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01 settembre 2014

La Mia Storia D' Amore: Roma - Fiorentina, ricominciamo.

La mia Storia D'Amore: As Roma - Fiorentina 2-0, ricominciamo.

La prima volta che m'innamorai del calcio non me la ricordo. 
Sono la prima di tre figlie femmine di un padre tifosissimo dell'As Roma. A pensarci bene credo che sia accaduto dopo la nascita della mia sorella più piccola, deve essere stato in quel preciso momento che ho pensato di dovere a mio padre una figlia "maschio", una con cui condividere la sua più grande passione. 
Così, un po' per gioco e un po' per amore, ho iniziato a collezionare album di Calcio della Panini, a seguire i risultati della Roma la Domenica nei programmi tv cercando, contemporaneamente, di memorizzare i nomi dei giocatori più importanti della mia squadra. 
Fortuna ha voluto che il Capitano dell'As Roma alla fine degli anni '80 fosse anche un bel ragazzo, Giuseppe Giannini, chi avrebbe potuto dimenticare quel nome e quella faccia?
Era il 1996 quando lo vidi in carne e ossa. Scoppiai a piangere, non potevo credere che fosse una persona vera. 
Per anni Giuseppe Gianni, Chioma Fluente, è stato attaccato un poster a gigante dietro la porta della mia cameretta. 
Insomma in principio fu così... ora. 

Roma - Fiorentina 30 Agosto 2014 ore 20.45

Si ricomincia. Per chi ama il calcio fine Agosto è l'inizio di una anno nuovo e chissà che anno sarà. L'euforia del primo giorno è meravigliosa. Come comprare un paio di scarpe nuove in saldo. Mesi e mesi a guardarle per poi poterle mettere finalmente ai piedi. 
Le donne che amano il calcio sono tante. 
In Curva Sud, Casa Mia (come mi piace definirla), ce ne sono centinaia. Giovani, anziane, adulte e bambine. Qualcuna di loro è al seguito del fidanzato di turno, qualcun' altra del marito, qualcun' altra ancora del padre, molte sono sole o con le amiche. 
Una volta con me c'era mia sorella. Partivamo da casa in sordina, dopo aver mangiato di corsa il pranzo che la mamma aveva preparato con amore e sentendo ancora le sue urla : 
"La Domenica è sacraaaa dove andate di corsa??? C'ho i figli maschi io" 
Salivamo sul nostro Sh direzione Stadio Olimpico. 
Adesso mia sorella è una mamma e il suo amore ha preso un'altra direzione. Sempre Forza Roma è il nostro motto ma allo stadio ci vado sola. 
La prima partita è sempre carica di buoni propositi. Ovunque senti frasi del tipo:
"Quest'anno non ce n'è per nessuno", "Siamo troppo forti", "Vinceremo il tricolor!". 

 L'anno calcistico che è appena iniziato ha tutti i presupposti per essere una stagione indimenticabile. 
L'As Roma ha una squadra di alta fascia e ha già iniziato alla grande. 
I giocatori sono entrati in campo come gladiatori di un' Arena che non c'è più. 
Asciutti e atletici nelle loro nuove maglie Nike aderenti. Abbronzati e con il piglio di chi vuole ottenere il massimo. Lo leggi nei gesti di Daniele De Rossi, negli applausi al pubblico di Capitan Totti e nei versi d'incoraggiamento del portiere Morgan De Sanctis
La partita non sarà facile ma la Roma c'è. 
Così alle 20.45 parte il primo tempo. La Fiorentina è in evidente difficoltà. Si chiude tutta in difesa cercando di arginare una Roma strabordante. Ce la mette tutta ma al 28' minuto di gioco, Radja Nainggollan, anche detto l'Ultimo dei Moicani per la sua cresta albina dal sapore indigeno, buca la rete. 
La Curva diventa pazza. Siamo 1-0. I Viola, allenati da Vincenzo Montella ex giocatore della Roma ancora nel cuore della tifoseria giallorossa, capiscono che bisogna cambiare strategia. 
Il primo tempo finisce mentre in Curva Sud, un altro ex Rodrigo Taddei grida il suo tifo dagli spalti: immenso.
Il calcio è un incredibile incantesimo. Una passione che ti lega a doppio nodo cuore e anima. 
Difficile da spiegare a chi non ne ha mai conosciuto gli effetti. Paragonabile ai palpiti di un amore adolescenziale con una marcia in più però, perchè ai palpiti del calcio non ci si abitua mai a quelli dell'amore a volte si. 
"Come può una donna essere tifosa? E' uno sport da maschi!" 
Mia madre non ha mai capito questa mia passione, per alcuni versi malata eppure talmente forte da non poterne fare a meno. 
Come darle torto? Certo che si pensa al Calcio come a una forma d'amore è estremamente interessante osservare la fauna umana giurare amore eterno a una maglia e ai suoi colori. Certi giuramenti sono da femminucce, si potrebbe pensare e invece... invece l'avete mai visto un uomo piangere, disperarsi per una partita persa e per una finale che vede la sua squadra sconfitta???
Se tutte le donne che conosco, solo per una volta, assistessero alla sofferenza di un uomo dopo la delusione da una partita o alla sua gioia dopo un trionfo, imparerebbero più cose che durante una puntata di "Sex and the City" o una relazione stabile di anni. 
Gli uomini un cuore ce l'hanno amiche mie ed è molto tenero.

La mia Storia D'Amore: As Roma - Fiorentina 2-0.

Alla fine del primo tempo vado a sgranchirmi le gambe. Scendo al bar e controllo se qualche faccia amica si palesa. Sento i commenti di chi mi sta accanto, mi sembrano tutti positivi. 
"Certo che se si prendesse un attaccante puro certi gol li farebbe ad occhi chiusi" è l'opinione più comune. 
Allo stadio una volta andavo con mia sorella, poi con il mio amico Simone e negli ultimi anni con un gruppo di amici che abitano nella mia zona: Sandro, Antonella, Marco, Christian, Matteo e il piccolo Diego. Al mio fianco Mirko, il mio ragazzo conosciuto anche grazie all'As Roma. A volte la Vita è buffa scrive delle storie fantastiche come quella di un ragazzo e una ragazza che dopo 15 anni di lontananza si ritrovano uniti in un gol, in una vittoria, all'inseguimento di uno scudetto o di una coppa. 
Avere un ragazzo con la tua passione per il calcio è bello. Non ti senti fuori luogo o "esagerata" perchè non vuoi perderti una partita. Non t'imbarazza diventare un maschiaccio quando sei tesa nè ti preoccupa di spiegare una giornata storta quando la tua squadra perde. Lui lo sa. E per la prima volta in vita tua ti senti libera di non recitare ruoli e puoi mostrarti per quello che sei: una tifosa.
L'Appuntamento è sempre un paio d'ore dal fischio d'inizio, poi si passa al Bar, al "solito" bar, e alla fine si entra in Curva Sud ingresso 15. 
Ormai è così: fila sinistra ai tornelli (sia interni che esterni) e passaggio nelle colonne centrali lungo il vialetto che conduce alle scale da percorrere per raggiungere il proprio seggiolino blu. Giornale alla mano per collocarlo sul seggiolino al momento di prendere posto.

Alla fine della scalinata sempre quella identica emozione: lo sguardo si perde in uno spazio largo pieno di colore, di gente, di rumore. E' come se quella immagini la respirassi a pieni polmoni, come fosse ossigeno. E' bello tornare a casa, ti dici mentre gli occhi prendono luce e il cuore batte più forte.

Il secondo tempo è iniziato in modo meno brillante del primo (forse perchè Brillante è uscito nel primo tempo? battuttaccia...) ma questa volta la Roma attacca verso la Curva Sud e dal mio posto la posso vedere benissimo. 

"Dajeee" urlo quando Gervinho tenta un dribbling e poi me la prendo con l'arbitro quando non assegna un rigore su Pjanic
"Va beh, allora vai dall'oculista fijo mio!" 

La Roma cala e rischia un pochino. Morgan De Sanctis fa due parate che valgono come due gol. La Roma è ancora in piedi. La Roma ancora vince. 
Sostituzioni nella Fiorentina e poi nella Roma. Capitan Totti esce tra gli applausi scroscianti, lui il più grande gladiatore di tutti i tempi. Per lui dovrò scrivere un capitolo a parte raccontando quando l'ho incontrato la prima volta ma per il momento mi limito a descrivere gli eventi. 

Ho seguito la seconda parte della gara con una certa apprensione. 
Chi tifa giallorosso lo sa, e capita spesso, se una partita non la chiudi subito rischi di pentirtene. 
Il cartellone indica minuto numero 73 ancora 17 minuti, più quelli del recupero, da stringere i denti. 
Alma con i suoi oltre 80 anni sulle spalle se ne sarà rimasta a casa, lei che era sempre in prima fila con il bastone e i bruscolini da distribuire a tutti. Il mio pensiero corre a lei e mi distrae qualche secondo. Mi capita spesso quando sono preoccupata, quando osservo la gente esorcizzo la preoccupazione.

"Tre minuti di recupero" dice il signore che mi è accanto. 
Tre minuti e tutto finirà. Inizio a pensare a colui che disegna i destini e lo scongiuro di farci vincere, del resto ce lo meritiamo. 
Il mio occhio sembra strabico, non fa altro che andare a finire dal campo all'orologio poi capita tutto insieme: Gervinho, la Pantera, scende con una falcata al centrocampo, si sposta sulla fascia destra e mette a sedere il portiere Neto. Poi con un tocco delicato, manda la palla in rete e segna. 
Tutti corrono per saltargli addosso. La Curva esplode. L'arbitro fischia per convalidare e poi per concludere il match. 

E' 2-0. La Roma prende 3 punti e parte con il piede giusto. 
Una partita fondamentale, vinta. Un segnale importante. 
Grazie Roma invade lo stadio dagli altoparlanti, i giocatori corrono sotto la Curva. 
Questa che ho iniziato a raccontarvi è la storia di una grande stagione, questa volta lo sanno tutti, anche mia madre ... forse.

La Mia Storia D'Amore: AsRoma - Fiorentina, giocatori sotto la Curva Sud


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