellyfish, un'artista tra Milano e Parigi

 
Le scoperte di Tacco12 cm: Fab for a Jellyfish, una storia da raccontare

Mamma, sarta e creativa. La storia di Fabiana e di Fab for a Jellyfish.

Si chiama Fabiana Maria Tristana, un nome importante da portare per una ragazza piccola a prima vista. L'esperienza insegna però che non è quel sembra ciò che realmente è, così parlando con Fabiana, in arte Fab, ti accorgi della sua grandezza.


Le Scoperte di Tacco 12cm: Fabiana stilista e creatrice di Fab for a Jellyfish

Chi è Fab?


La sua vita è cambiata quando nel 2007 parte per un anno di Erasmus a Parigi. La sua casa era proprio davanti a Le Bon Marché (per chi non lo sapesse uno dei centri commerciali più belli e lussosi che esistano), a rue de Babylone.
Insomma era caduta nel paradiso della moda senza colpa né peccato. Una splendida chambre de bonne piena di luce e poi vetrine luccicanti di meravigliosi oggetti. Accecata da tanto splendore la piccola Fab ha così deciso di dare una svolta "pratica" ai suoi studi.
Dopo il Liceo Classico e l'Accademia di Brera, segue il consiglio di una sua conoscenza parigina e si lancia nell'avventura della sua vita: iscriversi a una scuola per stilisti e modellisti vecchio stampo.
Nasce così Fab for a Jellyfish.
In realtà Jellyfish sarebbe dovuto essere il nome che lei e un suo amico volevano per un'associazione che non trovò mai vita. Allora perchè non usarlo per qualcosa che stava prendendo vita davvero???
Bastava aggiungere il suo nome in una forma abbrevviata e il gioco era fatto: Fab for a Jellyfish nacque così, un po' per caso, un po' per gioco.
Per chi non lo sapesse Jellyfish è il nome in inglese di medusa. Era perfetto perchè racchiudeva nelle lettere e nel suono la fusione tra gioco e metafora.
La medusa è un animale dalle mille sfumature, pronta a cambiare forma e a sputare veleno per difendersi. Sa essere incantevole e velonoso insieme, proprio come la verità, quando esce dalla bocca di un bambino.
Insomma quella di Jellyfish oltre che una parola è una filosofia che bene si adatta ai tempi moderni, tempi che corrono e si evolvono di continuo.
Come i progetti che prendono piede, uno di questi è quello di un'associazione culturale con laboratorio su strada a Milano, dove vendere le creazioni ma anche impartire corsi di cucito, di moulage di altra gamma, di arte.

Le scoperte di Tacco12 cm : Fab for a Jellyfish, giacca per bimbi


Parigi e Milano


Due città a confronto in un settore che le vede protagoniste come quello della moda. Fabiana, da brava milanese, non poteva che venire contagiata dal fascino dello stile parisienne. Come lei stessa ammette:

"A Parigi, tutti ma proprio tutti, si lasciano prendere dall'amore per la moda. E' praticamente impossibile trovare qualcuno che non tenga a vestirsi con un minimo di eleganza".

In Italia, invece, questo gusto nel vestire è meno radicato. La popolazione si divide in categorie: quelli che vestono con gusto e quelli che si vestono in modo esagerato; quelli che prendono la prima cosa che capita nel loro armadio e i dark o gli outsider. Insomma in Italia puoi essere un hipster o uno sfigato.
In Francia essere di tendenza è un vero e proprio stile di vita, puoi trovare signore settantenni che corrono a comprarsi i pantaloni lanciati da Isabel Marant, insomma per una com Fab, che voleva fare la stilista, Parigi era decisamente pià stimolante. Cosi decide di tentare. Quanto le chiedo della sua prima creazione, la risposta è lapidaria: "Un'orribile gonna dritta!"
Con il tempo il suo stile si è personalizzato passando da tessuti barocchi e sbrilluccicosi, per arrivare a uno stile pop o a un più classico tweed inglese.
Fabiana prende ispirazione dai tessuti e dalle loro fantasie. Quando il suo sguardo ne incontra uno che le piace, nella sua testa prende forma l'oggetto, il vestito che ne uscirà fuori.
Da qualche tempo è diventata anche mamma di una bellissima bambina ed è stato questa a spingerla a creare delle collezioni speciali, delle "capsule" per i più piccoli.
Il suo è uno stile "pulito", "classico" nel senso moderno, adatto per ogni occasione: dalla passeggiata domenicale al vernissage stiloso.
Insomma il suo motto è "ricicliamo!" Usiamo quel che abbiamo in tutte le forme in cui è possibile farlo. Il riciclo è  uno dei principi base di Fab for a Jellyfish e anche per questo Fab ci piace. 
Un mondo colorato quello di Fabiana, tutto da scoprire, talmente vario d'accontentare donne, bambini, uomini e bambini che restano i suoi clienti preferiti. 
Uno stile che avrà successo, perchè la creatività è cosa rara e preziosa. Se Fab for a Jallyfish vi è piaciuta sappiate che il prossimo appuntamento è a Milano il 1 Febbraio presso East Market dalle 10.00 alle 21.00. Non lasciatevelo scappare!

Le scoperte di Tacco12 cm: Fab for a Jellyfish, una borsa spaziale


Fab for a Jellyfish | sito : www.fabforajellyfish.com | facebook: https://www.facebook.com/FabForAJellyfish?fref=ts | instagram: http://instagram.com/fab_forajellyfish


28 giugno 2014

Pari Opportunità: intervista con il prof. Alberto Zucconi per Pinkroma




Parliamo di Pari Opportunità.

Per PinkRoma sono andata a intervistare sul tema il prof. Alberto Zucconi, psicologo, psicoterapeuta, fondatore e Presidente dello IACP (Istituto dell'Approccio Incentrato sulla  Persona).

"Non aspettate che siano gli altri a darvi le Pari Opportunità: prendetevele! E siate fiere di essere donne".

https://www.youtube.com/watch?v=PQfaB9HJuSQ&feature=youtu.be

22 marzo 2014

Frida Kahlo in mostra a Roma


Oggi non mi sento Marie Antoinette ma Frida Kahlo
A differenza della prima infatti, la seconda è stata una donna che ha lottato con sofferenza fisica ed emotiva. Animata da una forte passione che ha rovesciato nell'amore, nella politica e nell'arte.
Frida è stata una grande donna del secolo scorso, se non la più grande. 
Una pittrice che ha espresso un surrealismo oltre i suoi tempi, oltre le sue origini senza dimenticare le tradizioni e il folklore legati alle sue radici messicane. 
Non sarò qui a raccontarvi la sua vita perchè ci sono libri e un bel film che sapranno farlo certamente meglio di me. Vi voglio però esprimere il mio giudizio sulla mostra più aspettata del 2014 e alla quale ho avuto la fortuna di partecipare in ateprima martedì scorso. 
La Mostra che la celebra a Roma 20 Marzo fino al 31 Agosto presso le Scuderie del Quirinale,
(http://www.scuderiequirinale.it/categorie/mostra-frida-kahlo) racconta la sua vita prevalentemente attraverso gli autoritratti e le foto. 
Un evento dato che si tratta della prima retrospettiva in Italia dell'artista messicana. 
Un progetto a cura di Helga Prignitz - Poda, realizzato con oltre 160 opere in esposizione. 
Frida e il suo mondo fatto dall'adolescenza fino alla sua morte di grandi temi: l'aborto, l'amore, la passione politica, il Messico. 
In mostra, come dicevo, oltre 50 autoritratti tra i quali cito Autoritratto con collana di spine del 1940, mai esposto prima in Italia, e Autoritratto con vestito di velluto del 1926, dipinto a soli 19 anni. 
Per me il meglio dell'arte di Frida Kahlo non si esprime tuttavia in questo genere pittorico. 
La pittura di Frida, a mio avviso, diventa potente quando incontra il Surrealismo del quale la pittrice dice: 

"Il surrealismo è la magica sorpresa di trovare un leone in un armadio dove si è certi di trovare delle camicie". 

Questa è esattamente la visione del suo mondo che di lei mi suggestiona e trasporta, peculiarità definita dai critici anche come Realismo Magico. 
I quadri che più di tutti mi hanno emozionato sono stati due: 

Autoritratto al confine tra Messico e Usa, del 1932 e Il mio vestito è appeso là o New York,1933. 

Autoritratto al confine tra Messico e Usa, 1932


 
Il mio vestito è appeso là o NewYork, 1933
Questi sono per me due capolavori dove Frida esprime la sua cura per la tradizione in un contesto più cosmopolita e moderno. 
Forse perchè sono una sognatrice ed è nelle sorprese della vita, nelle scoperte, che trovo il senso di questo progetto. 
Nella lettura della realtà con un occhio fiabesco, anche macabro, trovo l' originalità più sincera e comunicativa.
Amo Frida per quello che rappresenta, per la donna che è stata e l'Icona che sarà per sempre. 
Una femminista, intelligente, sensibile e forte, sempre forte. 
Altro oggetto cult, che fino a poco tempo fa si considerava perso, uno dei suoi busti di gesso da lei dipinti. 
Vedere quel busto invita il visitatore a conoscere più da vicino il grado di sofferenza che Frida ha provato e soprattutto il carattere di questa donna nell'affrontare una vita non sempre fortunata. 
Oltre alle sue opere quelle di altri artisti a lei vicini come il marito Diego Rivera e Josè David Alfaro Siqueiros, Maria Izquierdo, Abraham Angel ed altri.
Insomma una Mostra quella su Frida Kahlo che vale la pena di vedere per conoscere un'interprete che è diventata il simbolo di molte generazioni. 
Solo una domanda non ha ottenuto risposta: perchè quelle sopracciglia incolte? perchè?
Il culto per l'estetica, imperante in questo millennio, raccoglie con difficoltà quella che oggi è la lezione più importante tramandateci dall'artista Messicana: per mostrare bellezza e intelligenza non bastano due pinzette...parola di Tacco12cm...anzi, di Frida Kahlo. 

15 marzo 2014

08 marzo 2014

Siete pronti per La Mossa del Pinguino?


Se non l'avete visto ancora correte al cinema!!! La Mossa del Pinguino è un film che fa sognare, ridere e piangere. 
E' una storia bella e fresca raccontata con la passione e il sentimento che contraddistingue Claudio Amendola, per la prima volta dietro la cinepresa. 
Di seguito vi lascio il link del mio pezzo per PinkRoma con le video interviste!






26 gennaio 2014

Jodiel What Else?


Appuntamento alle 10.15 proprio tra Campo De'Fiori e Corso Vittorio Emanuele: largo della Pollarola, per intenderci.
David Moresco, in arte Jodiel ( dall'ebraico Gioia di Dio) mi aspetta nel suo meraviglioso negozio di abbigliamento. 
Tacchi 15, stivali rossi, ballerine con grandi fiocchi gioiello e snackers di pelle e cavallino accompagnano il mio ingresso verso il reparto abiti.
Borse di ogni colore e dimensione sono sospese tra terra e cielo.
Abiti di lana, jersey e tessuto elasticizzato si mischiano con tute di jeans strappati dai corpetti di strass fucsia, argento e oro. 
David, romano di Monteverde e classe '72, mi aspetta nel suo stile tipico: tuta, t-Shirt bianca, scoppola beage coordinata alla sciarpa attorcigliata al collo.
Mi offre un caffè e inizia a chiacchierare. 
Studente svogliato ma vulcano d'idee decide a 16 anni che il suo futuro sarà la moda. Nel frattempo lavora nel negozio di scarpe del padre e fonda la prima azienda italiana per lo smaltimento dei pc. 
La moda però rimane il suo sogno così, dopo aver frequentato una sola settimana di scuola di moda a Telaviv, decide di aprire un negozio tutto suo. 
Più modellista che sarto il suo motto é simile a quello di Walt Disney: la moda é fantasia, se un vestito puoi immaginarlo puoi realizzarlo.
Commerciante nel sangue decide di puntare tutto sulle donne e se qualcuno pensa che sia gay la sua risposta é un secco :'No!'
Ama parlare con le sue clienti e rendere il loro stile personale. Ha vestito Penelope Cruz e vorrebbe 'mettere le mani', professionalmente parlando, anche su Julia Roberts un giorno.
'La vera bellezza della donna é nel fascino'.
É dispiaciuto che in Italia non esista la figura del Personal Stylist, o almeno che non esista nell'accezione americana del termine. 
Tra le italiane salva solo Paola Barale anche se strizza l'occhio a Ilary Blasi. Mi racconta che proprio il giorno venerdì passato aveva venduto un paio di pantaloni a Sarah Felberbaum e che deve scappare per un appuntamento con Mara del grande Fratello. 
Nonostante ciò non sono i nomi del jet-set il suo forte: 'Me li dimentico sempre..' mi confessa. 
La sua preoccupazione maggiore é la prossima sfilata, che non sarà Alta Roma ( 'Le cose o si fanno bene o non si fanno') di questo week end ma bensì a metà febbraio a bordo di un aereo. 
Jodiel non é nuovo a queste cose, basti pensare che ha già organizzato sfilate sulla metro di Roma 'fermata Spagna' e al Colosseo. 
'Roma é talmente bella che é un peccato non metterla in scena'. Vero, anzi verissimo. 

Il suo marchio comunque non parla solo romano. Già presente a Telaviv e Ibiza sta per diventare socio di due nuovi negozi: uno a Mosca e uno a SanFrancisco. 
Jodiel é originale in tutto anche nel giorno di chiusura: il sabato.
Intervista quasi terminata ma non sarei Chiara se non avessi ceduto alla tentazione di un paio di scarpe...così ecco a voi le mie nuove snackers e c'è da scommettere che sono solo le prime di una lunga serie! 

17 gennaio 2014

Roma fuori pista, istruzioni per l'uso





E' da mesi che devo parlarvi di questa coppia felice: Michela Taglioni e Andrea Barbati

Una coppia professionale che ha creato, da circa un anno, un sodalizio vincente.
Di cosa si tratta?
Michela è una guida turistica autorizzata e Andrea ha un blog "Dice che a Roma" e dalla sua passione per la storia dell'arte, l'esoterismo e le leggende è nato un libro "Roma Fuoripista" ossia itinerari insoliti di Roma, per altro un libro corredato da foto molto belle.
Prendendo spunto proprio dalle loro professionalità, hanno deciso di organizzare, un paio di volte al mese, degli itinerari "insoliti" in giro per la Capitale. 
Di solito queste passeggiate durano intorno alle tre ore e si concludono con un aperitivo o con un pranzo, a seconda dell'orario delle visite che possono tenersi di mattina o di pomeriggio. 
Ho avuto l'onore di partecipare a due dei loro percorsi e, ogni volta, la sorpresa e la soddisfazione hanno appagato la mia scelta. 
La prima volta sono stata guidata dal Colosseo fino alla Salita del Grillo in un percoso iniziato alle 10 e terminato alle 14 presso un ristorante-enoteca a Piazza Vittorio. 
Michela ha spiegato dal punto di vista artistico e storico sui monumenti che la passeggiata ci offriva (Colosseo, fori imperiali, Chiesa di Santa Francesca Roma e dei SS.Cosma e Damiano) mentre Andrea ci allietava con leggende e curiosità facendoci scoprire un Convento di Frati, proprio sul Palatino, e portandoci a visitarlo grazie alla disponibilità di un fra' Stefano.
La seconda volta invece il percorso era pomeridiano dalle 16.30 alle 19.30 circa.
L'Appuntamento di fronte alla Chiesa del Gesù. Un passaggio nelle stanze di Sant'Ignazio dove c'è un corridoio dipinto prospetticamente da Andrea Pozzo e poi ad ammirare la Chiesa tutta d'oro dove, come nella consueta formula di "Roma Fuoripista", alle 17.30 accade qualcosa di spettacolare. 
La gita è proseguita nel Ghetto con passaggio alla fontana delle Tartarughe ed è terminata all'Arco di Giano con curiosità su quest'ultimo (lo sapevate che è l'unico arco quadrifronte di Roma?) e quello degli Argentari. 
A pochi passi da San Giorgio al Velabro, dove i due archi si trovano, un piccolo pub era pronto ad accoglierci per un aperitivo rigeneratore. 
Questa è "Roma Fuori Pista" una sorta di libro di storia e leggendo le cui pagine sono infinite se si ha la voglia e il tempo, in questo caso, di ascoltarlo e non di leggerlo. 
Se vi è piaciuto potete trovare informazioni sulla prossima gita che si terrà il 25 Gennaio 2014 sulla pagina Facebook che vi posto qui sotto:
https://www.facebook.com/events/634707876591498/?ref_dashboard_filter=upcoming 
Se siete interessati affrettatevi perchè i gruppi che si formano sono massimo di 20 persone.



16 novembre 2013

Libri e collane, è solo Mà Gia





Un po' di domeniche fa vi ho raccontato della mia visita al mercatino di MoMo.
Un mercatino domenicale che sta prendendo forma e che muta il suo aspetto di settimana in settimana. Lì tra i banchetti vi ho raccontato di MàGia e vi ho anche detto che le avrei dedicato uno spazio a parte, perché la sua arte mi ha colpito.
MàGia è una ragazza che crea bigiotteria partendo da un romanzo, una fiaba e merita un'intervista alla Je Suis Marie Antoinette.

Presentati.
Mi chiamo Marta, ho 27 anni e per ora sono una hobbysta, con una predilizione per i bijioux.

Quando è nata questa tua passione?
Ho costruito il primo telaio per fare i braccialetti indiani in seconda elementare.

Come procedi quando devi riprodurre una storia su una collana, un bracciale o un paio di orecchini?
L'ispirazione mi viene guardando una pietra, un ciondolo, qualsiasi cosa che mi faccia illuminare e venire voglia di costruirci attorno una storia.
Di solito inizio da una collana che è la più complessa. Decido che forma darle, ne compongo la struttura sul piano di lavoro e inizio ad assemblarla. Infatti fisica e arte sono un po' come due elefanti su una palla gigante: ci possono stare ma bisogna prima immaginarceli!

Qual è la favola che credi di aver "raccontato" meglio?
Sicuramente quella che verrà! Anche se Alice nel Paese delle Meraviglie è una delle più apprezzate delle mie collezioni.

Il commento più bello che hai ricevuto?
Una volta una ragazza, mentre osservava una collana della Sirenetta, mi ha detto:  "La comprerei solo per metterla su un tavolo in bella vista e poterla guardare tutte le mattine appena alzata dal letto".

Dimmi la favola che vorresti "raccontare".
Vere e proprie favole non ne ho in mente. Senza dubbio vorrei rendere giustizia al "Signore degli Anelli" e a "Star Wars".

Cos'è per te una favola?
Una lezione di vita che capirai solo quando sarai cresciuto.

La tua favola preferita da bambina...
L'Incredibile Storia di Lavinia di Bianca Pitzorno, è troppo outsider?
Tra le classiche direi Alice nel Paese delle Meraviglie, una storia di allucinazioni perfetta per ogni età.

Il tuo è un marchio registrato MàGia com'è nato questo nome?
Beh, qui a Roma nessun nome rimane com'è. Io sono Ma' (pure con la a un po' allungata, tipo quando chiami mamma per le scale) e Gia sta per Giacomini, che è il mio cognome.
Mi piace giocare con qualsiasi cosa, con le parole anche di più. MàGia sembra Magia...e un po' lo è!

Chi è davvero Marta (Ma' con la a allungata) la donna è dietro a questo marchio?
Quella che vedete attraverso le mie creazioni. Sulla carta sono un'insegnante d'Italiano specializzata per l'insegnamento agli stranieri.
Il momento però è critico e allora ho deciso di mettermi alla prova puntando sul mio hobby. Anche se non insegno, trasmetto ciò che amo attraverso quello che creo.
Vorrei aprire un negozio per diffondere la mia visione del mondo (che v'assicuro visto da qui è una meraviglia!)

MàGia è in giro solo per mercatini? Guardando le tue foto sul contatto facebook sembra che sia in giro per il mondo...una sorta di Favoloso mondo di Amelìe.
Ahahahah, si il Mondo, magari. Amo viaggiare e sono parecchio parsimoniosa, appena ho qualche spicciolo provo a prendere il primo low cost. Nei miei spostamenti porto le mie creazioni o qualcosa ad hoc per la località che visito (avrai capito che mi piace lavorare a tema), oppure stampo un cartellino MàGia che metto in primo piano nelle foto in una sorta di "diario di viaggio"...a volte mi piace strafare.

Dicci le novità in serbo per Natale?
Qualcosa di caldo da indossare, molti angioletti e tante letterine a Babbo Natale!

Se qualcuno volesse ricorrere a te per realizzare dei regali ad hoc cosa deve fare e quanto può spendere?
Il sito www.lovingmagia.com è una buona vetrina per i lavori che ho già realizzato, da lì si può prendere spunto per idee personalizzate e nel giro di un paio di e.mail ci si può accordare per qualcosa di adatto. Anche FaceBook è un ottimo strumento. Puoi spendere da 5 a 30 euro si ottengono ottimi risultati.

Dacci un appuntamento.
Sicuramente il 1°Dicembre al MòMò Republic. L'8 Dicembre dalle mie parti in Sabina, tutto il giorno c'è un enorme mercato nella Piazza del Comune a Poggio Mirteto.
Per il resto, amici o non amici su Facebook, la copertina della pagina fans e quella del profilo sono sempre aggiornate sugli imminenti appuntamenti.

Come consigli di chiudere quest'intervista con il Vissero tutti felici e contenti??? 
Certamente ma un felici e contenti del XXI secolo però! Quindi...Vissero tutti felici, contenti e tatuati :-)

Sito Web: http://www.lovingmagia.com/
Facebook: MàGia Accessori







  


05 novembre 2013

Incontro con Tommaso Guerra, l'arte ai tempi nostri


Vi posto qui sotto l'articolo che ho fatto su Tommaso Guerra per Spaghetti Junction...dategli uno sguardo è una bella storia: 
(http://www.spaghettijunction.it/?p=tommaso-guerra)









Tommaso Guerra è un artista a tutto tondo: scultore, pittore, grafico.
Uno di quelli che ama dare un’anima alle cose. Un ragazzo che si presenta con un “Ciao a tutti” e sogna di fare l’arredatore perché è la professione che riesce a contenere tutte le altre sue passioni: l’illuminazione, l’arte, il design e la comunicazione in senso più stretto.
 “Un locale, un club, un ristorante ti parla attraverso una moltitudine di dettagli tutti finalizzati a esprimere una specifica personalità. E’ così che l’opera diventa totale” 
Ho incontrato Tommaso qualche giorno fa in un mercatino domenicale.
Era intento a scolpire due giganteschi fiammiferi, uno consumato. Con la stessa dedizione sta preparando altre opere che saranno in mostra a Novembre per l’esposizione This is Rome dove lavorerà insieme con Giovanna Pistone.
Solo avvicinandomi a lui ho scoperto che oltre a queste opere per interni aveva realizzato lavori per ristoranti. Questo mi ha intrigato perché spesso sottovalutiamo il ruolo che l’ambiente esercita sulla nostra completa percezione sensoriale quando siamo seduti a tavola davanti un piatto ben cucinato.
Romano, classe ’78, si vanta con estrema modestia di sapere fare l’amatriciana più buona del pianeta (il guanciale si soffrigge, ma si mette da parte durante la cottura del pomodoro, per poi riunire il tutto nel piatto) merito di un allenamento settimanale iniziato 15 anni fa.
Vorrebbe mangiare sempre pesce crudo ma il portafoglio di un artista non lo permette e allora ripiega sulla pasta con il pesto però, ogni tanto, da bravo artista vuole stupire il proprio pubblico con primi e secondi di pesce.  Se gli chiedi quale menù non si stancherebbe mai di creare, la risposta è semplice: quello di pesce crudo. Una passione la sua per il pesce che ha trasposto anche nell’opera che sta realizzando in questo momento: bacchette cinesi alte 2 metri.
La sua prima volta come arredatore di un locale è andata più o meno così. Entrando in questo posto, una grande parete nera, lasciata dai proprietari alla libertà di espressione dei clienti, aveva rapito la sua attenzione.
Questo nobile esercizio di democrazia, non essendo capitato nelle mani giuste, aveva trasformato il muro più in un pensatoio da autogrill che in una tavola di filosofia gastronomica. Fu allora che   decise, come decoratore, di restituire la dignità perduta a quella parete.
Tommaso non ama solo le pareti grandi, chi conosce le sue opere si accorge che spesso i suoi soggetti sono oggetti molto piccoli trasformati in giganteschi come un fiammifero o un galleggiante.
Sceglie soggetti ironici che contengono un pizzico di poesia:
“Non pensi che i galleggianti da pesca siano incredibilmente belli?”
Mi ha detto mentre ne notavo i colori e la forma.
Ritornando al cibo mi confessa che una volta ha mangiato due porzioni di spaghetti scampi, vongole, moscardini, pachino al cartoccio.
E sarà che la fame aumentava perché l’ora di pranzo era vicina ma quando gli chiedo un’idea su due piedi mi confessa questa visione:
“ Un cavallo corre su un tapis roulant in una palestra. Televisori accesi e musica pop. Stacco su un busto da sarto con un vestito da fantino bianco e verde, sporco di una macchia di pomodoro sul petto ”.
Questa sua idea mi piace molto e allora approfitto della lampadina accesa per chiedere uno schizzo per Spaghetti Junction e siccome mi ha detto di si e per uno il cui motto è “se dici fai. Se non puoi fare non dici” ecco qui un schizzo di Tommaso Guerra tutto per il nostro sito.
Chissà che la prossima volta in un ristorante non ci capiti di vederlo esposto su una parete.


TOMMASO GUERRA
Mobile: 3397743944

04 ottobre 2013

20MQ so cool

20MQ 

La seconda giornata di Ottobre, con il sole prepotente di un'estate che non vuole andare in letargo, mi ha spinto fuori casa alla ricerca di un posticino dove potermi godere i pensieri.
In realtà non ci ho messo molto a capire quale posto raggiungere e di cosa avessi voglia.
Come la signora vestita di giallo del celebre pubblicità della Ferrero Rocher, quella voglia di qualcosa di buono l'ho trovata dal 19 luglio 2013, quando in via Flaminia314/C, quando ha aperto 20MQ DESIGN E CAFFE'.
Un coffee shop che qualcuno conoscerà (di certo qualcuno dei miei followers che sono dei Tacchi12 DoC) dato che la sua fama lo precede.


Recensito già da diversi siti e riviste, ancora non aveva avuto la meritata attenzione del blog più slanciato della rete. E allora eccola qua tutta l'attenzione che si merita.

Nato dall'idea di Massimiliano, Emanuele e Maria Vittoria (affettuosamente Mavi) 20MQ prende il nome dalla metratura effettiva che avevano a disposizione nello storico Mercato Testaccio.
Un banco anomalo, tra quelli di frutta, pesce e verdura, che voleva esprimere arte, creatività e design vendendo oggettistica originale e molto spesso made in home.
Con il tempo il Mercato ha traslocato e 20MQ con lui.
Diventato un vero e proprio negozio (sempre di 20mq!) si è arricchito di prodotti nuovi spesso provenienti dall'altra parte del confine come Germania, Danimarca.
Proprio da questi Paesi, Massimiliano ed Emanuele (ormai orfani di Mavi che è tornata al suo vecchio lavoro), decidono di cogliere i flussi e le tendenze.
Perché rimanere un negozio piccolo e basta? Perchè non offrire un servizio WiFi gratuito e la possibilità di una vita Slow ai cittadini della Capitale?
Così con l'Estate è arrivato anche 20 MQ DESIGN E CAFFE'.
Come procede questa nuova avventura (domando a un Massimiliano stravolto)?
La mia faccia risponde per me. Abbiamo avuto trenta persone a pranzo, non sono abituato.
Quindi non si fanno solo Tisane e Caffe'?
Eh, inizialmente l'idea era quella ma poi ci siamo resi conto che serviva offrire un servizio più, più innovativo.
Quanti siete a lavorare qui?
Ormai siamo diventati 5, del resto bisogna gestire la parte della vendita del negozio, la cucina, il bancone e il servizio ai tavoli.
uno degli articoli di 20MQ



Il locale è davvero delizioso e curato nei dettagli. Un posto nuovo originale che ti trasporta per un attimo in una vita di Londra o di NewYork, in un angolo di Berlino o di Parigi....

Ce lo dicono tutti e vorrebbero che ne aprissimo altri.
E voi?
E io, vuoi dire! In realtà Mavi ci ha abbandonati ed Emanuele ha già un altro lavoro che lo impegna molto, quindi al momento se non avessi Alessandra, Andrea, Andres e Stefania non saprei davvero come fare.
Cosa credi che renda unico questo posto?
Il fatto che non ce ne siano di uguali in Italia. Tutto quello che vedi si può comprare e il bello e che lo comprano! L'idea di poter avere questo tavolo dove stiamo bevendo il caffè o la tazzina dove stiamo bevendo è qualcosa che la gente apprezza molto. Il Design al servizio della gente. Perché la gente ha bisogno di novità ed è aperto mentalmente a ricevere influenze dal mondo.
Quindi avete intenzione di arrivare lontano?
Beh, per il momento da nessuna parte...in realtà vorremmo assurgere al nobile compito di contrastare la Starbucks e magari allargarci ma all'estero. Questi sono i sogni ma per realizzarli c'è bisogno di tempo.

Biscotti da portare a casa nel suo sacchetto <3



Intanto ci diamo alla maglia...

(Massimiliano si fa una risata) Beh si! Due clienti americane hanno molto gradito. Sai in America é very cool! Allora abbiamo deciso di mettere a disposizione ferri e gomitoli per tutti coloro che tra una chiacchiera e l'altra si volessero dilettare a sferruzzare. Alla fine, qualsiasi cosa ne verrà fuori, sia essa una sciarpa o una coperta possiamo venderla tramite un'asta e devolvere il compenso in beneficenza.
Massimiliano parla e le belle idee escono da sole.
Uno stile, quello di 20Mq, molto personale che attira anche nomi noti tra i suoi frequentatori.
Può capitarvi d'imbattervi in una delle sorelle Fendi, in attori affermati come Pierfrancesco Favino o alle prime apparizioni sul grande schermo come Livia Rossi (co-protagonista con Albanese nell'ultimo film di d'Amelio presentato a Venezia).
Insomma se siete stanchi di correre sempre e volete coccolarvi un po' vi consiglio di stare fermi in 20Mq, chiacchierando con Massimiliano, navigando in rete o facendo shopping via assicuro che non ve ne pentirete...parola di Tacco12.



uno dei tavolini retro con sgabelli a forma di tazza, vi piacciono? le potete comprare! :-)






24 settembre 2013

La Barberia a Testaccio: da Riccardino barba e baffistraordinari per un old style very fashion

    La Barberia di Riccardo
Je Suis Marie Antoinette è lieta di presentarvi un nuovo personaggio: Riccardo Sanfilippo, proprietario della Barberia, un piccolo locale in via Mastrogiorgio 13, nel cuore di Testaccio.
"Riccardì che alle 8 sei aperto?"
"Riccardì che se scendo dopo cena me li tagli i capelli?"
Riccardì è così che lo chiamano i suoi clienti, quelli che a Testaccio ci vivono o ci lavorano. Riccardino sorride e risponde:
"Si come no? Anche a mezzanotte sono qui".
Le conosce tutte quelle teste un po' matte, le ha plasmate e trasformate proprio come sognava da piccolo quando tagliava i capelli ai suoi amici:
"Ho capito che potevo creare e giocare con le teste come fossero creta da modellare. Ne ho fatto una ragione di vita e il mio mestiere, la mia arte. Le persone portano in giro un volto valorizzato da un taglio, la mia opera d'arte. La loro soddisfazione mi ripaga e mi carica di nuova linfa".
Riccardino, tanto ino non è.  Sul metro e 80 cm, capelli (per ironia della sorte) pochi a dispetto dei muscoli che ne ha molti. Fisico asciutto. Un sorriso con un dente scheggiato più da bambino sdentato che da pirata pericoloso ma la pelle colorata di tattoo proprio come un marinaio navigato. La nostra chiacchierata inzia tra le mura color porpora di un negozio piccolo e dallo stile molto personale.
Barbiere si nasce o si diventa?
Barbiere si nasce e si diventa, se uno si applica può diventare un buon barbiere , se nasci barbiere diventi IL BARBIERE. Se sono diventato quel che sono lo devo alle tante persone che hanno creduto da subito al mio potenziale e hanno tirato fuori ciò che era in me.
Chi ci ha creduto per primo offrendoti la testa, nel vero senso del termine?
Il primo in assoluto un mio amico, così per gioco. Il primo cliente però, dopo tanta gavetta, è stato un signore di circa 70 anni. Entrò nel negozio con aria curiosa, si sedette in poltrona  e mi disse:
"'A morè famme vede' se sai fa' cantà 'ste forbici!" La cosa m'intimidì.
Ricordo che aveva una montagna di capelli ma alla fine andò bene, le forbici cantarono così forte che in pochi giorni si sparse la voce e iniziai a fare sul serio.
Sul serio significa anche accettare le richieste più strane...ne ricordi una?
Il taglio più eccentrico che mi è capitato di eseguire l'ho fatto ad un signore di mezza età che odiava le macchinette e voleva, comunque, che gli rasassi la testa. Ho dovuto compiere tutto il lavoro a mano, o meglio, a forbice! Ricordo di averci impiegato parecchi minuti.
Riccardino all'opera nella sua Barberia
Il Barbiere è un artista. Come tale hai mai inventato un taglio tuo?
I tagli non s' inventano, si ripropongo con il tempo, con l'aggiunta di varianti. Ho sempre avuto la fortuna d'intuire quale sarebbe stata la prossima ondata di moda.
E pare che l'ultima arrivata sia quella Hipster. Puoi spiegare di cosa si tratta?
Non è altro che un miscuglio trash di tante mode anni 80 e 90. In Italia se ne parla ora , ma è una moda ormai vecchia, nata a New York parecchi anni fa. Tutti erano hipster: artisti, skaters, cantanti, qualche rocker addirittura alcuni rapper. Come sempre da noi le ondate arrivano quando in giro x il mondo hanno già allagato tutti da un pezzo.
Questa ultima tendenza è strettamente collegata ad un'altra: quella dei baffi, di Baffistraordinari.
Baffistraordinari è un gruppo facebook nato dalla passione dei suoi fondatori per i baffi come stile di vita. E' un progetto interessante che travalica la rete e si materializza con eventi dove ho avuto il piacere di essere ospitato insieme a personaggi di spicco come il calciatore Davide Moscardelli. In parecchi sono accorsi sia per farsi sistemare la barba che modellare i baffi. Gente che è arrivata a Roma anche da altre città. I fondatori sono ragazzi in gamba che credono molto in quel che fanno e credo che se continueranno così non potranno che avere grandi soddisfazioni.
Quanto tempo occorre per avere BaffiStraordinari?
Dipende dalla persona, per avere un buon baffo occorrono dai 2 ai 6 mesi ma soprattutto molta pazienza.
La tua Barberia è famosa non solo per la tua bravura ma anche perché è un piccolo gioiello, arredato con gusto...un locale old style...
E' vero il locale è un piccolo museo del barbiere . Ho messo parecchio tempo x trovare gli oggetti tramite internet, girovagando per mercatini e ricevendo regali. Quello che amo di più e la barber pole (insegna girevole da barbiere) è originale anni 40 e l'ho fatta venire dall'America. Tutta in legno e metallo ....vecchie maniere......
Dammi la definizione per te di barbiere e un'immagine.
L'aggettivo è Eterno. L'immagine è quella sacra e profana, uno e trino, barber - sedie - cliente....un trinomio che nei millenni è rimasto invariato, intatto, immutevole. Qualcosa di unico e magico tanto da sfuggire anche al progresso e la tecnologia.
Un consiglio a chi vuol intraprendere la tua carriera...
Sacrificio, pazienza e umiltà.
Il cliente famoso che vorresti entrasse nella tua Barberia...
Dave Gahan.
La differenza tra te e un barbiere qualunque...
Questo lo dovresti chiedere ai miei clienti.
Il tuo motto?
Abbassa la serranda solo quando il locale è vuoto.
Vorresti plasmare anche le teste delle donne?
No! No! Scherziamo? Quali donne??? I capelli delle donne li lascio tagliare ai parrucchieri...
Dacci un'anticipazione sulla moda di quest'anno ...
Credo che ancora per un po' di tempo sarà protagonista la rivisitazione anni '30 - '40. Si vede in giro anche con i tweed ride (ndr. ciclisti vestiti in british style, tipo belle epoque che ultimamente hanno invaso anche le strade della Capitale).
...e per gli amanti di baffistraordinari c'è un evento da segnare in agenda?
Basta iscriversi al gruppo Baffistraordinari su Facebook. Loro hanno in mente un inverno ricco di appuntamenti da non perdere. Poi se volete venire da me, l'appuntamento è tutti i giorni, tranne la  domenica.
Il locale è vuoto. Riccardino abbassa la serranda per la pausa pranzo, il tempo di mandar giù un piatto di pasta e poi di nuovo: lui, la poltrona e il cliente. Come un quadro di Norman Rockwell. Come qualcosa di eterno.

Norman Rockwell - Barbieri

10 maggio 2013

The Zummo's world: not only dolls



Oggi per Je Suis...ho un ospite speciale, un'artista vera, un concentrato puro di energia. Ve la presento perché mi piace il suo modo di vedere e interpretare il mondo e dato che voglio bene ai miei lettori, voglio farla conoscere anche a voi.

Si chiama Valentina Zummo. Ha 32 anni e un’altezza che varia dal 1,54 m a 1.66 (il Tacco12 è miracoloso!)Vi dico questo perché voglio che nella vostra testa prenda forma. La vedete? Piccolina, bionda con gli occhioni azzurri??? Avete l’idea di una di una ragazza fragile e timida? Beh, cancellatela perché Valentina è una piccola peste, leggete e vedrete.
Ti definisci: un’artista, una pittrice, una disegnatrice o cosa?
Faccio talmente tante cose da definirmi un mix letale. Perché: dipingo,disegno, mi taglio il legno da sola (supporto su cui amo dipingere), realizzo bambole di legno,di stoffa, accessori di tutti i tipi, dipingo sulle
t-shirts, sui mobili e non ricordo più. Fortunatamente ho uno studio a casa dove posso sfogarmi.
Chi nel panorama pittorico e fumettistico è l'artista che più ti piace e che ti ha ispirata?
Da piccola adoravo Jacovitti e Silver. Crescendo, gli artisti che più mi hanno ispirato sono stati: Frida Kahlo, Picasso, Dalì. Ora mi piacciono molto Junko Mizuno e Jenny Bird Alcantara.
Come definiresti la tua arte...simbolica, surreale, irreale....dammi un aggettivo (anche due :-) )
Direi biografica e surreale.
Su facebook definisci la tua attività Loverismo mi spieghi che cosa intendi?
Il Loverismo è un colletivo di artisti romani e non al quale ho aderito. Insieme a loro ho partecipato a diverse mostre. Piano piano si sta espandendo con artisti sempre più validi, tanto da arrivare a Milano il 18 Maggio presso lo Spazio Bugatti 15. Guida e curatore delle nostre mostre è Mauro Tropeano che insieme a Giuseppe Iavicoli aka "Beppe Treccia" si occuperà anche della mostra di Milano. Questo movimento per me è stata una fonte positiva, dove posso confrontarmi, condividere ed esporre le mie idee in totale libertà.Vi lascio il link: https://www.facebook.com/Loverismo?ref=ts&fref=ts
I tuoi quadri hanno sempre delle teste di bamboline (Dolls) molto simili...ci presenti questo soggetto ricorrente?
Non sono proprio bamboline, per me sono donne. A volte le mie protagoniste hanno le sembianze di una bambola o vengono tirate da fili immaginari per ironizzare sul fatto che alcune persone si fanno manovrare. O semplicemente scappano dalla classica "Dolls House" perché mi diverte l'idea del giocattolo che vuole fuggire dalla sua realtà.
La prima volta che è nata la tua "creatura"...
Il primo quadro l'ho dipinto con il mio papà e la mia mamma (momento di nostalgia con fazzoletti). Mi hanno regalato il mio primo kit da brava bambina. Era un gallo con le penne dipinte di tutti i colori. Colgo l'occasione per ringraziarli, mi hanno sempre incoraggiato nei momenti più difficili da quando ho deciso che dipingere doveva essere il mio lavoro.
I colori vivaci spesso contrastano con corpi mozzi, cuori strappati, piume e teschi come a dire "tutto sembra bello ma in realtà non lo è" oppure al contrario "quello che sembra tremendo e crudele lo si può colorare"?
La seconda che hai detto! Si è vero a volte posso sembrare crudele, per chi mi conosce è difficile associare i mie lavori con la mia personalità. I colori sono facili da gestire e la vita magari non sempre. Cerco di cogliere il positivo dalle cose brutte, posso sembrare banale ma è efficace. La pittura e tutto quello che realizzo sono per me "l'elisir di lunga vita" e i colori il " Sacro Graal".
Non compaiono mai figure maschili (o quasi mai da quello che ho potuto vedere) ma in alternativa a bionde e more compaiono animali, direi gatti. Il gatto è un animale magico, nascondo un simbolismo particolare nella tua filosofia?
E' vero solo donne, gatti e altri animali. Non sono mai andata a fondo su questa questione, grazie di avermelo fatto notare. Sono ossessionata dai gatti in particolare, sono sicura di essere stata un felino in una vita precedente. Vivo con Dolly e Wendy due gatte piene di energia e fonti di grande ispirazione. Amo come agiscono, come ti guardano e ti ascoltano. Affrontano il dolore in un modo che solo chi è sensibile o vive con gli animali può capire. Ne sono completamente affascinata. Ho immaginato un primo appuntamento: ed è uscito fuori una bambina che esce con un gatto. Mah…
First Date - Mixed Media on Wood  21x29 cm
Ci sono anche molti pennuti...
Sono affascinata da tutti gli animali.
Quando è iniziata la tua ascesa...so che ultimamente hai esposto anche fuori Italia...
Ho soltanto salito un gradino minuscolo. Ho conosciuto Claudia Ottaviani  molto tempo fa, una fantastica Tatto artist e amica, che oltre a tatuare realizza dei lavori a china o con il pirografo, che mi ha scelta come partner per la bipersonale tenuta presso la "Cindy Frey Art Gallery" (https://www.facebook.com/Cindyfreyartgallery?fref=ts) a Kortrijk (Belgio). Ho pianto, non ci credevo, non capitava a me. Sognavo di esporre all'estero ed eccomi li con lei a brindare durante l'inaugurazione.
I tuoi progetti futuri...
Adoro farmi le sorprese, quindi chi lo sa.
L'ultimo lavoro che hai realizzato...
L'ultimo lavoro non è del tutto terminato. Insieme a Ilaria Trionfetti (illustratrice con la I alta) stiamo realizzando delle t-shirts per l'inaugurazione della nuova sede di "Not your Dolls" . Uno spazio favoloso dove potrò esporre oltre alle t-shirts che dipingo a mano, piccole opere che si alterneranno a dipinti e disegni. Le padrone di casa (che amo da molto tempo) Paola e Federica Ravenelli, vendono vestiti e accessori creati da loro. Inoltre se vi piace il plexiglass troverete gli accessori di Plexi Shock e altri Brand.Ci troverete tutti a questo indirizzo : VIA DEGLI ZINGARI 51B RIONE MONTI , rimanete sintonizzati per il party. Tutte le info le trovate qui : https://www.facebook.com/pages/NOT-YOUR-DOLLS_shop/127010137339092
Il lavoro più bizzarro che ti è stato commissionato...

L’ultimo dei miei bizzarri lavori  sono stati dei gadgets matrimoniali. Una coppia di amici mi avevano chiesto dei cerchietti divertenti per farsi le foto il giorno del loro matrimonio che come tema aveva: il circo. Quindi potevi girare con un gatto domatore sulla testa, un cavallo pieno di piume, girandole, cilindri in fiamme e il tendone del circo con tanto di bandierina.
Sembrano divertenti! L'opera cui sei più affezionata o quella che ti ha dato maggiore soddisfazione...
Dalla Culla alla Barca -
tecnica mista sul legno 38x58 cm
Ci sono due opere a cui sono legata e che mi hanno dato soddisfazione, quella dove cerco di abbracciare e stringere a me il mio gatto Leo, prima che muoia (lo so è triste, infatti è nel mio studio) l'altra invece è dedicata a mia madre, ci sono io con il corpo a forma di barca che cerco di stare a galla nonostante il mare in tempesta. Ma se dovessi affondare mia madre sarebbe la mia scialuppa di salvataggio. Si intitola "Dalla culla alla barca".
Passiamo all’atto pratico: ci si vive del tuo lavoro? Hai un consiglio per gli artisti in erba?
Forse non sono ancora nella posizione di dare consigli. Ma una cosa è certa, ci credo nonostante il portafoglio straripi di miei bigliettini da visita e buone intenzioni. Riuscire a vivere con questo mestiere in Italia è difficile per questo oltre la "fuga dei cervelli" c'è anche la "fuga dei pennelli" ma ho deciso di vivere a Roma e continuo a provarci. Posso solo consigliare di crederci ed essere positive, di aggiornare tutti i social network con foto di vostri lavori, di non farsi sminuire, di non sottostare ai voleri di una galleria che vuole rappresentarvi a parole solo contratti e garanzie. Non vivo di questo lavoro come vorrei, ma vivo per quello che faccio. Ho sparso molti semi, un giorno raccoglierò una zucca o un pomodoro.
Ultima curiosità che voglio togliermi: perché Le tue Donne/Dolls non ridono mai???? 
In realtà hanno sempre un’espressione basita. Forse perché tutto il negativo lo trasmetto alla mal capitata dell’opera, ma nella scena che rappresento posso sempre farla finire bene.



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