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Visualizzazione post con etichetta Donne. Mostra tutti i post
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13 ottobre 2020

Donne e moda: il fashion che crea integrazione indossa il Made in Milan

Pantaloni Metradamo Maison Chic - tacco12cm


A Milano oggi si terrà una sfilata molto particolare, prendete nota: Palazzo Turati 13 ottobre ore 11:00. Nella Città della Madonnina, dove la moda è protagonista indiscussa, un appuntamento di questo tipo potrebbe sembrare uguale a tanti altri, ma se avete pensato così vi assicuro che vi state sbagliando.  Si tratta di una bella storia d'imprenditoria e umanità, una storia in "rosa" (come potevo resistere?) che ha come protagonista Elisa Malintoppi, un'imprenditrice che un giorno decide di rilevare  lo storico marchio di pantaloni Metradamo Maison Moda Chic, una storica azienda milanese che dal 1979 è specializzata in pantaloni. Più nello specifico Metradamo ha lanciato un tipo di pantalone amato dalle donne per confort e comodità realizzandolo nel tessuto elasticizzato. Un'idea vincente che ha contraddistinto da sempre questo marchio. Torniamo però alla sfilata. 




Ogni anno Benvenuto Club of Milan, associazione culturale no profit nata nel 1967 per accogliere le donne di tutti i Paesi del mondo che si stabiliscono a Milano, con lo scopo di aiutarle a integrarsi, sceglie un brand italiano per farlo sfilare con loro e quest'anno la scelta è caduta proprio su Metradamo Maison Moda Chic. A sfilare saranno le donne dell'Associazione, per un giorno modelle. Tutte sulla stessa passerella per unire nazionalità, lingue, età, taglie, lavori tra di loro diversi come fosse una celebrazione della diversità. Per una volta la moda non crea stereotipi ma genera contaminazioni non solo di stile ma soprattutto umane. Perché l'abito "non fa il monaco" diceva un proverbio e un pantalone "non fa solo un uomo" si potrebbe ben dire. 

Quando la moda diventa lo strumento per creare ponti, riflessioni e spunti, è in quel preciso istante che diventa "cultura". Questa sfilata è una prova di come to be fashion non sia solo un dictat capitalistico ma anche un dictat umano. 

Se siete a Milano andate, ne varrà la pena. 



31 ottobre 2016

Sveva Casati Modignani racconta il suo "10 e Lode" e non solo


Tacco12cm intervista con Sveva Casati Modignani
Qualche giorno fa ho avuto la fortuna d'intervistare, insieme a Luisa Bartolucci, la scrittrice Sveva Casati Modignani che è intervenuta a Slash Box, il programma pomeridiano in onda su Slash Radio. Di seguito vi propongo la trascrizione dell'intervento della scrittrice, prima nella classifica dei libri più venduti della narrativa italiana in queste 3 settimane dall'uscita del suo libro. 
Un'intervista ricca di consigli, con anticipazioni sul prossimo lavoro di Sveva Casati Modignani, di pensieri sulla scuola, sulle donne e sugli uomini. 
Buona lettura. 
Come ci si sente a trovarsi lì in vetta, primi nella classifica dei libri di narrativa italiana con l’ultimo libro “10 e lode”?
Queste sono cose che vanno e vengono, l’importante è che il libro piaccia a chi lo legge.
Eh, 'mbè direi proprio di si, il libro è uscito il 4 ottobre ed è appunto il libro più venduto degli autori italiani, quindi un grosso successo editoriale come ogni volta che esce un suo libro del resto. Cos’ha questo romanzo in più?  Di solito si dice che l’ultimo romanzo è quello più amato dallo scrittore, è così?
Insomma si, perchè è piccolino è appena nato. Mi va bene che lo coccolino ma io sto già lavorando ad altro…
Ah, si..chi si ferma è perduto. Ora ci ha incuriosito. Nessun anteprima?
In ogni mio romanzo, racconto un aspetto del nostro Paese e questa volta ho raccontato il mondo della scuola è un mondo che riguarda i docenti, i ragazzi, i genitori. Un mondo che riguarda un po’ tutti e questo, evidentemente, interessa a molti.
In "10 e Lode" racconta la sua idea di come dovrebbe essere di fatto la scuola e di come forse oggi non è...
E’ vero che la legge della Buona Scuola si è assolutamente rivelata fallimentare. Non serviva quella del governo Renzi, c’era già anche quella della ministra Gelmini, poi è arrivata quest'ultima a peggiorare le cose.  Questo ti da l’idea di quanta poca importanza diano le nostre Istituzioni all’istruzione. Perché istruzione, non significa solo inculcare ai nostri ragazzi la didattica ma significa anche farli diventare adulti, maturi e consapevoli. Allora sotto questo aspetto nessuna attenzione per le nostre scuole che già da un punto di vista fisico crollano, implodono, sono assolutamente 9 su 10 disastrate con i plafoni che cadono in testa ai ragazzi, con le porte sconnesse, le finestre che non chiudono, i mobili sgangherati. La formazione dei ragazzi è importante e quindi anche il ruolo dei docenti ma anche i docenti  vengono trattati malissimo. A cominciare da una renumerazione vergognosa. Il nostro è il solo Paese europeo in cui i docenti sono sottopagati.  Un’altra riprova della scarsa considerazione che si attribuisce alla scuola, all’istruzione e alla cultura in generale. Ricordo benissimo che c’è stato un Ministro qualche anno fa che ha detto che non c’erano soldi per la cultura perché poi quella non rende. Mentre il nostro è un Paese immerso nella cultura e se questa venisse stimolata, seguita e curata l’Italia potrebbe vivere di essa.
Guardi proprio in questi giorni leggevo che la lingua italiana è la quarta lingua più studiata al mondo proprio per questo motivo: per l’arte, per la cultura, per la musica…
Noi siamo nati in un Paese immerso nella bellezza e non ce ne rendiamo conto perché nessuno ci stimola a farlo. Se tu vai in Irlanda questi ti mostrano 4 stanzine squallide in cui era vissuto Dickens. E quello era un museo, s’inventano le cose pur di stimolare l’interesse e la cultura della gente. Da noi tutto questo non esiste ed è molto triste e poi si ripercuote su tutto il resto e ci stupiamo che il nostro Paese vada a scatafascio?  Non è vero che la scuola italiana non funziona fino in fondo, in alcune cose funziona benissima ma questo lo si deve ai docenti che pur sottopagati danno il massimo. Pensi che questo governo manda in pensione gli insegnanti a 67 anni e insegnare è un lavoro logorante. Ci sono tanti ragazzi che con la legge della Buona Scuola vengono mandati da una punta all’altra dello stivale con una serie di disagi come l' allontanamento delle famiglie, il non poterle vedere e il doversi mantenere da soli. Guardi la nostra scuola è disastrata dalle Istituzioni ed è trattata in modo eccellente da parte di molti, molti, molti docenti. 
Nel suo libro parla anche dell’inclusione degli immigrati e di come vengono trattate le donne.
Fatima è piccina, ha 18 anni e ha un fidanzato italiano e già questo è uno scandalo. Inoltre è incinta e la famiglia la massacra. Non è necessario andare troppo lontano in realtà perché anche donne italiane ogni giorno vengono uccise, maltrattate e violentate purtroppo.
Molti dei suoi libri sono diventati sceneggiatura e fiction. Si rimane soddisfatti e quanto si ha modo di mettere la propria personalità nella realizzazione di questi prodotti cinematografici?
Le fiction non mi appartengono. Io scrivo per chi legge, la scrittura dei romanzi ha un linguaggio diverso da quello cinematografico. Il complimento più bello che ho ricevuto è stato “bello lo sceneggiato… però il libro mi è piaciuto di più”.
La funzione delle fiction basate sui romanzi è molto importante per esempio per le persone non vedenti come pure gli audio libri. Lei ha avuto mai modo di fare delle letture ad alta voce?
No, mi è stata proposta ora la lettura di "10 e Lode" per i non vedenti, per fare uscire il libro scritto e l'audiolibro insieme. Mi hanno detto però che dovrò passare 8 giorni in sala di registrazione e io ho detto “grazie, no” però ci sarà un attore a leggere il mio libro.  E’ un progetto che sta nascendo questo dell’audiolibro.
Come fa a mantenere sempre salde le file della trama?
Che bella questa domanda che non ha una risposta. Scrivere è la mia gioia ed è il mio mestiere e io scrivo così. Non ho mai fatto una scuola di scrittura, che può insegnarti a scrivere ma se dentro di te non hai storie, perché ci si nasce, se non sei nato affabulatore, non scriverai mai un romanzo. Perché si nasce con questo dono, del quale nessuno di noi ha merito, di raccontare. E’ così, il buon Dio mi ha fatto questo regalo.
Qual è il personaggio al quale è più legata.
Anche questa non ha una risposta. Perché i personaggi cui sono più legata sono quelli del romanzo che sto scrivendo. Il rapporto autore e personaggi è bellissimo. Di solito prima li corteggio a lungo perché voglio che si aprano a me, che mi raccontino la loro storia. Poi con loro vivo molti, molti mesi …il tempo che mi occorre per la loro storia.
Di solito quanto tempo le occorre?
Scrivo un libro ogni anno e mezzo, consideri che per un anno e mezzo io vivo in loro compagnia. Quando la storia è finita, io sono felice di salutarli, di lasciarli andare.
Dove le piace scrivere?
A casa mia. Non riesco a scrivere se non a casa mia.
Usa il computer oppure preferisce penna e carta?
Giammai! Sono antitecnologica e uso con gioia la mia vecchia Valentina rossa che mi accompagna da  45 anni e ha scritto migliaia e migliaia di pagine.
Lei ha scritto La moglie magica, noi donne siamo un po’ magiche?
Beh, un pochino si.
Come valuta gli uomini la scrittrice Casati Modignani?
Credo che gli uomini di oggi non siano mai stati così tanto in difficoltà, perché le donne si sono evolute.  Le donne sono cambiate, sono molto più consapevoli di se’ e quindi non sono più disposte a essere ancelle umili e ubbidienti ma reclamano il loro ruolo.  Troppo spesso le donne sono state, e sono tuttora, maltrattate, bistrattate e nella migliore delle ipotesi, scarsamente considerate. Lei pensi che fino a 70 anni fa, quando una donna ricca si sposava, la sua dote poteva essere gestita solo dal marito. Quindi passava dalla tutela del padre a quella del marito. Ora le donne stanno diventando molto più consapevoli del loro valore. E’ importante in una coppia che uomini e donne si confrontino su un piano paritetico. Ognuno dei due ha delle proprie caratteristiche da portare nella costruzione di una vita a due e quindi sottovalutarne uno dei due, fa solo male alla salute, mi creda…
Io le credo… preferisce lodi o critiche?
Posso dirle che sono molto più sensibile alle critiche che alle lodi. Ho bisogno delle critiche invece le lodi, ho un carattere un po’ così… le ritengo immeritate. Non mi riconosco un grande valore.  Mi ritengo solo uno strumento per raccontare le storie che mi nascono dentro.
Le è mai capitato di confrontarsi con un racconto breve?
Come no, nell'estate del 2015 ho scritto per il Corriere della Sera ogni settimana un racconto. Parlando di donne in estate. Nel racconto mi sento molto castigata, anche se Checov mi ha insegnato che scrivere racconti è molto più difficile che romanzi. Lui scrive in 5 pagine una vita intera e lo racconto a tutti.
A cosa sta lavorando la nostra scrittrice?
Questa volta la storia si svolge nel mondo operaio e la figura maschile che mi sta coinvolgendo molto è quella di un sindacalista. Mai come adesso sento quanto bisogno ci sia di raccontare un altro dei disastri attuali del nostro paese che quello della scarsissima competenza di chi ci governa nella loro cecità e incapacità di risolvere la crisi che stiamo attraversando.
Sempre ambientata a Milano?
Eh, purtroppo si ragazzi  Sono milanese, qui sono nata e vivo da sempre e Milano è la città che conosco meglio. La realtà di Milano non è così diversa da Canicattì.
S’innamorerebbe mai di un uomo più giovane di lei?
La Sveva ha l’età di Matusalemme e il periodo dell’innamoramento in quel senso lì è proprio finito. Sono una che continua a innamorarsi e ad amare la vita, il dono più bello che ci è stato fatto. 
Gli uomini di un tempo sono migliori o peggiori di oggi?
Generalizzare non è mai bello. Credo che una donna desideri accanto a sè un uomo responsabile, un uomo onesto, un uomo virile ma non in senso sessuale nel senso “sono la tua spalla, appoggiati a me". 
Allora forse gli uomini di oggi…
Sono più fragili, stanno vivendo un momento di grande difficoltà, non sono più padroni della donna. Temono il giudizio delle donne e probabilmente il maltrattamento della donna è legato proprio a questo. Il violento è un vile che si serve della sua forza fisica per annientare la donna che è più fragile di lui da un punto di vista fisico ma è tanto più forte di lui da un punto di vista psicologico e lui non l’accetta.
La figura maschile del libro che sta scrivendo è quella di un sindacalista e quella femminile?
Forse sarà quella di una parrucchiera, noi donne dobbiamo molto alla nostra parrucchiera.
C’è un messaggio che vuole lasciare ai suoi lettori?
Vorrei dire che la vita, che io amo tantissimo non è una passeggiata per nessuno, però è l’avventura più bella che ci sia dato di percorrere. E vorrei che la percorressimo, giorno dopo giorno, ora dopo ora, con entusiasmo senza mai abbattersi davanti alle difficoltà. Qualche volta elevando il pensiero al cielo, a chi ci ha fatto, a chi ci ha messo al mondo, ha chi ci ha offerto questa opportunità e che la speranza non va mai abbandonata anche nelle situazioni più difficili. Perché speranza è un bella parola e una bella persona.

28 giugno 2014

Pari Opportunità: intervista con il prof. Alberto Zucconi per Pinkroma




Parliamo di Pari Opportunità.

Per PinkRoma sono andata a intervistare sul tema il prof. Alberto Zucconi, psicologo, psicoterapeuta, fondatore e Presidente dello IACP (Istituto dell'Approccio Incentrato sulla  Persona).

"Non aspettate che siano gli altri a darvi le Pari Opportunità: prendetevele! E siate fiere di essere donne".

https://www.youtube.com/watch?v=PQfaB9HJuSQ&feature=youtu.be

30 maggio 2014

Lucia Annibali: Io ci sono, una storia di non amore


Lucia Annibali con il suo libro Io ci sono edito Rizzoli | photo blog.libero.it

Lucia Annibali alla Feltrinelli di Roma ha presentato il suo libro : "Io ci sono - una storia di non amore". 
L'ho incontrata per Pinkroma e le ho chiesto come si fa ad accorgersi di una persona che non ti ama. La risposta è stata: "Bisogna avere coraggio". 
Una donna magra ed elegante, che parla in una maniera forbita e in un italiano piacevole di quello che quando lo ascolti non disburba l'udito ma lo sollecita con piacere, come una melodia. 
Lucia e il suo volto che non c'è più, non ha una voce triste quando ti risponde. 
Non ti fa pena e non la vedi nemmeno brutta. Lei c'è e lotta ogni giorno contro quello che vede allo specchio risultato di un acido che le ha mangiato la pelle per volontà di un uomo crudele che sta pagando il suo gesto con una condanna a 21 anni di reclusione.
Un incontro emozionante con una donna tacco12cm in tutta la sua forza e rinascita. 
Ve lo consiglio: su pinkroma


20 maggio 2014

Lezioni per Donne che odiano il calcio su Pinkroma

Lezioni per donne che odiano il calcio è al suo appuntamento settimanale

Ultima lezione sul Campionato della serie A!
Eccovi il Bignami sull'ultima giornata di Campionato: Donne che odiano il calcio

Pronte per i Mondiali? | photo Tim Tadder
Donne che odiate il calcio per voi la tortura è terminata ma solo per tre settimane, infatti a breve arriverà Giugno, il mese dei Mondiali di Calcio!
Leggete il mio Blog su Pinkroma vi aspetto....

Elezioni Europee: tra le candidate qual è il look più europeo?

Elezioni Europee: scopriamo le candidate capolista del 25 Maggio 2014

Andiamo a conoscere le donne capolista dei partiti che concorrono alle Elezioni Europee e facciamo un gioco: quale di loro ha il look più vincente?

Partito Democratico ben 5 le donne capolista: 

Candidate Pd alle Europee: in alto a destra Alessia Mosca con un look spezzato; al centro Caterina Chinnici molto classica; Alessandra Moretti decisamente trandy con i teschietti. In basso da sinistra un'aggressiva Simona Bonafè in pelle e a destra la "pipistrella" Pina Picierno.

Alessia Mosca - circoscrizione nord classe 1975
Alessandra Moretti - circoscrizione nord est classe 1973
Simona Bonafè - circoscrizione centro classe 1973
Pina Picierno - circoscrizione sud classe 1981
Caterina Chinnici - circoscrizione isole classe 1954


Forza Italia, schiera una sola donna capolista: 

Elisabetta Gardini candidata di FI per le Europee: gessato elegante con camicia bianca due must!!! Bocciate le scarpe

Elisabetta Gardini - circoscrizione nord est classe 1956

molte altre le terranno compagnia come non capoliste. Tra i nomi più noti ricordiamo Iva Zanicchi, Lara Comi, Alessandra Mussolini e Barbara Matera.

Il Movimento 5 Stelle ha deciso di usare, per indicare capolista, l'ordine alfabetico. 
 Questo il motivo per il quale risultano solo 2 donne capolista: 

Le Candidate del M5S alle Europee amano le sciarpe: Agea Laura a destra e Adinolfi Isabella a sinistra


Agea Laura - circoscrizione centro classe 1978
Adinolfi Isabella - circoscrizione meridionale classe 1978

Al Movimento 5 Stelle, a differenza degli altri partiti, va riconosciuta la trasparenza nelle informazioni relative alle candidature. Infatti, mentre nei partiti sopra citati non per tutti i candidati è stato creato un link di riferimento, per le liste del partito guidato da Beppe Grillo tutti i candidati sono linkati così da potere ottenere informazioni su ciascuno di loro. In alcuni casi è presente anche un video di presentazione. Non a caso è il partito più tecnologico del Paese.

Il Nuovo Centro Destra di Alfano candida come capolista : 

Il Nuovo Centro Destra per le Europee candida la colorata e amante degli orecchini: Beatrice Lorenzin

Beatrice Lorenzin - circoscrizione del centro classe  1971

La Lista Tsipras ne mette in lista due:

La Lista Tsipras alle Europee candida: l'operaia dall'anima rock Paola Morandin (sinistra) e la scrittrice con look radical non tanto chic Barbara Spinelli (destra).

Paola Morandin (nord-est)
Barbara Spinelli (centro e isole) classe 1946

spiccano anche i nomi della giornalista Giuliana Sgrena e della scrittrice Lorella Zanardo.

Per Alleanza Liberali Democratici Europei Scelta Europea ci sono due donne capolista: 

Alle Europee per Scelta Europea due signore di classe: AnnaMaria Busia (a destra) e Stefania Giannini (a sinistra)


Stefania Giannini - circoscrizione centro classe 1960
Anna Maria Busia - circoscrizione isole

La Lega Nord ha un solo capolista ed è Matteo Salvini, di cui scrivo non perchè sia donna ma per par condicio. Non metterò la foto perchè non è in gara.

Per concludere Fratelli d'Italia pareggia i conti con la Lega Nord perchè ha un solo candidato ma donna:  Giorgia Meloni classe 1977

Unica candidata alle Europee per Fratelli d'Italia è Giorgia Meloni di rosso vestita con il bracciale argento che insieme al raso della camicia dona eleganza e un tocco sportivo: brava!

 
Quindi ricapitolando per le Elezioni Europee abbiamo ben 14 donne capolista, alcune più famose e altre meno. 
Chi la spunterà? L'unica cosa che possiamo fare, dopo aver letto i loro programmi ed avere votate secondo la nostra convinzione, è scegliere la meglio vestita. 

Magari l'abito non farà il monaco (o in questo caso la candidata) ma c'è per voi un look più europeo degli altri??? 

Giusto Mix per :  Alessandra Mosca, Elisabetta Gardini, Anna Maria Busia e Giorgia Meloni.

Troppo aggressive : Alessandra Moretti, Simona Bonafè e Paola Morandin. 

Troppo semplici: Barbara Spinelli e le candidate del M5S Agea Laura e Adinolfi Isabella.

Stile Merkel (quindi potrebbero andare): Caterina Chinnici e Stefania Giannini.
Dubbi su: Pina Picierno, troppo donna pipistrello e la Lorezin, camicia rosa in raso non è un assonanza troppo fastidiosa? 

Che sia lei alla fine ad aver visto più lungo delle altre: del resto quando si parla di donne a vincere è il colore rosa di solito. Comunque la pensiamo solo tra qualche giorno sapremo il verdetto.

L'augurio è che chiunque vinca faccia del suo meglio magari calzando un bel Tacco12cm made in Italy che non stona mai.

14 maggio 2014

Lezioni di calcio per donne che odiano il pallone su Pinkroma

Donne che odiano il pallone | photo Tim Tadder

Donne che odiano il pallone non ce ne sono più da quando seguono le lezioni di Tacco 12 cm su Pinkroma .


Siamo quasi arrivati al traguardo di questo Campionato di Calcio 2013-2014, vediamo insieme cosa è successo nella penultima giornata di Campionato e quali sono stati i nuovi verdetti. Intanto manca un mese ai Mondiali di Calcio in Brasile...iniziamo a scaldare i muscoli. 
 


 

09 maggio 2014

Lezioni per donne che odiano il calcio: Juventus Campione d'Italia

Lezioni per donne che odiano il calcio: pronte per i Mondiali?

Il Campionato è matematicamente finito ma la passione per il Calcio è appena iniziata. Inoltre ci sono ancora da definire retrocessioni, promozioni ed ingressi in Europa League.
Per saperne di più ecco la mia rubrica su Pinkroma, non la perdete.
Buon Calcio a tutte!

30 aprile 2014

La Passione per il Calcio è anche Donna

IV Lezione per le Donne che odiano il Calcio, la rubrica che scrivo per pinkroma il webmagazine al femminile della Capitale

Spot della Lega Calcio

 

Il tema scelto per questa settimana non è tattico e legato a regole o schemi. No, questa volta ho deciso di parlare di Cuore, Passione, di quell'emozione che ti spinge a tifare per una squadra da quando nasci a quando muori con lo stesso amore che si ha per un genitore o un figlio, con la stessa fede per cui preghi il tuo Dio, con un solo scopo : sognare. 
La Passione per il Calcio è quella che rende tutti uguali adulti e bambini, ricchi e poveri.
Ecco ho cercato di spiegare questo alle Donne che odiano il Calcio...eccolo qui su

La Passione per il Calcio delle calciatrici tedesche | foto udine20.it

25 aprile 2014

Donne che odiano il Calcio: terza lezione

Donne che Sognano il Calcio...Sognando Beckham, film 2002


Terzo appuntamento con le Lezioni per Donne che odiano il pallone! 
Ne parlo su www.pinkroma.it il link è quello che segue:
http://pinkroma.it/blogger/lezioni-per-donne-che-odiano-il-pallone-il-calcio-di-rigore-by-chiara-gargioli/


09 aprile 2014

Donne che odiano il calcio: perchè perchè la domenica ti lascia sempre sola


Tacchi e Tacchetti

Donne che odiano il calcio ma vorrebbero imparare ad apprezzarlo?

Bene, questa è la rubrica che fa per voi. Tutte le settimane Pinkroma e tacco12cm.

http://pinkroma.it/blogger/perche-la-domenica-mi-lasci-sempre-sola-lezioni-di-calcio-per-donne-che-odiano-il-pallone/

02 aprile 2014

Maria Pia Ammirati parla del suo libro "La Danza del Mondo" e della forza delle donne


Ho avuto il piacere d'incontrare, per PinkRoma, Maria Pia Ammirati e discutere con lei del suo ultimo romanzo "La Danza del Mondo". 

Riporto qui di seguito il link dove troverete l'articolo: 

e il video in cui la scrittrice ci spiega perchè leggere il suo romanzo: 

                                     

24 marzo 2014

Candy Crush un successo italiano


Di solito a Candy Crush ci gioco la sera.
Di solito passo una buona mezz'oretta alle prese con qualche quadro difficilissimo da superare, fatto di caramelle e cioccolatini. Bombe colorate e gelatine.
Candy Crush è divertente.
Ci porta indietro nel tempo e ci ricorda i giochi semplici che noi ragazzini degli anni '80 avevamo gettato nel cassetto dei ricordi.
Sarà per questo che ci gioco con piacere. Almeno fino ad oggi ho pensato che Candy Crush fosse un gioco per non farmi pensare, come lo sono tutti i giochi del resto, poi questa sera ho letto un articolo e ne ho avuto la conferma.
Eccolo qui per voi, voi che giocate come me.
Voi bambini, voi che avete bisogno di staccare la spina.
E' tutto studiato, come se non lo sapessimo. Ed è studiato bene, dunque complimenti a chi dal cilindro ha tirato fuori bon bon e dolcetti. Soprattutto se si tratta di una donna Nicole Lazzaro e di un'azienda con base a Londra e fondata dall'italiano Riccardo Zacconi.
A volte i sogni vanno oltre le nostre immaginazioni.
Viva le Donne e viva l'Italia.

08 marzo 2013

Oggi più Tacchi che Tacchetti


foto credit: © Alessandro Barcella 1976

Più tacchi che tacchetti in una giornata come questa di oggi che celebra la Donna. 
In realtà oggi vi voglio parlare delle donne che  ho incontrato strada facendo. Per esempio questa mattina, mentre slegavo la vespa,  ascoltavo una signora che avrà avuto intorno ai 40 anni parlare al cellulare con sua mamma del figlio: 
"Ieri prima di cena e poi mentre facevo i piatti l'ascoltavo che mi ripeteva la lezione"  e poi la difendeva con un "Mamma che vuoi fare? Sono tutti così i ragazzini oggi, non è l'unico ad avere difficoltà a scuola". 
Mi ha strappato un sorriso perché me la sono vista quella scena della sera prima: lei davanti ai fornelli a preparare la cena mentre un bimbo,di massimo 10 anni, le ripeteva la lezione di storia o italiano. 
Ho trovato quell'immagine tenera e tipica di noi donne. Uniche e Trine come solo il Padre Eterno sa essere (unico uomo che è riuscito nell'impresa e dire che ne sono passati di secoli). 
Continuando il percorso ho incrociato una ragazza in moto, diretta probabilmente a lavoro, che al telefonino tranquillizzava qualcuno: "Dai non preoccuparti poi vediamo", diceva. Mi domando chi fosse all'altro capo del filo. 
Lungo la strada poi tanti extracomunitari ai semafori con le mimose in mano e il mio Capo (femmina) che mi chiamava al cellulare per chiedermi delle immagini urgenti per la puntata di questa sera. E poi ne pensieri tutte quelle donne che non ho visto ma sapevo esattamente dove fossero e cosa stessero facendo.
A partire dalla  mia mamma anche lei in viaggio lungo la strada traffica, in compagnia del Guru,  per andare a fare la fisioterapia. Mia sorella che prima di andare a lavoro ha preparato il pranzo a suo figlio Adriano e mia cognata Ambra, rientrata a casa dall'ospedale con un bimbo di 4 giorni, che ogni 30 minuti deve allattare, e con l'altro figlio di quasi 5 anni da tenere a bada.
Le donne  che tutto il giorno pensano alle altre donne...perché gli uomini le danno un po' per scontate e qualche volte non se le meritano tutte le loro attenzioni.
E così mi capita di ricevere la mimosa da una donna, la proprietaria del ristorante dove oggi sono andata a pranzo, e che un'altra donna, Elena, mi consegni un vassoio di dolcetti:
"Erano per mio figlio ma lui parte e allora preferisco regalarli a te" e aggiunge: "oggi non festeggio, perché non è un giorno di festa e un giorno di lutto". 
Già, questa giornata in modo improprio definita Festa è storicamente una giornata di lutto. 129 operai morte in un rogo durante uno sciopero per ottenere dei diritti. Era il lontano 1908.
Un giorno che a mio avviso vale la pena tenere a mente, perché con la scusa che la donna si festeggia tutto l'anno, non la si festeggia mai davvero quando per festeggiare s'intende "dare rilevanza".
Noi siamo quelle che anche quando il  mondo è grigio e la pioggia prova a oscurarlo, scorgiamo l'arcobaleno o ce lo inventiamo. Questo è il potere delle donne...quelle che mettono al mondo i maschi.
C'è da dire che a fronte di tanti irriconoscenti esiste anche un folto popolo di devoti detti anche mammoni come per esempio Totti. Lui non  non sarebbe diventato mai Totti se non avesse avuto mamma Fiorella che per anni lo scorrazzava da un campetto sportivo all'altro. Anche oggi Francesco se l'è ricordato di quanto le donne siano importanti. Dopo la dedica "6 Unica" a Ilary e la nascita della figlia Chanel, ha irrobustito il suo amore per il gentil sesso decidendo di celebrare, in veste di testimonial Unicef, altre future donne con un cartello così scritto: 
 "Bambine, non spose" contro i matrimoni precoci e poi si è fatto scattare questa foto 


Quindi in questo venerdì della memoria voglio augurare a tutte le donne del mondo che ogni loro lotta venga premiata. E per tutte le donne romaniste aggiungo di non temere per la prossima partita in trasferta dato che, più che Di Natale è l'ora di parlare di Pasqua...parola di Tacco 12. 

PostScritptuMTacco12: Consiglio da Donna: oggi indossate 12 cm in più e mettete un bel vestito...io l'ho fatto! Perché se è vero che le donne che contano non hanno mai dovuto "mostrare" nulla, è anche vero che troppo spesso per ottenere i diritti degli uomini diventiamo come loro e non rendiamo giustizia alla nostra bellezza che è duplex (dentro e fuori)! Non abbiate paura di essere belle. Vi bacio tutte 

24 ottobre 2012

Le scelte delle donne: Alessandra Ferri e sua figlia Matilde

Alessandra Ferri con la figlia Matilde - la ballerina ha rinunciato alla carriera per crescere le sue bambine 


In Prima Pagina su La Repubblica oggi mi ha colpito l'articolo di Michela Marzano, di cui vi riporto il link: 
Trovo che la sua analisi sulle donne sia meritevole di essere condivisa, fosse solo per tentare di capire quello che ci sta succedendo. 
Ieri sera, riuscendo a ritagliare 15 minuti per rimanere nel tema "che andiamo sempre di fretta", ho goduto di una "merenda" con la mia amica Nica. Lei prossima mamma, donna in carriera, mi ha confessato la bellezza di starsene a casa. Della lentezza delle quotidianità cui dedicare cura e attenzione. Una vita priva di stress che non significa solo andare più adagio ma anche affrontare i malesseri, come la disoccupazione, con un atteggiamento diverso, più propositivo e positivo.  
L'ascoltavo e la capivo benissimo. Nonostante non abbia un pancione di 9 mesi e le preoccupazioni di una futura mamma. Lei non ha detto altro che quello che tutte le donne intelligenti che conosco pensano: 
"Vivi senza pensare al domani. Tutto si può fare, con qualche sacrificio ma con serenità". 
Se si vuole un figlio e una famiglia, la carriera non è coniugabile. Mi riferisco alla carriera "vera" quella che ti permette di comprarti un paio di Manolo o un Rolex senza rimpianto si quanto speso in tempo di crisi e  ristrettezze. Lusso che poche donne possono permettersi. Ci sono persone disposte a rinunciare a una gratificazione professionale pur di lasciare un segno in questa vita. Pur di dare la precedenza a quelli, che a mio avviso, sono i valori che rendono una persona serena, felice e degna di aver vissuto. Valori antichi, forse, ma intrinsechi alla nostra natura di essere donna. E lo dico leggendo le cronache. Per esempio è proprio di ieri la notizia che Carmen Russo aspetta un figlio a 53 anni. Forse prima non aveva avuto la fortuna o il tempo di concepirlo. Forse, prima, non voleva rinunciare alla sua carriera. Si perché mentre gli uomini posso concepire figli come se piovesse, senza rischi sulla loro carriera (anzi più figli si hanno, più si è "potenti" e "fighi"), per le donne una gravidanza è spesso una condanna. Si è automaticamente tagliate fuori dal sistema lavoro. 
La Marzano spiega come questo ricatto sia soprattutto psicologico. Se il lavoro c'è è comunque ingombrante. Così si diventa mamme per poi avere i sensi di colpa, perché non si riesce a dedicare tempo ai  propri figli. Se mamme non lo si diventa? Si soffre di un'assenza tutta la vita o ci si riduce a diventare mamma in un età in cui la natura preferirebbe fossi nonna. 
Difficilmente cambierà qualcosa in un Paese immobile come il nostro ma mi sento di dire per chi avesse qualche dubbio, salvo eccezioni come Margherita Huck o RitaLevi Montalcini, se una donna preferisce  dedicarsi ai figli è una donna in carriera più delle altre fosse solo per aver avuto il coraggio di optare per la scelta più difficile.

























10 ottobre 2012

Femme: una storia che voglio raccontarvi


Oggi voglio raccontarvi una storia. Una storia che mi ha dato speranza e per questo  merita di essere raccontata. 
Conosco Giorgia da circa 6 anni. Aveva appena terminato il liceo, quando ha deciso di seguire un corso per la ricostruzione delle unghie. Una passione, solo una passione. Infatti Giorgia, che è una ragazza piccolina e formosa ma con una grinta da donna navigata, si era iscritta all'università e aveva iniziato a lavorare come impiegata. La passione però è il motore che tutto muove. Così, con il passare degli anni, la piccola Giorgia ha deciso d'investire sulla sua passione. Ha lasciato i lavori che la distraevano dal suo obiettivo e si è dedicata anima e corpo alle mani delle donne. Non solo alle mani. Giorgia ha capito che se si sceglie di dedicarsi a una passione, perché questa diventi una professione svolta con serietà, è necessario conoscere a fondo ogni sfumatura e novità dell'ambito che la riguarda. Dopo le mani, ha iniziato a seguire corsi di make up, di sopracciglia e ha puntato su prodotti di qualità. Ha investito ancora e, dal piccolo spazio che affittava dentro il negozio di parrucchiere dove l'ho conosciuta, è passata a un piccolo negozio che gestirà da sola con l'aiuto di una ragazza. 
Notare la vetrinetta piena di smalti di tutti i colori possibili
Un negozio che vanta una vetrinetta con tutte le gamme di colori di smalto possibili immaginabili. 
"Non ce l'ha nessuno" mi ha fatto notare con una gioia negli occhi che solo chi ha tanto lavorato e faticato può capire. Giorgia è contenta. Sabato 6 ottobre ha inaugurato il suo negozio, che si affaccia su Piazza San Giovanni di Dio nel cuore di Monteverde. 
Mi ha raccontato con entusiasmo come ha scelto di arredare il negozio e quanto ha impiegato per decidere un nome che rimanesse impresso ma non fosse legato solo alle mani: 
"Il mio è un negozio che si occupa di rendere bella la donna. Non sono ammessi gli uomini". 
Guardo il lavoro che ha fatto, mentre bevo un Nespresso dalla macchinetta che ha appena comprato ma non sa usare. La parete dorata vicino alla postazione pedicure è molto cool e l'arredamento bianco rispecchia lo stile giovane e moderno di chi l'ha scelto. Ha ancora tante idee che le frullano nella testa e piano e piano le metterà in pratica, c'è da giurarci. Finisce di mettermi lo smalto rosso e continua a distribuire bigliettini alle donne che si affacciano curiose di conoscere che sta nascendo dentro quel piccolo negozio. 
"Signori, qui nascono i sogni" avrei voluto dire. 
Vi ho raccontato questa storia, perché Giorgia è una ragazza Tacco12. E' una che non si arrende e che, nonostante la crisi, crede in quel che fa. Giorgia ha 25 anni e un lavoro che ama. Voglio augurarle ogni gioia e regalarvi questa storia, perché sia d'esempio per tutte noi. Volere è potere, sempre...parola di Tacco12.

Walk a mile in her shoes


La notizia è vecchia di qualche giorno...esattamente il 27 settembre a Toronto circa 1000 uomini hanno indossato un bel Tacco12 per partecipare alla  WALK A MILE IN HER SHOES. La maratona si svolge ogni anno ed è organizzata dalla White Ribbon Compaign. Una corsa per dire basta alla violenza contro le donne. Un gesto dimostrativo che noi donne apprezziamo e che speriamo più associazioni e più uomini mettano in atto. GRAZIE.

PostScriptuM:  Pensate che la sofferenza di un Tacco12 non è niente rispetto a quella di una violenza...parola di Tacco12.


12 settembre 2012

Un esercito di eroi

Sono giorni in cui le notizie si sovrappongono vanno dalle più frivole alle più profonde e metterle in un ordine diventa complicato, soprattutto se si ha voglia di parlare di tutto. 
Tacco12 è una rubrica la cui peculiarità è parlare di calcio (dal punto di vista femminile) e del mondo delle donne per spiegarlo anche agli uomini. 
Ecco forse è questa la chiave che devo usare. 
Ieri mattina ho avuto un triste risveglio. Una giornalista ha deciso di togliersi la vita. Una donna. E lo ha fatto nel modo più drammatico. Si è buttata giù. Perché? Nessuno lo può sapere. Qualcuno dice che soffriva di depressione, eppure chiunque seguisse la sua trasmissione per radio la ricorda con questi termini: ironia, intelligenza, simpatia, allegria. Hanno tutti poco a che vedere con il Male Oscuro. Il mistero del suo gesto, reso ancora più drammatico perché avvenuto nel giorno del suo quarantunesimo compleanno, rimarrà tale per sempre. Se l'è portato via per farlo morire quel bastardo. Francesca, così si chiamava, non ha avuto qualcuno che l'aiutasse, qualcuno che la capisse. Si è buttata giù,  lasciandosi schiacciare da tutta la tristezza che aveva. Francesca non è passata invano su questa terra. La sua voce ha riempito i cuori e le orecchie di tante persone, per giorni e ore. Francesca è immortale. Dalla solitudine di Francesca alla gioia di Giusi. 
La nuova Miss Italia 2012 è siciliana e ha soli 19 anni. E' bella, anche se la bellezza rende soli. Forse ricchi, ma soli. Scatena una serie di invidie e falsità. E' vero il detto che "chi è bella non è mai poverella" ma è inutile stare a elencare esempi di donne belle che sono rimaste sole, soprattutto quando la bellezza passa. Giusi ha coronato un sogno che qualcuno non vuole si goda. Sterili polemiche sull'opportunità o meno del concorso di Miss Italia in prima serata si sono scatenate già dal giorno successivo alla sua incoronazione. Piantiamola con il dire che una donna bella non è intelligente! Giusi ha coronato il suo sogno e lasciamoglielo godere! Dimostrerà con i fatti che una Miss è anche intelligente (fermo restando che se si cambiasse il format del concorso ne gioverebbero anche le ragazze e non solo gli ascolti). Piantiamola con il dire che non è un programma intelligente! Lo sono l'Isola dei famosi? Il Grande Fratello e Uomini e Donne? Almeno Miss Italia ha dalla sua il fatto di avere una storia e una tradizione.  
A volte la solitudine non ce l'hai ma te la devi prendere. Come le bimbe di quattro anni e quella di un anno sopravvissute alle esecuzioni rispettivamente in Francia e a Milano, nelle quali sono rimasti uccisi i loro genitori. Bambine che non conosceranno mai il significato di famiglia. Bambine orfane. 
Questo è il mondo...è la disperazione degli operai di Alcoa, che arrivano a Roma prendendo il traghetto e  il pullman per rimediare solo manganellate. Quegli operai hanno un coraggio che scuote l'Italia intera. Un coraggio disperato che andrebbe imitato. Quegli operai sono un esempio. 
Dobbiamo pensarci tutti i giorni a Francesca, a Giusi, alle bimbe e agli operai Alcoa. Tutti i giorni. Perché sono i nostri eroi. Sono quelli che ci aprono gli occhi. Sono gli esempi che ci indicano la strada in un mondo che non ascolta più nessuno perché bisogna gridare più forte e, insieme, riesce meglio. 
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