TinyDropdown Menu
Visualizzazione post con etichetta bambini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bambini. Mostra tutti i post

19 dicembre 2017

La Fabbrica Museo del Cioccolato a Roma

 
La Fabbrica di Cioccolato la faccia contenta di mio nipote

    La Fabbrica Museo del Cioccolato è finalmente a Roma

Sabato 18 Novembre la porta scorrevole della "Fabbrica Museo del Ciccolato" si è aperta ai giovani visitatori accorsi alla Fiera di Roma per assistere alla magia del cioccolato.
Piccoli contendenti al trono di Willy Wonka si sono diretti con un palloncino rosso in mano all'interno di un viaggio goloso ed educativo.
Bambini durante il laboratorio con lo Scienziato
Nessun bambino cicciotello o bambina sportiva, nessun cowboy o vincitore di gare della serie "un mese e tre settimane che mastico chewingum senza mai buttarla", mi dispiace questa Fabbrica - Museo è sprovvista di alcuni degli elementi fondamentali della narrazione cinematografica che ci ha prima incantato con il grande Gene Wilder e poi stregato e conquistato definitivamente con un incredibile Johnny  Deep diretto dal visionario Tim Burton. No, non troverete gli umpa lumpa ad accogliervi nel percorso dal profumo più delizioso al mondo, ad aprire il vostro viaggio ci sarà Ramona l'azteca e poi, passando da un paesaggio all'altro sarà il turno dello Scienziato Pazzo e di molti altri personaggi pronti a spiegarvi i misteri della Bevanda degli Dei e a coinvogervi in interessanti laboratori. Un percorso in cui storia e gusto s’incontrano come materia di studio, come se la cioccolata fosse una materia di studio. E che studio... mio nipote Adriano ne è rimasto incantato.
E' a tal proposito che scrivo della Fabbrica di Cioccolato perchè a mio avviso mai come a Natale i bambini vanno stupiti, vanno lasciati a bocca aperta nel vero senso del termine.
Li potrete vedere alle prese con i laboratori del cioccolato o dei biscotti, potrete organizzare loro una bella festa a sorpresa; fargli scoprire l'Italia di cioccolata attraverso una produzione in scala 1:90.000 in cioccolata con i più importanti monumenti delle città italiane della penisola italiana ben 20 regioni e 20 monumenti, 14.000 Kg di cioccolato fondente, 13,5 mt di lunghezza. Tra i monumenti presenti uno per Regione, la Mole Antonelliana di Torino, il Duomo di Milano, il Campanile di San Marco di Venezia, la Torre di Pisa, il Colosseo di Roma, solo per citarne alcuni.  A concludere le sorprese la  più grande cascata di cioccolata liquida mai vista in Europa ben 1200 litri 

Tacco12cm e mio nipote Adriano davanti alla tavoletta gigante di cioccolato
Non c'è regalo che possa tenere allo stupore degli occhi di un bimbo e non c'è sacrificio che un genitore, o una zia non farebbe per avere quella gioia davanti ai propri sguardi e soprattutto dentro al proprio cuore.
Così se vi state impazzendo alla ricerca del giusto regalo ecco, vi consiglio un biglietto per questo incantevole posto dove potrete condividere un'ora di divertimento insieme a qualcuno che sicuramente merita il vostro tempo più di chiunque altro.

Fabbrica Museo Cioccolato di Roma, un particolare del Colosseo in cioccolato.

La Fabbrica Museo del Cioccolato  è alla Fiera di Roma Ingresso Est Padiglione 2 | Periodo fino al 18 Febbraio | Orari: Scuole: Lunedì-Venerdì > 9.00 – 14.00 | Visitatori: Lunedì-Venerdì > 14.00 – 19.00* Sabato, Domenica e festivi > 10:00 – 20:00* 24 dicembre e 31 dicembre > 10:00 – 15:00*
25 dicembre e 1 gennaio > 15:00 – 20:00* (* La biglietteria per l’ingresso al tour guidato chiude un’ora prima. Lo shop rimane aperto fino all’orario indicato ) | Prezzi : Intero: euro 13,00 – Ridotto: euro 11,00 con coupon sconto Ridotto: euro 10,00 per possessori Chococard – Bambini sotto i 90 cm di altezza: gratuito





20 novembre 2014

Dr White: il primo studio dentistico per gli 0-16 anni di Roma


 
dr.white, nasce a Roma il primo centro di odontoiatria pediatrica e ortondosia | photo www.facebook.com/studiodrwhite

Dr White è il primo centro a Roma di odontoiatria pediatrica e ortodonsia dagli 0-16 anni 

Chi di voi non è cresciuto in uno studio dentistico? Ricordo ancora il giovedì pomeriggio quando mio padre mi portava dall'ormai defunto dottor Cardi, nel centro storico, in uno studio meraviglioso che si affacciava su Piazza Navona. La mia unica consolazione a quell' appuntamento fisso era che all'uscita sarei andata a comprare le caramelle colorate. 
Sarà per questo che sono rimasta molto colpita dalla notizia che un mio amico il Dottor Stefano Marini, insieme ai suoi colleghi, ha deciso di aprire un centro specializzato per l'odontoiatria pediatrica e l'ortodonzia. 
Così ho deciso di fargli qualche domanda ed ecco qui per voi un'intervista che spiega tutto, ma proprio tutto, su Dr White. 
Quindi mamme e zie all'ascolto vi auguro buona lettura!

Dr White è un ambulatorio per bambini e adolescenti: a chi è venuta l'idea e come è stata accolta dai vostri clienti?
L'idea viene dalla nostra esperienza lavorativa. In questi anni di cure specialistiche ci siamo resi conto di quanto un bambino avesse bisogno di un ambiente diverso dagli adulti. La percezione di ciò che li circonda è diversa dalla nostra, quindi un ambiente giocoso e colorato li aiuta moltissimo ad accettare le cure di cui hanno bisogno. L'obiettivo è trasformare il "rito" del dentista un momento piacevole e di gioia. Naturalmente il nostro progetto non si ferma solo all'aspetto architettonico infatti tutti gli operatori all'interno del Dr White sono specializzati nella cura del bambino e dell'adolescente.

E' un progetto che vuole dar luogo a un franchising oppure è più volto a diventare uno studio d'eccellenza in questo settore?
Al momento siamo concentrati nel far bene in questo studio. É possibile che in futuro verranno aperti altri centri.

Quante di queste realtà esistono a Roma e in Italia?
Naturalmente ci sono molti specialisti in Ortognatodonzia e  Odontoiatria pediatrica che operano negli ambulatori tradizionali, quasi nessuno invece completamente pensato, progettato e realizzato con questo specifico obiettivo. A Roma credo sia il primo centro di questo genere.

Una volta cresciuti i ragazzi dovranno scegliere un altro dentista?
No! A pochi metri dal Dr White è presente la nostra struttura principale, lo studio a.p.g.r. un grande centro odontoiatrico con certificazione qualità iso 9001 (anche questa cosa più unica che rara) in cui più di 15 medici odontoiatri si occupano di tutti gli aspetti della salute orale.

Dr. White, come nasce questo nome?
Il nome Dr white è pensato naturalmente per essere facilmente ricordato e soprattutto che esprimesse, insieme al logo, allegria al primo impatto.

Nello specifico quali sono i servizi "in più" che Dr. White offre ai suoi piccoli clienti? (per esempio esistono kit, regali, diplomi o cose del genere ?)
In primo luogo bisogna sottolineare che nel nostro centro si utilizzano tutte le migliori tecniche per l'approccio al bambino anche odontofobico.  È possibile eseguire la sedazione cosciente per i pazienti particolarmente ansiosi ad esempio.  La gratificazione del piccolo paziente é importante quindi si, sono previsti piccoli doni o diplomi alla fine delle cure.

Parliamo di costi. Si sa che di questi tempi il dentista è una spesa ancora più "pesante" da sostenere per le famiglie, siete uno studio convenzionato? Avete delle agevolazioni per chi ha più di un figlio?
Abbiamo tutte le convenzioni con le più importanti assicurazioni sanitarie nazionali, la convenzione con il club medici per le cure a tasso zero, e sono previsti sconti per le famiglie che hanno più di un bambino in cura o nella quale i genitori sono in cura presso lo studio a.p.g.r.

06 novembre 2014

Galameo, il biscotto per i bimbi e ... per le zie!

 
Galameo: alimenti per bambini

 

Galameo il regalo giusto per i bimbi della vostra vita, parola di una zia Chiara 

 

Voglio rendervi partecipi di una bella scoperta: i prodotti alimentari per bambini Galameo.
Un'azienda tutta italiana, della provincia di Napoli, nata dall'amore di Dario Meo per il cibo buono e sano. 
Quello che nasce dalla terra e finisce sulle nostre tavole senza aggiunta di additivi e aromi.
Frollini fatti con ingredienti semplici: Farina 00, latte intero fresco, uova, zucchero semolato, zucchero a velo, cacao, burro e vaniglia. 
Biscotti made home confezionati in un secchiello di plastica, perchè va con il biscotto si nutre il corpo ma con il secchiello si nutre lo spirito del gioco!
Infatti ai tre tipi di frollino si abbinano tre giochi da fare con i propri bimbi: ai Frollini di latte è abbinato il gioco del Tris; ai Frollini al cacao, il gioco Nomi Cose e Città e ai Frollini al latte e al cacao,  il gioco della Dama.
Per la linea salata al momento c'è la salsa al pomodoro "Sugo Galameo", prodotto con pomodori coltivati in Italia e trasformati a poche ora dalla raccolta. 
Pochi prodotti ma buoni e soprattutto di qualità.
A pensarci bene sono i cibi preferiti dai bimbi: la passata di pomodoro, che è il sugo più semplice che c'è, e i biscotti al latte e al cacao da inzuppare nel latte per la colazione.
Così, dopo aver meglio "studiato" questa nuova linea alimentare, ho pensato che Galameo fosse proprio il regalo adatto da portare ai miei nipotini, tipi per niente facili e soprattutto abituati bene in quanto a cibo e a giochi.

Vi mostro com'è andata...


I primi sono stati Giorgio e Bianca, rispettivamente due anni e 8 mesi. 
Giorgio ha subito amato la confezione secchiello che ha prima osservato a dovere, facendo finta di leggere le regole del gioco, per poi fiondarsi sui biscotti e finirli in due morsi. Un successone!
Bianca è troppo piccola per poter assaggiare i deliziosi frollini che Giorgio divorava eppure, anche lei ha trovato il modo di esprimere il suo apprezzamento, usarndo il contenitore Galameo come un tamburello. Anche per questo Galameo è bello! 

Galameo, biscotti per bimbi: Giorgio&Bianca (foto autorizzata da Michelangela Scuderi)
Il giorno seguente sono andata da Adriano, quasi 4 anni, figlio di mia sorella Fabiana che è una chef. Adriano, ha un soprannome importante: l'Imperatore, immaginate voi quanto possa essere critico.
La sua attenzione è stata catturata dalla bottiglia di sugo per la quale ha voluto indossare il suo cappello da cuoco in erba:
"Facciamo la pasta zia!"
Giunto il momento del dessert,  ha infilato una mano nel secchiello dove i frollini al latte aspettavano di essere mangiati.
L'Imperatore ha portato l'indice alla guancia in segno di apprezzamento.
Si! Galameo segna un'altro gol. 

Galameo, biscotti e sugo per bimbi: Adriano, l'Imperatore (foto e autorizzazione di Fabiana Gargioli)
La terza tappa è stata casa di mia cognata Ambra.
Lì avevo due giudici ad aspettarmi: Flavio, 6 anni, e Adriano Piccolo, 1 anno e mezzo, (a casa lo chiamiamo così sia perchè è il più piccolo di casa, sia per distinguerlo da Adriano l'Imperatore).
Anche loro due sono degli ossi duri.
Flavio, in attesa di vederlo finire in padella, ha deciso di usare il sugo come cannocchiale. Ve l'ho detto è un tipo tosto lui, ci vuole vedere chiaro! "E' come il sugo di mamma?" mi chiede. Gli rispondo di si con la testa ma solo all'assaggio mi ha dato il suo ok!
Adriano Piccolo invece ha preferito usare il secchiello per fare una buona musica, tanto il biscotto è da mangiare dopo cena, quindi meglio trovare il modo di divertirsi lo stesso.
Galameo fa 3 su 3!

Galameo, biscotti e sugo per bambini: Flavio&Adriano (foto autorizzata da Ambra Serini)
Zia Chiara è soddisfatta, ha finalmente il regalo che aspettava di trovare da tempo: sano, gustoso e che piace alle mamme e ai suoi nipotini!
A tavola bisogna mangiare bene e, se lo si fa giocando, ogni pasto diventa un divertimento.
Se poi dobbiamo dirla tutta c'è stato un quarto incontro: quello tra zia Chiara e il secchiello di frollini Galameo ed è finita alla maniera dei grandi, che sono solo piccoli un po' cresciuti:
biscotti, vino e pancia piena!

Galameo: alimenti per bambini... e per grandi!

Galameowww.galameo.it  e info@galameo.it

19 novembre 2012

Arrivano i pupi e tutto si sconvolge

Chiara&TheEternalCity è stata impegnata a festeggiare le sue amiche neo mamme. 
Ben due benvenuti in questo Novembre:  il 7  Niccolò e il 13 Giorgio.
Il primo pupotto era atteso e ha anticipato di un solo giorno la sua venuta al mondo, non lo sono ancora andato a trovare ma dalle foto posso dire che è bellissimo (come la mamma che è amica mia). 
Il secondo invece l'ho già conosciuto, quindi posso raccontarvi com' è andata la sua storia appena iniziata su questa terra. Giorgio ci ha fatto la sorpresina...del resto la sua mamma è abituata a spiazzare. Basti pensare che si è sposata il giorno in cui a Roma è nevicato e non poteva che partorire in largo anticipo nel giorno in cui il Tevere stava per esondare e a Ponte Sisto si consumava la battaglia urbana tra studenti e polizia.
Un giorno qualunque dunque, per noi abitanti della Capitale, ma non è andata proprio così. Nessun problema infatti ci sarebbe stato se la neo mamma non avesse deciso di partorire all'ospedale che è stato al centro della cronaca: il Fatebenefratelli, sito proprio al centro dell'Isola Tiberina.
Pronto soccorso chiuso perché allagato per via del Tevere alto. Per concludere i festeggiamenti non potevano mancare un bella manciata di bombe carta proprio sul lungotevere che costeggia l'ospedale.
Il piccolo Giorgio avrà pensato: Chi me l'avesse mai detto che questo mondo era così rumoroso!
E' leggero come batuffolo e si nasconde dentro la tutina che sembra cucita per un gigante. Il cappello da puffo gli scivola sopra la fronte. Così piccolo e perfetto da sembrare una miniatura. Tutto al posto giusto: occhi, naso, dita lunghe e affusolate. Una quantità di capelli neri a riempire quella testa grande come un pompelmo gigante.
Quando la zia Mariagrazia mi ha inviato il messaggio : è arrivato Giorgio, ho avuto un mancamento. 
Come??? Qualcosa non è andato bene? Manca ancora un mese, possibile che mi sia sbagliata? Sono saltata sul divano isterica...con tutte queste amiche incinta ho avuto paura di confondere le date, anche se ero certa che si trattava di un fuori programma. Il giorno dopo ne ho avuto la conferma: 40 giorni di anticipo, però stanno tutti bene. Se sorelle, amiche e cugine continuano così, mi faranno morire d'infarto.
Negli ultimi due anni i bimbi della mia vita, si sono moltiplicati, e poi dicono che le nascite sono in calo. Corro da una sala parto all'altra, di qua e di là, in giro per Roma. Cerco di non essere invadente, infatti qualche neo mamma non ti vuole perché è troppo provata e già in crisi post-parto;  qualcun'altra ha bisogno di te.
Ho scoperto che ogni parto è diverso dall'altro, ogni mamma è diversa dall'altra. Non ce ne sono due che si somigliano. C'è chi il bimbo se lo perde per le scale; chi impiega due giorni; chi ne farebbe subito un altro e chi giura che il nascituro rimarrà figlio unico. Ci sono ancora bimbi che sono pronti per essere sfornati. Ogni volta è comunque una gioia. Vederli lì in quel lettino che è enorme per loro, ti butta in faccia il miracolo della vita e ti rimpicciolisce il cuore, proprio alla misura dell'essere umano che si getta nei tuoi occhi.
Giorgio, pesa appena 2.5kg, è stretto alla mamma in un abbraccio forte e tenero insieme. La mia Angela sembrava un'altra. Lei così sicura e così fragile. Esiste una specie di magia quando un bimbo viene al mondo. Le donne cambiano volto, la loro espressione è fiera e piena.  Ti guardano e improvvisamente non sono più le tue amiche, sono delle mamme. Capita a tutte, anche a quella che il giorno primo è la più scapestrata di tutte. Alla fashion girl in piena regola, tutta aperitivi e shopping, anche a lei capita che, il giorno dopo, tutto cambia. In piedi, vestita con una camicia da uomo (sempre fashion) ma con il viso struccato e stanco, i capelli raccolti e un paio di'infradito al posto di un bel tacco 12 (nel caso di Angie, al posto delle ballerine). Sta lì che nemmeno le importa più se le si vede un brufolo o un capillare rotto sulle cosce nude e magari da depilare. Non lo guardi proprio quello che ti circonda, perché il tuo occhio è concentrato su altro. E' lì adorante e innamorato, per la prima volta. Nessun uomo in vita tua ti ha mai trasformato l'occhio in quel modo, a forma di cuore.
Mia sorella guardò Adriano e in quell'istante avevo capito che non era più mia sorella, era una mamma.
E Angela con Giorgio, beh, solo chi la conosce riesce a descrivere come quel piccolo bimbo l'abbia già trasformata. Certo ci sono aspetti che non si possono cancellare: ho saputo che è stata capace di prendere appunti su come posizionarlo per l'allattamento, del resto non sarebbe più lei se non facesse un' angelata al giorno. I padri, poi, si trasformano più delle mamme. E' nel momento in cui si rompono le acque e ricevono la notizia: "E' nato", in quel momento  si rendono conto di quello che gli sta capitando.
Infatti fino a quell'istante, credono solo che la loro dolce metà stia lievitando per mancanza di applicazione, poca ginnastica e troppa fame. Sono così distratti che a stento contano che sono trascorsi 9 mesi. Poi lui o lei appaiono ed eccola là la causa della fame e dei kg di troppo di quella donna che amano tanto. E' un altro essere umano, un affare da ragazze...da donne...che ora però riguarda anche loro.
Vederli innamorati poi non ha prezzo. Che i figli siano maschi o femmine, poco importa. Loro sono lì : occhi da pesce lesso e cervello staccato (quello è più o meno una costante).
Il papà di Niccolò poi s'è fatto tutta la gravidanza e quando è nato è come se avesse partorito lui. Per quanto riguarda il papà di Giorgio, lui ha reagito più o meno così quando sua moglie gli ha chiesto:
"Hai preso il tempo dall'ultima poppata?"
"Eh, si ..."
"Eh, si che vuol dire?"
"Eh, si che vuoi?" Ipad in mano e testa tra le nuvole, così le mamme tornano donne sull'orlo di una crisi di nervi:
"Devo fare tutto io? almeno il tempo tra una pappata e l'altra lo puoi prendere tu? Ce la puoi fare, lo so..."
La categoria mamma e papà è comunque nulla senza la categoria zie, che io sostengo con forza. Le zie non partoriscono ma è come se lo facessero. Alla fine sono stanche e angosciate più delle mamme, però devono trovare subito le forze...perché le mamme non ci capiscono nulla e le zie, nemmeno, ma devono fare finta.
Nel caso di Angie la regola non vale perché zia Mar The Best è una pediatra, quindi, anche se non ha figli, ha sempre la situazione sotto controllo, per quel che concerne l'organizzazione. Per esempio era già pronta baby shower (che non si è potuto festeggiare perché Giorgio è nato troppo presto) e aveva acquistato il kit, ascoltate bene amiche, a Londra (perché una mamma fashion ha sempre una zia fashion). Il giorno della nascita ha, inoltre, trascorso un intero pomeriggio a preparare la culla. Vi dico solo che la Zia Bionica, Mary The Best, dopo meno di 24 ore, aveva già attaccato un fiocco nella camera del nascituro con tanto di foto del bimbo. Ora, quando l'ha scattata e quando l'ha sviluppata è cosa da categorie superiori alle quali non riesco ad approdare, però vi rendete conto di cosa è capace di creare una zia?
I nonni sono quelli che si preoccupano delle cose importanti, tipo: la squadra del cuore.
Nonno siciliano: bavaglino del Catania. Papà romanista: ciuccio della Roma (tanto di questo periodo per i pianti torna utile a tutti) e zia della Lazio, direi che può ripiegare sulle mutandine...così si sporcano e finiscono nel meraviglioso circolo della lavatrice non facendo più ritorno.
Le nonne poi, si distinguono per lo stile impeccabile: griffate ed emozionate. Sempre bersaglio delle figlie, per le quali ogni loro consiglio è un errore:
"Tienilo più alto"
"Ma se lo tengo più alto, non ciuccia"
E loro lì silenziose aspettano il momento che le figlie confideranno che non possono fare a meno di loro, del resto sono mamme e queste cose le sopportano e le sanno. 
Le nonne, le zie e le amiche non sono nulla però al confronto dell'amica Ella. Chi segue il mio blog e ha letto del matrimonio di Angie, si ricorderà della mitica e unica, Ella SuperStar. Lei non è una persona, lei è un essere superiore, un'entità, come la Magia di Natale o la Fatina di Cenerentola.
Da quel di Catania ha inviato un mazzo di rose bianche alla neomamma e quando si è sentita dire che : "Signora oggi al FateBeneFratelli non si può arrivare, Roma è nel caos!"
Ella non si è scomposta minimamente:
"Come? E meno male che FateBene. Fatebene un cavolo! La mia amica ha partorito e l'hanno fatta passare mi sembra"
A quel punto il fioraio deve essere svenuto:
"Signora sono un uomo non posso farmi venire le doglie!"
"Le faccia venire a sua moglie"
"Ma sono gay!"
Ella sul gay deve avere attaccato per evitare di ribadire che anche un gay può farsi venire le doglie. Non poteva perdere altro prezioso tempo. Ha buttato giù la cornetta e, indice su lingua, ha continuato imperterrita  a voltare le pagine del suo elenco, alla ricerca del numero che le avrebbe detto di si.
Il fioraio romano però è duro da piegare. Infatti ne ha dovuti chiamare ben 5 prima di riuscire nella sua impresa:
"Dovete portare i fiori oggi, non m'interessa se Roma è bloccata. Giorgio ha bisogno della presenza di sua ziaaaa, volete far venire un trauma al bimbo e un infarto a me??? Fatevi venire le doglie, chiamate un'ambulanza ma consegnate le roseeee!"
Credo che le cose siano andate più o meno così e ritengo che il servizio Interflora abbia fatto bene a intervenire se non voleva che scoppiasse un caso diplomatico con tanto di vittima (che ovviamente sarebbe stato il fioraio, ucciso con il pensiero da Ella Superstar e non Ella perché lei è immortale).
Il primo giorno di Giorgio è stato più o meno questo. Lui dorme e mangia e almeno dieci persone diventano matte. E' un mondo bellissimo quando arrivano i pupi, perché tutto diventa relativo, e anche un derby finito male finisci per dimenticarlo presto.












05 gennaio 2012

S.o.S. Cercasi amore disperatamente

Sono appena arrivata in redazione.
Il mio pensiero è stato finora quello che fuori sono iniziati i saldi e io non ho un euro anche se un giretto per negozi vorrei proprio avere il tempo di farlo. Per il gusto di guardare e farmi una passeggiata al sole invece sarò a lavoro tutto il giorno, quindi mi sono concessa un  caffè e ho aperto i quotidiani.
Roma violenta: uccisi padre e figlioletta.
Lo stomaco si è ritirato come un'ostrica viva al tocco di una goccia di limone. Il dolore è aumentato quando si è aggiunto un particolare: la bimba è stata colpita alla testa. Ho iniziato a domandarmi come due maledetti possano girare indisturbati con un peso del genere sulla coscienza: uccidere un bambino.
Nella testa la mia morale si è resa impertinente e le mie certezze hanno vacillato come ogni volta davanti a quelli, che per me, sono i grandi misteri della mente umana. La Pena di Morte, tanto dibattuta per motivi di democraticità, chi non la vorrebbe applicata all'istante per chi fa male o uccide un bambino?
Lo stomaco continua a contorcersi e le lacrime salgono agli occhi quando di seguito un'altra notizia mi capita davanti. Due genitori italiani rifiutano il loro bimbo perchè affetto da nanismo. Il piccolo è nato ieri e forse, se i genitori non svolgeranno un riconoscimento tardivo entro 10 giorni, finirà in una casa famiglia.
Non ho ancora avuto il privilegio e la fortuna di diventare mamma e non posso ergermi a giudice di una vicenda così difficile. Immagino la fatica di compiere una scelta di questo tipo ma è un bambino...il loro bambino. Si amano solo i bimbi belli e sani? E' così che gira questo mondo. Non è forse frutto del loro amore anche se tra qualche tempo non crescerà più di altezza???
Ho conosciuto, una volta, una donna che ha adottato un bambino di pochi mesi. Un bimbo peruviano. Solo con il passare del tempo ha scoperto che aveva una malattia molto più grave del nanismo: era cieco e non parlava. Aveva attacchi epilettici e non ha mai pronunciato la parola mamma. Lei, che non era la mamma naturale, l'ha amato anche così. E' stata sveglia la notte, lo ha pulito e si è presa cura di lei anche se quel bambino non è stato capace di dirle grazie.  
E' stata più brava della donna che ha rifiutato il sangue del suo sangue? E' difficile dare un giudizio ma rifletterci su è un dovere di ciascuno.
Ieri è stato inaugurato a Roma il cimitero per i feti "i bambini mai nati", si deve arrivare a pensare che loro siano più fortunati di quelli venuti al mondo?
La mia giornata sarà triste perchè, qualunque risposta si voglia dare ai quesiti che vi ho posto, un dato è inopinabile: siamo tutti orfani di un sentimento chiamato AMORE. Chissà che non lo si trovi in saldo.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...