TinyDropdown Menu
Visualizzazione post con etichetta Manchester City. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Manchester City. Mostra tutti i post

13 dicembre 2014

As Roma - Manchester City 0-2 : la Champions ai Campioni

 
AsRoma - Manchester City 0-2: la Roma è fuori dalla Champions

La Roma ha perso 0-2 all'Olimpico contro un Manchester City "rimaneggiato" e fortunato.

C'è chi lo dice dal giorno del sorteggio, giocatori inclusi. Qualcuno ha raccontato di uno di loro uscire quel giorno dal centro sportivo di Trigoria, ridendo e dichiarando:
"Ok, vinceremo l'Europa League".
Non mi sorprende dunque l'epilogo che mercoledì sera all'Olimpico si è avverato, sotto gli occhi innamorati di 60 mila tifosi. 
Testimoni oculari di un omicidio di massa, tutti compatti sulla scena del crimine, ci siamo ritrovati a difendere la vittima che ha provato a sopravvivere, opponendosi a un destino che la voleva morta. 
Cosi, come un gladiatore contro un leone, quanto può provare a lottare?  Fino alla morte ed è questo che Roma mia ha fatto.

"Roma o Morte!"

Eccolo il grido, proprio come l'epitaffio inciso sulla base della statua di Garibaldi al Gianicolo. Un'esortazione il cui senso originario era diverso ma che voglio interpretare come un comando, che  tutti i giocatori della squadra hanno eseguito: "Onora Roma e fallo con tutte le forze".

Martedì sera, a inzio partita, il calore della gente scioglieva il freddo e l'umidità di una serata che voleva congelare le emozioni, per tenersele dentro qualche altro mese ancora.
Quello che mi piace di più, quando scrivo il mio diario, è soffermarmi sui particolari più che sulla cronaca calcistica, di quella ne sono già piene le bocche a fine primo tempo e le prime pagine dei giornali il giorno seguente. 
Quello di cui scrivo è una raccolta di attimi, pennellate di vita che la partita in campo maschera in un contorno invisibile e poco interessante. 
Non racconterò quindi del palo preso quando si sarebbe potuto pareggiare, nè di un primo tempo che ha visto i giocatori della Roma coraggiosi combattenti e sfortunati. 
Vi racconterò, piuttosto, di mio padre che cucinava con la radiolina accesa, sperando di poter fare la "sua parte" mentre sfamava gente senza fede sportiva e di come ha accennato a un piccolo salto quando il radiocranista ha detto "Palo! Roma vicinissima al gol!"
Delle donne e dei bambini che mostravano un' espressione di pura sorpresa e gioia quando ritrovavano la loro faccia sfondare l'Olimpico sul grande schermo. 
Voglio raccontarvi dei panini con le polpette e il sugo ancora tiepidi per scaldarsi sugli spalti dove il Borghetti non è più presente, e della pizza con la nutella congelata; delle innumerevoli sciarpe tese durante Roma Roma; dei fumogeni colorati che non permetto di vedere la partita ma la rendono più calorosa e allegra; della Curva Sud, di una Curva che, al 90' dopo una sconfitta che è valsa la squalifica dalla Champions League, ha gridato a una sola voce: 
"Vinceremo il Tricolor!" 
Illusi, pazzi, stanchi e disperati??? No. Chi è innamorato non è stanco mai, non è pazzo mai, non è illuso mai. E non si tratta del solito tifoso della Roma, di quello che "è il male della Roma" perchè non vuole una squadra forte, perchè si accontenta.
No, amici miei, siete lontani anni luce se pensate questo. Il vero tifoso della Roma sa come finiscono certe partite e lo sa prima di altri e vede quando la maglia, perchè solo quella conta, quando la maglia è sudata. Mercoledì sera quella maglia lo era.
 I giocatori erano stanchi e non volevano andare sotto la Curva per il rimmarico e lo sconforto.  Per la vergogna di non essere all'altezza. Come una mamma conosce i pregi e i difetti di un figlio, fino a dove può arrivare così la Curva ha capito che quest'anno non si poteva andare oltre.
L'Olimpico ha regalato ancora una serata unica, una di quelle che rinnovano la mia fede calcistica. Ci vuole coraggio per giocare contro i più forti, ci vuole coraggio per non mollare fino alla fine ed è il coraggio che rende un uomo diverso dall'altro. 
Per questo Christian si è scaraventato contro quelli che al secondo gol subito si sono alzati e se ne sono andati impedendo a chi : "la Roma la tifa davvero, di vedere la partita fino alla fine". 
Fino alla fine... come la fede giallorossa, come un credo, come un vero tifoso.
E fino alla fine andremo, anche questa volta, magari in un' Europa League che qualcuno disprezza, oppure solo in un Campionato che è alla portata, perchè la Roma è forte, fortissima. E un tifosa lo sa, come una mamma per cosa la sua squadra può lottare.

Post Scriptum:  Se non ho narrato di Roma - Sassuolo è solo perchè avrei dovuto scrivere qualcosa di poco piacevole nei confronti di un paio di persone, così ho deciso di aspettare prima di dire la mia su Daniele De Rossi e su Mister Garcia.

26 novembre 2014

Cska Mosca - As Roma: 1-1. Un romanista lo sa.

Cska Mosca - As Roma 1-1, gol di Totti | photo www.facebook.com/officialasroma  
 

Cska Mosca - As Roma 1-1, l'approdo agli ottavi di Champions si complicano.

La penultima partita del girone di Champions League si è conclusa con un pareggio all'ultimo secondo (letteralmente) da parte dei russi. 
"Una beffa" per l'As Roma, così è stato definito da molti il risultato che complica parecchio la situazione dato che il Manchester City ha vinto contro il Bayern Monaco piazzandosi a quota 5 insieme a Cska Mosca e ad As Roma
Per quello che mi riguarda parlare di beffa è sbagliato, un romanista lo sapeva già che sarebbe finita così, nel modo più complicato possibile intendo. 
Un romanista lo sa, non perchè si piange addosso o per pessimismo, badate bene non è questo il senso del mio "un romanista lo sa". Tutt'altro. 
Un romanista lo sa perchè chi conosce e segue la Roma è come una mamma con un figlio. La conosce talmente bene che prevede le sue mosse e soprattutto entra nella sua testa. 
Ieri sera avevo amici a cena, mi ero organizzata in maniera tale che tutto fosse pronto prima del calcio d'inizio. La televisione era rimasta spenta fino a un quarto d'ora prima delle 18 proprio per ottimizzare i tempi ed evitare che la distrazione prendesse il sopravvento. 
Aliciotti in forno messi. Condimento per la pasta, già pronto in padella. Birra in frigo e ... acqua, manca l'acqua porca miseria! Sms al volo a Mirko che arriva a casa alle 18.20 tutto trafelato e senza bottiglie in mano. 
La Roma gioca bene e non mi va di arrabbiarmi e allora penso che, se per una sera si va avanti a birra, chissene frega, del resto Mirko aveva in mente solo la Roma come si può non giustificarlo considerata l'importanza della competizione?
Sul divano concentrati fino a quel minuto, il 43, quando Totti prende la palla per battere una punizione. 
Normalmente il primo pensiero davanti a quella scena è uno solo: la palla che si scaglia contro uno dei poveri malcapitati giocatori schierati in barriera. 
"Cazzarola manca Pjanic" dice Mirko preoccupato.
Questa volta però no. Mi sento stranamente tranquilla, perchè un romanista lo sa. La sensazione era sintetizzabile nella segue frase: "Il Capitano gli sfonna la porta". 
Lo penso e lo scrivo a Barbara su Whatapp. 
Francesco segna, apre le gambe e infila il dito in bocca e lo sapevo che sarebbe andata così. 
Lo sapevo perchè Totti è un fuoriclasse, lo sapevo perchè è il nostro Capitano e quando c'è da risolvere partite così, ci pensa lui, sempre. 
Lo sapevo perchè un romanista lo sa e quando rivedo le immagini e scorgo Daniele De Rossi buttarsi a terra per evitare di deviare la punizione, implodo d'amore, di quell'amore per la Roma che solo un Totti, un De Rossi e un Florenzi possono capire.
Il secondo tempo inizia in un modo che poco mi piace e allora divento insofferente. Quando gli episodi e soprattutto gli atteggiamenti prendono una piega inaspettata, l'unica cosa che mi rimane da fare è distrarmi. 
Così inizio a prendere la pentola dell'acqua e a tagliare il pane. Riscaldo i broccoletti mentre taglio in piccole parti la pizza con il rosmarino. 
Mirko si avvelena e quando Naingollan si mangia il gol del raddoppio (cosa già capitata a Florenzi nel primo tempo e prima del gol di Totti) la sensazione che qualcosa di "fastidioso" stesse per palesarsi prende il sopravvento. 
Un romanista lo sa che, se non si chiudono le partite quando ti capitano le occasioni, prima o poi il gol lo prendi. 
Così mentre avvenivano i cambi a 10 minuti dalla fine, in me cresceva la convinzione che se Mirko non fosse saltato sul divano urlando come un pazzo per il raddoppio, questa partita mi sarebbe andata di traverso come una lisca di pesce in gola o "un cazzotto di Tayson" per citare sua divinità Totti. 
Un romanista lo sa. 
Lo sa che se la Roma al minuto 92 e 50 secondi invece di spazzare la palla, se la fa scippare a metà campo, quella stessa palla finirà alle spalle del suo portiere. E così è andata. Palla persa e gol preso allo scadere del recupero. 
Peggio di così? Si, c'è sempre peggio di così, c'è la possibilità remota che un Bayern Monaco imbattuto possa essere sconfitto da un Manchester City che ha finora dimostrato di essere in pessima condizione. 
Una probabilità talmente remota che è capitata. Grazie a Benatia, che si è fatto buttare fuori costringendo la squadra di Guardiola a giocare per quasi tutta la partita in 10 contro 11. Cosa che per altro stava facendo benissimo dato che, dallo svantaggio iniziale, era passata in vantaggio in poco tempo. Però un romanista lo sa, lo sa che se non si crea la condizione peggiore, perchè unica, per la sua Roma non ci sarebbe sufficiente ansia per andare allo stadio il 10 dicembre.

Un romanista lo sa come andrà a finire?

In realtà credo che tutti possiamo fare qualcosa: per esempio evitare di andare allo stadio se non ci si va mai.
Evitalo per la Roma, tifoso occasionale, perchè ogni volta che lo stadio è quello "delle grandi occasioni" la Roma fallisce. 
Non ti è bastato vedere Roma - Bayern Monaco? E dire che lì di gol ce ne sono stati 8. Vogliamo parlare del 26 Maggio famoso allora? Ancora non ti ho convinto, se vuoi proseguo? 
Ecco, ti supplico, fatteli bastare. Rimanitene al caldo di casa tua, con un bel pezzo di pizza tra le mani, tifando come sei solito, dal posto che "per tua" scelta è quello da cui segui il Campionato. Guarda te lo suggerisco pure con un po' d'invidia, perchè al calduccio si sta tanto bene, si sta.
Un romanista lo sa che quella a Roma contro il Manchester City sarà una battaglia e non una guerra, quindi, lo sa che qualche chances di vincere la Roma ce l'ha ancora. 
Basterà scendere in campo concentrati per 90 minuti, portiere compreso.
Il rodimento prende il posto dell'euforia ma per fortuna ci sono gli amici a cena così tra una birra e un whisky anche il rodimento si scioglie e la consapevolezza prenda il posto della paura. 
Basterà non avere paura. 
L'impresa si può fare, un romanista lo sa

ps. comunque per chi ama le complicazioni ecco tutto quello che può ancora capitare perchè l'As Roma si qualifichi :  www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/Roma


01 ottobre 2014

ManchesterCity - AsRoma 1-1: Totti segna, l'Europa s'inchina

 
Manchester City - AsRoma: Totti segna ed è Storia!

Totti segna contro il Manchester City ed entra nella Storia

Un Amore così grande, un amore così... tanto caldo dentro e fuori, intorno a noi... 

Un Amore Così Grande è la colonna sonora che ho scelto per questa pagina di diario. L'ho scelta perchè esprime bene quello che ho provato "sentendo" Manchester City - Roma

Del resto questa è una pagina che parla d'Amore. 
Solo l'Amore per mio padre poteva farmi rinunciare alla visione di una partita di Champions perchè la potesse vedere lui, tanto per cominciare. Una questione di par condicio: una volta a me e una te e questa volta è toccato a lui. 
Così, armata di buona volontà sono andata a lavorare al ristorante e sono scesa in campo, pronta a sfamare gli affamati di turno. Tutto questo mentre in un altro campo scendeva la mia Roma. 
Adesso voi capirete che quando si lavora in un ristorante al centro non si può avere la televisione o la radio accesi, l'unico lusso che ci è concesso un cellulare posizionato strategicamente per buttare un occhiolino quando si ha un attimo di tregua. 

Ore 20.10
Fabio, uno dei camerieri di sala con cui lavoro di cui ieri era anche il compleanno, mima in cucina a zio Fabrizio l'urlo di gioia al gol del pareggio di Miralem Pjianic lo scorso mercoledì. Sento un urlo e dalla sala faccio un salto:
"Ma che è iniziata?" 
Le lancette mi dicono di no. Torno a lavorare con una tensione che cresce di pari misura con lo scorrere del tempo. 
Ore 20.50
Zio Fabrizio si avvicina mentre passo un'ordinazione a Mario. 
"Perdiamo" mi sussurra in un orecchio. 
Lo guardo come quando si guarda qualcuno per capire se sta scherzando, tanto che lui precisa: 
"Maicon... hanno segnato su rigore, ha fatto fallo Maicon". 
Porca miseria allora è vero. 
So' passati solo 4 minuti, so'! Eccheccazzo! Penso.
Sta serio quando me lo confessa come se avesse sbagliato a cucinare un piatto, anzi peggio. Non so se dirlo a Fabio, quello poi si agita... cerco di non incrociare il suo sguardo. 
Un indiano con famiglia al seguito non ha prenotato ma vuole mangiare lo stesso. Continuiamo a dirgli che non abbiamo posto. Lui non molla resta fermo. Mario gli spiega che vorrebbe accontentarlo ma non può, lui è irremovibile. 
"Ora gli do una capocciata" dice Mario mentre io già isterica di mio rischio davvero di mandarlo a quel paese. La Roma perde e pure l'indiano ce se mette! 
Ore 21.05 
Nessun urlo dalla cucina, un silenzio fastidioso: come si fa a lavorare sereni quando la Roma perde? La gente chiede e rompe e parla un'altra lingua ma che vuole??? ma che scassa??? Ma a questi del calcio non gliene frega niente?
Guardo zio sperando di trovare una risposta. Lui di scatto si gira esulta. Mi precipito in cucina: 
"Cucchiaio!"
"Che cucchiaio ti serve, ce l'hai già" gli indico le posate.
"Totti!!! Ha pareggiato il Capitano, ha fatto er cucchiaio!"
Totti ha fatto er cucchiaio! Totti... solo lui può fare queste cose. Mi viene da piangere. Fabio chiede nervoso dalla sala qualche notizia, gli basta un cenno, una parola. Mi avvicino e gli dico "Totti". 
Si continua a lavorare più leggeri. Manca ancora tanto ma la Roma c'è! Totti c'è, come sempre e da sempre. 
Ore 21.45 
Fine primo tempo, corro in bagno a guardare il cellulare di straforo. Riesco a leggere al volo i commenti di Mirko che iniziano con un: 
"già perdiamo cazzo, rigore assurdo" 
proseguono con:
"traversa di Maicon" e concludono con un "Francesco dajeee, Cucchiaio dajeee". 
Faccio appena in tempo a rispondere; "Amore registraaaaa!" e a leggere un messaggio di Luciana che scrive: 
"Da pauraaa, tifiamo anche per te!"
Mi ributto in sala rosicando per non potermi godere una partita bellissima.
Ore 22.10 
La partita è ricominciata da un po'. Nessuno dice niente. Tutti evitiamo d'incrociare gli sguardi. Salgo in cucina.
"Caffè doppio" chiede Andrea dalla sala. 
Per conferma faccio un due con le dita e Fabio capisce che stiamo perdendo 2-1. Rimane per un attimo in silenzio poi : "Che è, perdiamo???" 
Mi viene da sorridere. Gli dico di stare tranquillo che la Roma lo sa che è il compleanno suo e che non gli farebbe mai un torto del genere. Tutto sottocontrollo ancora 1-1.
Ore 21.21 
Papà scrive: "Adesso stiamo soffrendo! Totti è uscito!"
Come al solito papà mi deve mettere l'ansia. Faccio finta di non aver letto. Tiro dritto fino alle 22.30 quando controllo quanti minuti mancano. Ancora 5 di recupero. Non ce la posso fare. Vorrei tanto sapere perchè cavolo uno deve soffrire in questo modo.
Ore 22.38 
Papà : "E' finita, si poteva pure vince!!!" 
Mirko:"Daje finita pari ma quante occasioni perse porca miseria!" 
Ho anche 29 notifiche dal gruppo della famiglia Celata&Co. ma non riesco a leggere tutto.
L'entusiamsmo è palpabile. Tutti sembriamo soddisfatti ma così stanchi, così stanchi che "pare che abbiamo giocato pure noi" e mentre il mondo celebra Francesco Totti con un nuovo record, quello di giocatore in attività più anziano ad aver realizzato un gol in Champions League, il mio appagamento cresce. 

    C'è il cuore che batte , sempre più veloce
Ad ogni rincorsa , esplode una voce
Chi grida vittoria , non sa darsi pace
Disegna la storia, Solo chi è capace

Un Amore Così Grande torna a girarmi in testa e non vedo l'ora di tornare a casa, di vederlo in faccia il mio Capitano mentre fa quello scatto e la butta dentro, come un ragazzino, come al campetto sotto casa sua qualche anno fa. 
Un Amore così Grande quello dei tifosi per lui, lui che gli applausi li prende negli stadi di Spagna e Inghilterra, lui che ha scelto una maglia per sempre, lui omaggiato da tutto il Mondo meglio di quanto faccia il suo stesso Paese. 
Voglio tornare a casa per vedere se qualcuno ha ancora il coraggio di mettere in discussione un Campione, voglio vedere le prime pagine che lo celebrano e quel cucchiaio di Manchester che lo ha fatto diventare Storia.
Un Amore Così Grande perchè è solo Nostro ed è per questo che la gente è 'nvidiosa. Per questo chiacchiera e se addanna cercando di smontare qualcuno che vive come una condanna.
E sapete che ve dico? Noi lasciamola parlà, tanto quello che ci godiamo è qualcosa che nessun altro tifoso mai capirà, si chiama Amore.


Fabio Caressa su Sky : "Francesco Totti, Il più grande giocatore di sempre"

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...