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07 ottobre 2017

Romics Roma : 5 - 8 Ottobre Fiera di Roma


Romics 2017 - edizione autunnale - Roma

Romics è il festival internazionale del fumetto, dell'animazione, del cinema e dei games
Giunto all'edizione numero XXII , per gli appassionati del genere è diventato un appuntamento fisso. 


Romics 2017 : album dei Calciatori Panini



Il mio Romics

Sarei voluta andare sabato per il dibattito dedicato ai Beatles a Fumetti (di cui speravo di trovare qualche copia edizione limitata)  e per Francesco Gabbani, che sarà ospite in qualità di rivelazione musicale di quest'anno ma alla fine la giornata prescelta è stata quella di venerdì: meno caotica e più adatta per chi, oltre che per passione, frequenta la fiera per lavoro. 
Il mio padiglione preferito è stato senza dubbio il numero 7 quello denominato Pala Comics. E' lì che si trovano fumetti di vecchia data e figurine. Così mi sono tuffata tra gli album dei calciatori dal profumo di scantinato e quelli di MaryPoppins datati 1966 e di cui ignoravo l'esistenza. Belli, bellissimi!
Spillette vintage dei miei amati Peanuts e prime edizioni di Topolino. Sicuramente quello che ha esercitato maggiore fascino su di me sono stati : le riproduzioni di Memole, Creamy e Yu e l'opera completa di Topolino del 1948
Oggetti che trascinano indietro nel tempo, trasportandoti in un'infanzia ormai svanita ma di cui attraverso loro risenti il profumo e la sensazione di leggerezza e gioia. 
I fumetti, i cartoni animati, i film e i libri hanno questo incredibile potere: "l'eterna giovinezza" ed è per questo che hanno tanto successo e mai smetteranno di averne. 
Certo c'è da dire che alcuni vendono a caro prezzo questo elisir. Prime edizioni anche a mille euro, per non parlare di album completi. Il mondo del collezionismo è estremamente affascinante. Tuttavia il suo potere lo esercita con dovuto distacco e soprattutto con una grande dose di pazienza. E' un gioco anche quello: attendere il momento giusto, la fiera giusta. Del resto nessuno ha fretta di finire una collezione, il bello è nel cercare sempre ciò che manca. Un po' come per la passione amorosa, una volta raggiunta si ha la sensazione di averla persa. Non è forse l'attesa il momento più bello? 
Così puoi perderti negli occhi di chi è alla ricerca della figurina perduta, magari di un giocatore che se non fosse per quella figurina nessuno si ricorderebbe più la sua faccia e il suo nome. 
Puoi incontrare un uomo che decide di dar via tutto e ti fa quasi male vederlo vendere le sue cartoline, i suoi pezzi preziosi. Lo vedi che sta elaborando un lutto, lo senti che non vorrebbe mai separarsi da loro ma il tempo scorre e prima o poi tutti, almeno un po', devono diventare grandi.

Romics: mostra dei Beatles, in questa oper adi John Lennon potete vedere anceh un piccolo Shrek

Beatles
Quest'anno la fiera è dedicata ai Beatles. I Fabulous Four sono infatti i protagonisti di una mostra, all'interno del padiglione 9 voluta proprio da Romics che per l'occasione ha chiesto la collaborazione dei maggiori fumettisti e artisti italiani e internazionali. 
La risposta è stata numerosa e sensazionale. Troverete John, Paul, George e Ringo Star ritratti su fumetti in bianco nero e a colori; occupare copertine di riviste e vinili; trasformarsi nei protagonisti di quadri ad acquarello o in opere di stile più futuristico. Li vedrete scorrere come cartoons, nel piccolo schermo all'interno dello spazio a loro dedicato.  Alcune delle tavole in esposizione sono originali e create proprio per questa occasione.
I Beatlesiani sono avvertiti, materiale inedito da non perdere e non solo questo. 
La giornata di sabato 7 ottobre è infatti dedicata ai quattro ragazzi di Liverpool. Sabato alle ore 16.00 I Beatles a Fumetti, un incontro/evento sul caleidoscopico universo dei Beatles. 
Ci saranno i curatori della mostra Enzo Gentile e Fabio Schiavo oltre a tutti gli autori che hanno contribuito all'esposizione con le loro tavole originali come Eugenio Sicomoro, Mauro De Luca, Yoshiko Watanabe, Lady Be, Massimo Totundo, Laura Perz Vernetti, Sergio Algozzino e Midori Yamane, l'autore del libro Liverpool e il mito dei Beatles e Beppe Brocchetta

Romics 2017: alcuni oggetti della mostra dedicata a Diabolik

Diabolik

Altra mostra che segnalo, sempre al padiglione 9, Diabolik al Muro
Tanti poster, stampe, litografie prodotte nel corso dei cinquantacinque anni di vita del criminale più amato di sempre del fumetto italiano. In mostra ci sono pezzi unici come quello di Mimmo Rotella, con la celebre tecnica dei manifesti strappati, e opere realizzati da grandi artisti come Milo Manara e Ferenc Pinter oltre che da tutti i disegnatori di Diabolik. 
Una mostra divenuta possibile grazie alla collaborazione della casa editrice Astorina

Paolo Eleuteri Serpieri 

Paolo Eleuteri Serpieri è l'artista che con la sua opera ha dato il volto all'Edizione XXII di Romics. Serpieri, grandissimo maestro del fumetto internazionale verrà infatti celebrato a Romics con il Romics D'Oro
Nato a Venezia, romano di adozione, ha portato in tutto il mondo il suo tratto elegante e raffinato, sensuale e delicato sicuramente inconfondibile. Uniche le sue donne del west, donne di frontiera, forti e bellissime. E' lui l'illustratore di Tex - l'eroe e la leggenda, opera che cura dalla stesura, alla sceneggiatura fino alla messa in opera. Druuna... Druuna.. è lei il volto di Romics. 
Serpieri è anche il Direttore Artistico della Scuola Internazionale di Comics. 

Romics // 5-8 Ottobre 2017 // Fiera di Roma // sito : www.romics.it  // prezzo: 12,00 €



Romics 2017 : una prima edizione di un fumetto di Jacovitti

Romics: una riproduzione della piccola Memole
                  
Romics 2017: Una statuina di Yu
Romics 2017 : statuetta dell'Incantevole Creamy
Romics 2017: una foto dell'album di figurine del film Mary Poppins 1968




21 novembre 2016

Telefona quando arrivi, il nuovo libro di Paolo Ruffini


Tacco12cm intervista con Paolo Ruffini per il suo romanzo "Telefona quando arrivi"
A vederlo con quella faccia un po' così, sempre a metà tra il serio e la presa in giro non avrei mai pensato che intervistare Paolo Ruffini potesse essere tanto divertente e formativo. Classe 1978, una formazione che lo porta a svolgere tanti mestieri: quello di attore, di regista, di presentatore. La sua passione per il cinema lo spinge a fondare l'associazione Nido del Cuculo. Dopo averlo visto sul palco di Colorado e averlo letto come blogger nel suo blog #solocosebelle è giunto il momento di prenderlo sul serio, perchè quando si parla di ricordi e memoria si ride molto ma lo si fa seriamente. 
 
Il grande pubblico ti conosce come conduttore e attore e invece oggi t’intervisto nei panni dello scrittore…
Pensa te… come me la tiro!
Ti devo dire invece che sei stato una bellissima scoperta, sarà che sono del tuo stesso anno e mi sono ritrovata in tutti i tuoi ricordi… non so però mi è molto piaciuto. Come nasce questo libro?
Forse tu saresti più brava di me perché io ci sto talmente dentro che non saprei raccontarlo. Credo che sia soltanto un piccolo percorso della memoria per ricordarsi di come eravamo prima dell’avvento del web.  Cerco ovviamente di sospendere il giudizio, di non fare il conservatore, dire che eravamo meglio prima  o siamo meglio ora. Ovviamente questo obiettivo lo fallisco totalmente e mi lascio andare a dei sentimentalismi straordinari per quanto riguarda la tv di una volta, delle frasi, delle cose che succedevano tipo delle frasi come quelle che diceva il mio babbo “io intanto scendo, vado a scaldare la macchina”, oppure “telefona quando arrivi” o ancora quando si vedeva una macchina che aveva la nostra stessa macchina e ci si salutava.
Era molto più social no?
Secondo me era molto più social quello che quello che c’è ora, anche perché se te apri Facebook trovi tanta di quella cattiveria da non sembrare molto social. Facci caso, anche quando ti ritrovi a condividere momenti in compagnia e si sta seduti a tavola, ti accorgi che chi hanno tutti la testa chinata sul telefono. Così più che social si diventa a-social.  
Forse un tempo tutto era più reale…
C’era una concretezza diversa data anche dal fatto che se andavi in un posto chiedevi le informazioni; non c’erano i cellulari ma si arrivava puntuale lo stesso, si lavorava, si prendevano gli appuntamenti telefonando. C’erano una serie di cose che tu ti dici “come si faceva?” Ecco mi pongo dei dubbi, forse non ho la cultura per avere delle risposte.  Sono tutti piccoli spunti interessanti e semplici, di cose minimali che c’erano e non ci sono più.
Hai detto bene, tutti piccoli spunti ma tantissimi perché il tuo è un libro che si articola in capitoli più o meno brevi e toccando i più svariati argomenti. Per esempio mi ha fatto molto ridere quando tu racconti, già nella parte del prologo, di film come E.T. , i Goonies e La Storia Infinita che erano considerati dei capolavori già all’epoca della loro uscita e poi parli di Una Poltrona per due e di Piccolo Lord pellicole sempre presenti sui canali tv nei giorni di Natale… tuttora.
Tutti i titoli che trovi, se ci pensi pensi bene sono tornati anche nei cinema in una versione riveduta e corretta. La verità è che non ci s’inventa più nulla. Se tu prendi anche il cinema americano allora 007 è una serie ancora in voga ma che riprende un personaggio degli anni ’30. Batman e Spiderman sono degli anni ’50, Star Wars è iniziato nel 1977. Se tu pensi ai miti del cinema dopo il 2000 fai fatica a trovarli. Rambo, Rocky e Star Treck, le storie di fantascienza sono tutte storie vecchie, nate tanti anni fa. Ora hanno rifatto i Ghostbusters, ci sono i robot di Robocop di Atto di Forza quindi è come se adesso tutto ciò che è nuovo faticasse  ad attecchire. E’ perché semplicemente c’è una dispersione totale. Ricordo quando la mia nonna diceva : “Cosa danno stasera?”  Quando Italia Uno si diceva “sul sei.” Ora se pensi che  ci sono 20 canali di cinema, poi c’è il +24, il +1 . C’è Premium, Fastweb, Infinity, Alice, Netflix, Sky ovviamente è un bene, perché crea tante possibilità, tanta scelta per il pubblico però anche la dispersione di quello che è il ricordo e anche l’idea di condividere qualcosa con qualcuno in un ufficio, in una scuola, anche quello era importante e bello.
Tra la foto, la cartolina e il vhs cos’è che ti manca di più?
“La pellicola cinematografica… lì va beh, si passa all’orgasmo puro”.
E’ fuori ? ti ricordi ? Cercavi il film e non c’era . A me manca il Vhs, sai cosa? Te fai conto che in casa ho 16mila fila di cui 10 mila originali e 6 mila registrati da me. Quindi figurati cosa significa per me registrare , potevi andare avanti e indietro. Anche il videoregistratore aveva una destinazione d’uso, ora io ho un telefono come tanti ma in realtà uso solo 3 funzioni. Prima avevamo gli scaffali più pieni ma c’era un’ attenzione più precisa e perspicua di alcune cose. Adesso abbiamo poche cose che fanno tante cose però non so, ci manca qualcosa.

A pag.17 scrivi : Ricordo che mio fratello riuscì a procurarsi una VHS del film, ma non avevamo ancora il videoregistratore, allora per farmela vedere si fece prestare una videocamera, l’attaccò alla scart del televisore e riprodusse la videocassetta con quella. Che goduria! Che meraviglia!
E vedemmo StarWars e fu un evento. Non so quante persone hanno registrato Nel nome della Rosa quando andò in onda per la prima volta su Raiuno.
Ricordi anche gli spot nel tuo libro e tu ne hai girato anche uno, quello del Kinder Cereali, che era una delle tue merende preferite. Perché quelli del 1978 oltre a essere gli ultimi a non aver usato il cellulare a scuola, sono anche quelli che facevano merenda…
A volte ascolto persone che dicono “ho mangiato di tutto e di più” oppure “questo è come un diamante, è per sempre” non si sono inventati nulla di nuovo.
Ci sono delle cose del passato che rimangono nel presente? 
La cosa del passato che rimane è la coscienza dei bambini almeno fino a 5 anni. Poi cominciano a usare l’ipad invece della penna questo è il futuro però quell’incanto che soltanto i bambini che nascono possono avere, nel senso di fede nei confronti delle favole, dei draghi. L’incanto dei bambini verso la favola, quello rimarrà sempre.
C’è un’altra cosa che mi ha fatto molto ridere ma semplicemente perché mi è successa recentemente. Ho una cugina nata nel 1996 e non ricordo per quale ragione, mi è capitato di dire la parola Gettone e lei mi ha chiesto “Cos’è?” e questa domanda mi ha lasciata di sasso: primo perché mi sono sentita vecchia in un secondo e poi perché mi è venuto da dire : “ma non è possibile che tu non sappia cos’è un gettone”. Beh, tu dedichi un capitolo proprio a questo e lo intitoli : io sono Getto-nato, ce lo racconti?
I Gettoni servivano per telefonare, adesso sembrerà assurdo ma esistevano le cabine telefoniche e prima delle schede telefoniche, per telefonare serviva il gettone che valeva 200 lire e a volte capitava che pagavi con il gettone e ti guardavano di traverso perché non era tanto “ganzo” pagare con il gettone, però era merce di scambio. A me questa cosa mi faceva impazzire, l’idea cioè di comprare qualcosa con una moneta che serviva per telefonare.
Il pomeriggio si vedeva BimBumBam… oppure Ciao Ciao
Ai tempi c’era la tv generalista che dedicava un’ora al giorno per i bambini. I puffi li conoscono tutti grandi e piccini. Oggi invece c’è una scelta talmente ampia che o hai bambini o non sai  di quale cartone animato si stia parlando. Il settoriale ha reso tutto meno pop.
E poi quando si era più grandi si è passati a Non è la Rai .
Ho dei ricordi… trasmissione meravigliosa la mia preferita era Francesca Gollini, i miei primi pruriti. Quando tornavo da scuola c’era Non è la Rai.  A volte penso sia cambiato il pubblico. Oggi siamo molto più esigenti, molto più noiosi. Se te pensi al Festival Bar c’era Den Harrow che cantava palesemente in playback e tutti lì a ballare e cantare, oggi Gianni Morandi non può nemmeno andare a fare la spesa di domenica che si prende una montagna di critiche.
Paolo ti facciamo ascoltare una colonna sonora… vediamo se indovini... (in radio parte una colonna sonora di un famoso film)
Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis 1985 con Michael J.Fox e Christopher Lloyd. Vi dico una cosa su questo film. Robert Zemeckis, che è l’ideatore di Ritorno al Futuro, ha proibito proprio un contratto nella sua licenza che qualche studio hollywoodiano possa fare un remake o un sequel. Ritorno al Futuro non si farà mai più. Quello è e quello sarà per sempre.  Niente sarà mai abbastanza. Io sono uno StarWarsista  e devo dire che quello è stato prodotto dopo, anche se bellissimo, è stato uno sputtanamento di tutto. La storia non doveva uscire fuori da dove ormai era imprigionata.
C’è qualcosa “di nuovo” che invece reputi una gran bella invenzione?
Youtube, Wikipedia… non sono contrario alla possibilità che oggi tutto sia più raggiungibile. Però contesto il modo. Un tempo, oltre a ottenere l’obiettivo imparavi come cercare qualcosa. Sono solo polemico sul  fatto che non sappiano più chiedere un’indicazione,  ho il timore di perdere il contatto umano e così la memoria. Oggi ci sono scoperte straordinarie. Prima denunciare certi reati era complicato, ora la tecnologia è andata avanti e aiuta anche chi ha più problemi, la stessa medicina ci ha dato risorse diverse., questo è molto importante.  La verità è che ho scritto questo libro “Per ricordarsi di quando si era felici e non dimenticarsi di esserlo sempre”. 

(Intervista realizzata il 10 novembre a SlashRadio, la Radio dell'Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Onlus)

“Telefona quando arrivi” – Sperling&Kupfer  
prezzo 17,00 euro 

14 aprile 2015

Il Piccolo Principe, trailer ufficiale del film evento


 

 

Il Piccolo Principe il film tratto dal romanzo di Saint - Exupéry a Natale 2015 sarà sul grande schermo.

Tutti i grandi sono stati bambini una volta.
Ma pochi di essi se ne ricordano

Il piccolo principe, Antoine de Saint-Exupéry

Lucky Red presenta il trailer italiano ufficiale di quello che sarà il film evento del Natale 2015 e a vedere dalle immagini non ci sono dubbi. 
Ci sono voluti ben 71 anni di tempo dalla sua prima pubblicazione, 145 milioni di copie nel mondo di cui 16 milioni solo nel nostro Paese e 270 traduzioni in altrettante lingue e dialetti per arrivare al film che tutti stanno aspettando. 
Il Piccolo Principe, dopo la Bibbia, è il libro più tradotto della storia. 
A dare la voce  all'aviatore nella versione italiana sarà Toni Servillo che così ha commentato questa esperienza: 

Ho scelto di partecipare alla versione italiana di questo film perché si tratta per me di un'esperienza nuova e particolarmente stimolante. "Il piccolo principe‎" è un classico della letteratura in grado di raggiungere e conquistare una moltitudine di lettori di diverse generazioni e spero che gli esiti del film possano essere all'altezza, anche grazie ai molti ottimi interpreti che daranno voce ai personaggi

Nella versione originale la voce dell'aviatore è del premio Oscar Jeff Bridges.

Tacco12cm siete pronte a commuovervi, il Piccolo Principe è in arrivo da un lontano asteroide B612, dove ci sono 3 vulcani di cui uno inattivo e una piccola rosa, molto vanitosa.


sito ufficiale www.ilpiccoloprincipe-ilfilm.it/  | facebook www.facebook.com/ilpiccoloprincipefilm | instagram instagram.com/ilpiccoloprincipeit/ 

Il Piccolo Principe, le 3 copie di Tacco 12cm in attesa del film

09 ottobre 2014

Tutto può cambiare, dal 16 ottobre 2014


 

Tutto può Cambiare - Begin Again,  dal 16 ottobre 2014 nelle sale italiane


Keira Knightley e Mark Ruffalo sono i protagonisti di una storia intrisa di una passione, quella per la musica, che li solleverà dalle faticose ripartenze a cui la vita costringe sempre.
Un film che apre degnamente la stagione autunnale per gli amanti della commedia americana, con una colonna sonora imbarazzante per la sua bellezza e una scenografia tra le più viste ma sempre tra le più belle: New York City
A sceneggiare e dirigere questo gioiellino è John Carney, già noto al pubblico per il suo film Once
Raccontare la trama, apparentemente poco originale, limiterebbe le aspettative su un film rivelazione. Per questo motivo voglio scrivere solo i motivi che mi spingono a dichiarare che questo lungometraggio è destinato a diventare un cult.

5 Motivi che faranno di "Tutto può Cambiare" un Cult

Tutto può Cambiare, Keira Knightley e Mark Ruffalo
Mark Ruffalo, nel film Dan, è strepitoso. Il suo ruolo di agente discografico sull'orlo del fallimento non è certo una novità nel panorama cinematografico, eppure la sua interpretazione, unita a una penna che ne delinea delle sfumature sofisticate, lo rende degno di concorrere a qualunque podio predisposto nei festival cinematografici di questa stagione.
Ingrassato e alcolizzato il suo volto prende forma e meraviglia quando la musica lo coglie. 
Da non perdere la scena in cui ascolta Greta (Keira Knightley) esibirsi per la prima volta. Il suo orecchio e i suoi occhi già "arrangiano" il pezzo con viole, archi e pianoforte. 
Bello anche come viene sviscerato il rapporto tra Dan  e sua figlia Violet (l'attrice Hailee Steinfeld). Un rapporto difficile ma sincero salvato anche questo dal talento musicale di entrambe. 
Il loro duetto chitarra e basso su un tetto di New York davanti all'Empire State Building è da brividi. 

New York City una città che pur se vista centinaia di volte come sfondo di pellicole importanti, ha la capacità di mostrarsi sempre attraente, nuova, dinamica. La terra dove tutto è possibile in cui convivono tante anime. Quella del tipico newyorkese Dan, che ha toccato il successo un tempo e poi si è ritrovato a sfidare la cattiva sorte perdendo ripetutamente; e quella della "straniera" Greta arrivata con entusiasmo, travolta dalle promesse di una capitale che apre le porte a tutti senza discriminazioni e trovatasi improvvisamente sola e triste quando New York le ha rubato il suo amore. 
Una città che offre e toglie ma che alla fine ti regala sempre una nuova chance
Suggestiva e splendida negli scorci che il regista ha scelto come set dell'album itinerante che Greta realizza con Dan in giro per i vicoli, i tetti e le stazioni metro. Piccoli quadri da cui riensci a cogliere odori e rumori. 

Tutto può Cambiare: 5 motivi che lo rendono già un cult

La Musica. Lei è ovunque, dalla prima scena fino all'ultima. Dal night dove Greta è costretta a suonare dal suo amico Steve (James Corden), alla passeggiata di Greta e Dan scandita dal ritmo delle loro playlist :
Capisci molto da una persona ascoltando la sua playlist (Dan)
La musica invade tutto, questo è il motivo per cui la amo (Dan)
La musica è nella storia d'amore di Dan con sua moglie Miriam, interpretata dalla bravissima Catherine Keener, nello spinotto ricordo del loro primo appuntamento. E' nella storia di Greta con Dave, il bel Adame Levine dei Maroon 5, due cantautori loro che trovano ispirazione l'uno con l'altra per comporre i loro pezzi.

Greta, senza nulla togliere a Keira Knightly brava ma sempre un po' uguale nel suo modo di recitare, la vera forza del film è come è stato scritto il suo personaggio. 
Apparentemente così fragile nasconde una determinazione e una potenza che sorprendono lo spettatore. Sa quello che vuole, sa quello che vale. Una rivoluzionaria che compie le sue battaglie a suon di note e di scelte. Una donna che non si piega e rimane coerente fino alla fine. Una passionaria dei giorni nostri, una musicista che mi ha fatto venire una gran voglia d'imparare a suonare. 

Le citazioni. Questo film è ricco di citazioni da quelle cinematografiche : Jerry Maguire, Taxi Driver e Judy Garland nel Mago di Oz. A quelle musicali con i nomi di Nora Jones, ai The Cardigans, da Carol King a Bob Dylan, da Randy Newman alla storica casa di produzione Electric Lady Studios fondata da Jimi Hendrix dove realmente sono state registrate le musiche scritte da Gregg Alexander per il film.

Begin Again - Tutto può Cambiare è un concentrato di vita, un film davvero ben fatto. 

Tutto può Cambiare: Keira Knightley e Adam Levine dal 16 ottobre al cinema
Tutto può Cambiare, un film di John Carney con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levin | durata 104 minuti | uscita 16 ottobre 2014 | distribuito da Lucky Red


12 settembre 2014

Roma Fiction Fest 2014 dal 13 al 19 Settembre

 
Roma Fiction Fest 2014: la madrina Serena Autieri

Amanti della Fiction non prendete appuntamenti, dal 13 al 19 Settembre presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, c'è il Festival che fa per voi!


Il presidente Carlo Freccero, in settimana ha presentato il Festival che aprirà le porte sabato mattina con il film l'Ape Maia e Tartarughe Ninja affiancati alla maratona The Walking Death, per un week end dedicato ai più piccoli e agli adolescenti.

Ufficialmente il Fiction Fest di Roma partirà lunedì con la proiezione della fiction italiana Qualunque cosa succeda, dedicata a Giorgio Ambrosoli. 

Nel corso della settimana interessanti le anteprime internazionali animeranno il calendario:  

American Crime, tragedia americana scritta dallo sceneggiatore premio Oscar John Ridley che sarà in ottima compagnia dato che sarà affiancato dalla mini serie dei fratelli Coen Fargo e in anteprima mondiale How to get away with murder firmata dall'autrice di Grace Anatomy

Non finisce qui... ci sarà spazio per il genere Sci-fi con The After di Chris Carter (autore di X-Files) e l'horror The Strain di Carlton Cuse (quello di Lost per intenderci). 

Per il political drama è il turno di House of Cards e Orange is the new black e Transparent che appartengono al genere Queer.

Torniamo in Europa per la visione di Tois Fois Manon, esempio della tv per il sociale e per l'Italia anticipazione di 1992, la serie Sky su tangentopoli; Il Bosco, genere giallo; Ragion di Stato di Marco Pontecorvo e Il Candidato con Filippo Timi protagonista.

Insomma ogni gusto è soddisfatto se si considerano anche i numeri di questa ottava edizione: 
7 giorni di proiezioni, 4 anteprime mondiali, 43 anteprime internazionali, 6 anteprime italiane, 7265 minuti di proiezione complessivi, 21 paesi rappresentati, 2 maratone e 2 giorni per i più piccoli. Molto da scoprire, ogni giorno un programma fitto di proiezioni.

Inoltre madrina dell'ottava edizione sarà la bella e brava Serena Autieri.

La Fiction scende sul red carpet e lo fa in grande stile, sempre più lontana dalla Tv e più vicina al grande schermo.

Roma Fiction Fest 2014: Filippo Timi sarà Il Candidato


Roma Fiction Festival ottava edizione, 13/19 Settembre 2014, Auditorium Parco della Musica, Roma.

23 luglio 2014

Cinecittà World apre!


Cinecittà World: ecco l'ingresso del nuovo parco tematico di Roma

L'attesa è terminata: il 24 luglio 2014 è arrivato e alle porte di Roma aprirà Cinecittà World, un paradiso tra giochi e cinema. 

Un posto sia per grandi che per piccini, dove il divertimento è assicurato. Appena si arriva all'ingresso una strana agitazione ti coglie. 
Le scenografie del resto sono di Dante Ferretti, mica di uno qualunque, uno che ha vinto l'Oscar per ben 3 volte
La scritta Cinecittà World padroneggia all'entrata, proprio dove si trovano le biglietterie, e richiama la storica iscrizione posta sull'ingresso degli Studios di Cinecittà (che per la precisione si trovano a ben 25 km). 
Superati i cancelli un'enorme bocca aperta ti aspetta per ingoiarti letteralmente in un mondo che sa di western e di set cinematografico. Una bocca come quella del Leone della MGM per intenderci anche se somiglia molto a uno dei mostri di Bomarzo.
L'illusione ha inizio ma non ci credete troppo. Si perchè se devo trovare un difetto a questo posto delle meraviglie è proprio nel suo legame con Cinecittà. Mi spiego. 

Cinecittà World apre il 24 luglio 2014
Amo il cinema ed entrando attraverso quella bocca, ho creduto di trovare delle riproduzioni di set cinematografici, angoli di storia del cinema, un museo per Alberto Sordi e uno per Anna Magnani. Un po' di America e un po' di Fellini, insomma un po' di cinema quello vero con qualche gioco legato a quei miti come Totò e Aldo Fabrizi, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi che hanno reso il cinema italiano internazionale.
Dimenticate pure tutto quello che vi ho detto, perchè qui si sta entrando in un parco dei divertimenti e basta. 
Un posto dove prevalgono fantasia e gioco e purtroppo il cinema ha poco posto.
Quindi varcate pure quella bocca se volete andare sulle montagne russe al buio passando per l'inferno dantesco. Se volete volare seduti verso il cielo per 54 m per ricadere veloci spinti giù da una pompa idraulica alle spalle di un elefante gigante.
Entrate pure se volete provare un'esercitazione di marina nel gioco Aquila IV o volare su Altair un roller coaster unico con ben 10 spirali per riprodurre un viaggio interastrale che vi farà arrivare a 33 metri in aria per ritornare giù a 90km orari.  
Se amate lo spettacolo entrate nel Teatro 1 dove sono previste esibizioni e spettacoli per 260 giorni l'anno, perchè Cinecittà World sarà aperto più di ogni parco tematico. 
E se avete voglia di montagne russe nell'acqua, beh ci sono anche quelle.

Cinecittà World, l'apertura

Girando girando vi viene fame? Il Food è una delle parti più importanti di Cinecittà World. 
Quattro sono i Ristoranti con 1540 posti a sedere: The Charleston Club, ristorante pizzeria; The Old American Bistrot per la colazione, il pranzo o una pausa caffè; Mezzogiorno di Fuoco nella Ennio's Creek, una strada che riproduce tutte le strade dei film western alle quali le colonne musicali di Ennio Morriconi hanno dato successo. E per concludere: Apicius, il ristorante più grande del parco, un self service ambientato in una domus romana con piatti preparati direttamente davanti al cliente.  

Cinecittà World: il food è di qualità

Insomma un luogo dove trascorrere una piacevole giornata con gli amici o con la famiglia. Un posto da visitare almeno una volta nella vita perchè i bambini possano vedere i sogni diventare realtà e gli adulti possano tornare bambini. 

CINECITTA' WORLD 
via di Castel Romano 200 - 00128 Casatel Romano a 20 km da Roma | orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00 | Prezzi: 29,00 euro intero - 23, 00 euro ridotto (bambini fino a 10 anni e over 65); gratis per i bambini alti meno di 1m; varie tipologie di abbonamento | sito: www.cinecittàworld.it | e.mail info@cinecittaworld.it

Cinecittà World: si apre!



01 aprile 2014

Francesco Pannofino alla prima de Il Pretore un selfie con Tacco12 cm


Francesco Pannofino e Tacco12 cm Selfie!

Oggi all'anteprima de Il Pretore, film di Giulio Base tratto dal romanzo di Paolo Chiara...indovinate chi ho trovato??? Ma il Pretore Francesco Pannofino ovviamente :-) che si è fatto un selfie con Tacco12 cm! 



30 marzo 2014

Woody Allen e John Turturro, insieme nel film Gigolò per Caso


una scena di Gigolò per Caso con i due protagonisti

Gigolò per caso è una storia bella, scritta e diretta da John Turturro in uno stile molto alla Woody Allen che non a caso è il coprotagonista ed è stato molto attivo nella fase di revisione della sceneggiatura.
Una collaborazione, quella tra i due attori, nata in un modo originale.
Infatti Turturro ed Allen hanno in comune lo stesso barbiere e pare che sia stato proprio questo a riportare l'idea di Turturro ad Allen che ha poi chiamato il regista per parlarne.
"Il Barbiere è una persona molto importante nella mia vita" ha dichiarato in conferenza stampa, confermando la notizia che aveva più i toni di una  leggenda metropolitana. 
Il film inizia come una pellicola sgranata, dove i ricordi e la realtà si confondono.
Ad accompagnare le immagini la voce narrante del protagonista Fioravante (Turturro) che spiega la decisione di chiudere il negozio di libri che il padre gli aveva lasciato in eredità.
Al suo fianco l'inseparabile collega e amico Murray (Allen).
Sarà Murray a proporre a Fioravante di diventare gigolò: gli farà da manager e selezionerà solo donne di classe come la sua dermatologa (Sharon Stone) che gli ha fatto venire l'idea.
Con i nomi d'arte di Virgilio e Bongo iniziano un'attività florida.
Virgilio si divide tra gli eccitanti incontri con due ricche e bellissime signore annoiate (Sharon Stone e Sophia Vergara) e quelli più da "psicologo" con una donna ebrea, Avigal (Vanessa Paradis), vedova di un rabbino, costretta a condurre la propria vita secondo i rigidi dettami della comunità ebraica. 
Inevitabilmente tutto si complica quando lungo il tragitto s'incontrano: l'amore vero, un corteggiatore geloso e un protettore poco coraggioso.
L'incontro Fioravante / Virgilio con la sexy Sofia Vergara nei panni di Selima

A fare da sottofondo una colonna sonora eterogenea e raffinata, fatta di jazz, blues e molto altro. Delicata come la storia che le scivolava sopra.
Ritmi alti soprattutto nei primi quaranta minuti, più lenti, per necessità narrativa, quando la storia si concentra sul personaggio di Avigal. 
Interpreti di alto livello e personaggi ben costruiti come quello di Murray accompagnato con una donna nera e circondato dai quattro bambini di lei che lo chiamano Papà Mo
Battute da ricordare tante, dalle massime come quella iniziale:
I libri sono cosa rara. Solo le persone rare li comprano (Murray)
locandina del film
A quelle più esplosive come nella conversazione che Fioravante e Murray hanno, quando quest'ultimo prova a convincerlo ad accettare il suo sex appeal:
Anche Mick Jagger quando apre bocca per cantare è disgustoso ma è sexy (hot nella versione originale!)
O quella di Murray alla moglie quando commenta il divano dalla fantasia psichedelica che le ha comprato:
Mi piace perchè quando lo guardo ho la sensazione di essermi fatto un acido.
Turturro non nasconde il suo amore per l'Italia e la sua lingua. In ben due occasioni dice delle frasi in italiano:
"La professione più vecchia del mondo" e "Il boccone del re", omaggi che probabilmente perderanno il loro scopo nel doppiaggio in italiano.
E a proposito di bocconi prima della proiezione del film è stato proiettato un videomessaggio di Turturro che si rammarica di non poter essere a Bari per il film festival in programma ad Aprile, all'interno del quale sarà proiettato, in anteprima, il suo film e si rammarica di non poter mangiare le orecchiette con le cime di rapa.
Scena in cui Murray (Allen) racconta del suo manage a trois durante un black out
Insomma 90 minuti di risate e leggerezza, un film misurato nelle emozioni, timido nei sentimenti e nel sesso. Sfacciato nello humor e nell'ironia.
Uscirà il 17 Aprile e sarà distribuito in 400 copie.
Da sottolineare la presenza di due italiani : Marco Pontecorvo direttore della fotografia e Simona Paggi per il montaggio.

Conferenza Stampa

arrivo di Turturro in Conferenza Stampa
Vedere John Turturro sul grande schermo e trovarselo davanti in carne e ossa è un'esperienza entusiasmante perchè ci si rende conto che è proprio come credevi fosse: una persona colta, simpatica ed elegante.
Ha risposto a tutte le domande che gli sono state rivolte senza lesinare sul tempo e sulle parole.
 
C'è chi ha chiesto:  Che ruolo che ha avuto Woody Allen nella sceneggiatura?
"A volte mi ha dato giudizi terribili tipo "non mi piace niente qui!" ed è intervenuto rendendo la mia scrittura più elegante e sofisticata".

20 febbraio 2013

Alberto, Il Grande


Il JE SUIS...di oggi è dedicato all'anteprima del documentario di Carlo e Luca Verdone su Alberto Sordi dal titolo: ALBERTO IL GRANDE. 
Ho deciso di recensire questo documentario per due motivi. 
Il primo è che circa 9 anni fa ho preparato una tesi in Italianistica (ossia Studio della lingua italiana) proprio su Sordi, che era scomparso da un anno, e Carlo Verdone considerato unanimemente, dal pubblico e dalla critica, il suo successore. Il mio studio era ovviamente sull'aspetto linguistico e l'oggetto della tesi era: L'evoluzione del dialetto romanesco nel cinema da Sordi a Verdone
Ho così trascorso molti mesi sbobinando Un Americano a Roma e Borotalco alla ricerca di analogie e le differenze nel parlato di Nando Mericoni e in quello di Manuel Fantoni. Ho ripetuto e riscritto ogni parola, ogni accento e tono. Un lavoro faticoso lungo oltre 400 pagine. Questo per dirvi quanto sono affezionata a entrambe gli attori, anche se il mio destino è legato in modo imprescindibile ad Alberto più che a Carlo. Il destino, buffo a volte, ha voluto che nascessi lo stesso giorno di Alberto e che lui morisse lo stesso giorno in cui è nato mio padre. Insomma, Alberto, romano, romanista è per me più di un attore, più di un artista. E' come fosse un parente, un nonno o uno zio. 
La seconda ragione per cui voglio parlarvi di Alberto il Grande è perché ci hanno lavorato due ragazzi che conosco molto bene e che sono dei professionisti seri. 
Marco Fiata e Mirco De Vito presentano... quando queste parole sono comparse sullo schermo il mio orgoglio di amica si è gonfiato a dismisura. Guarda questi due che mi hanno combinato! Il primo direttore della fotografia e il secondo produttore esecutivo. So con quanto amore svolgono il loro mestiere, più una passione che un lavoro. Marco mi aveva raccontato che avevano dovuto girare molte interviste che sarebbero servite come contributi per il documentario su Alberto. 
Un film nato e voluto dalla Fondazione Alberto Sordi e che Carlo e Luca Verdone si augurano possa diventare uno strumento di educazione da diffondere nelle scuole e nei centri culturali. 
A dieci anni dalla sua morte, infatti, Sordi continua a ricordarci che: "Quando se scherza bisogna esse seri". E allora è con la massima serietà che Verdone ci accompagna dalla prima casa di Alberto in via delle Zoccolette a quella meravigliosa villa a pochi passi da Circo Massimo dove si è trasferito nel 1958. Ci fa entrare nelle case dei Fratelli Vanzina, di Cristian ed Emi De Sica, di Claudia Cardinale, Franca Valeri, Goffredo Fofi , Ettore Scola e poi ci riporta in quella di Alberto Sordi. Dove nulla è cambiato e lui sembra sempre dover spuntare da un momento all'altro. 
Una reggia, che tutti i romani conoscono dall'esterno. Posta in alto per controllare tutto il suo popolo. Ogni volta che ci si passava davanti, si sperava di vederlo affacciato alla grande finestra, ma lui non alzava nemmeno le persiane. 
Carlo ci ha accompagnato nella sua stanza, nel suo bagno e nella sua sala teatro. Alberto Sordi aveva una sala teatro con tanto di palco, camerini e buca per il suggeritore. Un filmato lungo oltre un'ora che non ti annoia grazie agli aneddoti e ai filmati inediti che si alternano al racconto di Verdone. 
In verità, se proprio devo muovere una critica è proprio sul racconto di quest'ultimo: efficace, quando si tratta di riferire aneddoti legati a lui e a Sordi, meno quando deve sfoderare la sua capacità narrativa e dar sfogo alla sua curiosità. Troppo timido, spesso troppo commosso. 
Tra le tante facce che ci raccontano Alberto ne appare una che gli somiglia: quella di Aurelia Sordi, cui il lungometraggio è dedicato. Una faccia così tenera, quella della "signorina", da intenerire il cuore. 
Un grande vuoto è dato dall'assenza di Monica Vitti che, pur se molto presente nei filmati, non è potuta intervenire per via della sua malattia, come già successe dieci anni fa quando Alberto morì. Ed è proprio dai funerali e dal fiume di gente che ha invaso le strade di Roma in quel giorno di febbraio di 10 anni fa  che ha inizio la storia. A testimoniare come lui non fosse solo un attore per il popolo romano, ma molto, molto di più. 
"Albé stavolta c'hai fatto piagne" recitava uno striscione tra la folla ma per fortuna la sua eredità è stata talmente vasta e unica che la risata prende il posto al magone quando travestito dal Marchese, la sua bella faccia ci si mostra sullo schermo e ci dice: 
"Io so' io e voi non siete un cazzo". 
C'hai ragione Albe'...tu eri tu...
Un racconto per immagini che lascia sorridere tutti coloro che hanno amato Sordi e anche chi ama Verdone commosso nel ricordare, sincero nel raccontare. 
Auguro a tutti di poter vedere questo gran lavoro, frutto di un montaggio vivace e di riprese belle e vere, come le persone che le hanno girate.  

23 gennaio 2013

Hushpuppy ci trascina nel suo film: Re della Terra Selvaggia


Ieri sera, la mia amica Vale, mi ha invitato all'anteprima di un film opera prima candidato a quattro premi Oscar: Miglior Regia, Miglior Film, Migliore Sceneggiatura Non Originale e Miglior Attrice protagonista. 
Il titolo originale è Beasts of the Southern Wild e sarà nelle sale italiane il 7 Febbraio con il nome 
RE della TERRA Selvaggia. Qualsiasi nome vogliate usare (per me l'originale è  sempre quello più calzante) è un film per il quale ho un solo aggettivo: pregno. 
Avevo saputo di ottime recensioni, addirittura commenti entusiastici di Barack Obama e Oprah Winfrey, ma difficilmente mi faccio incantare dalla critica. I critici sono dei tecnici, degli addetti ai lavori e molto spesso giudicano con occhi poco puri, inquinati. Così ho letto una breve sinossi e mi sono accomodata nella poltrona rossa dell'ultima fila della sala 1 del Cinema Barberini e ho aspettato.
Lo schermo si è illuminato nel buio e mi sono ritrovata, catapultata, in una zona paludosa di un delta del Sud americano. Ho iniziato a mangiare, bere e ad accendere fuochi d'artificio con gli abitanti della Grande Vasca. Ho camminato a piedi nudi, sono andata vestita di sole mutande e ho rotto granchi con le mani per poi succhiarne la polpa. Ho sentito i cuori. Il cuore degli animali e delle piante. Il cuore di quella gente. Se sono riuscita in questa trasposizione è stato grazie a un bambina di 6 anni di Hushpuppy (Quvenzhané Wallis). Un nome incantevole. Da eroina. Da Capo, come vuole suo padre Wink. Da Capitana Coraggiosa. 
La nostra protagonista, abbandonata da una mamma mai dimenticata, vive con il padre che le insegna l'arte della sopravvivenza in una terra dove gli uragani e il pericolo di rimanere sommersi è all'ordine del giorno. 
Un'interpretazione memorabile per una bimba che recitava per la prima volta. Memorabile al punto da valerle la candidatura all'Oscar come Migliore Attrice Protagonista e fissando un record quello di essere la più giovane candidata di sempre agli Acadamey Awards in questa categoria. 
"Quando l'acqua scende, voglio baciare in bocca la terra!" 
Ecco la frase che ho scelto perché ritengo sia la perfetta sintesi di questo lungometraggio. Per alcuni versi mi ha ricordato la letteratura di Verga e il cinema del neorealismo del secondo dopoguerra. Quello di Ladri di biciclette per intenderci. Pochi soldi per realizzarlo e attori presi dalla strada..(e che attori!). Storie pregne di amore, raccontato con l'arma migliore "la verità". Solo il vero tira fuori la crudeltà della natura (animali morti e in stato di decomposizione, molto RossoMalpelo) e te la sbatte in faccia. 
Molto riuscita la scena in cui Hushpuppy dice al padre: "Che ti credi che non vedo io?"  E quella in cui il padre, malato, non può più negare la sua malattia e lei si arrabbia: "Vuoi liberarti di me?" Con la faccia di Hushpuppy che il regista, nella post proiezione ci ha confessato essere "arrabbiata rossa", perché quella "arrabbiata viola" , per dirla con le parole di Quvenzhané: " E' meglio che non te la faccio.E' tremenda!"  
Un Pasolini più romantico. Un regista, sceneggiatore di soli 32 anni : Benh Zeitlin. Un ragazzo che  si è trasferito su quelle terre e tra quella gente per comprenderne la forza e il coraggio. Perché come spiega un precetto del giornalismo e della scrittura: si racconta meglio ciò che si sa e si vede. 
Un regista che, con il suo staff e l'aiuto di alcuni ragazzi di un centro sperimentale di cinema, ha confezionato una favola moderna di 92 minuti. 
La realtà, il dramma, i sentimenti e la magia onirica si riassumono in una  scena che si può definire "la scena" del film.  Hushpuppy, di ritorno da un locale "sognato" dove, per un attimo sente la presenza della sua mamma, vive un' esperienza di crescita che la riconduce sui suoi passi. Un processo di maturazione che le fa capire che il suo posto non è in quella realtà di mamme e magia ma nella Grande Vasca vicino al padre morente. Sulla strada del ritorno, accompagnata dalle sue amichette, è  rincorsa da animali che sembrano enormi cinghiali. Tutte attorno a lei scappano. Hushpuppy si gira e si ferma ad aspettarli. Il naso dell'animale le respira sul volto. Hushpuppy gli parla e lui si ritira. Hushpuppy ora è pronta a veder andar via suo padre (altro interprete sublime, soprattutto se si considera che il suo vero mestiere è vendere donuts). 
E' cittadina di un mondo in cui bisogna lottare e lei non ha più paura. 
Auguro a questo film e a tutti coloro che lo hanno realizzato di vincere tutte e quattro le statuette. E' ora che il cinema torni a raccontare per immagini e parole. E'ora che vengano premiati i professionisti del racconto.  Era ora che il coraggio, mano nella mano con la speranza, tornasse sul grande schermo. Grazie. 

PostScriptum:... e grazie alla distribuzione italiana Satine film e Bolero film per averlo portato in Italia. 

22 marzo 2012

Ti ricordi di me? Un'originale storia d'amore

Al teatro Ambra Garbatella è in scena uno spettacolo molto bello.
Bello per come è stato interpretato ma ancora più bello per come è stato scritto.
Ti ricordi di me? Racconta la storia di Beatrice, una maestra elementare che soffre di narcolessia (e non solo) e l'incontro con Roberto, un cleptomane, scrittore di fiabe un po' particolari.
Una storia ricca di colpi di scena, che provoca un sali e scendi di emozioni.
Una storia originale, che in alcune scene rimanda a  Maledetto il giorno che ti ho incontrato, ma lo fa come fosse un omaggio, senza divenire manierismo.
Ambra è a sua agio sul palco. Sfoggia una dizione perfetta e un'interpretazione che le si addice (simile a Francesca il suo personaggio d'Immaturi): un po' isterica, sexy e determinata.
Edoardo non è più una sorpresa per chi lo conosce: un attore a tutto tondo. E' credibile e convincente nel ruolo di Roberto, un ragazzo che parla romano, con l'aria a metà tra il tonto e l'intelligente. La sua malattia è usata per mettere ancora di più in risalto la generosità del suo animo: ruba per donare improbabili regali a Beatrice (una maniglia, uno spremiagrumi e un ferro da stiro).
I protagonisti, affetti da patologie legate a traumi subiti durante l'infanzia, frequentano la stessa psicologa. Sarà sotto lo studio della dottoressa che avverrà il loro primo incontro.
La storia viaggia negli anni e per luoghi e in questo va fatto un plauso (oltre che allo sceneggiatore) allo scenografo che con sei sedie è riuscito ad animare una performance di un'ora e un quarto. Le sedie diventano un pc, uno zainetto, una macchina, la metro, le montagne russe, senza mai lasciare smarrito il pubblico, con una naturalezza disarmante.
Non ci sono pause, anzi il ritmo sale. E quando pensi che la commedia sia una brillante favola, ti rendi conto della bravura dello sceneggiatore. Infatti, con un Coupe de Theatre (è proprio il caso di dirlo). Bruno trasforma il finale della storia in una lunga pausa di riflessione.
Un racconto che colpisce al cuore, con le sue favole, l'amore, la voglia di farcela sempre.
Un'inizione di ottimismo e di caparbietà: perchè quando si trova l'amore vero, qualcuno per cui valga la pena ricominciare sempre, i problemi si risolvono tutti, anche quelli che sembrano insormontabili.
Un bel testo che scorre e ti trascina strappandoti risate e qualche lacrimuccia.
Complimenti sinceri a Edoardo, che stimo e ammiro da tempo, e ad Ambra, che non smette più di stupirci.
Complimenti a Massimiliano Bruno, un poeta.
In scena fino al 1 Aprile. Da non perdere.

31 ottobre 2011

Chi ha paura delle Streghe?

Il ponte fantasma. Sono davanti al pc da questa mattina mentre la testa vola oltre.
Oltre i confini di questo edificio e ancora più in là lontano. Non vorrei trovarmi qui mi piacerebbe gustare un poco di quel cibo buono per il corpo e per la mente che si chiama vacanza.
Poi leggo i giornali e mi accorgo che c'è il boom di disoccupazione tra i giovani. Accarezzo il mio badge di plastica bianco e mi ritrovo sorridente a "dieta" dal mio cibo preferito. Assurdo come l'unico modo per sopravvivere sia non mangiare...sembrerebbe un paradosso ma non lo è.
Oggi è Halloween e avrei tanto voluto organizzare una festa celebrando la zucca ma il lavoro me lo ha impedito.
Avrei voluto anche andare al Festival del Cinema di Roma... ci sono proiezioni interessanti spero di poterne approfittare anche se gli orari non sono dalla mia parte.
Tornando al lavoro che scende c'è qualcosa che sale: la crescita.
Quindi ben arrivata alla numero 7 miliardi:  Nargis nata in India, anche se a rivendicare il primato sono le Filippine con la bimba Danica. Comunque vada il mondo è donna! E di questo dobbiamo gioire.
 Il fine settimana è volato tra un impegno di lavoro e un altro ma questa settimana per me ha un sapore diverso. Ho la sensazione che si possano definire delle situazioni importanti, che il senso di oppressione e di frustrazione possa svanire a breve.
C'è bisongno di storie e di buone notizie perchè si sia disposti ad affrontare le giornate. Ecco qui dunque che Halloween mi offre lo spunto per tornare bambini.
"Dolcetto o scherzetto?" una domanda (retorica) che per anni ho sentito domandare nei film americani.
Una festa made in Usa, lontana dai nostri costumi. Poco festeggiata nella mia infanzia ma che oggi ha preso piede più del nostro oramai fatiscente Carnevale.
Si è affermata anche in cucina per la gioia dei palati. Ovunque puoi ottenere notizie su prelibati menù dal sapore di zucca, dall'antipasto al dolcetto.
E' scoppiata una sorta di epidemia che ha contagiato la mia amica Manuela (che questa mattina mi ha rivolto il suo augurio con un espressione maligna e una dentatura vampiresca) e mia sorella (che ha sfoggiato un volto cadaverico ma sorridente alla E.T o alla Joker, fate vobis).
Insomma questa sera si festeggia e mentre il mio capo Lerner decide di parlare dei mostri dei giorni nostri (politici e crisi economica) volgo il mio sguardo ai fantasmi. Pare che sbuchino da ogni dove.
I fantasmi del passato e quelli del futuro. I fantasmi pronti a riempirti di dispetti (ieri qualcuno ha rubato il mio casco) e quelli che ti regalano i ricordi.
Il 31 ottobre 1993 moriva anche River Phoenix, attore di soli 23 anni che ho profondamente amato...e nella stessa notte andava via Federico Fellini, il grande Fellini. Insomma cinema e halloween legate a stretto giro.
Cappelli da streghe e pipistrelli volanti: mangeremo ragni od occhi di serpenti sanguinanti? Ho deciso di stilare una breve rassegna dei film per questa notte...perchè sarà una notte lunga e nera.
Aprirei le danze con un film adatto anche ai bambini :
"Chi ha paura delle streghe?"  Una fantastica Angelica Houston incarna i panni di una strega pronta a incastrare un bambino trasformandolo in topo.
Per le nostalgiche di streghe buone come non citare Finnicella, una bellissima Eleonora Giorgi in "Mia moglie è una strega".
Era il 1981 ma lo shopping di Finnicella che da strega di stracci vestita che compra un vestito con le scarpe rosse è una scena cult che le donne non devono dimenticare.
Finnicella e il suo libricino rosso con le frasi magiche...
Proseguiamo con "Le Streghe di Eastwick" con un Jack Nicholson sempre in grado d'incutere paura...insieme a un cast femminile eccezionale: Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer.
Film che incutono paura ce ne sono a volontà ma Halloween è (tra le varie interpretazioni) la festa di Ognissanti, cui possiamo ricollegare la nostra tradizione culturale e religiosa. Data l'elevata concentrazione di mostruosità e terrerore nei tg
e nelle cronache quotidiane, propongo di passare la serata in compagnia di fantasmi
buoni: "Fantasmi a Roma" meravigliosa commedia con Edoardo De Filippo con Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman oppure l'americano "Fantasmi da Legare" con una splendida Daryl Hannah, un simpatico Steve  Guttenberg e un maestro insuperabile come Peter O'Toole.
Fermo qui i miei consigli perchè la voglia di vederli tutti mi ha colto all'improvviso, soprattutto il primo e l'ultimo. Se non li conoscete vi assicuro che non perderete tempo.
E' giunta l'ora d'indossare le scarpe da strega, montare in sella alla mia vespa che per questa notte sarà una scopa e andare a mordere il collo di qualcuno...ahahahahhaahh!!!!
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