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19 dicembre 2017

La Fabbrica Museo del Cioccolato a Roma

 
La Fabbrica di Cioccolato la faccia contenta di mio nipote

    La Fabbrica Museo del Cioccolato è finalmente a Roma

Sabato 18 Novembre la porta scorrevole della "Fabbrica Museo del Ciccolato" si è aperta ai giovani visitatori accorsi alla Fiera di Roma per assistere alla magia del cioccolato.
Piccoli contendenti al trono di Willy Wonka si sono diretti con un palloncino rosso in mano all'interno di un viaggio goloso ed educativo.
Bambini durante il laboratorio con lo Scienziato
Nessun bambino cicciotello o bambina sportiva, nessun cowboy o vincitore di gare della serie "un mese e tre settimane che mastico chewingum senza mai buttarla", mi dispiace questa Fabbrica - Museo è sprovvista di alcuni degli elementi fondamentali della narrazione cinematografica che ci ha prima incantato con il grande Gene Wilder e poi stregato e conquistato definitivamente con un incredibile Johnny  Deep diretto dal visionario Tim Burton. No, non troverete gli umpa lumpa ad accogliervi nel percorso dal profumo più delizioso al mondo, ad aprire il vostro viaggio ci sarà Ramona l'azteca e poi, passando da un paesaggio all'altro sarà il turno dello Scienziato Pazzo e di molti altri personaggi pronti a spiegarvi i misteri della Bevanda degli Dei e a coinvogervi in interessanti laboratori. Un percorso in cui storia e gusto s’incontrano come materia di studio, come se la cioccolata fosse una materia di studio. E che studio... mio nipote Adriano ne è rimasto incantato.
E' a tal proposito che scrivo della Fabbrica di Cioccolato perchè a mio avviso mai come a Natale i bambini vanno stupiti, vanno lasciati a bocca aperta nel vero senso del termine.
Li potrete vedere alle prese con i laboratori del cioccolato o dei biscotti, potrete organizzare loro una bella festa a sorpresa; fargli scoprire l'Italia di cioccolata attraverso una produzione in scala 1:90.000 in cioccolata con i più importanti monumenti delle città italiane della penisola italiana ben 20 regioni e 20 monumenti, 14.000 Kg di cioccolato fondente, 13,5 mt di lunghezza. Tra i monumenti presenti uno per Regione, la Mole Antonelliana di Torino, il Duomo di Milano, il Campanile di San Marco di Venezia, la Torre di Pisa, il Colosseo di Roma, solo per citarne alcuni.  A concludere le sorprese la  più grande cascata di cioccolata liquida mai vista in Europa ben 1200 litri 

Tacco12cm e mio nipote Adriano davanti alla tavoletta gigante di cioccolato
Non c'è regalo che possa tenere allo stupore degli occhi di un bimbo e non c'è sacrificio che un genitore, o una zia non farebbe per avere quella gioia davanti ai propri sguardi e soprattutto dentro al proprio cuore.
Così se vi state impazzendo alla ricerca del giusto regalo ecco, vi consiglio un biglietto per questo incantevole posto dove potrete condividere un'ora di divertimento insieme a qualcuno che sicuramente merita il vostro tempo più di chiunque altro.

Fabbrica Museo Cioccolato di Roma, un particolare del Colosseo in cioccolato.

La Fabbrica Museo del Cioccolato  è alla Fiera di Roma Ingresso Est Padiglione 2 | Periodo fino al 18 Febbraio | Orari: Scuole: Lunedì-Venerdì > 9.00 – 14.00 | Visitatori: Lunedì-Venerdì > 14.00 – 19.00* Sabato, Domenica e festivi > 10:00 – 20:00* 24 dicembre e 31 dicembre > 10:00 – 15:00*
25 dicembre e 1 gennaio > 15:00 – 20:00* (* La biglietteria per l’ingresso al tour guidato chiude un’ora prima. Lo shop rimane aperto fino all’orario indicato ) | Prezzi : Intero: euro 13,00 – Ridotto: euro 11,00 con coupon sconto Ridotto: euro 10,00 per possessori Chococard – Bambini sotto i 90 cm di altezza: gratuito





30 settembre 2014

Lakimi regala la felpa Circus alla più Tacco 12cm di voi!!!

 
Lakimi: la felpa My T-Shirt Life is a Circus vi aspetta!

Autunno appena entrato, nessun problema la felpa ve la regala Lakimi!

Le incursioni di Tacco 12 cm nei posti più cool, fashion e very glamour della Capitale sono ricominciate. 
Questa volta sono andata a trovare le miei amiche Fabiana Mosetti e Teti Corsi in vicolo de' Bovari, 7 A in quello che non è un semplice negozio di abbigliamento ma un vero e proprio cocept store
Fabiana e Teti infatti si occupano di ricercare stilisti emergenti e rigorosamente italiani per commerciare le loro creazioni, garantendo alle proprie clienti capi d'indubbia originalità per taglio e tiratura limitata.
Sono entrata nella loro boutique lo scorso inverno, attratta dalla pubblicità che una mia cara amica aveva fatto loro e dalla voglia di prendere un buon thè caldo, rito delle domeniche invernali. 
Il tè ancora non è tornato (bisognerà aspettare metà Novembre) ma da quest'anno farà la sua apparizione anche la cioccolata e qualche sfizioso dolce in questo angolo, piuttosto grande, di paradiso proprio dietro Piazza Navona.
Da Lakimi dunque, oltre alla moda, si può trovare cibo ma soprattutto arte. Il locale, strutturato su due piani, vede nella parte superiore svilupparsi il negozio di abbigliamento e in quella inferiore uno spazio grande a disposizione di artisti per le loro mostre; di liberi professionisti per i loro uffici o di ragazzi e adulti per una party in pieno centro storico. Basta contattarle sulla loro pagina Facebook e il gioco è fatto e se volete sapere il calendario degli eventi basta consultare il calendario che Teti e Fabiana di volta in volta pubblicheranno sempre su facebook.
Ogni volta che entro da Lakimi il mio sguardo si perde negli stand e nei meravigliosi abiti sportivi ed eleganti che riempiono lo spazio di colore.
Lakimi, per chi se lo stesse chiedendo, significa Lucky "fortunata" me e dato che lo slogan di Fabiana e Teti è : Be fashion, be lucky! L'augurio è quello che chi vestirà Lakimi sarà una ragazza fortunata. Mi è parso un ottimo auspicio per indossare qualche modello... che la fortuna sia come me!

Ho scelto per voi quattro outfit, siete pronte??? Il primo è romantico e rock insieme.
Un pull rosa DV IN MOHAIR E PIZZO abbinato a una gonna corta LES FLEURS PLASTIQUE FELPATO SPALMATO e un paio di scarpe ES'GIVIEN PELLE
Lakimi: non pensateci su... correte da Lakimi!


Il secondo è un completo che mi appartiene totalmente. Come l'ho indossato mi sono sentita a mio agio: Cappello AMELIE ALLURE e Vestito AMELIE ALLURE di broccato .


Lakimi: una vera signora con il vestito di Amelie Allure

16 dicembre 2011

La ricetta per il regalo di Natale perfetto

E' bello quando l'aria di festa ci riunisce agli amici di sempre. Così, in preda a questa euforia, ho avuto l'onore di sedermi a tavola con le mie compagne di una vita. 
Chiara&theEternalCity non poteva che raccontarvi com'è andata.
Ormai siamo donne che hanno superato i 30: "Siamo vicine ai 40" ha provato a dire la solita pessimista di Daria, immediatamente rimproverata da Lea: "Beh, veramente siamo ancora nella metà più vicina ai 30!"  E devo darle proprio ragione.
Tutte con le preoccupazioni grandi (vedi crisi e lavoro) e piccole (vedi le prime rughe sotto gli occhi e le creme più vantaggiose da comprare per pelli grasse e secche) ma sempre con quello straordinario senso dello humor che solo le persone intelligenti possiedono.
Siamo l'incarnazione di questa Italia che va. Protagoniste di una vita che  preferirei descrivere in una fiction invece è la dura realtà.
Laureate, brillanti, figli di genitori uniti. Insomma "ragazze di altri tempi", di quelle che "fanno con uno stampo solo e poi lo buttano via".
Io e Anna lavoriamo a tempo "determinato" mentre Daria e Lea sono disoccupate.
Le chiacchiere dell'antipasto sono state dedicate a questo nuovo governo ma quando Lia ha detto:
"Basta, mi viene la tristezza"  tutte abbiamo accettato l'invito, brindando al nuovo anno "che sia pieno di pazienza e di salute", ci serviranno. Un brindisi sobrio con acqua e vino bianco, perchè il vino rosso rischiava di macchiare l'augurio come una ferita insaguinata.
Arrivano i primi piatti e le chiacchiere prendono una piega diversa:  
"Pronte per Capodanno?" E' stata  questa la domanda che ha aperto le danze, rivolta all'unisono da me e Daria verso la compagnia.
Nessuna sembra aver pianificato alcun che, eppure, tutte abbiamo le idee chiare: il Capodanno ideale è starsene a casa con gli amici.  Negli ultimi anni, non ho voglia di affrontare traffico in città e freddo in campagna o ai monti:
"Credo che organizzerò una cenetta a casa mia: amici, brindisi e carte fino all'alba se volete unirvi fatemi sapere".  
Lea fuggirà tra i monti. Anna, con una bimba piccola, trascorrerà l'ultima sera dell'anno con la sua comitiva di amici sposati e con prole. Daria propone una fuga nella casa di campagna della nonna. L'importante è avere un tetto sulla testa e avere ciascuna, la dolce metà al proprio fianco. Così sarà se Dio vuole.
Il primo finisce, gli spaghetti con il tonno erano ottimi. Bevo un sorso e domando: "Ragazze cosa riceverete a Natale?" Va a pensare che si sarebbe aperta una discussione come quella che sto per raccontarvi. E' uscito fuori che gli uomini, anche se con nomi diversi, lavori diversi ed età diverse, hanno tutti la stessa goffaggine. C'è chi in passato ha regalato pela patate; chi non ama scrivere i biglietti; chi pur se consigliato vuole fare di testa sua. Poi ci sono quelli come mio padre, che mamma dice "A" lui ascolta il mezzo fiato pronunciato e, via il regalo è già bello che pronto sotto l'albero di Natale.
"Chia' tuo padre non fa testo, non lo devi prendere come esempio" è Lea che alimenta il mio mito, del resto sa bene che non esagero, lei lo conosce da quando è nata.
Allora mettiamo pure papà da parte e pensiamo che c'è la crisi e che, quest'anno, i nostri uomini ci stupiranno.
Spero che Daria riceverà un biglietto per il concerto di James Morrison, che tanto le piace. Voglio immaginarmi la faccia di Anna quando scarterà il suo pacchetto di gioielleria e si troverà dentro un anello di Bliss (magari il solitario argento e zircone a prova di crisi visto il suo prezzo) che le illuminerà gli occhi più di un diamante di 3 carati!
Per quel che mi riguarda vorrei trovarmi alle Maldive a Capodanno, ma questo non è un regalo a prova di crisi, quindi ho piena fiducia nelle scelte del mio amore perchè (anche se gli stivaletti con la stella non me li ha fatti) è stato bombardato d'informazioni da me a dovere.
"Un regalo non è un regalo sempre e a priscindere. In questi tempi di crisi gli uomini dovrebbero seguire i consigli. Potrebbero spendere di meno e meglio" bevo il caffè nero dopo aver detto la mia. "Già ..." sussurra Anna sconfortata.
Per il dolce ci siamo lasciate lo scambio dei regali. Negli ultimi due anni ci siamo date tutte una ridimensionata, davvero per noi vale il "pensiero" e quello lo abbiamo sempre l'una per l'altra.
Daria ha pensato alla nostra testa "pazza" con un cerchietto natalizio e alla nostra bellezza con un cosmetico.
Anna alla nostra spiritualità: una candela bianca per tutte.
Lea ha dato il meglio di se', ha confezionato con le sue manine, delle scatole di cartone con dentro delle sciarpe fatte a maglia da lei, per scaldarci il cuore quando ne abbiamo bisogno.
I miei sono stati regali legati al suono (due ciondoli con sonagli cuore e stella da attaccare all'albero per Daria ed Anna) e alle parole (un porta cellulare per quando lo si mette in carica per Lia).
Il pranzo è finito con un sorriso, tanti baci e tanti auguri di cuore. Mi conforta il pensiero che la crisi non può toglierci l'amicizia e l'amore.
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