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Visualizzazione post con etichetta Mister Garcia. Mostra tutti i post
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16 settembre 2015

Aspettando il Barça: Frosinone - Roma 0-2, una partita storica


Frosinone - As Roma 0-2, in campo si fa la storia

Quando li ho visti scendere in campo ero ancora incredula. Come la Juventus in serie B, così veder scendere l'As Roma sul campo del Frosinone è stata davvero un'esperienza atipica. Una di quelle cui credevi di non poter mai assistere nella tua vita ma che tuttavia crea uno stato d'animo di speranza ed ottimismo perchè ti fa pensare che tutto è davvero possibile e mai come oggi questa speranza è quella che ci occorre.
A Frosinone ho molti amici, gente con cui sono cresciuta fin da bambina sulle spiagge di Circeo e Terracina, in quel fazzoletto di costa sabbiosa  stretto tra il profilo della Maga Circe e la piccola Rio de Janeiro (così un giorno un turista francese ribattezzò il Monte Giove che sovrasta Terracina).
Li conosco bene i ciociari: fieri, appassionati, simpatici e orgogliosi.
Nemmeno loro ci credevano che sarebbe finita così, con una promozione in serie A intendo, e domenica scorso il pensiero di essere invasi dai romani alla sola terza giornata di Campionato li metteva decisamente in apprensione.
Il Matusa visto dalla tv è decisamente uno stadio da categoria minore: piccolo e non adatto al pubblico delle grandi occasioni.
"Madò guarda che stadio ma come si può giocare una partita di serie A in uno stadio così?"
Mirko è incredulo quando me, noi che a Frosinone ci volevamo andare ma alla fine abbiamo desistito sotto consiglio degli stessi amici ciociari che ci avevano preannunciato:
"Ci saranno al massimo 2500 biglietti ospiti" il che equivaleva a file lunghissime con il rischio che al proprio turno non si trovasse più posto.

Frosinone - Roma 0-2, il gol di Iturbe


La partita


Il divano di casa in queste occasioni è molto comodo. Certo, vista la formazione azzardata da Mister Garcia mi aspettavo un risultato decisamente più schiacciante. Devo riconoscere che Capitan Totti ha disatteso un po' le mie  aspettative, ero certa che con Dzeko lì davanti i suoi palloni sarebbero state rime baciate, codici decodificati, ami per pesci e versioni di latino tradotte dal greco. Insomma, nella mia testa di tifosa malata, con la sciarpa poggiata sul divano e un caffè stretto tra le mani, immaginavo uno spettacolo dalla facile esultanza.
Invece, invece i ciociari sono orgogliosi, Stellone è in gamba e l'As Roma è la solita As Roma un po' presuntuosa e con la testa altrove.
Così c'è toccato soffrire anche per una partita sulla carta "semplice" e questo non lo scrivo tanto per i rischi corsi in area di rigore, oggettivamente poco pervenuti, soprattutto per la mancanza di risoluzione da parte dell'As Roma che è riuscita a sbloccare il risultato solo allo scadere del primo tempo.
Circostanza per altro che non ha minimamente scalfito il Frosinone tornato in campo, dopo il break, più convincente che mai.
Devo confessare che all'ammonizione di Totti, sono scattata in piedi e come un'isterica ho iniziato a urlare per casa "arbitro cornuto" dato che i cartellini (pur se entrambi corretti) erano stati tirati fuori solo per i giallorossi mentre per i gialloblu niente anche se erano stati decisamente fallosi e sanzionabili in molte occasioni.
Fortuna che mentre sbraitavo per casa, passando dal bagno alla camera da letto, Iago Falque l'ha buttata dentro.
Mirko urla, io corro davanti alla tv. Salto un po' e sbiascico un delicato "ECCHECAZZO!" che mette in luce i miei studi dalle suore con orgoglio dei miei genitori.
Il secondo tempo la storia non cambia di molto. Due sostituzioni del Mister, piuttosto incomprensibili, salvo non li si vedano in ottica Champions che vuol dire: Roma - Barcellona.
Esce Dzeko, con la testa fasciata dal primo tempo per una botta rimediata in area di rigore ed entra Radja Nainggolan; poi esce l'autore del gol ed entra Iturbe.
Gervinho resta in campo e il Capitano pure, nonostante una prestazione sotto le media. Fortuna che il Frosinone non ne approfitta, un po' perchè il suo di capitano è dovuto uscire nel primo tempo per infortunio ed era l'unico in grado di sfruttare i calci piazzati, un po' perchè la qualità delle due rose era davvero troppo diversa.
C'è da dire che il Frosinone ha giustamente recriminato un calcio di rigore non concesso ma per fortuna Iturbe, l'uomo cui i tifosi ripongono altissime aspettative, ha chiuso i conti allo scadere del secondo tempo: firmando uno 0-2 che è entrato di merito nelle statistiche di una partita giocata per la prima volta nella storia.

Frosinone - Rome 0-1, gol di Iago Falque


Aspettando il Barcellona


La Roma è quindi arrivata a  7 punti e,  pur non essendo in testa a risultato pieno, si può ritenere soddisfatta. Intanto stasera si torna al debutto in Champions League con una squadra che amo profondamente e che come ogni grande amore conosco bene e temo anche perchè è la più forte de mondo: il Barcellona.
I blaugrana dell'ex Louis Enrique  sono un po' come la Roma per il Frosinone: una montagna insormontabile.
Una squadra praticamente perfetta la cui apparenza non mostra difetti e punti deboli.
Eppure... eppure qualche partita l'hanno persa anche loro, eppure anche Achille aveva il suo tallone e allora perchè no? Perchè non sperare almeno in una sconfitta dignitosa come quella che ha subito il Frosinone? O in una vittoria fortuita?
L'importante è crederci e non perdere la faccia per non perdere la testa. Sembra un gioco di parole ma è così che dovrà andare.
In campo avremo la migliore formazione possibile (Pjanic a parte purtroppo) e una certezza: non possiamo ripetere la Waterloo dello scorso anno contro il Bayern.
Il lavoro mi costringe lontana dallo stadio, in una serata che sarà frenetica e tremendamente isterica. Il cuore comunque sarà là con loro, come sempre, pronto a scoppiare di gioia e a innamorarsi ancora come ogni maledetta domenica e ogni maledetto mercoledì e chissà che la Roma non ci faccia un inaspettato regalo.

Leo Messi e Francesco Totti






28 aprile 2015

Inter - Roma 2-1: in scena il Calcio che non piace più a nessuno


Si scende di nuovo in campo

Non facciamo in tempo a mangiarci il fegato per una partita che subito ne arriva un'altra.
Domani sarà il turno del Sassuolo. Seconda trasferta consecutiva dopo il "disastro" di Milano e non dite che sono esagerata.
La Roma non vuole più vincere, non vuole più segnare e ha una sfortuna tipica degli "sfigati" e di quelli poco audaci.

La fortuna aiuta chi la cerca


Sabato non aveva iniziato male. Il gioco c'era, poi un gol inventato da Hernanes e un palo preso hanno trasformato la scena in un copione, ahimè, letto e recitato a memoria.
Il secondo tempo con l'uscita di Capitan Totti ha visto una squadra più dinamica e veloce, pronta a prendersi un punto con un gol rabbia di Radja Nainggolan che qualcuno vorrebbe sacrificare sulla via di Manchester per tenere Miralem Pjanic (almeno così leggo questa mattina su alcuni giornali).
Se la notizia fosse confermata non mi meraviglierebbe di certo perchè è questo che capita alla mia Roma ultimamente, essere lo specchio dell'Italia, del Paese di cui è Capitale: mandare via chi fa qualcosa di buono in nome e in sacrificio di cosa e di chi soprattutto?
Non ci sto.


Domenica allo scadere del tempo regolamentare Mauro Icardi ha segnato un gol "scontato" agli occhi di chi la Roma la conosce bene.
La Roma ha perso una partita con una squadra assolutamente mediocre ma l'ha persa meritatamente perchè vince chi davvero vuole vincere.
Non bisogna essere i più forti, bisogna avere voglia.
Troppe chiacchiere su mister Garcia che vuole andare via, su partenze senza ritorno di altri giocatori e su contratti in scadenza che non verranno rinnovati.
Basta.
Chiedo pietà a tutto questo girotondo che fa venire il volta stomaco lasciando chi è sulla giostra senza punti fermi, in balia del nulla.
Se a Francesco non rinnovano il contratto che problema c'è??? Lo dico da innamorata tottiana convinta ma Francesco ha quasi 39 anni ed è normale che possa non essere riconfermato almeno per quanto concerne una lunga durata. Magari gli proporranno altro ma, in finale, lui quello che può dare lo continua a dare sempre e da una vita, per quanto ancora potremo contare sul nostro Capitano?
Preoccupiamoci di avere una squadra, di non cambiare di nuovo tutti, di non ricominciare di nuovo. L'allenatore cambierà?
Forse si, e già questo potrebbe creare un problema perchè le squadre che vincono sono quelle che hanno un assetto ben definito, ricominciare ancora significherà aspettare ancora.


Dove si arriverà


Domenica quando la Lazio ha pareggiato in casa con il Chievo e la Juventus ha perso il derby di Torino, a differenza di molti romanisti, il mio umore è diventato ancora più insopportabile.
Un campionato senza padroni (Juve a parte, che comunque perde molti più colpi di quanto abbia fatto lo scorso anno) che si poteva gestire in modo diverso. Un'altra occasione persa, l'ennesima.
Tanto basta. 
L'Inter gioisce per i tre punti e tu scivoli al terzo posto con il Napoli a due punti e il fiato sul collo. Nemmeno una certezza nelle gambe e nella testa. La solita cantilena che recita: "Dobbiamo rialzarci subito".
La conferma di non conoscere più la propria indentità, la propria forza. Una squadra costruita per arrivare in Europa?
Mentre Allegri piange ai microfoni, guardo una classifica infame che getta dubbi su un secondo posto fino a due settimane fa certo. I conti dicono che ce la faremo ma se la Roma non torna a crederci nemmeno il 4 posto sarà certo.
E se pure lo acciuffassimo significherebbe preliminari il che sarebbe un pessimo inizio.
Non rimane che sperare nel Bayern Campione in Champions League per rendere meno ridicola la nostra figura europea. Certa che la Lazio vincerà la Coppa Italia, rimane una sola data per risollevarci dalla delusione. Una sola data ed è sempre più vicina.


Che calcio è questo 


Nel frattempo non scrivo più della malafede arbitrale che vedo dilagare di partita in partita, di squadra in squadra.
Piccole cose: un giallo non dato per evitare un'espulsione, punizioni non viste ecc.. ecc.. il "solito" direi e questo mi rattrista più di tutto.
Ho iniziato a perdere fiducia in un sistema che ho messo in discussione ma non ho mai abbandonato. Il sistema calcio che impazzisce da solo con una bomba carta che scoppia e per la quale si "sospende il giudizio" solo perchè si tratta di una tifoseria che non si chiama Roma o Napoli.
Siamo sinceri ma se una bomba carta fosse scoppiata a Roma al San Paolo o in qualsiasi altro stadio,  quanti giorni la curva Sud o Nord sarebbe rimasta chiusa??? Quanti???
Invece per Torino si sospende il giudizio.
Vogliamo poi dire qualcosa su Denis e delle sue 5 giornate per un pugno sferrato negli spogliatoi?
I giocatori sono saturi anche quando pareggiano all'ultimo minuto una partita importante non riescono a liberarsi dai rancori e a non cedere alle provocazioni.
Male lui e Tonelli che l'ha provacato.
Male perchè il calcio è altro... o almeno lo era appena qualche anno fa. 

16 febbraio 2015

As Roma - Parma 0-0: Pierrot, Lady Gaga e chissà...

As Roma - Parma 0-0, una partita triste come Pierrot

 

As Roma - Parma 0-0, una brutta partita 


Nel periodo di Carnevale alla Roma capita spesso d'incappare in partite tristi e piatte, che a volte si fermano a un insignificante 0 a 0, mentre altre si trasformano in disastri epocali (ricordo per esempio un Roma - Cagliari giocata di 1 febbraio 2013 finita 2-4).
Le cause di queste prestazioni potrebbero essere molteplici, la sostanza però è che non si vince da tempo e, soprattutto, che non lo si fa in casa contro squadre sull'orlo della disperazione come il Parma di Donadoni.
Nel mio cuore era riposta la possibilità che il ritorno di Gervinho potesse scuotere l'umore dello spogliatoio. Avevo la sensazione che potesse ricaricarlo un po' ma, evidentemente, mi sbagliavo.
In giro leggo che qualcuno se la prende con Mister Garcia, qualcun altro con i giocatori. E' un compito arduo ricercare le cause e forse non è così costruttivo.
Sarebbe forse il caso di concentrarsi sugli errori evidenti commessi da giocatori e tecnico per evitare il loro ripetersi.



Errare humanum est. Perseverare autem diabolicum. 


Iniziamo dal dire che sbagliare è umano, quindi che tutto può essere aggiustato. Quello che mi disturba terribilmente è la perseveranza con cui si prosegue nell'errore.
Mister Garcia per esempio ha schierato Doumbia.  Pur comprendendo la necessità di avere in campo una squadra offensiva, davvero non riesco a capire per quale ragione il francese abbia esposto un giocatore appena arrivato e, naturalmente spaesato, ai fischi (a mio parere inopportuni e ingiusti) della Curva Sud.
Errore, questo, che già aveva compiuto in precedenza quando aveva mandato in campo Ibarbo nonostante le sollecitazioni del Cagliari di farlo giocare dopo il 9 febbraio, giorno della visita medica. Il risultato è stato che Ibarbo sarà fuori almeno un altro mese.
Qual è questa fretta di voler buttare in campo i giocatori appena comprati quando in panchina ce ne sono di giovani con tanto di precampionato ben giocato sulle spalle?
Un altro errore lo imputo ai giocatori, anche quelli più bravi vedi Radja Nainggollan e Gervinho: il calcio è gioco di squadra, allora perchè giocate da soli? Perchè non correte insieme verso la meta invece d'innamorarvi di giocate singole che non portano a nulla?
L'ultimo errore è della società e delle maledette maglie con lo sponsor "speciale", come la migliore delle tradizioni anche questa volta con la scritta "buon anno" in cinese siamo stati capace di pareggiare. Non abbiamo vinto una sola volta, consiglierei d'indossare sponsor speciali solo in occasioni speciali.

As Roma - Parma 0-0, il Pierrot di Lady Gaga sulla cover di Applause


Perchè Pierrot?


Pierrot è una maschera della tradizione del Carnevale italiano.
Nata alla fine del '500 è stata, negli anni successivi, esportata in Francia prima e in Germania dopo, per poi essere conosciuta in tutto il Mondo. Una maschera triste con una lacrima dipinta sulla guancia.
Ecco questo Carnevale, che per fortuna finirà il prossimo mercoledì,  l'As Roma ha scelto la sua maschera, una maschera italiana trasformata da un francese. Una maschera triste.

Parma gioie e dolori


E pensare che la mia prima partita allo stadio fu proprio un Roma - Parma di qualche secolo fa.
Uno di quelli in cui la Curva cantava ancora "Solo i prosciutti, c'avete solo i prosciutti!"
Adesso nemmeno quelli c'ha il Parma, povera squadra in mano a una società che non paga i suoi dipendenti da mesi. Eppure nella loro povertà hanno più carattere della Roma, un allenatore che nonostante l'evidenza non si arrende e soprattutto una voglia di lottare finchè si può'.
Roma - Parma 17 giugno 2001 rimane poi "La Partita", quella che nessun tifoso romanista potrà mai dimenticare. Con i cancelli dell'Olimpico aperti dalle 10 di mattina e poi la festa, la grande festa del terzo scudetto.
Un'altra Roma... un altro Parma...

Il fatto però che il Napoli abbia perso e la Juventus non abbia preso tre punti contro il Cesena, m'induce ad avere speranza. C'è ancora un po' di tempo da mordere.
Questo è senza dubbio un Campionato giocato  sotto la media, pieno di ostacoli durante il percorso, e allora ho come la un'intuizione, come la sensazione che la famosa maschera di Pierrot sia più quella di Lady Gaga sulla copertina del suo singolo "Applause" che quella dei carri carnevaleschi.

Vuoi vedere che appena l'As Roma si cala la maschera, scattano gli applausi???




21 ottobre 2014

AS Roma - Chievo Verona: Tea, Totti ed è già Bayern

As Roma - Chievo: Francesco Totti segna il 3-0.

As Roma - Chievo Verona, basta un tempo.

La Storia Mia con l'As Roma continua.
Sono passate due settimane da quella partita che, ad oggi, con l' ammissione di colpa dell'arbitro Rocchi, continua a far parlare di lei. 
Sono passati tre giorni da una conferenza stampa che ha visto protagonista Rudi Garcia, il Capo Branco, una conferenza stampa che ha fatto tremare le gambe a molti. 
Il nuovo Mourinho è stato definito l'allenatore della Roma, personalmente non vedo alcuna somiglianza con Mourinho un allenatore che protegge i suoi giocatori ma tratta tutti gli altri senza rispetto. Garcia rispetta tutti.
Comunque sono passati due giorni da sabato pomeriggio alle 18.00 quando l'As Roma è scesa in campo contro il Chievo Verona e ha vinto.

"Il Capo Branco sono io ma i Lupi sono loro"

E i Lupi sabato erano davvero arrabbiati. Non sono bastati 15 giorni per smaltire il nervoso e la delusione di una partita mal arbitrata e tanto importante. Ricominciare. Questa era la parola d'ordine, il monito che ogni tifoso si ripeteva nel cuore e nella testa.
Come sbollire la rabbia in un giorno in cui bolliva anche la testa per via di un clima che sembrava più appropriato a una giornata di fine Maggio che a un sabato di metà Ottobre?
Solo una vittoria avrebbe dato l'effetto "ghiaccio" su una ferita tanto gonfia e arrossata. La Sud lo sa. Inneggia alla sua Roma con più voglia e più forza che mai. 
Si sfoga la Curva Sud contro quella Juventus "padrona" non solo del Campionato ma di un sistema che sembra non trovare mai fine. 
Roma - Chievo era la partita che tutti volevamo vedere perchè si presentava come la prova del 9, la partita dove dimostrare quello che la sconfitta di Torino ci aveva insegnato: essere i più forti.
Era il momento di far di nuovo vedere che : la "Roma è forte, fortissima e vincerà lo scudetto".
Era la partita della Roma ed era la partita di Tea
Tea è una bella bimba dai capelli biondi e gli occhi azzurri, che porta il nome di un fiore e ha un cuore giallorosso. Sorella minore di Viola, è figlia di Daniela e Stefano, due persone appassionate, rispettivamente tifosi di Parma e Ascoli per nascita, poi trascinati dal tornado giallorosso dato che vivono a Roma da anni e le loro bimbe stanno crescendo nella Capitale.
Tea non ha dormito venerdì notte e, a dire la verità, sono giorni che non riusciva a prendere sonno, tanta era l'emozione. In casa hanno cercato di tenere i toni bassi ma alla fine mal si maschera l'euforia, anzi non la si maschera affatto. 
Tea vuole una foto con Totti, spera di aver il coraggio di avvicinarlo e di avere la fortuna di essere ascoltata. Deve trasformarsi in Viola per qualche minuto, sua sorella maggiore che non è timida come lei. Me la immagino la sua emozione e quella di Daniela e Stefano, tutta la loro euforia mi contagia, mi porta indietro nel tempo e mi ricorda che tifare per l'As Roma significa non crescere mai. 
Conosco bene Daniela e Stefano, conosco l'amore e la passione che trasmettono alle loro bimbe e la loro emozione, quella delle persone vere, non può che contagiarti perchè è pura come l'innocenza. 
I bambini vestiti come piccoli giocatori scendono in campo prima del fischio d'inizio per andare a fare la foto con la moscotte Romoletto come da routine. 
Vedo Tea con la divisa del Chievo, buon segno penso, vuol dire che scenderà in campo mano nella mano con un giocatore della Roma. 
Daniela, Stefano e Viola mi salutano dalla tribuna Montemario, poi Daniela m'invia un sms che urla "USCIRA' CON IL PORTIERE"! 
Grande Tea, la tua emozione è un po' anche mia
Saluto Alma, che è di nuovo all'Olimpico a farci compagnia, con i suoi anni e i suoi occhi di ricordi, mentre il mio pensiero vola a Marina che allo stadio questa sera non c'è e non ci sarà più. Che la Bionda delle Bionde tifi dal cielo come sa fare, noi da qui la sentiamo lo stesso. Ciao Sacra Sfinge.
La vita scorre nelle lancette che segnano le 14:58. 
L'Inno l'abbiamo cantato e Tea esce mano nella mano con De Sanctis proprio dietro a Francesco Totti. 
"Guarda! Guarda! Tea è dietro al Capitano" mi esalto indicando a Mirko verso il campo. 
"Sicuramente avrà fatto la foto allora!" 
Già. L'aveva fatta e l'aveva vista tutta Italia in tv. 
As Roma - Chievo: Tea con il Capitano
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