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Visualizzazione post con etichetta matrimonio. Mostra tutti i post
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01 settembre 2015

Notizia, mia sconosciuta

Tacco12cm: che fine hanno fatto le notizie?

La torta di frutta sta finendo la sua cottura dentro il forno a 180°.
La frutta si è cotta bene e una leggera frolla di burro, farina e zucchero adagiata su di essa ha assunto un colorito dorato. 
Il profumo ha invaso il soggiorno, come i pensieri hanno invaso la mia testa in questi lunghi mesi che mi separano dal mio ultimo post.
Il mio problema è stato un blocco creativo dovuto dalla convizione che quello che mi circonda è decisamente peggiore di quello che produco eppure riesce ad avere un riscontro più alto.
Non sono un'intellettuale e non credo di aver mai avuto la pretesa di esserlo. Sono una che si è sempre impegnata per svolgere bene il suo lavoro, qualsiasi esso sia. Ferma all'Apologia di Socrate di cui ricordo solo l'insegnamento che ho voluto far mio: io so di non sapere
Con questo insegnamento ho sempre studiato per lavorare, cercando di capire cosa nel mio sforzo potesse trasformarsi in vantaggioso per la comunità.
Ho lavorato presso agenzie di stampa sportiva, ho scritto per giornali, partecipato nelle redazioni e produzioni di programmi televisivi. Ho avuto una mia rubrica radiofonica, ho cercato di studiare il web e l'informazione sul web arrivando a fondare il mio blog e scrivendo per testate online. Al momento mi sto dedicando al cibo. 
Se qualcuno mi chiede se sia o meno soddisfatta del mio lavoro, beh gli risponderei di si, perchè ho conosciuto molta gente e ho dovuto imparare ad applicare la mia arte creativa a una varietà di argomenti che spaziano dalla politica allo spettacolo, dalla moda al cibo, dalla cronaca alla narrativa. Ho conosciuto molti uomini e molte donne che avrebbero meritato più fama di quella che hanno raccolto, più meriti di quelli che hanno ricevuto. Alcuni di loro sono morti, altri sono ancora al lavoro. Altri aspettano il loro giorno fortunato, nella speranza che chi tiene fili non abbia dimenticato il loro indirizzo.
Credo di sapere come funziona questo mondo della comunicazione, che vuol dire tutto e niente. Il lavoro giornalistico in senso stretto è l'insieme di tutte quelle attività volte a dare una notizia.
 E' giornalista un fotografo, un reporter, un montatore. E' giornalista chiunque voglia trasmettere una notizia e lo faccia con criteri precisi rispondendo alle famose 5 W: Who? What? When? Where? Why? ossia Chi, Cosa, Quando, Dove e Perchè.
Tutto il resto è commento, è chiacchiera, è nulla. Ed è questo nulla dilagante che mi avvilisce. Un nulla che ricopre posti di prestigio, che invade le bacheche di facebook e i palinsesti televisivi.
Di giornalisti grandi come Miriam Mafai, Oriana Fallaci e Peppe Fava ce ne sono pochi, pochissimi.
In quanti credono nel mestiere che fanno? In quanti cercano la notizia a costo della morte? E soprattutto: cosa s'intende per notizia?

Oriana Fallaci

Cosa s'intende per notizia


Quest'estate hanno tenuto banco il figlio della coppia dell'acido, il matrimonio di Beatrice Borromeo con il bel Pierre Casiraghi, la love story tra Nike Rivelli e Yari Carrisi, il calciomercato che è diventata una compravendita d'interessi nascosti al pubblico e di soldi da far girare.
Negli ultimi giorni poi abbiamo davvero toccato il fondo: sbattuti sui social compaiono le foto dei corpi morti dei bambini sulla spiaggia. Corpi di bimbi che avranno avuto l'età di mio nipote, costretti ad affrontare il mare per un futuro migliore.
Cosa stiamo diventando? Esiste un'etica nella mia professione, esiste un codice che ha lo stesso spessore morale di quello di Ippocrate per i medici. Non si può e non si deve pubblicare tutto.
La notizia è un fatto di cronaca (nera, rosa, gialla...) considerato importante e di rilievo per chi lo leggerà. Il confine è sottile e spesso viene calpestato,  privato di filtri al punto di fiondarsi sui lettori come un sasso scagliato con una mazzafionda.
La notizia deve avere una fonte certa, delle testimonianze e delle prove altrimenti si tratta di giudizio e qui si entra in un altro campo: quello della diffamazione.

Cosa volete che vi dica? Quest'estate ho preferito leggere narrativa e anche su questo fronte ho avuto qualche delusione. Fermo restando un bellissimo libro sulla storia delle scarpe e dell'emancipazione della donna attraverso quello che è diventato per molti solo un feticcio ma che invece negli anni ha assunto sempre più un valore non solo estetico ma ideologico.
Gli altri romanzi mi sono apparsi ben scritti e raccontati ma pieni di riferimenti tecnologici che tra qualche anno verranno superati come la storia che raccontano. 
Possibile che non si riesca a raccontare un contenuto senza dover citare Facebook, Twitter, Instagram e tante altre applicazioni più o meno note come Yelp, WhatsApp e via dicendo?
Insomma una storia dovrebbe parlare di valori di cui, paradossalmente, la tecnologia è priva. Quello che cerco di dire è quello che nella sua "ignoranza" (intesa nel senso di volontà di non sapere) dice sempre mia madre: questa società è alla frutta.
Dove sono finiti i valori? Come può l'umanità andare avanti se si fonda su tutto ciò che è futile e superabile? Per cosa si combatte, in nome di chi, di quale principio?

Tacco12cm, il blog che va oltre il tacco...


Oltre Tacco 12 cm

Riflettendo su tutto ciò ho cercato di collocare di nuovo il mio blog Tacco 12 cm e sono giunta alla conclusione che continuerà a svolgere il suo lavoro. Tacco 12 cm è nato con lo scopo frivolo di trattare argomenti che sono a cuore alle donne, a partire dalle scarpe da cui prende il nome, fino a superare quegli stessi argomenti per vederli da un'angolatura meno superficiale e più profonda. Per esempio il cm del nome del blog non significa solo centimentri ma anche Chiara Maria, il mio nome.
Si può valicare l'apparenza, buttare giù un clichè come quello che le donne per far carriera debbano aprire le gambe. Per avere successo forse funziona così ma per rimanere in cima ci vuole testa oltre che tacchi altissimi.
Vorrei solo parlare di noi e di quello che c'interessa e ne vorrei parlare bene. Tacco 12 cm non è un blog per donne ma anche di uomini perchè non esistono le une senza gli altri. 
Auguro a tutti voi un buon inizio di Settembre e uno stomaco forte per ingoiare tutte le cazzate che ci faranno assaggiare. 

 



02 settembre 2014

Spose Vip Estate 2014: chi è la più bella del Reame???

Spose Vip Estate 2014: Angelina Jolie con il velo disegnato dai figli

Il Vestito da Sposa è da Favola ma non sempre è chic

L'Estate 2014 passerà alla storia come quella più ricca di matrimoni vip

A iniziare le danze il 2 Giugno sono stati Elena Santarelli e il suo storico compagno l'ex calciatore Bernardo Corradi. La bionda show girl ha voluto la stilista Alberta Ferretti per un abito classico con tanto di velo in pizzo. 
Una Principessa in piena regola che merita una sufficienza piena anche se pecca di poca originalità.
Spose Vip Estate 2014: Elena Santarelli sceglie Alberta Ferretti

 
A fine giugno festa grande anche per la top model Marica Pellegrinelli e il cantante Eros Ramazzotti. Dopo 5 anni di amore si dicono si il 21 giugno, giorno del loro anniversario, davanti alla loro bambina e alla figlia che Eros ha avuto con Michelle Hunziker. L'abito di Marica merita l'applauso per originalità. Infatti la giovane top ha sfoggiato un abito della collezione P/E 2014 Valentino Haute Couture rivisitato e corretto per lei: color avorio il corpetto, meno trasparente della versione originale, e un'ampia gonna di note con lo spartito Due Mondi di Lucio Battisti invece di quello dell'opera Violetta di Verdi, come concepito dai direttori creativi della Maison. 
Praticamente perfetta voto: 9

Spose Vip Estate 2014: la signora Ramazzotti sceglie le note di Valentino

 Il 3 Luglio è stato il turno di un'altra bellissima bionda Laura Chiatti, che in dolce attesa, ha detto di "si" all'attore Marco Bocci, il bel commissario Nicola Scialoja della fortunata serie Romanzo Criminale. I due hanno optato per una cerimonia molto rock anche se il vestito di Laura, firmato Prada, di rock aveva ben poco.  
Un po' a sirena, abbastanza scollato, con ricchi ricami sulla scollatura e il velo naturalmento. Giudizio appena sufficiente, poco convincente.

Spose Vip Estate 2014: Laura Chiatti in Prada e incinta

Agosto con nozze a sopresa quella di Caterina Balivo con Guido Maria Brera, dopo 5 anni e un figlio di due anni,  in uno scenario da 10 e lode: Capri
Originale la scelta, il vestito bianco, corto e vintage con un fiocco laterale e nel complesso tutta la cerimonia decisamente low profile. Poco convincente la scelta dell'abito ma tutto il resto decisamente d'applauso, brava Caterina!
Spose Vip Estate 2014: Caterina Balivo sposa Vintage a Capri

Chi vince lo scettro della Sposa più bella del reame è la signora Pitt.

10 aprile 2014

Scarpe Sposa: imparare a indossare i tacchi il giorno del matrimonio


Scarpe da Sposa: chiuse o aperte?

Scarpe da sposa: quale indossare e come imparare a portarle senza mostrare segni di sofferenza sul volto?

A Roma, presso La Maison Blanche in via dei Montoro, la image consulting Emanuela Scanu e il lifestyle e bonton wedding consulting Pascal Varvicchio hanno tenuto un corso di portamento per le future spose.
Munite di Tacco12 le fidanzatine, ancora per poco, hanno imparato in due ore a come sopportare il dolore di una scarpa elegante quando si è costretti a trascorrere molto tempo in piedi.
Non solo spose ma anche sorelle, testimoni e damigelle hanno accompagnato le loro amiche per essere tutte perfette nel giorno più bello.

Come scegliere le scarpe?

Scarpe da Sposa: quali scegliere?


Le scarpe della sposa devono essere comode e per capire qual è la scarpa adatta Emanuela Scanu suggerisce alle sue "alunne" un trucco semplice: mettersi davanti allo specchio, scalze e tirarsi su finchè si rimane in equilibrio.
 A quel punto bisognerà che qualcuno, una sorella, il futuro maritino o la mamma, prenda la misura dei centimetri che passano tra il tallone e il pavimento.
Il gioco è fatto.  Si passa al successivo step: comprare le scarpe.

Le scarpe da sposa devono essere chiuse.
Se si segue l'etichetta con estremo rigore non sono ammesse deroghe.
Una decolte classica, con tacco a piacimento (mai oltre i 12 cm perchè rischia di essere ingestibile) meglio se con un piccolo plateau è la soluzione ideale.

Tante le grandi firme che ne producono di splendide da Pura Lopez a Jimmy Choo, da Alberta Ferretti a Fendi.
C'è solo l'imbarazzo della scelta.
Emanuela Scanu durante la lezione di portamento alla Maison Blanche
Cenerentola sapeva qual era la sua scarpetta appena l'ha sentita al suo piede, così anche la sposa calzando la scarpa dei suoi sogni strabuzzerà gli occhi e vedrà cuori ovunque: quella sarà la sua scarpa. 

Le scarpe per la sposa sono fondamentali quanto il vestito.
Quando si scende dall'auto, per esempio, un attento fotografo immortalerà l'attimo e quelle scarpe saranno sull'album delle nozze per sempre.

Emanuela Scanu spiega con dimestichezza e leggerezza come sopportare il dolore e non perdere il sorriso quando si trascorrono diverse ore in piedi.

Contrarre la pancia, come in una lezione di danza classica, questo è il segreto
Vietato inarcare la schiena, gli ospiti se ne accorgerebbero e la sposa si ritroverebbe presto con meno dolori ai piedi e molti di più alla schiena.

A turno le future spose marciano nel bellissimo atelier che Ilaria e Davide Raciti hanno messo a disposizione per questo evento.
Due padroni di casa deliziosi che hanno interrotto i loro invitati solo per l'intervallo a base di tea e macaron offerti da Ladurèe, che ha una vetrina fissa all'interno dell'atelier.

08 marzo 2012

Matrimonio di Angie - seconda parte -

Quel vestito da dove è sbucato, che impressione vederlo indossato....


Dopo le preghiere non resta che il fatidico scambio delle fedi.
Ci si avvicina inesorabili al momento clou della cerimonia, mentre i miei piedi diventano due iceberg e le mani smettono di sfrugugliarsi alla ricerca di un po' di calore.
Dal fondo ( sarebbe più appropriato dire...dal rotondo) della Chiesa i violini si levano in suono.
Il Piccolo Eddi, guarda la sua Angie negli occhi e tutte noi (amiche della Eternal City) eravamo nei suoi occhi in quel momento.
"Prendo te Angela come mia sposa"
Tiro su con il naso e faccio gli addominali con le fessure degli occhi per evitare che due lacrime si suicidino sulle mie guance. La notizia ragazze è ...che non ce l'ho fatta.
Proprio quando le stavo ricacciando dentro con un piccolo calcetto nel di dietro, i violini in volo compongono la melodia di Nuovo Cinema Paradiso.
L'effetto è stato immediato e devastante. Come il fuoco per il ghiaccio, come l'acqua per il cioccolato, le due lacrime bastarde si sono buttate a gocciafitta sulle mie guance.
Miracolo dei pani e dei pesci!!! Si sono anche moltiplicate, scivolando fino al mento e pendendomi dal naso. Raccapricciante vedermi in quello stato. Nel mio cappottino celeste con la pelliccia. Sembravo quasi una signora d'altri tempi e invece loro mi hanno teso l'agguato trasformandomi in una mocciosa di tre anni.
Cosiderando che il mio volto era completamentamente gelato, la pelle non ha potuto esercitare la minima resistenza. Si è lasciata attraversare e inumidire.
La Marescialla ha afferrato con finta delicatezza la mano sinistra del Piccolo Eddie e lo ha letteralmente preso come suo sposo, per sempre.
A quel punto nessuno poteva più tornare indietro. Incrociavo la vista dei due sposi con quella di una commossa Ella che con fare gentile si pizzicava il naso con un fazzoletto (rigorosamente di seta o di un cotone intrecciato da ragni cinesi),  per poi controllare che il trucco non fosse colato.
Mary continuava ad avere un' espressione contrita d'amore, credo che anche a lei abbiano fatto un agguato le lacrime suicide.
Mamma e Papà controllano meglio di tutti le emozioni. Qualcuno ridacchia, una tipica reazione nervosa di solito attribuibile ad ex fidanzate o corteggiatori di vecchia data che hanno perso ogni speranza.
Decido di defilarmi dalla prima fila perchè essere una persona seria non è proprio il mio forte e poi la cerimonia era diventata peggio di Viaggi di Nozze di Verdone...non finiva più.
Fuori il buio risplende di candida neve. Riesco ad acciufare al volo un sacchetto di riso  a forma di cuore. Un po' lo lancio come tradizione richiede, un po' lo infilo in tasca, è troppo bello per essere buttato. Mi sembra davvero un peccato.
Archiviata la parte "istituzionale" era giunta l'ora del divertimento e della cena.
Primo problema: recuperare la  borsa con il cambio scarpe. Tampino Barbie ma lei tampina Ezio...e le perde Ezio e io perdo Lei.
Il Manager Mary mi comunica che non andrò in macchina con Barbie (che deve accompagnare alcuni parenti piedimuniti). Disperazione! la mia borsa è nel suo bagagliaio pretendo da Mary la matematica certezza che mi venga consegnata: "ho i sandali da indossare!"
Lisa, Fabrizio e soprattutto il fratellone Francesco mi accolgono nella possente macchinona di BigFrancesco e si prendono cura di me.
Arriviamo per primi alla meravigliosa location: l'Open Colonna del maestro Antonello Colonna. Un posto molto Angie e molto Chiara...la prima per lo stile, elegante e fashion insieme; la seconda per la qualità del cibo un po' gourmet, molto fighetto.
Al piano terra sono previsti una serie di PitStop. Prima al guardaroba dove lascio la mia borsa e il soprabito. Mi lancio verso l'ingresso ma Stop! un altro bancone pretende la mia attenzione. Una signorina mi chiede il nome, poi spunta una lista lunghissima e scopre che io sarò al tavolo 14. Mi lascia il fogliettino e mi congeda.
Guardo nervosamente il cellulare sperando che Mary si sia ricordata di dire a Barbie della mia borsa. Per i primi dieci minuti buio. Mi dirigo con gli altri al piano superiore.
Lo Chef ci dà il benvenuto, lo saluto perchè è collega di mio papà ed è soprattutto un collaboratore prezioso dell'inserto gastronomico che ho curato.
Al piano rialzato iniziano a servire l'aperitivo.
Alzo gli occhi al cielo e un soffitto trasparente mi offre una parete di nuvole e stelle: incantata.
Un cameriere passa con il panino ripieno di porchetta e, per un momento, tra uno sprizz e una fetta di maiale che mi pende dalle labbra, dimentico che la mia borsa è sparsa in un bagagliaio in giro per Roma. Poi arriva la telefonata.
"Si! Si" la porchetta si scioglie nella mia bocca.
Sento la voce di Barbie: "Chiara la tua borsa è qui, la lascio al guardaroba"
Non fa in tempo a chiudere la comunicazione, che mollo tutto e mi presento al piano inferiore chiedendo di una borsa nera. Me la mostrano: é lei e la sua vista porta pace al mio cuore.
"Dove posso cambiarmi?" chiedo educata alla signorina.
Quella mi indica uno spazietto accanto al bancone. Una specie di sorta di parete separè...per anoressiche invisibili.
Mi c'infilo, tirando il fiato, e cerco di non farmi vedere dagli altri ospiti in arrivo.
Sfilo le calze e tiro fuori i sandali oro gioiello...
Come si può spiegare a un uomo che una scarpa gioiello, quando la osservi fasciarti il piede, è come se ti dicesse: Mon Amour, è per sempre???
Mi sentivo un'altra. Finalmente Chiara&TheEternalCity è nei suoi panni e ha i suoi poteri magici!!!
Un piano sopra, la scena che si stava verificando nei bagni del prestigioso Open, era sublime...
Ella (in realtà Hela) SuperStar, molto più bella del cartone animato ma pazza e potente come la nanetta con il caschetto, era all'opera.
La Marescialla Angie si lasciava torturare.
"Via il Velo, via i gioielli "casti" da chiesa e uno...e due...e tre ...e quatto..." giri di perle grosse come palline da ping pong "e bianche...e grigie...e nere...."
Mary lascia l'abito da cerimonia , che ha visto solo lei, per uscire fasciata in un luccicante abito da sera. Paillettes a destra e a sinistra, sopra e sotto.
Ella passa dalle perle alla cipria, dalla cipria al rimmel, dal rimmel al profumo...poi smetto di seguirla e la perdono, perchè le sue scarpe sono meravigliose.
Il Piccolo Eddie fuori dal bagno è un po' spazientito "E' un'ora che è chiusa lì dentro"
L'ora dell'antipasto è giunta al termine. Finalmente si cena.
Il mio tavolo è il più bello di tutti, anche se sento una profonda nostalgia di Mary, Barbie ed Ella. La Marescialla Angie li ha messi, comunque al tavolo accanto.
Luisa ed Emanuele; Alessandra e il Professore...poi Lisa, Fabrizio, Antonella e Giovanni per concludere il cerchio con il mitico BigFrancesco.
Unico problema è stata la disposizione tattica: mi sono scelta la sedia tra Fabrizio e il Professore. Ora per chi non conosce Fabrizio, capire è difficile. Non solo è il ragazzo più curioso del mondo ma è anche uno che ha studiato alla Bocconi e ha fatto un master alla Columbia. Potete immaginare quando ha scoperto che Il Professore, detto così perchè insegna a RomaTre e solo per questo motivo, ha studiato per molto tempo alla Columbia di NewYork.
Fabrizio incalzava con le domande e Il Professore rispondeva sperando di abbeverare la sua curiosità. Niente. E mentre gli sposi facevano il giro dei tavoli, si baciavano su richiesta e si assicuravano che tutto andasse bene, avviene il miracolo.
Ella si avvicina a me e con tono preoccupato, e insieme seccato,  mi comunica:
"Ci hanno rimproverate! hanno detto ad Angie che ha delle amiche mosce!"
Mosce??? Ma che siamo banane? Devo dire che l'attacco mi ha colpito dritto al cuore...non si può dire a una tacco12 di essere moscia! E soprattutto non si può dire ad Ella! Lei che ha picconato la salita ghiacciata di Santa Costanza. Lei che ha il suo amico arredatore sempre al seguito. Lei..semplicemente Lei, che ha resto perfetto ogni dettaglio.
Dovevamo combattere e spremere le meningi per umiliare il nostro accusatore...
Ella illuminata, come solo lei può esserlo, partorisce un'idea geniale: "Facciamo cantare a Giorgio la canzone demenziale Angela di Checco Zalone!"
Chi non conosce Giorgio non può capire a quale meraviglioso spettacolo stavamo per assistere. Un Principino con riccioli biondini che ti canta:
...no Angela, io pagherò
pagherò i migliori dottori per curare le malattie
che ti colpiranno, perchè le malattie arrivano
ragazzi non dobbiamo nascondercelo
ma saremo in due a curarle le tue malattie
e guadanche saranno loro ad averla vinta su di te
tu non dovrai mai temerle, mai, mai o mia bella
la spingo io la carrozzella Angela...

Ecco, Amiche mie considerate che sulla parola Carrozzella ho avuto un mancamento.
Il timido Giorgio prende sempre più coraggio. Ogni parola, ogni applauso, sono uno stimolo a dare il meglio di lui. Il top arriva quando socchiude gli occhi e si porta una mano sul cuore, mentre Ella ed io onduliamo a destra e sinistra come due vocalist esperte.
Avete presente il film About a boy, quando Hugh Grant si augura che il bambino non chiuda gli occhi sul ritornello Killing me softly??? Ecco noi gli occhi li abbiamo chiusi in tre.
La Marescialla apprezza e canta insieme a Giorgio, mentre Ella cerca di bloccarlo nel suo lancio un po' troppo esagerato. Giorgio non lo fermi più. Cioè, non lo ferma più nessuno che non sia la sua delicata mammina Ella, che lo prende per il collo, cuore di mamma, e lo trascina via, mentre Giorgio continua con in piedi striscianti fino all'ultimo fiato di voce:

...ami solo me, spositi con me
che in viaggio di nozze io ti porto a Losangela...

Uno show così te l'organizzano due mosce??? Cerco l'accusatore nella folla con lo sguardo...poi gli faccio un V orizzontale con le dita, come DeNiro in "Ti Presento i Miei" fa a Ben Stiller. Ti tengo d'occhio, è il messaggio inconfutabile.

La torta di bottoni che si avvicina al tavolo degli sposi smorza i toni. Dopo il gelato Pane e Cioccolato, cosa ancora ci potrà stupire?
La Marescialla Angie e il Piccolo Eddy stappano lo spumante e tagliano la torta.
Fabrizio continua a parlare con il Professore che a un certo punto chiede di andare in bagno, mentra Alessandra mi prega d'intervenire con una delle mie domande intelligenti della serie:
"Emanueleee (urlando, perché sedeva dall'altra parte del tavolo) ma 'sta Virtus Roma?"
Sapevo di aver colpito al cuore.
L'argomento passa al basket finquando una torta di compleanno, per festeggiare alcuni invitati, irrompe con la sua canzoncina.
Tutti in piedi! All'Open sembra di essere ai tropici. Dimentico di aver tolto le calze e che fuori c'è la neve.
Al piano rialzato scoppia la discoteca e fioccano confetti e liquori. Mary Fascio di Paillettes, ha preparato dei deliziosi biscotti con le sue manine.
Open Bar! diventala parola d'ordine, mentre una masnada di baldi giovani e caciaroni iniziavano a festeggiare con un Piccolo Eddy in grandissima forma.
Il vino era buono ma quando pizzico Ezio appoggiato al bancone che mi lascia il suo Moito...non resisto:
"Una volta che non guido...ne approfitto!"
"E si vede!" risponde da grande signore qual è.
Senza dirmi che ero brilla ma lasciandomelo raccontare dalla sua faccetta sorniona. Fortuna che non sono la sola. Mary Fascio di Paillettes si avvicina e mi chiede cosa bevo, le rispondo porgendole il mio bicchiere.
Un sorso e : "Cameriere!!! Uno per me", mancava il rutto e la faesta sarebbe stata completa...soprattutto sarebbe stato completo il senso di rivalsa nei confronti di un assente, in grado di disturbare anche solo il pensiero. Facciamo che il rutto lo emetto io? mi viene da dire ma taccio per eleganza.
In pista lo sposo è scatenato. Cravatta in testa e ballerine improvvisate, pronte a volare tra le sue braccia. La sposa si concede ma per un giro solo, in tono sobrio come lei.
A un tratto mi sento afferrare la mano e mi ritrovo in un'arena festante.
Gira che gira, che ti rigira, va bene che sui tacchi sono una professionista ma con la testa lucida....mentre volteggiavo, fingendo un sorriso sicuro, ho avuto una visione.
Una folla di uomini che batteva le mani...tra questi un mio ex fidanzato con la sua compagna attuale...e se fossi caracollata su di loro? mio dio sarebbe satato imbarazzante! Decido, dunque che se mancassi la presa di Eddy Ballerino, mi sarei fiondata su Barbie Nude Look...così l'avrei spogliata del tutto e nessuno si sarebbe accorta del mio volo ed Ezio sarebbe stato costretto a ballare. Un piano perfetto: ah, sono un genio.
Fortuna ha voluto che la professionista del tacco e del vino rimane in piedi. Superando con la lode l'esame. Lascio lo sposo, prendo Luisa e ballo un altro po' con lei.
La mitica Letizia si aggiunge al gruppo, mentre due Bravi degli Sposi, non più Promessi, rapiscono Mary Fascio di Pailletes che sbarra gli occhi nella mia direzione preoccupata.
Luisa mi comunica che devo andare...Peccato! Mi stavo divertendo...ma va bene così...un matrimonio perfetto...finita in cinque in una macchina in giro per Roma...con meta la casa del mio Principe che mi ha lasciato con le scarpette sola al ballo. Detto tra noi l'importante è che si lascino sempre le scarpette...se le tenesse m'incazzerei un pochino...
Una favola al passo con i tempi, l'importante è che ci sia sempre il lieto fine.
Il Piccolo Eddy e la Marescialla hanno trascorso altre ore in compagnia dei loro amici.
Il giorno seguente si sono accorti della fede al dito e per non pensare troppo a quello che avevano combinato sono volati al mare. Lontani dalla neve e dai pensieri, là dove qualcuno ha inventato il lieto fine che non è un The End ma un Vissero per sempre felici e contenti....


S.O.S.Marescialla: dopo aver consumato ogni kg a sua disposizione ed essersi trasformata nella SposaCadavere (per magrezza intendo), le sue amiche reclamano la vecchia AngieSuperStar...sono pronte a pagare un riscatto per riaverla in carne più che in ossa!


15 febbraio 2012

Il Matrimonio di Angie - prima parte -


Quando ti ho vista arrivare, bella così, come sei...non mi sembrava possibile che...


Angie ce l'aveva fatta! Assediata dai flash dei fotografi e degli amici proprio come una star, mi sono commossa: era bellissima.
Le storie non si raccontano mai dalla "fine" o dal "lieto fine", però questa merita d'iniziare così.
Dopo l'addio al nubilato di Paris, la nostra Angie, ce l'ha fatta! Oggi è una signora con tanto di fede al dito e cuore colmo di gioia e amore.
Tuttavia la neve a Roma e il colpo di stato alle Maldive (meta della luna di Miele di Angie) hanno movimento l'ultima settimana di preparativi.
Sposarsi a febbraio nella EternalCity è già una scelta di per sè stessa coraggiosa ma nessuno poteva immaginare che nevicasse, nemmeno la Marescialla Angie che, fonti segrete dell' Fbi, mi hanno detto essere incappata più volte in qualche lacrimuccia.
Leggende metropolitane, Angie SuperStar non teme nessuno. Già me la vedo con la faccia in posa mussoliniana rivolgersi all'indirizzo della neve con un:
"Non ti temo! Neve m'hai provocato e io me te magno"
L'idea che a una catanese parli romanaccio può sembrare assurda, ma non lo è nella mia testa, dato che da oggi Angie è la signora Amoretti, quindi per metà parla come noi.
Torniamo alla sposa che mostrava alcuni segni d'isteria evidenti. Vi assicuro che gli invitati non erano da meno. Soprattutto le invitate...ergo le amiche della sposa.
Le suddette, essendo molto intelligenti, hanno evitato di dire alla bride dei loro attacchi di ansia. Il fatto lo ritengo normale perché, io che sono bionda, non conosco l'ansia...mi limito a non pensare.
La mia totale mancanza di cervello ha fatto si che nulla dei miei piani legati all'abbigliamento, venisse stravolto. Così, ho chiamato Angie la sera prima del grande evento per darle conforto:
"Ehi sposina come va?"
Non avevo nemmeno finito di formulare la domanda che la furia della Marescialla mi ha sbattutto a terra:
"Solo telefonate di conforto!!! non accetto altre lamentele!"
Dopo aver riavvicinato la cornetta, opportunamente allontanata per evitare un perforamento del timpano (che si, sarebbe stata una tragedia!) rispondo sorridendo:
"Quali lamentele? ti dico solo che non mi sono comprata le calze. Indosserò i sandali gioiello come da programma".
Non so se mi ha creduto, ma devo averla risollevata, perchè per un attimo ho avvertito il ritorno della mia sweet Angie, quella delle fragole con la panna nelle sere di giugno.
Attacco la cornetta touch dell'Iphone e volgo lo sguardo fuori dalla finestra: ...DISASTROOOO!!!
Una tormenta di neve si stava abbattendo sulla città.
Problema numero uno: come rientro a casa? Sono a piedi con gli UGG che sono caldi ma se s'impregnano d'acqua le mie unghie appena fatte si dovranno munite di pinne.
Problema numero due: come raggiungere per tempo la Chiesa il giorno successivo, dato che si trova esattamente dall'altra parte di Roma rispetto a casa mia?
Questi interrogativi avevano tempo per essere risolti, cosa che non potevo concedere al dubbio d'inizio settimana. Munita della mia usuale nonchalance avevo chiamato Super Angie per la fatidica domanda:
"Dovrò leggere il Salmo Responsoriale oppure scrivere una delle preghiere dei fedeli?"
Dall'altra parte della cornetta ho sentito un battito accelerato del cuore e un principio di ictus seguito da un filo di voce:
"Chiara, a meno sei giorni dal matrimonio ancora non hai capito cosa devi fare?"
Ho cercato con tutto il mio Blondie Power di ricordare se avessi ricevuto indicazioni a tal proposito... ..ma niente...ero rimasta che Barbie doveva decidere di leggere o meno il salmo ma nessuno mi aveva comunicato la sua decisione.
Qualora lei avesse deciso di non leggere il Salmo sarei subentrata io, altrimenti, mi sarebbe toccata la preghiera dei fedeli.
Non ho fatto in tempo a riferirle tutto il mio ragionamento che la Marescialla mi ha ordinato:
"Scrivitelo! il Salmo responsoriale è obbligatorio che lo legga tu...la preghiera dei fedeli solo se vuoi ma dato che Eddi ha già tre amici che leggono le preghiere e io solo due...." tradotto significava: scrivi anche la preghiera.
Ho annuito e le ho chiesto di farmi avere il testo non appena avesse potuto.
La mattina del sabato uno strano senso di angoscia stava prendendosi possesso del mio corpo. Mi sveglio e guardo fuori dalla finestra. Tetti bianchi, terrazze bianche e, soprattutto, la discesa di casa mia tutta bianca.
Chiudo la tenda, bianca anche lei, e fingo non curanza. Nel guardaroba è appeso il mio abito blu elettrico di seta. Posso abbinare accessori argento oppure oro. Per la messa avrò degli stivaletti di renna blu elettrici come l'abito. Poi dovrò andare a comprare un paio di calze per la Chiesa e scegliere se è più adatto il cappotto bianco o celeste. Ufff...questi matrimoni sono un lavoro neanche fossero matrimoni miei!
Dopo aver saccheggiato i gioielli della mamma, divoro un panino e inizio le prove. Sul più bello la neve inizia a fioccare di nuovo.
La scelta è obbligata, per raggiungere il taxi, sarà quella dì indossare le Hunter.
Scelta poco chic ma l'importante è arrivare perfette alla meta. L'alter ego di Angie é Barbie e se non posso angosciare la bride, almeno angoscerò lei!
Dopo essermi assicurata con Mary che l'orario della cerimonia era alle 18, telefono a Barbie:
"Barbie, vorrei prendere il taxi per le 16 così sono tranquilla di arrivare"
Barbie asseconda la mia scelta e aggiunge:
"Al limite passa a casa mia se arrivi presto e poi andremo insieme".
Detto fatto. Non potevo correre il rischio di arrivare tardi. Questo avrebbe significato un infarto alla Marescialla con conseguente fine di una solida amicizia. Preparo la Borsa del Matrimonio...trucchi, due paia di scarpe, sciarpa elegante, giacchetto di lana, macchinetta fotografica, carica batterie, borsetta elegante.
Chiamo il taxi che: "arriva in 4 minuti" dice la vocina. Com'è possibile??? Venerdì sono stata 40 minuti al telefono e oggi arriva in 4 minuti? Arriverò due ore prima.
Lungo la strada cumuletti di neve, sapientemente depositati da quei due spazza neve che circolano per Roma. Arrivo da Barbara che quando apre la porta e mi vede in Hunter scoppia a ridere!
"Se Angie si sposa con la neve bisogna pure attrezzarsi" cerco di giustificare così la mia mise decisamente poco elegante.  
Dopo un'ora siamo davanti alla salita del Mausoleo di Santa Costanza.
Ora vi lascio immaginare la scena. Davanti a me la testimone Ella. Meravigliosa. Avvolta nella sua pelliccia su un Tacco12 che mi ha reso orgogliosa, soprattutto quando l'ho ammirata scalare l'ingresso appoggiata al marito, picconando il ghiaccio con i tacchi come una vera scalatrice. Barbara ha preso il piccolo Giorgio come suo salvatore e io??? Io oltre a non avere un piccolo Giorgio e un marito che s'immolavano, dovevo fare da bastone alla zia di Angie che a sua volta teneva per mano il piccolo pagetto. La voce dell'innocenza a un certo punto dice alla nonna, che temeva di scivolare:
"E che sarà mai un po' di neve". Detto da un bimbo che vive ad Aosta è una perla di saggezza. L'equilibrista Chiara ha però vinto la sfida. E' arrivata sana e salva in cima, insieme alla zia e al pagetto. 
All'ingresso un emozionato Edo aspettava di andare incontro al suo destino.
Alla spicciolata arrivano tutte le mie Girls: Mary, Lisa, Luisa ed Anto.
Mary nel suo cappotto blu, completamente calata nel ruolo di coordinatrice. Già con le lacrime agli occhi ma senza il tempo di potersi commuovere.
Lisa in pantaloni, scelta da vera fashion girl, con il suo maritino esperto di arte (e di storia, di libri, di chimica, di scienza, di giardinaggio, ecc...Grande Fabrizio!)
Luisa con il suo sorriso, nonostante le delusioni del lavoro e della vita. Del resto, al suo fianco c'è Emanuele e questo basta e avanza. Sono speciali.
Antonella è arrivata per prima, come la lettura che deve leggere: "Tu sei dopo di me con il salmo?" m'interroga. Le dico di si e presa da un momento di ansia mi accanisco sul libretto alla ricerca della lettura.
La chiesa si riempie ma sembra sempre vuota.
"Angela ha detto che è riscaldata" accenna Lisa battendo i denti. "Sarà! io sento freddo" le rispondo. Poi cala il silenzio e iniziano i flash.
La Chiesa non ha la navata ed è un peccato perchè non sono riuscita a godermi a pieno l'ingresso della mia Angie. Ero troppo lontana e già la commozione stava per per stringermi lo stomaco.
"Ora piango" confesso ad Antonella per poi aggiungere:
"E non mi sono portata nemmeno un fazzoletto!"
La intravedo da lontano. La mia Angie è meravigliosa. E' meglio di Carrie Bradshaw nel suo abito da sposa di Vivienne Westwood. E' radiosa. Riesce a nascondere le preoccupazioni e le paure. Sorride, ha l'aria di chi pensa: "Ce l'ho fatta!" Ed è quell'aria che mi commuove. Ho assistito a tanti matrimoni e non ho mai visto quell'espressione di fierezza e successo. Molte delle mie amiche desideravano il matrimonio come coronamento, come ornamento. Lei no. Lei voleva questa festa con tutta se' stessa e voleva fosse perfetta. Lei se l'era sudata quella giornata di gioia, dopo tutte le lacrime, le delusioni e gli uomini sbagliati. Ha accumulato più dolore lei di chiunque altra. Lei se lo meritava quel giorno ed è per questo che volevo piangere. Avrei voluto diventare una fontana, perchè le lacrime zampillassero in segno di festa. Il problema era che, se avessi pianto, se ne sarebbero accorti tutti visto che dovevo leggere. Quindi ho dovuto fare forza sulle mie narici per impedire che le maledette lacrime scendessero giù. Facevo talmente forza che ho temuto che mi si ritirassero tutte e che la mia faccia dall'esterno apparisse come quella di Michael Jackson (pace all'anima sua!) : due buchi impiantati nel bel mezzo della mia faccia! Orrore!
Due splendidi occhi neri uscivano dal bianco del velo, incorniciati dalle sopracciglia perfettamente simmetriche. I denti perlati rilucevano insieme alle candele adagiate a terra e miste ai tulipani bianchi, che rendevano la Basilica un piccolo tempio sacro.
Edoardo era tesissimo. Lui che scherza sempre, questa volta non scherzava affatto. Se l'è presa al suo fianco e non l'ha più lasciata. La messa inizia con tutti i buoni auspici poi il freddo e il prete hanno complicato le cose.
"La Chiesa è riscaldata" aveva avvisato la Marescialla che con le spalle coperte da un delizioso cachemire (firmato Antonella) batteva i denti e assumeva un colorito livido. Il prete continuava nella sua predica in italo-africano e io desideravo sempre più avere 5 anni e correre su e giù per il tempietto come i bimbi che mi giravano attorno.
Il momento della preghiera dei fedeli è poi stato fatale.
Mary, da brava organizzatrice emozionata più della sorella, mi si avvicina con il suo foglietto. Lisa è già davanti al microfono e prega "perchè gli sposi siano sempre uniti anche nelle avversità".
Arriva il turno degli amici di Edo e qui è iniziato lo show.
Lettere meravigliose e piene di spunti interessanti ma decisamente troppo lunghe per le preghiere dei fedeli. Più loro leggevano, più io non volevo esprimere il mio piccolo pensiero per gli sposi. Avevo gli occhi a forma di pesce palla. Guardavo Mary e per fortuna li aveva anche lei così:
"Chiara non ti preoccupare, anche la mia è una preghiera piccola" faceva per incoraggiarmi.
I say a little pray for you...ci sarebbe voluta Aretha ma c'ero io e quella canzone che avrebbe dato un tocco alla Alley McBeal al tutto non poteva esserci.
Così quando è arrivato il mio turno ho fatto appello al freddo  per augurare agli sposi un amore candido e speciale come la Neve a Roma.
Angie mi sorride e io so che sarà così finchè morte non li separi. (Fine prima parte...)
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